Accendere un mutuo significa quasi sempre impegnarsi ad onorare un impegno finanziario notevole, di medio o lungo termine, la cui durata può variare dai 5 ai 30 o ai 40 anni. La scelta di stipulare un contratto di mutuo, quindi, non deve essere fatta con leggerezza, ma valutando attentamente la propria situazione finanziaria e patrimoniale. Per questo motivo è opportuno non solo conoscere in maniera approfondita il prodotto finanziario che si decide di sottoscrivere, ma anche le conseguenze di medio e lungo termine a cui si va incontro dal punto di vista personale.
Prestiti
In America i cattivi pagatori vengono individuati attraverso Facebook
Arriva dall’America una notizia piuttosto allarmante. Alcune società finanziarie, infatti, come “LendUp” e “Lenddo”, avrebbero cominciato ad utilizzare i dati pubblicati sui social network, come Facebook o Linkedin, come strumenti per individuare con maggiore sicurezza i possibili cattivi pagatori, quelli a cui sarebbe cioè rischioso concedere un finanziamento o un prestito, a causa dell’esistenza di un alto rischio di insolvenza.
Come compilare il modulo per la richiesta della portabilità del mutuo
Come trasferire il mutuo – La portabilità del mutuo
In un post pubblicato in precedenza abbiamo visto che per richiedere la domiciliazione delle rate del proprio mutuo presso un altro conto corrente – diverso da quello aperto in origine per la restituzione del prestito – il cliente deve recarsi presso la nuova banca e compilare un modulo chiamato “Richiesta di trasferibilità delle domiciliazioni RID”, che è valido anche per il trasferimento del pagamento delle rate del mutuo e di eventuali prestiti.
Come trasferire il mutuo – La portabilità del mutuo
Il mutuo è un prestito ipotecario che può durare anche molti anni. La durata massima di un mutuo può raggiungere infatti anche i 40 anni e per tutto questo tempo si richiede in genere ai clienti mutuatari, i titolari del prestito, di avere a disposizione un conto corrente presso il quale vengano domiciliate le rate del mutuo stesso.
Diminuiscono i prestiti e aumentano i tassi di interesse a luglio 2013
Dopo gli ultimi dati raccolti dall’ ABI, l’ Associazione Bancaria Italiana, che ha recentemente indagato la situazione critica delle sofferenze bancarie italiane, le quali nel mese di giugno 2013 hanno toccato i 138 miliardi di euro, anche la Banca d’ Italia giunge a stilare le proprie statistiche sull’ andamento del comparto bancario e finanziario italiano ed in particolare su quello dei prestiti.
Meno prestiti e più carte revolving per gli italiani
Il mercato dei prestiti personali, come è noto, in Italia langue da molti mesi. Non si allenta, infatti, la morsa del credito che porta le banche e gli istituti di credito a preferire per i loro investimenti prodotti meno remunerativi ma meno rischiosi – come i titoli di Stato – al posto della concessione di finanziamenti di diverso genere, che in una situazione generale di crisi della liquidità potrebbero dare luogo ad ulteriori sofferenze finanziarie.
Come difendersi dalle carte di credito revolving
Le carte di credito revolving sono uno strumento di pagamento che sta trovando sempre una maggiore diffusione in Italia, ma che, a causa delle sue caratteristiche, sta producendo non pochi problemi ai suoi utilizzatori.
Le carte revolving si caratterizzano spesso, infatti, per poggiare su contratti di prestito poco trasparenti e sull’ applicazione di tassi di interesse molto alti, che rasentano il limite dell’ usura (25,2%).
Aumenta l’uso delle carte di credito revolving in Italia
Complici la crisi economica e la ridotta disponibilità finanziaria delle famiglie e dei consumatori, in Italia sta diventando sempre più diffuso l’ uso di un nuovo tipo di strumento finanziario. Si tratta delle cosiddette carte di credito revolving, che permettono ai clienti che le sottoscrivono di fare acquisti ma di pagare, solo successivamente, a rate.