La competitività europea cala e l’Europa ammonisce l’Italia

 La Commissione Europea ha presentato proprio in questi giorni il tradizionale rapporto annuale sulla competitività dell’Europa, scattando in particolare una fotografia dettagliata sul panorama dell’industria del Vecchio Continente. Dai dati rilevati dalla Commissione europea non si evincono, però, note positive. Il Prodotto Interno Lordo europeo, infatti, sta soffrendo in modo particolare del calo dell’industria e nel corso del 2012 il suo valore si è attestato sul 15,2%, rimanendo ben lontano dall’obiettivo che la stessa Unione Europea si è posta per il 2020, ovvero quello di superare il 20% del valore. 

Letta annuncia interventi per ritornare sotto il tetto del 3% del deficit

 Dall’America, dove sta completando attualmente il suo viaggio il Presidente del Consiglio Enrico Letta, arrivano novità importanti per l’Italia, che solo da poco tempo a questa parte ha preso coscienza dell’esistenza di quello sforamento dei conti pubblici che hanno portato il rapporto debito – PIL a superare la soglia concessa del 3%. Solo alcuni giorni fa, infatti, come è noto, l’esecutivo ha dovuto inserire all’interno del Def, il Documento di Economia e Finanza le previsioni  relative alla situazione economica che attende il Paese nei prossimi mesi e al capitolo debito pubblico, si è stati purtroppo costretti ad essere realisti e a scrivere il fatidico valore del 3,1%.

All’interno del Def deficit al 3,1% e PIL in calo dell’1,7%

 La seduta del Consiglio dei Ministri che si è tenuta questa mattina ha aggiornato, come previsto, il Def, il Documento di Economia e Finanza, il documento destinato a contenere le previsioni sul quadro macroeconomico generale e le conseguenti misure e riforme previste per il Paese per i prossimi due anni. 

In calo la produzione industriale italiana a luglio 2013

 Se proprio in questi ultimi mesi la produzione industriale della Grecia sembra aver dato i primi segnali positivi a partire dall’instaurazione della crisi nel Paese, sei anni fa, la stessa cosa non si può dire per l’Italia, che nel mese di luglio 2013 ha fatto registrare ancora risultati negativi in merito all’andamento della produzione industriale.

Crescono il PIL e il tasso di occupazione della Grecia nel secondo trimestre 2013

 Proprio mentre le tensioni sociali sembrano raggiungere il loro culmine ad Atene, per effetto della crisi, e la città appare ancora scossa dall’omicidio del cantante Pavlos Fyssas, vittima ad Amfiali di un militante del movimento Alba Dorata, dal Ministero dell’Economia greco arrivano per la nazione notizie più che positive.

Il Governo stima il rapporto deficit – PIL al 3,1% all’interno del Def

 Proprio in queste ore continuano, da parte del Governo, i lavori per la definizione del Def, il documento di Economia e Finanza sulla base del quale dovrà essere impostata, nell’immediato futuro, non solo la Legge di Stabilità, che verrà delineata entro il mese di ottobre, ma anche la politica italiana di respiro un poco più ampio. Nel Def, infatti, troveranno posto tutte quelle indicazioni economiche che struttureranno le scelte politiche dei prossimi mesi.

Il deficit italiano sarà mantenuto sotto il 3% del PIL

 Se nei giorni scorsi più voci si sono levate dagli ambienti internazionali europei per mettere in guardia l’Italia su un possibile sforamento dei conti pubblici, che, messi sotto pressione da imprevisti aumenti delle spese e del fabbisogno dello Stato, sembrano correre nuovamente il rischio di superare i livelli imposti dalla Commissione Europea, arrivano in queste ultime ore puntuali rassicurazioni da parte dello stesso Ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni.

PIL italiano in calo del 2,1% annuo nel secondo trimestre 2013

 Nonostante le ventate di ottimismo circolate, anche da parte del Governo, in questi ultimi tempi le cifre impietose dell’ economia ancora tengono l’ Italia allo scacco. A rivelarle è, ad esempio, l’ Istat, che diffonde i dati relativi all’ andamento del Prodotto Interno Lordo italiano nel secondo trimestre 2013, quello che va da aprile a giugno 2013. 

La pressione fiscale italiana supera il 44% del PIL nel 2013

 Una delle priorità italiane da molti mesi a questa parte sarebbe quella di ridurre una volta per tutte la pressione del cuneo fiscale, l’ enorme peso del Fisco che in Italia grava inesorabilmente sulle spalle di famiglie, liberi professionisti ed imprese.