Le economie emergenti sono sempre considerate la chiave di volta per le economie avanzate che tramite accordi bilaterali con i paesi dei BRIC riescono a risparmiare sul loro business ed aiutare quello dei paesi più in difficoltà.
►L’OCSE contro l’elusione fiscale
L’OCSE, però, in questo momento è preoccupata di come stanno andando le cose. Nel suo ultimo rapporto spiega che le economie cosiddette BRIC, quindi Brasile, Russia, India e Cina, stanno rallentando il ritmo della loro crescita e questo rallentamento potrebbe inficiare la ripresa economica, seppur lenta, degli Stati Uniti, del Regno Unito, del Giappone e del Vecchio Continente in generale.
L’OCSE, tra l’altro, a sua disposizione, ha anche i Composite Leading Indicators che sono importanti per conoscere in anticipo i momenti in cui il mercato cambia trend. I CLI, però, dicono che adesso le economie emergenti e le economie principali, vanno in direzioni opposte.
►Pronta una banca mondiale per gestire l’ascesa
Direzioni che sono tenute da un mese a questa parte tanto da poter concludere che l’economia mondiale viaggia a tre velocità. Da un lato i CLI parlano di Stati Uniti, Giappone e Regno Unito come un terzetto in crescita. Ognuno di questi paesi sta rafforzando in modo interessante la sua economia.
Poi abbiamo i paesi dell’Eurozona che potrebbero avere una maggiore trazione economica e migliorare in prospettiva, ma che adesso, sono in una fase di lenta ripresa.
Poi ci sono i paesi BRIC che attraversano la nuova fase di rallentamento, con la sola India che è sull’ottovolante.