In Spagna aumentano i salari minimi, ma anche i pignoramenti e gli sfratti

 La Spagna sta attraversando un momento davvero complicato. La sua situazione economica è sull’orlo del baratro e, nonostante gli aiuti che giungeranno dall’Unione Europea, il paese è ancora in una situazione di stallo che non prevede miglioramenti nel breve termine.

Per questo il governo spagnolo è tornato sulle sue decisioni e ha proposto un aumento dei salari minimi dello 0,6% a partire dal primo gennaio 2013. I salari base, infatti, erano stati congelati per tutto il 2012 (l’ultimo aumento risale al 2011 quando al governo c’era Zapatero), ma ora, per dare modo alla popolazione di resistere in qualche modo alla crisi, saranno portati dagli attuali 641,40 euro a 645,30, per tentare di recuperare, almeno in parte, la perdita del potere d’acquisto sceso del 4,6% dal 2010.

Ma lo stipendio non è l’unica preoccupazione della Spagna: su base annua è stata evidenziato un aumento degli sfratti (+15,9%) e dei pignoramenti (+18,3%) delle case e delle aziende agricole locali: la crisi non permette più alle famiglie e ai piccoli imprenditori di far fronte ai debiti contratti per l’acquisto delle abitazioni. Stando a quanto riportato dalle autorità giudiziarie iberiche, solo nei primi tre mesi del 2012 sono state predisposte 49.702 procedure di sfratto e 67.537 per il pignoramento.

2013: niente ripresa e tanti rincari

 Il 2013 non sarà l’anno che segna l’uscita dell’Italia dalla crisi economica, anzi sarà caratterizzato da un percorso molto complesso fatto di rincari per i cittadini. A dirlo è l’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori che prevede, per l’anno prossimo, una spesa di 1490 euro in più per ogni famiglia.

Partiamo da una considerazione semplice: l’aumento dell’IVA. L’incremento di un punto percentuale dell’imposta sul valore aggiunto, determina un aumento dei prezzi dei prodotti, anche dei beni di prima necessità, quelli di cui gli italiani, difficilmente, possono fare a meno.

L’aumento dell’IVA scatta a luglio ma ci sono delle tasse che incideranno anche nella prima parte dell’anno. Possiamo citarne due a titolo esemplificativo: il canone RAI che cresce di 1,5 euro e la nuova tariffa dei rifiuti che dovrà assorbire anche le spese per il territorio.

Parlando di rincari è chiaro che non si possono escludere tutti gli aumenti legati al mondo dei mutui e a quello delle assicurazioni. I tassi, mediamente, sono al 4,88 per cento e rispetto alla media europea sono maggiorati di 139 punti percentuali. Il costo dei finanziamenti è dunque superiore per gli italiani rispetto ai colleghi dell’UE. I nostri connazionali pagano circa 72 euro in più al mese che si traducono in un rincaro di 864 euro annui.

Un discorso analogo può essere fatto per l’assicurazione auto che incide molto sui bilanci famigliari, assorbendo il 5 per cento del reddito totale di 30 mila euro.

Tre modi per calcolare l’acconto IVA

 Per il calcolo dell’acconto IVA da versare oggi, si possono usare tre metodi di calcolo dell’importo da versare tramite il modello F24. Tutto dipende dalle scelte del contribuente che però, in prima battuta, deve capire se è tenuto ad effettuare il versamento o meno.

In un articolo precedente abbiamo preso in esame le eccezioni legate all’acconto IVA ma si può avere uno sguardo completo sull’argomento leggendo l’articolo di FiscoOggi in proposito.

Tornando ai metodi per il calcolo dell’acconto IVA sono tre: il metodo previsionale, quello analitico e quello storico. Partiamo dall’ultimo dei tre.

Il metodo storico. E’ il metodo maggiormente usato dai contribuenti perché si basa sugli importi determinati, desunti dai pagamenti precedenti. L’ammontare dell’acconto è pari all’88 per cento dell’imposta dovuta per l’anno precedente al lordo dell’acconto.

