Il giudizio di Fitch sull’outlook negativo dell’Italia

 Arriva dagli Stati Uniti, da parte di Fitch, la nota agenzia americana di rating internazionale, la conferma del mantenimento livello BBB+ per l’Italia, livello già attribuito nei mesi scorsi in seguito ad un primo declassamento del merito creditizio. 

Il rating dell’Italia resta poco sopra il livello spazzatura per Fitch

 Non migliora l’affidabilità creditizia dell’Italia a livello internazionale. Per Fitch, infatti, agenzia di rating americana, il giudizio sul merito creditizio dell’Italia resta ancorato alla tripla B, che equivale al gradino superiore del cosiddetto “livello spazzatura”. 

La crisi politica mette a rischio il rating dell’Italia

 Era da qualche tempo che non si sentiva parlare dell’agenzia di rating Fitch e dell’Italia. Oggi, l’agenzia americana però è tornata a pronunciarsi sula situazione del paese e ha messo in guardia il Governo sulla crisi politica: se la questione non verrà risolta entro breve tempo, il rating del paese, ossia la credibilità del suo credito, potrebbe di nuovo crollare, con tutte le conseguenze che questo comporta sia all’interno del paese che a livello internazionale.

Retrocesso anche il Fondo Salva Stati

Il problema è che, nonostante le rassicurazioni di Letta sulla fiducia che le camere saranno chiamate a pronunciare mercoledì, la situazione è molto delicata: Fitch non crede alle parole di Letta, o almeno preferisce aspettare i fatti prima di esultare, e quindi viene presa in considerazione anche l’ipotesi di una caduta del Governo, che abbasserebbe il valore del credito italiano ben oltre il punteggio BBB+ che attualmente si è meritato il paese.

La caduta del governo italiano, infatti, mettere a dura prova le possibilità dell’Italia di raggiungere gli obiettivi fiscali che si è prefissa, allontanando così anche la possibilità che l’Europa possa concedere ulteriori aiuti. Questo particolare passaggio della nota emessa dalla Fitch per avvertire il paese delle conseguenze alle quali va incontro evidenzia il fatto che a livello interazionale, nonostante i miglioramenti della situazione degli ultimi tempi, è ancora un paese a forte rischio di collasso:

Possibile downgrade per Telecom

Se le turbolenze politiche impediranno la presentazione della legge di bilancio 2014 alla Commissione Europea entro il 15 ottobre o l’Italia non rispetterà i criteri del Patto di Stabilità, la disponibilità di sostegno Ue, legata alla condizionalità dei programmi Esm e Omt, sarà inoltre meno probabile, se richiesta.

L’esigenza di un rating imparziale

 Le agenzie di rating sono degli strumenti in mano ai privati e questo danneggia tantissimo i paesi che la loro agenzia di rating non ce l’hanno. Nel nostro paese, la procura di Trani ha avviato anche un’inchiesta per capire fino a che punto sono manipolate le valutazioni.

Declassate 18 banche italiane

Il nostro paese, tra l’altro, nell’ultimo periodo è stato notevolmente bersagliato dalle agenzie di rating che ne hanno declassato prima la reputazione in generale e poi hanno effettuato il downgrade di alcune banche tricolore. Una declassamento che pone in una condizione molto rischiosa anche il governo.

Adesso, al di là di quello che succederà a Montecitorio, è necessario fare in modo che siano create delle agenzie di rating non più private ma imparziali. Il nostro paese ha già elaborato una proposta e forse verrà presentata in modo articolato anche al G20.

Dov’è arrivato il debito italiano

Il problema più grande evidenziato non solo nello Stivale è che abbassando il rating dei titoli di stato di un paese, si mette lo stesso in una condizione di difficoltà ma allo stesso tempo gli si chiudono le strade d’accesso al credito sovrastatale. L’Europa, per esempio, che ottiene i bond come garanzia della credibilità di un paese, non offre denaro ai paesi che hanno un rating basso.

