Cambiano le spese, attenti al redditometro

 Nel Redditometro sono comprese più di 100 voci di spesa che gli italiani devo indicare al fisco per dimostrare che le uscite che fanno sono compatibili con le entrate. Periodicamente, poi, l’Istituto nazionale di statistica aggiorna il paniere dei consumi italiani, indicando i cambiamenti della società e trovando nuove basi per il calcolo dell’inflazione.

► Parametri, spese e spia del Redditometro

Il paniere del 2013 aumenterà in volume visto che ci saranno ben 1429 prodotti che sono sicuramente più dei 1383 prodotti del 2012. La volontà è quella di capire come di comportano gli italiani davanti all’enorme scaffale dei consumi tricolore.

► Che impatto hanno le spese medie Istat

Il grande dato importante è l’ingresso nel paniere del gas metano per autotrazione. Sono molti quindi gli automobilisti che si sono convertiti alle vetture a gas, al fine di risparmiare qualcosa sui trasporti. Non stupisce altrettanto l’introduzione nel paniere dei phablet e dei tablet trasformabili.

Con i cellulari di nuova generazione, gli smartphone, infatti, si riescono a cumulare più attività (agenda, calendario, lettura del giornale) nello stesso dispositivo. Tanto sono diffusi gli smartphone anche tra i giovani che praticamente esce dal paniere il diario, con la cui etichetta si comprendono sia l’agenda professionale, sia il diario scolastico.

A livello alimentare entrano nel paniere l’amaro e la pancetta in confezione mentre tutti di affrettano a ribadire che i consumi degli italiani sono cambiati.

La crisi aumenta la povertà al Sud

I dati dell’Istat del rapporto “Reddito disponibile delle famiglie nelle Regioni” mostrano come la crisi aumenta la povertà soprattutto al Sud.

Dati Istat sul reddito disponibile per le famiglie italiane

Nel Nord-Ovest e nel Nord-Est il reddito disponibile per abitante è di 20.800 Euro, nel Centro di 19.300 Euro e al Sud di 13.400 Euro. Nel Mezzogiorno il reddito per abitante è del 25,5% minore della media nazionale.

Tra gli altri dati del rapporto dell’Istat si vede che la Liguria è la regione più colpita dalla crisi economica. In questa regione nel periodo tra il 2008 e il 2011 il reddito disponibile delle famiglie è diminuito del 2,9%. La media nazionale ha invece fatto registrare un incremento dello 0,4% con il Nord-Ovest che ha avuto l’aumento maggiore con l’1,2%.

I consumi sempre in diminuzione con un leggero miglioramento

La città più ricca d’Italia è Bolzano con un reddito disponibile per abitante di più di 22.800 Euro. La Campania è all’ultimo posto con un reddito per abitante di poco più di 12.500 Euro.

L’Istat mostra poi che l’incidenza della tasse è più alta nel Nord Italia.  In Lombardia con il 16,5% e nella provincia di Trento con 16,4% c’è l’incidenza maggiore, mentre nelle regioni meridionali della Basilicata con l’11,7% e della Calabria con l’11,3% si hanno i livelli più bassi.

Dati Istat sul reddito disponibile per le famiglie italiane

 Il reddito medio degli italiani si ferma a 18 mila euro all’anno. Ma si tratta di una media di quanto guadagnato nelle diverse regioni e, guardando nel dettaglio, si nota come esistono delle grandi differenze tra le regioni del nord e quelle del sud.Nelle regioni del Nord-ovest e nel Nord-est, infatti, per ogni abitante il reddito medio stimato è di 20.800, al Centro di 19.300 e nelle regioni del sud, invece, il dato si ferma a 13.400 euro annui per lavoratore, il che vuol dire che in queste regioni il reddito medio è di un quarto rispetto a quello nazionale.

► Obiettivo occupazione: le proposte dei partiti in lizza per le elezioni

Questi sono i dati che emergono dalla graduatoria regionale del reddito disponibile per abitante elaborata dall’Istituto di statistica, che pone al primo posto Bolzano, dove si guadagnano fino a 22.800 euro, e all’ultimo la Campania con i suoi 12.500 euro.

