I dati dei contribuenti italiani nel 2011

 Il Ministero dell’ Economia e delle Finanze ha recentemente pubblicato le tabelle relative alle dichiarazioni dei redditi dell’ anno 2012, le quali, come è noto, hanno fotografato la situazione reddituale degli italiani relativa all’ anno precedente, ovvero al 2011. Anche questa volta, tuttavia, si può dire che le sorprese non sono affatto mancate.

Fino al 10 giugno per il 730

 Chi compila il modello 730 per la dichiarazione dei redditi e lo fa presentando i documenti al Caf oppure ai commercialisti, ha qualche giorno in più per completare la pratica. E’ stato infatti stabilito che la scadenza per l’invio delle dichiarazioni riferite all’anno d’imposta 2012, è il 10 giugno 2013.

Adesso sembra che si stia studiando, a livello governativo, anche una proroga per le scadenze di pagamento, per il versamento delle imposte che, senza alcuna maggiorazione, potrebbero non dover essere pagate entro il 17 giugno ma entro l’8 luglio prossimi.

Spese defiscalizzate nella dichiarazione dei redditi

Il termine per la consegna dei documenti relativi al 730 e necessari per ottenere l’assistenza fiscale da parte dei contribuenti, slittano al 10 giugno e questo comporta che anche gli intermediari fiscali abbiano più tempo per riconsegnare ai contribuenti la dichiarazione dei redditi elaborata.

Detrazioni per spese mediche nell’Unico PF

La scadenza originale era stata fissata al 17 giugno mentre sembra che adesso si possa “temporeggiare” fino al 24 giugno prossimo.

I modelli, a loro volta, dovranno essere trasmessi non più entro il 30 giugno ma entro l’8 luglio. Il nuovo calendario è stato fissato da un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che sta per essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dopo che il Consiglio dei ministri l’ha firmato il 29 maggio.

Per la proroga ufficiale del pagamento delle imposte, invece, occorrerà attendere un po’.

Le false dichiarazioni dei redditi dei gioiellieri

 Si tratta di un caso grave, soprattutto in tempi in cui si prova con tutti i mezzi necessari a combattere l’evasione fiscale.

Il lavoratore dipendente dichiara in media 20 mila euro lordi l’anno. Il gioielliere, il tassista e il titolare appaiono in media più poveri, al punto da non arrivare a 18 mila.

Il ministero dell‘Economia ha pubblicato le tabelle con le ultime dichiarazioni dei redditi, quelle esposte nel 2012, che inqueadrano gli stipendi e i guadagni del 2011.

Nessuno stravolgimento in confronto al passato, le sorprese ci sono ma sono sempre le stesse. Nel 2012 i propietari di bar hanno dichiarato in media 17.800 euro lordi, i gioiellieri 17.300, i tassisti 15.600. Va un po’ meglio per gli albergatori, che sforano di poco la soglia dei 18 mila ma restano sempre sotto la media del lavoratore dipendente.

Nel contempo, chi se la passa davvero male sono i parrucchieri, intorno ai 13 mila, i titolari di autosalone, di un pelo sopra i 10 mila, e soprattutto i proprietari degli istituti di bellezza, con 7.200 euro l’anno.

Ben più sotto rispetto alla soglia di povertà che nel 2011 era fissata a 1.011 euro netti al mese per una famiglia di due persone. Ma c’è chi sta ancora peggio ed è addirittura in perdita: i gestori di night club e discoteche hanno dichiarato in media una perdita di 1.300 euro, i pescatori di 1.400.

Arriva la versione definitiva del redditometro

 Fonti ufficiali dell’ Agenzia delle Entrate hanno recentemente confermato che mancano oramai solo pochi giorni al rilascio della versione definitiva del Redditometro, il temuto strumento di cui in futuro l’ Agenzia stessa si avvarrà per l’ effettuazione dei controlli fiscali sui cittadini italiani.

Befera chiarisce ancora sull’utilizzo del redditometro

Nella versione definitiva sono stati a quanto pare rivisti i criteri sulla base dei quali verranno effettuati i controlli, ma il Redditometro, prosegue l’ Agenzia, verrà prevalentemente utilizzato per la lotta alla grande evasione.

Giudice napoletano boccia il redditometro

Certo, verrà sempre tenuto in considerazione il divario esistente tra le entrate e le uscite dei contribuenti, ma i margini previsti saranno più ampi che in passato. In più i consumi quotidiani delle famiglie italiane non verranno calcolati solo sulla base delle medie Istat, ma queste ultime verranno utilizzate solo per le spese che presuppongono l’esistenza di registri pubblici, come auto e immobili.

Una circolare ufficiale dell’ Agenzia delle Entrate, che da qui a pochi giorni accompagnerà l’ uscita del redditometro, chiarirà lo stato della questione relativa all’ utilizzo delle medie.

E infine, due note di procedura. Dai vertici dell’ Agenzia hanno fatto sapere che il Redditometro non avrà una validità retroattiva e che tutti i dipendenti dell’ istituto saranno chiamati a promuovere il dialogo con i contribuenti.

