Previsioni di assunzione per i giovani

 Secondo l’analisi compiuta da Datagiovani in base alle previsioni di assunzione per i giovani fino ai 29 anni nelle aziende italiane per il primo trimestre 2013 fatta da Unioncamere-Ministero del Lavoro, saranno circa 38.000 i giovani che riusciranno a trovare un impiego.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso si attesta una diminuzione del 26%, cioè circa 13mila assunzioni in meno. I dati mostrano come la situazione lavorativa in Italia sia particolarmente difficile proprio per i giovani: su un totale di  138mila assunzioni programmate, solo un terzo sono riservate ai giovani con meno di trent’anni.

► Proposte per risolvere il problema della disoccupazione

Analizzando la dislocazione geografica, emerge un dato tipico italiano, cioè una condizione più difficile nelle regioni del Mezzogiorno, dove si registra un calo del 40% di assunzioni previste per ragazzi con meno di 29 anni, con punte di -55% in Puglia e di -48% in Sardegna.

Una situazione che comunque è comune a tutta Italia, con diminuzioni delle assunzioni giovanili del 29% per il NOrdovest, del 21% del Nordest e del 17% per il Centro.

► Continua incubo disoccupazione

Le professioni maggiormente richieste sono cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici, con 4.379 assunzioni previste (-7,3% rispetto al primo trimestre del 2012). Tante le richieste per gli ingegneri, con un incremento di richieste del 40,5%, e di professioni legate all’accoglienza, informazione e assistenza alla clientela (2.253 richieste di assunzione, con una crescita del 32% rispetto al primo trimestre del 2012).

 

Le bilance commerciali influenzano il ForEX

 La giornata del mercato ForEX, oggi,  sarà influenzata da numerosi appuntamenti, tutti molto legati alla pubblicazione dei dati delle bilance commerciali di vari paesi. E tutto coincide con il secondo giorno del meeting europeo.

 Il calendario ForEX del 7 febbraio

Sarà interessante quindi, capire in primo luogo i dati della bilancia commerciale giapponese che potrebbe subire una variazione: il saldo tra importazione ed esportazione potrebbe passare dal 230 a 240 miliardi di euro e se il dato previsto, se le attese, saranno soddisfatte da un dato che le supera, si potrebbe assistere ad un apprezzamento dello yen.

 Bilancia commerciale in attivo grazie all’export

Il secondo dato in ballo è la bilancia commerciale cinese ma in questo caso, vista la fuga di notizie e vista anche l’abitudine cinese a taroccare i dati, si potrebbe dire che si tratta di un market mover non proprio impattante.

Spostandoci nel territorio europeo scopriamo un altro market mover di scarso impatto, secondo gli analisti, che è la bilancia commerciale tedesca che dovrebbe riportare un valore di 13,7 miliardi di euro.

Più complessa la situazione dall’altra parte dell’Oceano e soprattutto in Canada dove saranno pubblicati tre report di massimo impatto relativi al cambiamento dell’occupazione, al tasso di disoccupazione e alla bilancia commerciale. Si prevede un leggero aumento del tasso di disoccupazione ed un abbassamento del valore della bilancia commerciale.

Secondo le analisi si potrebbe avere la certezza della riduzione del deficit della bilancia commerciale degli Stati Uniti ma se il dato reale fosse superiore alle attese, allora si potrebbe avere un’interpretazione positiva da parte del mercato.

Proposte per risolvere il problema della disoccupazione

 Il più grave problema dell’Italia, in questo ultimo periodo, è quello della disoccupazione. I giovani, e non solo, che non hanno un lavoro hanno raggiunto quota tre milioni.

Ci sono delle soluzioni pratiche ed efficaci a questo problema? Secondo alcuni esperti interrogati da Il Sole 24 Ore le soluzioni esistono e sono la formazione, l’aumento della produttività del lavoro e un maggiore flessibilità.