La composizione del reddito disponibile delle famiglie in Italia è largamente occupata dal lavoro dipendente, con una media regionale che varia dal 51 al 67%. Rispetto a due anni fa il flusso del reddito da lavoro dipendente è aumentato mediamente dell’1,7%, con picchi del + 3,1% nel Nord-est e di -2,4% in Calabria.

► In Italia la casa è il bene più tassato

Ad influire sulla quantità di reddito disponibile per le famiglie ci sono le imposte, che sono aumentate dello 0,6%, con un’incidenza sul reddito pari al 14,7%.

Entro febbraio deve essere pronto il CUD

 Entro la fine di febbraio, precisamente entro il 28 febbraio, le aziende sono obbligate a consegnare il CUD ai loro dipendenti, devono cioè dare loro la certificazione unica dei redditi relativi all’anno 2012. Il CUD è consegnato dai datori di lavoro a dipendenti e collaboratori, anche se subordinati e parasubordinati.

► Online il modello CUD 2013 definitivo

Per la certificazione dei redditi deve essere usato il modello CUD/2013 messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e può essere consegnato in formato cartaceo o anche in formato telematico. Per i pensionati il discorso cambia leggermente nel senso che riceveranno il CUD soltanto in formato elettronico, ma se hanno la necessità di una documentazione cartacea, dovranno farne un’esplicita richiesta.

► Pronto il modello CUD 2013

Riepilogando: il CUD è un attestato rilasciato dai datori di lavoro o dai sostituti d’imposta per riassumere dati fiscali e previdenziali, quindi compensi erogati e contributi versati per i dipendenti e i collaboratori. I dati contenuti nel CUD riassumono i redditi percepiti da un dipendente o da un collaboratore, con le trattenute operate, i dati previdenziali e assistenziali e i versamenti collegati a carico del lavoratore o del datore di lavoro.

Per il periodo d’imposta 2012, il termine ultimo per la scadenza della consegna del CUD/2013 è stato fissato al 28 febbraio 2013. In caso di cessazione del rapporto di lavoro deve essere consegnato entro 12 giorni dalla risoluzione. Il documento è trasmesso in modalità telematica per tutti, ma lavoratori e pensionati possono anche fare la richiesta di avere il documento cartaceo.

 

Le spese di ricovero dei famigliari portatori di handicap

 All’Agenzia delle Entrate è arrivata una richiesta da parte di un contribuente che ha chiesto delucidazioni in merito alla deduzione delle spese di ricovero di un famigliare a carico.

La situazione descritta dal contribuente è quella della madre portatrice di handicap, non a suo carico fiscalmente, per la quale si stanno sostenendo delle spese mediche legate al ricovero. Ci si chiede quindi se sia possibile dedurre integralmente le spese mediche e se per farlo sia necessario che la fattura sia intestata al contribuente.

► Tutte le novità fiscali del 2013

L’Agenzia delle Entrate ha risposto citando l’articolo 10, comma 1 del Tuir spiegando quali sono le imposte deducibili ai fini Irpef: le spese mediche e quelle di assistenza necessarie in caso di invalidità e menomazione, sostenute dai soggetti portatori di handicap.

► Online il 730/2013 in versione definitiva

Se si arriva al ricovero in un istituto di assistenza, non è possibile dedurre l’intera spesa, ma soltanto la parte relativa alle spese mediche e paramediche di assistenza specifica, distinguendo queste ultime da tutto ciò che riguarda vitto e alloggio.

► UNICO 2013 PF: plusvalenze, modello RW e contributi SSN

Si possono dedurre le spese, secondo queste indicazioni, anche se il famigliare per le quali si sostengono non è fiscalmente a carico, quindi per il proprio coniuge, per i figli legittimi e naturali, per i genitori e i suoceri, per i generi e le nuore, per i fratelli e le sorelle.

In rete i modelli Unico, Cnm e Irap 2013

 Sono stati pubblicati in rete i modelli di dichiarazione definitivi Unico, Cnm e Irap 2013. L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i modelli definitivi da usare per rendere al fisco le dichiarazioni secondo l’Unico, il Cnm e l’Irap per l’anno d’imposta 2012.

I modelli citati sono stati approvati e pubblicati con le relative istruzioni, ognuno con un provvedimento diverso del direttore dell’Agenzia delle Entrate, il 31 gennaio 2013.