S&P abbassa il rating delle banche italiane

 Solo qualche settimana fa gli analisti dell’ agenzia americana di rating Standard & Poor’s hanno abbassato il rating dell’ Italia, a causa del perdurare di una situazione di rischio che non rende il Paese appetibile agli occhi degli investitori esteri.

Record a Wall Street ma crolla l’Asia

 Nell’ultimo giorno di contrattazioni della settimana, l’Asia diventa la zavorra dei listini occidentali, o meglio, europei. Intanto Wall Street recupera terreno e segna un altro record. Tokyo affronta dunque una fase negativa legata probabilmente all’attesa generata dalle elezioni.

Retrocesso anche il Fondo Salva Stati

Domenica i giapponesi tornano alle urne e ci potrebbe essere una nuova maggioranza a sostegno della politica di Shinzo Abe. Nel frattempo, mentre l’Asia trema nell’attesa del responso delle urne, gli indici americani volano sostenuti dal giudizio delle agenzie di rating.

L’ultima a pronunciarsi è stata Moody’s che sostiene di aver visto migliorare l’outlook degli Stati Uniti dopo due anni performance con segno negativo. Per gli Stati Uniti, così come per la Germania una settimana fa, è stata confermata la tripla A.

Confermata la tripla A per la Germania

I listini europei, invece che seguire l’onda dell’entusiasmo americano, sono costretti a fare retromarcia e legano il loro destino a quello asiatico. Le borse del Vecchio Continente finiscono nel quadrante “rosso” e l’unica piazza che riesce a resistere meglio delle altre è Milano.

Le vendite in Europa, in questo momento, sono tornate ad essere moderate per questo non sorprende che gli investitori abbiamo deciso di trasferire di nuovo i loro soldi in America dove il Nikkei ha superato la soglia dei 15 mila punti.

Per S&P il rating Usa è finalmente stabile

 La nota agenzia di rating Standard & Poor’s nella giornata di ieri ha effettuato un aggiornamento per quanto concerne la sua visione di credito in relazione al governo degli Stati Uniti.

La prospettiva passa da “negativa” a “stabile”.

Inoltre, “S&P” ha affermato che le probabilità di un downgrade del rating del paese sono “meno di una su tre”.

Come si è giunti a questo aggiornamento

Cosa ha spinto Standard & Poor’s a cambiare idea sugli Usa e sulla loro economia?

Durante l’agosto 2011, S&P è diventata la agenzia di rating numero uno a declassare il rating sovrano degli Stati Uniti, dall’importante “AAA” a “AA”.

Si è giunti dunque al secondo punteggio più alto, lasciando la prospettiva di credito degli Stati Uniti “negativa” in quel periodo.

Al giorno d’oggi, l’agenzia ha dichiarato in un comunicato che i recenti miglioramenti concernenti il gettito fiscale, nonché le misure adottate per risolvere i problemi di bilancio a lungo termine hanno migliorato le prospettive per gli Stati Uniti. L’agenzia ha sollevato preoccupazioni circa la capacità dei responsabili politici di affrontare problemi di lunga data per via  del peggioramento di una divisione partisan a Washington negli ultimi dieci anni, tuttavia.

 

In arrivo il rating di Dagong per l’ UE

 Per il mondo finanziario internazionale sono in arrivo delle importanti novità a partire dal prossimo 13 giugno. In quella data, infatti, per la prima volta debutterà a livello europeo il rating di Dagong Europe, la società con sede a Milano sin dal 2012, che è stata recentemente autorizzata dall’ Esma ad emettere previsioni e stime a livello corporate sull’ universo economico europeo.

Fitch abbassa il rating di Cipro

 L’ ombra lunga della crisi economica e finanziaria non accenna ad allontanarsi troppo da Cipro. Almeno per ora: l’ agenzia americana di rating Fitch ha infatti recentemente abbassato la valutazione di lungo termine sulla affidabilità della nazione, facendola passare dal precedente B all’ odierno B-  con prospettiva negativa.