In un post pubblicato in precedenza abbiamo visto che proprio oggi sono arrivate da Bruxelles le previsioni della Commissione Europea sull’economia italiana nel 2014 e nel 2015. In questo post vedremo dunque quali sono gli altri dati presentati in questo rapporto.
PIL
Le previsioni della Commissione Europea per l’economia italiana nel 2014
Dopo le previsioni sull’economia italiana del prossimo biennio rilasciate nei giorni scorsi dall’Istituto di Statistica – ISTAT – e dal Governo Italiano, arrivano da Bruxelles, anche quelle della Commissione Europea. Anche questa volta, però, non c’è perfetta corrispondenza di dati tra le stime emesse dalle istituzioni del nostro Paese e quelle elaborate dall’Unione Europea.
Le previsioni dell’Istat per il 2014
Come abbiamo appena visto nel post pubblicato prima di questo, l’Istituto di Statistica – ISTAT, ha recentemente rilasciato le previsioni e le stime che caratterizzeranno l’economia italiana nel prossimo biennio, leggendo per la fine del 2013 una contrazione del Prodotto Interno Lordo dell’1,8%, mentre per il 2014 una crescita dello stesso, pari allo 0,7 per cento.
La crescita del PIL nel 2014 sarà dello 0,7% secondo l’Istat
L’Istat, l’Istituto di Statistica, ha rilasciato in questi giorni le previsioni che caratterizzeranno l’economia italiana nel prossimo biennio, leggendo per la fine del 2013 una contrazione del Prodotto Interno Lordo che arriverà a segnare l’1,8%, mentre per il 2014 una crescita dello stesso, giudicata non abbastanza ottimistica dal Governo in verità, pari allo 0,7 per cento.
Il rapporto italiano debito – PIL sale al 133,3% nel secondo trimestre del 2013
I conti del nostro Paese lasciano ancora molto a desiderare. Nel secondo trimestre del 2013, infatti, quello che va da aprile a giugno, il debito pubblico dell’Italia ha toccato un nuovo livello record. Quello che impressiona, infatti, è il suo rapporto con il PIL, il prodotto interno lordo italiano, che è arrivato a segnare il 133,3%.
Crolla il potere d’acquisto
La crisi continua a colpire la famiglie italiane che, ormai da anni, continuano a ridurre tutte le spese per far quadrare i conti familiari. La ha colpito il potere d’acquisto in maniera notevole. Infatti, dalle ultime indagini rilevate, risulta che il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito notevolmente comportando una diminuzione del 2% del reddito disponibile a cui segue una perdita del potere d’acquisto del 4,7%. Un dato che riporta una perdita molto evidente per gli italiani, un 4,7% che registra il dato peggiore negli ultimi anni.
Per Confindustria l’instabilità politica italiana peggiora il quadro della recessione
All’indomani dell’apertura della crisi politico – istituzionale all’interno della maggioranza, arrivano da più parti all’Italia segnali di grande preoccupazione in merito al grave clima di instabilità politica che si vive nel Paese. Clima che per Martin Schulz, il presidente del Parlamento Europeo, non è affatto adatto a promuovere la ripresa che sembra affacciarsi in Europa e che per il Centro Studi della Confindustria potrebbe sprofondare l’Italia ancora una volta in una drammatica spirale recessiva.