► Obiettivo occupazione: le proposte dei partiti in lizza per le elezioni

Le prime due soluzioni sono state avanzate da Vincenzo Spiezia, ricercatore dell’Istituto studi internazionali del lavoro dell’Ilo di Ginevra, secondo il quale il problema della disoccupazione non è solo italiano, ma riguarda tutti i paesi europei e si origina, principalmente, dalla debolezza del settore manifatturiero, che ha diminuito la sua capacità produttive e, di conseguenza, la sua concorrenzialità rispetto agli altri paesi. Per questo, ciò che andrebbe fatto, nell’immediato, sono investimenti reali nel capitale umano e un abbattimento importante dei costi del lavoro per le aziende.

La flessibilità su base territoriale, invece, è la proposta di Giuseppe Ragusa, economista del lavoro e docente di econometria alla Luiss di Roma, che divide i problemi congiunturali (la crisi degli ultimi anni) da quelli strutturali (la rigidità delle mansioni all’interno delle aziende italiane). In quest’ottica, quindi, ciò che veramente serve per rilanciare il mercato del lavoro e cercare di abbattere questo muro di disoccupazione è una maggiore flessibilità dei contratti su base territoriale, correlata alla produttività:

il modello virtuoso tedesco a cui tanti fanno riferimento nasce dalle proposte della Commissione Hartz, che hanno lasciato ampi margini alla contrattazione territoriale e hanno permesso una riduzione salariale nell’area meno produttiva del paese, che era la Germania dell’Est.

Continua incubo disoccupazione

Gli italiani continuano a viaggiare sull’orlo del baratro per quanto riguarda il lavoro. Morale? Tutte le spese sono rinviate, i carrelli diventano low cost e le vacanze vengono tagliate.

Il 2013 per il Belpaese passerà alla storia come l’ennesimo anno all’insegna del risparmio.

La ripresa è sempre più lontana e mette a durissima prova la fiducia dei consumatori. I discorsi si svuotano invece che ripopolarsi e anche i saldi sono tutto sommato passati in sordina.

La Global Survey di Nielsen

A dirla tutta, la fiducia dei consumatori sembra essere ormai crollata del tutto. E’ quanto si evince dalle rivelazioni contenute all’interno dell’ultima Global Survey di Nielsen, azienda specializzata nelle analisi di mercato.

Nell’ultimo trimestre dello scorso anno l’indice di fiducia degli italiani circa le prospettive economiche è diminuito di altri sette punti, portandosi a quota 39. Sempre più distante, dunque, dall’asticella dell’ottimismo, fissata a quota 100.

L’amministratore delegato di Nielsen Italia, Roberto Pedretti, ha affermato che sono solo dieci i Paesi sui 58 analizzati che riportano un valore positivo. Pedretti ha inoltre sottolineato la portata globale del fenomeno.

Un fenomeno che è tuttavia molto marcato in particolar modo qui in Italia.

Oltre al danno, la beffa. Persino la Spagna fa meglio, attestandosi a quota 46. Stanno peggio di noi nel quadro dell’Unione europea soltanto Ungheria, Portogallo e Grecia. Nel complesso, la media dei 27 è di 71 punti.

Lavoro

Dati che non stupiscono, dal momento che ci troviamo in un Paese che vive quotidianamente l’incubo/incognita della disoccupazione.

Il 28% di coloro che sono stati intervistati da Nielsen, quasi il doppio rispetto alla media europea e a quella mondiale, parlano del posto di lavoro descrivendolo come la principale preoccupazione per i prossimi sei mesi.

Tuttavia, i cinque peggiori incubi di questo inizio 2013 hanno tutti a che vedere con il portafoglio: l’economia è la prima ossessione per il 12% degli interpellati, i debiti e il benessere dei figli per l’8%, l’aumento delle bollette per il 7%.

