Riforma sistema pensionistico, arriva una buona notizia per i dipendenti statali

 Comincia a prendere forma la riforma pensioni Renzi: dopo mesi di discussioni, ipotesi, proposte, dibattiti, forse qualcosa inizia a muoversi. È passato l’emendamento dei Quota 96 della scuola e l’emendamento che abolisce le penalizzazioni anche per chi decide di andare in pensione prima dei 62 anni ma con il massimo della contribuzione raggiunta, che è di 41 anni e 6 mesi per le donne e 42 anni e 6 mesi per gli uomini.  Questa è un’importante svolta per i lavoratori statali che potranno così usufruire dell’uscita anticipata senza nessuna decurtazione sull’assegno pensionistico finale.

Quota 96, la Ragioneria di Stato, raffredda i propositi di riforma

 Nuova frenata per i pensionandi di Quota 96: a bloccare gli entusiasmi i tecnici del servizio bilancio della Camera che hanno mostrato forti incertezza sulle risorse disponibili per due misure fondamentali contenute nella riforma della P.A. e che riguardano le pensioni, quindi la probabilità di pensionamento entro agosto per i Quota 96 della scuola, e quella di uscita anticipata dal lavoro senza penalizzazioni per i dipendenti pubblici.

Pensioni, i sindacati premono per la riforma del sistema

 “Bisogna dedicare tutte le risorse e tutte le energie a creare posti di lavoro”, dice il segretario della Cgil, Susanna Camusso.“Al governo chiediamo di cambiare il passo sui temi del lavoro, di trovare le risorse per finanziare gli ammortizzatori in deroga a partire dalla mobilità e dalla cassa integrazione, senza dimenticare il grande tema della riforma Fornero sulle pensioni che va cambiata, ormai nemmeno più il governo è in grado di difenderla”.

Pensioni uomini e donne, la riforma di Renzi sul sistema

 Sono tante le proposte di riforma pensioni sul tavolo del governo per rendere più flessibile il sistema di uscita dal lavoro, specialmente per quelle categorie di lavoratori per cui è difficile riuscire a maturare i requisiti imposti dalla legge Fornero.

Pensioni, un mondo in continuo cambiamento dopo gli ultimi dati Inps

 La riforma pensionistica Fornero continua a creare sempre più scompiglio ed è a questo punto necessario intervenire sulle norme pensionistiche attuali, se ne parla da tempo, si susseguono ipotesi di modifica, ma oggi, dopo gli ultimi dati emersi dal rapporto annuale Inps sulle pensioni, le richieste di intervento si fanno sempre più pressanti.

Esodati e quota 96, presto una riforma apposita

  Dopo gli esodati, e auspicando in una soluzione realmente vicina per i Quota 96, le tipologie che avrebbero maggior diritto e dovrebbero usufruire di possibili interventi alle pensioni sono quelle dei lavoratori precoci e usuranti, categorie molto  penalizzate dall’entrata in vigore della riforma pensioni Fornero, che continuano a ribadire da tempo il bisogno di modifiche che consentano loro di lasciare prima il lavoro, ma a cui fino ad oggi non è stata data nessuna risposta.

Pensioni, uscita anticipata, si torna a parlare di “Sistema Contributivo”

 Si ritorna a parlare di sistema contributivo per l’uscita anticipata dal lavoro e da allargare a tutti, donne e uomini. Fino  a quest’anno, il contributivo era valido soltanto per la pensione anticipata delle donne, ma già il ministro Madia qualche tempo fa aveva proposto di ampliare la misura anche agli uomini.

Pensioni, le donne ricevono meno degli uomini

 Il 43% dei pensionati, pari a 6,8 milioni di persone, «assorbe circa il 20% della spesa annua complessiva ricevendo una o più prestazioni d’importo medio mensile inferiori ai mille euro lordi. Tra questi, il 13,4%, pari a 2,1 milioni, si situa al di sotto di 500 euro».