Gennaio è un mese molto interessante dal punto di vista fiscale perché ci sono alcune scadenze, come il pagamento del canone RAI che interessano tutti i contribuenti, o almeno quelli che in casa hanno un apparecchio radiotelevisivo.
L’abbonamento alla radiotelevisione italiana deve essere effettuato entro il 31 gennaio 2013 e quest’anno, l’importo da scrivere sul bollettino, sarà di 113,50 euro. Le televisioni stanno spingendo molto sull’argomento, ribadendo che indipendentemente dall’uso della televisione, l’imposta è legata al possesso dell’apparecchio e va pagata.
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In pratica si fa riferimento ad una sentenza della Corte Europea di Strasburgo che nel 2009 ha ribadito che l’abbonamento RAI è una tassa che va pagata anche se poi il contribuente non guarda mai i programmi della RAI. La sintonizzazione, infatti, non influisce sul possesso.
Il costo dell’abbonamento è stato definito dal Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che ha ritoccato leggermente al rialzo questa tassa. Per il 2013, infatti, si pagherà 1,5 euro in più rispetto all’anno scorso. I contribuenti potranno decidere di pagare tutto in un’unica soluzione, oppure possono optare per la rateizzazione, che è trimestrale o semestrale.
Sbirciando sul sito della RAI si scopre inoltre che nel DL è spiegato anche come l’abbonamento debba essere pagato per tutti gli “apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni”. E per chi paga in ritardo? Se il bollettino è effettuato entro 30 giorni dalla scadenza il sovrapprezzo è di 4,47 euro, ma la penale può arrivare anche a 8,94 euro dopo sei mesi, oppure all’1 per cento dopo il compimento del semestre di ritardo.