Prende inizio oggi la seconda fase del progetto “La mia pensione”, il simulatore dell’Inps che consente di scoprire quando si potrà andare in pensione e a quanto ammonterà l’importo nell’assegno.
Prende inizio oggi la seconda fase del progetto “La mia pensione”, il simulatore dell’Inps che consente di scoprire quando si potrà andare in pensione e a quanto ammonterà l’importo nell’assegno.
La faccenda dei rimborsi ai pensionati che avevano sofferto il blocco dell’adeguamento degli assegni ha riaperto le discussioni sulla giustizia generazionale e sul differente trattamento garantito a chi ha toccato il ritiro dal lavoro con le vecchie regole, molto più generose di quanto non sia l’impianto attuale e la prospettiva per i giovani.
Dal primo di giugno scatta la ‘rivoluzione’. Le pensioni verrano pagate tutte lo stesso giorno. Questo cambiamento permetterà a tutti i pensionati, pubblici e privati, agli invalidi civili e ai titolari rendite Inail, di avere in pagamento in un solo giorno tutti i trattamenti spettanti, senza più dover rincorrere le pensioni in più giorni del mese.
Conclusosi (bene) il capitolo riguardante la rivalutazione delle pensioni, l’esecutivo di governo guidato da Matteo Renzi è al lavoro per consentire una maggiore flessibilità e permettere nello specifico ai lavoratori di andare in pensione prima dei 66 anni, soglia fissata dalla riforma Fornero di fine 2011.
L’Unione europea promuove l’intervento del governo atto a risolvere la grana pensioni dopo la bocciatura della Consulta al congelamento delle indicizzazioni degli assegni decretato dal governo Monti.
Il Consiglio dei ministri ha finalmente dato l’ok per l’approvazione del decreto riguardante il nodo pensioni, a seguito della sentenza della Consulta relativa al mancato adeguamento dei trattamenti previdenziali al costo della vita, stabilito dall’esecutivo Monti con il decreto Salva Italia per il biennio 2012-2013.
Si aggirano dai tre ai settemila euro le cifre che lo Stato potrebbe esser costretto a rimborsare ai pensionati vittime dello stop incostituzionale agli adeguamenti degli assegni al costo della vita, come decretato dal Salva-Italia del governo Monti.
L’emissione delle pensioni afferenti i dipendenti pubblici grava per un totale che supera i 65 miliardi sull’Inps.
Il dossier delle pensioni si fa caldo a seguito della sentenza emessa dalla Corte costituzionale la quale ha dichiarato incostituzionale il blocco dell’adeguamento al costo della vita.
La Commissione europea abbraccia il programma di riforme del governo italiano. Ma lo fa a una condizione.