Nel contempo, la percentuale degli italiani sicuri che nemmeno nel 2013 si uscirà dalla recessione è salita a dicembre al 60% (più un 29% di “non so”), rispetto al 55% di settembre. A fine 2011, due cittadini su dieci vedevano la luce in fondo al tunnel, a fine 2012 solo uno su dieci.

Il crowfunding cerca una disciplina

 Ci sono circa 550 servizi attivi, sparsi per il mondo che si occupano di crowfunding e si rivolgono soprattutto alle aziende che non hanno una tradizione imprenditoriale da vantare, alle aziende no profit, a tutti coloro che si sentono in dovere di lottare per la propria idea fino alla fine.

► Finanziamenti per famiglie e imprese in diminuzione

In tutti questi casi, infatti, le buone idee, non sono spesso sostenute da un altrettanto buona dote economica. Ecco allora che prende il via una forsennata ricerca di finanziamenti su internet. Con il crowfunding, ogni privato cittadino può decidere di sostenere con piccole o grandi somme, i progetti convincenti presentati online.

Il giro d’affari del crowfunding è cresciuto molto negli ultimi anni e confrontando i dati del 2011 e del 2012, si scopre che c’è stato un incremento del ricorso a questo strumento pari al 98 per cento. Il giro d’affari di questo metodo di raccolta fondi, oggi, si aggira sui 2,8 miliardi di euro e ci potrebbe essere un ulteriore incremento nell’anno in corso, fino ad arrivare a 4 miliardi di euro annui.

► Con il 2013 parte il Fondo per le aziende ricercatrici

Ormai, dunque, il crowfunding è un aspetto non più trascurabile per la nostra economia d’impresa e se n’è accorta anche al Consob che ha deciso di studiare il settore per poi proporne una disciplina univoca.

Sostegno di nuovi progetti imprenditoriali innovativi

 In un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo è necessario sostenere le imprese e gli imprenditori che vogliono aprire le porte a nuovi business, privilegiando le categorie di lavoratori generalmente tagliate fuori dal mercato, per esempio i giovani.

► Obiettivo occupazione: le proposte dei partiti in lizza per le elezioni

 

La Camera di Commercio di Pavia, è in questo binario ed ha pubblicato un bando che scade il 30 aprile del 2013 con l’obiettivo di incentivare e sostenere i nuovi progetti imprenditoriali a carattere innovativo. La Camera del Commercio vuole supportare e promuovere i nuovi imprenditori nell’ideazione e nella realizzazione di progetti stimolanti per il tessuto economico.

► Perché è difficile fare impresa in Italia

Per presentare la domanda le imprese devono essere già costituite e iscritte nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio da almeno 6 mesi, devono essere costituende con l’impegno a iscriversi al registro entro 90 giorni solari dalla presentazione del progetto, oppure devono essere degli spin off di atenei e industrie. Tutte queste realtà devono avere in comune la sede operativa nel territorio di Pavia.

La presentazione delle domande deve avvenire entro il 30 aprile del 2013. Il contributo concesso a fondo perduto va a coprire il 50 per cento delle spese che sono sostenute dagli imprenditori per la realizzazione del progetto al netto dell’IVA e fanno da un minimo di 5000 ad un massimo di 20000 euro.

Obiettivo occupazione: le proposte dei partiti in lizza per le elezioni

 Ciò che ha fatto, o tentato di fare il governo tecnico uscente, è stato creare una situazione nel mondo del lavoro che permettesse ai giovani di avere certezze sul loro futuro. La stessa priorità sembra essere anche di tutti i partiti che si sono presentati alle elezioni.

Ognuno di loro ha il suo personale programma e le proprie soluzioni su misura per risolvere questo grave problema dell’Italia, vediamole nel dettaglio.

