Ci sono diversi fattori da valutare quando si parla di previsioni del PIL italiano. In sostanza, le previsioni per il PIL italiano nel 2024 sono incerte e soggette a revisioni. Le stime più recenti, formulate dalla Commissione Europea a febbraio 2024, indicano una crescita dello 0,7%, in rallentamento rispetto all’1,2% del 2023.
PIL
Turismo in crisi, pesa calo internazionale
Il calo del turismo internazionale pesa moltissimo sul comparto: uno dei settori che ha sofferto di più a inizio emergenza conferma i suoi problemi, sottolineando quanto sia importante il contributo dei turisti che provengono dall’estero.
Germania: il Pil crolla e ora è allarme europeo
Se ne parlava da tempo: la Germania si è fermata. Si è fermata la locomotiva europea, e l’Europa con lei. Ora arriva la conferma dai dati ufficiali, che dicono di un rallentamento nel secondo trimestre pari allo 0,1%. Malissimo le esportazioni, da sempre il traino del paese, con un -1,3%, dice l’istituto statistico Destatis, nel suo rapporto pubblicato questa mattina.
Tutto nelle previsioni comunque, con le economie occidentali in netta difficoltà. L’America da segnali di recessione, e intanto fa la guerra commerciale con la Cina. La Gran Bretagna non ha capito ancora cosa deve fare con la Brexit. L’Europa guarda alle crisi politiche italiane. Di carne al fuoco ce n’è fin troppa.
L’economia tedesca
Il Pil tedesco nel secondo trimestre ha stentato parecchio, portando il dato del periodo a +0,4%, mentre il primo trimestre si era chiuso con il +0,9%. Ma sono le esportazioni a spaventare i tedeschi, con la diminuzione più significativa da sei anni a questa parte.
Il mercato interno del paese segna un piccolo +0,1%, troppo poco per spingere il paese, nonostante il +0,5% di spesa pubblica.
La Germania quindi spende ma non crea. L’Italia probabilmente soffrirà di più la situazione tedesca, per motivi strutturali, che vedono molte aziende teutoniche esportare in nostri prodotti in modo più efficiente delle aziende italiane.
Noi produciamo, loro ci esportano i prodotti, e la sinergia è proficua per tutti. Ora però l’export tedesco si è fermato, e potrebbe mandare in crisi proprio gli italiani, a meno che non si cerchino canali alternativi.
Anche dal terzo trimestre arrivano brutti segnali, e la Germania, se i dati fossero confermati, sarebbe in recessione tecnica. L’ indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche continua a scendere, anche questo mese, il quindi in diminuzione, e questo è un altro brutto segnale. L’indice è ai minimi storici dalla fine del 2012, e i dati non propongono miglioramenti. Anche gli osservatori esteri, come la Fed, vedono nubi buie sulla Germania (e sulla Cina), e dalla Bce e dalla Bundesbank confermano che nel terzo trimestre ci sarà l’ufficialità della “recessione tecnica”.
Berlino può applicare ancora alcune misure, in particolare sulle agevolazioni fiscali, e questo rende i dati meno negativi, certi che la Germania cercherà di stimolare la sua economia.
Pil italiano, la crescita è nulla
Nessuna crescita durante il secondo trimestre per il Pil italiano. A rivelarlo è l’Istat, che non ha individuato alcun rialzo contrariamente alle aspettative del Governo.
La Brexit avrà effetti anche sul Pil italiano
La Brexit avrà effetti negativi sull’Italia. L’uscita (inaspettata) del Regno Unito dall’Ue rischia infatti di gravare in maniera evidente, fino quasi a dimezzare la crescita preventivata nei mesi precedenti per il Pil italiano.
Italia, il Pil è aumentato solo del +0,3%
L’economia italiana sta cercando di risollevare la china, ma i dati non sono soddisfacenti. Durante il primo trimestre dell’anno il Pil ha fatto registrare una crescita pari allo 0,3% in confronto al trimestre precedente e dell’1% nei confronti del primo trimestre dello scorso anno.
Governo, è il giorno del Def
Ultimi stucchi. Nella giornata di oggi, dopo le ultime rifiniture, il Documento di economia e finanza potrebbe essere varato dal Consiglio dei Ministri. Se così non sarà bisognerà attendere fino a lunedì.
Cina, industria ai minimi dal 2008
Gli osservatori economici continuano a guardare con cautela a ciò che succede in Cina, dove la Banca centrale e le autorità si sono impegnate per provare a tenere sotto controllo la schizofrenia dei mercati e supportare la crescita, messa a dura prova dal difficile cambiamento di paradigma del sistema economico che sta evolvendo da una macchina basata sulle produzioni a basso costo destinate all’export a una alimentata dai consumi interni.
Istat, la crescita italiana si è indebolita nel 2015
A lanciare l’allarme, con molta preoccupazione, è l’Istat. La crescita economica italiana si è progressivamente indebolita nel corso del 2015.
Pil italiano in leggera crescita
Si registra una lieve revisione al rialzo della crescita italiana durante il 2015: l’Istat ha rivisto il dato del Pil in volume al +0,8%, mentre la stima provvisoria indicava un +0,7%.