Detrazioni per spese mediche nell’Unico PF

 Il modello Unico 2013 per le persone fisiche deve essere presentato entro il 30 settembre 2013 per via telematica ma per chi scegliesse un altro tipo d’invio, quindi quello in formato cartaceo, le scadenze per la presentazione sono fissate al 2 maggio e al 30 giugno.

 Online i modelli di dichiarazione semplificati

Come per tutte le categorie di contribuenti, esiste una sezione del modello di dichiarazione da usare per la detrazione degli oneri e delle spese. Si tratta del quadro RP che è diviso in ben sei sezioni: la prima sezione è riservata alle spese per cui è riconosciuta la detrazione del 19 per cento; la seconda sezione è riservata agli oneri e alle spese deducibili dal reddito complessivo; la terza sezione è dedicata nel quadro A agli interventi di recupero del patrimonio edilizio per cui sono previste detrazioni del 36, del 41 e del 50 per cento e nel quadro B ai dati catastali per l’identificazione dell’immobile. La quarta sezione è riservata agli oneri per cui vale la detrazione al 55 per cento, la quinta sezione è dedicata al beneficio di detrazioni per canoni di locazione e la sesta sezione è dedicata ai dati per beneficiare delle altre detrazioni.

 Assistenza sanitaria e spese mediche nel 730

Per quanto riguarda le spese mediche generiche o specialistiche, si ha una detrazione d’imposta del 19 per cento sull’importo che eccede la franchigia di 129,11 euro. Possono essere detratte le spese mediche per l’assistenza specifica di un paramedico, le spese mediche legate a patologie esenti dalla spesa sanitaria pubblica. La detrazione è calcolata su un massimo di spesa di 6197,48 euro.

La sperimentazione italiana sul reddito minimo

 Il reddito minimo garantito è attivo anche in Italia grazie ad una sperimentazione della Provincia autonoma di Trento che, rispetto alle altre province e regioni d’Italia, ha un margine operativo più ampio. In effetti a livello regionale e provinciale, esistono diverse sperimentazioni. Per quanto riguarda il reddito minimo, c’è stata già la sperimentazione della Regione Lazio con la legge n. 4/2009.

La questione del reddito di cittadinanza

Sempre nel 2009 la Provincia autonoma di Trento ha introdotto il reddito minimo di garanzia. Si tratta di un contributo monetario cui si può accedere nel rispetto dei parametri stabiliti dalla legge e il cui importo è determinato dal rapporto tra la condizione economica del nucleo famigliare e la soglia di povertà relativa.

Questi due parametri che servono per determinare l’importo del reddito minimo sono in relazione alle caratteristiche del nucleo famigliare.

 Pressione fiscale in aumento nei paesi dell’Ocse

La condizione economica di una famiglia è considerata sulla base del reddito al netto delle imposte, delle rate del mutuo, del prezzo dell’affitto e delle spese mediche; del patrimonio e degli indicatori di consumo, che sono ad esempio l’automobile, l’affitto e la superficie dell’abitazione.

Il reddito di garanzia dura 4 anni ed è prorogabile dopo lo svolgimento degli accertamenti sui parametri ma non può essere prolungato più di tre volte in due anni.

 

La Svizzera sperimenta il reddito di cittadinanza

La Svizzera ci prova con il reddito di cittadinanza, un’idea simile a quella proposta in Italia dal Movimento 5 Stelle. Un sogno prossimo a diventare realtà. Al momento, la raccolta delle 100 mila firme necessarie per il referendum su un reddito minimo garantito di 2500 franchi mensili, quasi 2000 euro, per ogni cittadino maggiorenne, è giunta a buon fine.

E i cittadini che non hanno ancora compiuto i 18 anni? Riceverebbero, dalla nascita, una cifra pari a 500 euro. Il reddito di cittadinanza svizzero non sarebbe relativo ad alcuna contro prestazione, né sarebbe da considerarsi “sostitutivo di un salario o di un’indennità perduti”. Oltretutto si tratterebbe di un reddito”individuale”, nel senso che verrebbe “corrisposto ai singoli e non alle famiglie”. In Svizzera la vedono come una maniera per fronteggiare il capitalismo, che consentirebbe all’umanità un atterraggio in dolcezza senza troppi traumi.

Mediante il reddito di base assicurato i cittadini svizzeri potrebbero essere sollevati dalla necessità di trovare un lavoro, peraltro sempre più raro, ad ogni costo, disponendo della possibilità di scegliere l’attività a loro più congegniale, per contribuire al processo sociale e a porre le basi di una società postindustriale rispettosa della natura.

Molti sperano che l’idea vada in porto. Inoltre, molti sperano che anche in Italia possa essere promossa una proposta del genere.

Il nuovo modello d’imposta sulle assicurazioni

 E’ stato effettuato un restyling del modello di denuncia relativo alle assicurazioni. Questa operazione è stata resa necessaria in seguito alla riorganizzazione delle competenze degli uffici fiscali sul territorio. Tutto adesso, nella scelta del modello, dipende dall’attività da svolgere ma anche dalle competenze del contribuente.