Il metodo previsionale. E’ quello che parte da una serie di supposizioni ovvero da quanto il contribuente pensa di realizzare complessivamente in un anno e la percentuale dell’anticipo è pari all’88 per cento del tributo totale. Sicuramente è indicato per chi pensa di avere un volume d’affari minore di quello realizzato nell’anno precedente.

Il metodo d calcolo analitico prevede che si paghi il 100 per cento dell’imposta e si basa sull’attività effettivamente svolta in un anno, sugli acquisti e le vendite registrati dal primo al 20 dicembre per i contribuenti mensili e dal primo ottobre al 20 dicembre per i trimestrali.

 

Le spese insensate non si possono detrarre

 Una sentenza della Corte di Cassazione ha spiegato che le spese insensate non possono essere dedotte dalla cassa dei professionisti, perché non rispettano le regole di una gestione ragionevole e quindi possono essere recuperate dall’Amministrazione finanziaria.

La sentenza che ha “legiferato” in tal senso è la numero 22579 dell’11 dicembre. Il contribuente aveva fatto ricorso contro i limiti messi dall’amministrazione finanziaria alla libera deducibilità dei costi per i professionisti. In pratica non potevano essere dedotti i costi di locazione non calibrati sul reddito dichiarato e comunque versati in anticipo rispetto alle scadenze contrattuali.

Secondo il criterio di cassa queste spese non possono essere dedotte perché si configurano come spese antieconomiche. Ora, le maggiori imposte che per questo principio il contribuente è tenuto a versare all’Erario, possono essere recuperate dall’Amministrazione.

L’Ufficio accertatore, secondo un articolo del Tuir, può “compiere una verifica incidente sull’inerenza dei costi all’attività svolta e, addirittura, sulla congruità dei costi medesimi“. Questo è plausibile, perché, come spiega più in là nella sentenza la Corte di Cassazione:

“le spese e gli altri componenti negativi diversi dagli interessi passivi, tranne gli oneri fiscali, contributivi e di utilità sociale, sono deducibili se e nella misura in cui si riferiscono ad attività o beni da cui derivano ricavi o altri proventi che concorrono a formare il reddito”.

Particolarità delle imprese famigliari

 Le imprese famigliari sono un particolare tipo di imprese per le quali esistono delle leggi speciali. Un imprenditore che tra i collaboratori abbia soltanto o per la maggior parte famigliari, è sicuramente diverso al titolare di un’azienda standard.

L’impresa famigliare è quella in cui i collaboratori scelti dal titolare sono famigliari veri, nel senso che vale l’esistenza della famiglia mentre non è considerata rilevante la convivenza di fatto.

Il fisco invita tutti coloro che vogliono costituire un’impresa famigliare a valutare i tempi per farlo visto che l’efficacia temporale di alcune scelte può essere diluita nel tempo, anche se si parla di effetti tributari. Proviamo a fare un esempio.

Ci sono le imprese famigliari che non sono ancora state attivate e quelle che esistono già ma sono composte soltanto dal titolare.

Nel primo caso l’enunciazione dell’impresa famigliare ha effetto immediato, il che vuol dire che se la stipula avviene nel 2012, il reddito del 2012 è già diviso tra titolare e collaboratori. Se invece si tratta del secondo tipo d’impresa, l’ingresso nella stessa di un famigliare, è sottoposto a regole diverse.

In pratica, l’ingresso di un famigliare nell’impresa durante il 2012, ha un effetto sull’attribuzione del reddito soltanto dal 2013 in poi, quindi avrà un effetto tributario soltanto con l’UNICO 2012.

UNICO 2013 PF: tutto ciò che riguarda gli immobili

 Il modello UNICO 2013 PF prevede numerose novità rispetto alle spese sostenute per gli immobili, in Italia o all’estero e soprattutto riguardo ristrutturazioni edilizie ed interventi legati al risparmio energetico.

Del modello UNICO abbiamo già visto le novità che riguardano i beni aziendali concessi e gli acconti; abbiamo quindi preso in esame plusvalenze, modello RW e contributi al SSN inseriti nel premio RCA. Adesso è arrivato il momento di parlare degli immobili e delle attività all’estero, delle ristrutturazioni edilizie e del risparmio energetico.