► UNICO 2013 PF: tutto ciò che riguarda gli immobili

Unico Pf e Unico Mini 2013. Il primo dei due modelli, nel primo fascicolo, è stato aggiornato includendo le innovazioni relative al pagamento dell’Imu dello scorso anno e alle detrazioni d’imposta per le ristrutturazioni. Nel secondo fascicolo è stata divisa in due la parte relativa agli immobili e alle attività finanziarie all’estero, i quadri Ivie e Ivafe. E’ stato poi introdotto un quadro nuovo, LM, nel terzo fasciolo, per individuare i regimi di vantaggio dei nuovi imprenditori, artigiani e professionisti, che hanno “sostituito” il regime dei minimi. Per i contribuenti che hanno redditi semplici e oneri deducibili “comuni”, è stato previsto l’Unico Mini 2013.

 UNICO 2013 PF: plusvalenze, modello RW e contributi SSN

Irap 2013. In questo modello che riguarda l’imposta regionale sulle attività produttive, è stato inserite un quadro per le imprese che assumono a tempo indeterminato lavoratrici e giovani sotto i 35 anni. Le agevolazioni sono aumentate nel 2012, passando da 4600 a 10600 euro. Si ottengono anche 15200 se queste assunzioni avvengono in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna o Sicilia.

 UNICO 2013 PF: beni aziendali concessi e acconti

Come cambiano le detrazioni dei figli a carico

 La Legge di Stabilità comprende al suo interno moltissime norme tra cui anche quelle che regolano le detrazioni per i figli a carico valide per il 2013. Cosa prevede la normativa in vigore dal primo gennaio?

Nel 2013 sono aumentate le detrazioni per i figli a carico e anche per i figli portatori di handicap e tutto è legato chiaramente agli sconti che si possono ottenere sull’IRPEF.

 Nuovi sgravi Irpef

Per i figli a carico non si detraggono più fino ad 800 euro ma il tetto massimo è stato innalzato fino a 950 euro. Rientrano tra i figli a carico anche i bambini nati da coppie di fatto e riconosciuti da entrambi i genitori, sia i figli adottivi o affidati. Per i figli sotto i tre anni la detrazione passa dai 900 ai 1220 euro. Infine, per quanto riguarda i portatori di handicap, le detrazioni hanno subito un incremento di 180 euro, per cui se prima era fisse a 220 euro, adesso arrivano fino a 400 euro.

 Per le tasse sono cruciali luglio e dicembre

I contribuenti che hanno più di 3 figli a carico possono vantare una detrazione in più di 200 euro per ogni figlio partendo dal primo di tutti. 

 Online il 730/2013 in versione definitiva

La normativa prevede che siano figli a carico tutti i figli, anche quelli non conviventi o quelli residenti all’estero che hanno specifici requisiti di reddito. Tra i figli a carico non possono essere considerati quelli che hanno percepito un reddito superiore ai 2840,51 euro lordi.

Smascherata la frode che coinvolgeva la colf

 Una frode fiscale a tutti gli effetti, ma stavolta, il coinvolgimento della collaboratrice domestica è assolutamente privo di complicità. Un’indagine approfondita ha portato alla luce una situazione illecita del datore di lavoro che è stato accusato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici.

 Le buste paga gonfiate sono fraudolente

Il reato di dichiarazione fraudolenta che abbiamo citato è stato ben descritto nell’articolo 3 del Dlgs numero 74 del 2000 ed è stato usato dalla Corte di Cassazione per rigettare una richiesta di riesame da parte dell’accusato, dopo che la Guardia di Finanza aveva posto sotto sequestro alcuni beni.

 Difficile ma non impossibile scoprire le frodi degli agenti immobiliari

Tutto nasce dal fatto che il contribuente sotto accusa aveva spostato delle consistenti somme di denaro sul conto della collaboratrice domestica arrivando a depositarvi ben 285 mila euro con una serie di causali diverse da quelle lecite. Secondo le Fiamma Gialle quelle somme erano i proventi, i frutti della sua evasione fiscale riguardo l’acquisto di prodotto farmacologici ad uso dermatologico.