I contribuenti obbligati all’UNICO

L’Erario rende noto che online è possibile scaricare il nuovo stampato per la dichiarazione dell’imposta sulle assicurazioni, quella che è dovuta sulla base dei premi e degli accessori incassati nell’anno precedente a quello della dichiarazione. Per il 2013 si fa dunque riferimento ai premi ottenuti nel 2012.

Tutto sul modello 730

Il modello in questione, lo stampato, è stato approvato unitamente alle istruzioni per la compilazione attraverso un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate. Le novità principali evidenziate servono a recepire le modifiche sulla competenza degli uffici postali.

Il documento serve al contribuente per indicare tutti i dati da comunicare, in relazione agli importi che sono stati versati alle province, con la differenza fatta in base alla destinazione. Il modello deve necessariamente essere trasferito in modalità telematica. Le indicazioni da inviare riguardano nello specifico: il numero della polizza, il codice fiscale del proprietario del veicolo, l’indicazione dei casi particolari scelti dall’assicurato, la targa del veicolo e la sigla della provincia. Devono inoltre essere indicati l’ammontare del premio, l’aliquota d’imposta, l’ammontare dell’imposta e il totale premio per ciascuna provincia.

I cinque punti del programma economico di Letta

Si articola in cinque punti l’attesissimo programma economico redatto dal nuovo Premier Enrico Letta, che aspetta solo di ricevere la fiducia di entrambe le camere per iniziare i lavori.

Un programma, il suo, finalizzato al conseguimento delle riforme, che con ogni probabilità sarà complicato da attuare. L’Italia versa in uno stato di emergenza economica, ma i problemi sono di varia natura.

Letta ha analizzato cinque parole chiave, al fine di coinvolgere imprese e consumatori e allontanare la crisi.

L’obiettivo principale del Premier e del nuovo governo è la crescita, come lui stesso dichiara: “Di solo risanamento l’Italia muore, servono politiche per la crescita”.

La crescita che deve partire naturalmente dal lavoro. A cominciare dalla riduzione delle tasse sul lavoro “stabile, sui giovani e sui neoassunti”, proseguendo attraverso ulteriori investimenti riguardanti l’apprendistato e incentivi a part time misti, per finire con la progressiva introduzione di nuove risorse giovani.

Per quanto riguarda nello specifico il tema delle tasse, da giugno ci sarà lo stop al pagamento dell’IMU in attesa di una revisione dell’imposta relativa agli immobili il cui sistema generale di tassazione deve essere rivisitato, e rinuncia a inasprire l’IVA.

Restano validi alcuni precetti cari al precedente esecutivo guidato da Monti, tra i quali la lotta all’evasione fiscale.

Bisogna poi risolvere l’ormai annosa questione esodati. L’impegno prioritario di Letta è quello di ravvivare il patto precedentemente rottosi con i soggetti in questione.

L’ultimo punto del programma riguarda il reddito minimo, a proposito del quale Letta dichiara che si potranno analizzare forme di reddito minimo per le famiglie bisognose con figli piccoli.

Il nuovo corso deve iniziare dai membri del Governo: per questa ragione Letta ha dichiarato che il primo atto del Governo sarà “eliminare lo stipendio dei ministri parlamentari che esiste da sempre in aggiunta alla loro indennità”.

Lo stipendio dei parlamentari a 5 stelle

 Il 27 aprile è stato versato il primo stipendio ai parlamentari eletti per questa legislatura e tutta l’attenzione si è concentrata sugli onorevoli deputati e senatori del Movimento 5 Stelle che della riduzione dello stipendio hanno fatto la loro bandiera. Ci si chiedeva, quindi, prima della festa della Liberazione, se avessero davvero predisposto la rinuncia ad alcuni privilegi.

Il Movimento 5 Stelle svela gli stipendi

La stampa dedica da diverso tempo uno sguardo molto critico nei confronti del Movimento 5 Stelle che non si sottrae certo alle critiche e che talvolta le alimenta. In effetti, mentre tutti i giornali si chiedevano che ne sarebbe stato del portafoglio degli onorevoli grillini, a palazzo si sceglieva già una direzione da dare al governo del paese.

Grillo al Bild parla della bancarotta

Nel frattempo, molti giornalisti ci hanno ricordato qual è stato lo stipendio di Beppe Grillo, l’ultimo di cui si può essere a conoscenza. Parliamo del 2005, anno in cui il comico genovese ha inserito nel modello 730 per la dichiarazione, redditi pari a 4,2 milioni di euro.

In quell’anno, si ricordano le accalorate invettive di Beppe Grillo contro il viceministro Vincenzo Visco che per una questione di trasparenza aveva voluto pubblicare online la rendicontazione dei redditi degli italiani. In questo modo, secondo il leader dei 5 Stelle, si davano soltanto indicazioni utili al crimine organizzato.