► I programmi elettorali per i quattro temi caldi dell’economia

PD

Per Pier Luigi Bersani il lavoro sarà il metro su cui basare tutte le altre politiche. In primo luogo si parla di lotta alle nuove forme di sfruttamento e una riduzione della pressione fiscale sulle imprese, che sarà compensata dalle tasse sui  grandi patrimoni finanziari e immobiliari. Fisco più leggero anche per l’imprenditoria femminile.

PDL-LEGA

Anche in questo caso il primo obiettivo è la riduzione della pressione fiscale sul lavoro, con un contestuale ritorno alla legge Biagi per uno Statuto dei Lavori. Inoltre si propone una totale detassazione dell’apprendistato e maggiori tutele all’occupazione giovanile. La coalizione propone anche la possibilità per i lavoratori di partecipare agli utili aziendali e maggiore trasparenza per i sindacati su iscrizioni e bilanci.

SCELTA CIVICA (MONTI)

Nessuna possibilità di tornare sui propri passi per quanto riguarda la riforma. Monti non poteva fare altrimenti e propone, di conseguenza, la possibilità di individuare dei margini di miglioramento di quanto già fatto dal suo governo. nello specifico il programma si concentra su ammortizzatori sociali, contenuto di formazione dell’apprendistato, politiche attive del lavoro, efficacia dei servizi per l’impiego. L’obiettivo è quello di rendere il mondo del lavoro maggiormente flessibile per ridurre i tempi di attesa tra un impiego e il successivo e un nuovo codice del lavoro che sostituisca lo statuto dei lavoratori. Previste anche agevolazioni per chi assume lavoratori tra 18 e 30 anni e  misure specifiche per gli over 55 anni.

RIVOLUZIONE CIVILE

Ripristino dell’Articolo 18 prima di tutto. Qui si parla di investimenti in ricerca e sviluppo, in politiche industriali innovative e riconversione ecologica dell’economia. Inoltre, per risolvere il problema dell’occupazione, la prima proposta reale è quella di ridurre l’orario di lavoro per favorire l’occupazione giovanile e la garanzia di un reddito minimo per i disoccupati.

MOVIMENTO A 5 STELLE

Innanzitutto abolizione della legge Biagi e introduzione di un ”sussidio di disoccupazione garantito”. Poco altro nel programma se non proposte che arrivano direttamente dal leader del movimento come: 1.300 ore all’anno di lavoro per tutti, reddito di cittadinanza e sussidio di disoccupazione per due anni.

Prospettive occupazione primo trimestre 2013

 80 mila posti di lavoro che andranno perduti solo nel primo trimestre del 2013. E’ questo quanto emerge dall’indagine relativa al primo trimestre dell’anno sulla base del sistema informativo “Excelsior” di Unioncamere e ministero del Lavoro.

► Barroso lancia allarme lavoro per l’Europa

L’indagine evidenzia come la situazione del lavoro e delle imprese in Italia sia ancora piuttosto lontana dall’essere risolta e le prospettive per il nuovo anno ne sono una prova. Nonostante gli sforzi fatti dal governo uscente per risanare questa situazione, le imprese italiane vivono ancora nell’incertezza e la più grave emorragia di posti di lavoro sarà proprio per i dipendenti. La bilancia indica 137.800 assunzioni dirette di personale dipendente tra gennaio e marzo e 218 mila uscite programmate, con un disavanzo, quindi, di 80 mila posti.

Il rilancio dell’apprendistato, tanto voluto dalla Fornero, non sta dando i frutti sperati e gli imprenditori preferiscono utilizzare altre tipologie di contratto, come i contratti a tempo determinato.

► Crisi nera del settore delle costruzioni

Come ogni anno, comunque, si evidenziano un buon numero di assunzioni con a carattere interinale, contratti parasubordinati e “autonomi”, ma il ricorso a queste forme contrattuali, per quanto possa essere un indicatore positivo, non raggiunge i livelli del 2011 (-23%).

le uniche aziende e imprese che mostrano in controtendenza sono le aziende esportatrici e quelle orientate all’innovazione.