La documentazione portata dall’indagato non è stata sufficiente a sedare ogni dubbio. Secondo i giudici del riesame che hanno confermato il sequestro, esistevano gli elementi sufficienti per ritenere fondata l’imputazione del pubblico ministero. Se non altro perché le somme erano ingenti.

In generale, per parlare di frode è necessario che l’imposta evasa sia superiore a 30 mila euro e l’importo degli elementi attivi sottratti alla tassazione superiore al 5 per cento degli elementi portati in dichiarazione.

Manifesto Sviluppo e Lavoro dell’Adepp

 L’Adepp, l’associazione degli enti di previdenza privatizzati, per voce del suo direttore Andrea Camporese, presenta le sue soluzioni alla drammatica situazione del lavoro nel nostro paese, soprattutto per quanto riguarda i professionisti.

Camporese evidenzia come la crisi abbia colpito in modo molto pesante i professionisti. Una situazione di emergenza in cui il 30% di coloro che hanno scelto la libera professione si trova con un guadagno medio di mille euro al mese e non hanno un welfare che li possa sostenere in questo momento di difficoltà.

► Nuova compilazione fatture 2013

Welfare e riforma del lavoro, infatti, nell’opinione di Camporese, devono essere sostenuti in egual modo ma, nonostante i lavoratori autonomi costituiscano l’1,5% del Pil italiano

siamo di fronte ad un’assenza preoccupante sia di politiche sia di misure di sostegno a favore dei professionisti italiani. Con il manifesto mettiamo in campo idee e anche investimenti.

Quali sono queste idee? In primis si deve preparare un percorso ad hoc per tutti gli studenti universitari che intendono intraprendere una carriera da libero professionista, che trova il suo fondamento in sei punti fondamentali: lavoro, previdenza, assetto legislativo, tassazione, autonomia e welfare.

► Aspi: cos’è e come funziona

Il Manifesto su Sviluppo e Lavoro esprime la volontà di cambiamento dell’Associazione degli enti di previdenza privatizzati, che parte dalla discussione collettiva di quanto viene proposto dal governo che, fino ad ora, ha solo portato riforme dall’alto senza curarsi degli effetti che queste potevano avere sui diretti interessati.

Il Manifesto intende rispondere attivamente ai contenuti del Libro Bianco dell’Unione Europa sulle pensioni, collocando la previdenza in un’ottica globale che comprende non solo il welfare ma anche, e soprattutto, il mercato del lavoro. E’ necessario, secondo il manifesto, superare l’approccio tradizionale e porre al centro della discussione la stabilità economica.

Le buste paga gonfiate sono fraudolente

 L’articolo 2 del Decreto legislativo 74/2000 ha spiegato qual è il reato di dichiarazione fraudolenta e nella casistica nel mirino dell’Erario e della Guardia di Finanza, c’è anche la pratica di alcuni amministratori di società che gonfiano le buste paga dei dipendenti in modo da avere un escamotage per non pagare IRPEF ed IVA.

 Con i registri introvabili è bancarotta fraudolenta

La Guardia di Finanza, allora, ha deciso di affidarsi alle dichiarazioni dei lavoratori mettendo nel sacco gli amministratori scorretti. Tutto è ben definito nella sentenza numero 3071 della Corte di Cassazione, del 23 gennaio 2013. Il fatto è ricostruito in questo modo.

 La Cassazione sulla simulazione del credito IVA

Il tribunale ha condannato gli amministratori di una società Srl, per dichiarazione fraudolenta, prendendo in esame le fatture e i documenti che si riferivano ad operazioni in realtà inesistenti. Con l’obiettivo di evadere le tasse, questi amministratori avevano ritoccato le dichiarazioni del 2005 e del 2006, elencando una serie di elementi passivi fittizi.

In pratica avevano elencato dei costi sostenuti, soprattutto legati al pagamento del personale. In tutto avevano provato a far passare sotto la lente d’ingrandimento del Fisco e della Finanza, elementi passivi fittizie per un valore di circa 116 mila euro. Le buste paga dei dipendenti riportavano importi superiori a quelli effettivamente versati. Alla fine le Fiamme Gialle, con una serie di questionari rivolti ai dipendenti della società, sono riusciti a smascherare la frode.