E’ ancora una volta stata bloccata la norma ‘salva’ Quota 96 della scuola inclusa nella riforma della Pubblica Amministrazione, abolita proprio mentre si pensava che fosse finalmente la volta buona per consentire ai 4mila lavoratori della scuola di andare in pensione entro il primo settembre 2014, dopo quasi tre anni di attesa per una pensione già in effetti raggiunta.
quota 96
Pensioni scuola, tutto da rifare. Abolita la norma di tutela per i Quota 96
Dopo tante discussioni, tanto entusiasmo e l’aspettativa a lasciare il lavoro, finalmente dopo quasi tre anni di attesa, in questo mese di agosto, è caduto nuovamente tutto, tutto sarà da rifare, e i 4mila pensionandi della scuola saranno ancora costretti ad aspettare prima di poter raggiungere il congedo.
I docenti che potranno andare in pensione con l’emendamento Quota 96
È giunto il momento della definizione sui Quota 96. In Commissione Bilancio è stato dato l’ok all’emendamento che manda in pensione i 4 mila lavoratori della scuola facenti parte della cosiddetta Quota 96, bloccati dalla riforma Fornero e che ora potranno andare in pensione dal primo settembre prossimo. E ok anche alla pensione anticipata senza penalizzazioni e con il massimo della contribuzione.
Quota 96, la Ragioneria di Stato, raffredda i propositi di riforma
Nuova frenata per i pensionandi di Quota 96: a bloccare gli entusiasmi i tecnici del servizio bilancio della Camera che hanno mostrato forti incertezza sulle risorse disponibili per due misure fondamentali contenute nella riforma della P.A. e che riguardano le pensioni, quindi la probabilità di pensionamento entro agosto per i Quota 96 della scuola, e quella di uscita anticipata dal lavoro senza penalizzazioni per i dipendenti pubblici.
Esodati e quota 96, presto una riforma apposita
Dopo gli esodati, e auspicando in una soluzione realmente vicina per i Quota 96, le tipologie che avrebbero maggior diritto e dovrebbero usufruire di possibili interventi alle pensioni sono quelle dei lavoratori precoci e usuranti, categorie molto penalizzate dall’entrata in vigore della riforma pensioni Fornero, che continuano a ribadire da tempo il bisogno di modifiche che consentano loro di lasciare prima il lavoro, ma a cui fino ad oggi non è stata data nessuna risposta.