Con la legge di Stabilità saranno introdotte delle novità rispetto all’imposta sul valore degli immobili detenuti all’estero e rispetto all’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero. Adesso però il modello presente in bozza sul sito dell’Agenzia delle Entrate non è stato ancora aggiornato.

Per quanto riguarda le ristrutturazioni edilizie, invece, ci sono delle spese detraibili dall’IRPEF e per queste è stato introdotto un rigo in dichiarazione, l’RF50 in cui si dovranno riportare tutti i pagamenti fatti dal 26 giugno al 31 dicembre 2012 per i quali è prevista la detrazione IRPEF al 50 per cento. Prima di quella data, dal primo gennaio al 25 giugno 2012, invece, la detrazione è al 36 per cento.

È prevista infine una detrazione del 55 per cento per tutte le spese relative agli interventi finalizzati al risparmio energetico, tra cui anche le spese di sostituzione delle vecchie caldaie con quelle a pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria.

UNICO 2013 PF: plusvalenze, modello RW e contributi SSN

 Il modello UNICO 2013 PF presenta delle novità – legate alla normativa  fiscale che il governo ci ha lasciato per i prossimi anni – che danno un po’ l’idea di come cambierà il portafoglio dei contribuenti a partire dall’anno prossimo.

Abbiamo già visto insieme le novità principali contenute in questo modello di dichiarazione ed abbiamo approfondito anche la questione dei beni aziendali concessi e quella degli acconti. La dichiarazione dovrà poi essere presentata entro il 30 settembre 2013.

Vediamo adesso le novità riguardo le plusvalenze per le quali è stata introdotta un’apposita sezione, la II-B del quadro RT dove si dovranno inserire le plusvalenze da partecipazione non qualificata che sono state percepite dal primo gennaio 2012 e sono state incassate entro la fine dell’anno d’imposta. Per le plusvalenze è cambiata l’imposta sostitutiva che prima era al 12,5% ed ora sarà al 20 per cento.

Il modello RW resta invariato nonostante fosse ipotizzata l’eliminazione delle sezioni I e III per una questione di semplificazione.

L’ultima novità di cui occorre rendersi conto è la stretta sulla deduzione dei contributi al Servizio Sanitario Nazionale che non vuol dire che c’è meno sconto sulle spese sanitarie sostenute dai contribuenti ma vuol dire che possono essere dedotte dal reddito solo la parte di contributi che supera i 40 euro ed è compresa nel pagamento dei premi di assicurazione RC Auto.

UNICO 2013 PF: beni aziendali concessi e acconti

 Nella bozza dell’Unico PF per la dichiarazione dei redditi percepiti nel 2012 sono state introdotte numerose novità. Abbiamo visto le principali ed ora proviamo ad entrare nel vivo di quattro elementi: i beni aziendali concessi e gli acconti 2013.

La prima data da registrare nell’agenda del contribuente è senz’altro quella della trasmissione del modello di dichiarazione UNICO 2013 che dovrà essere trasmesso all’agenzia delle entrate entro il 30 settembre 2013. La scadenza per il pagamento dell’IRPEF, invece, è per il 17 giugno 2013.

Per quanto i beni aziendali concessi, i contribuenti dovranno usare il rigo RL10 del Modello Unico per indicare il nuovo “reddito diverso” conseguito alla data di maturazione. Nel rigo in questione dovrà essere indicata la differenza tra il valore di mercato e il corrispettivo annuo per la concessione in godimento dei beni quali possono esserlo auto e abitazione.

Sbirciando tra le istruzioni pubblicate assieme alla bozza del modello dichiarativo UNICO 2013 si apprende che gli acconti IRPEF per il 2013 saranno di nuovo portati al 99 per cento del rigo differenza del quadro RN relativo al 2012.

Un po’ come succede in America, infatti, alla fine dell’anno in corso scadono le agevolazioni che erano state introdotte con il Dpcm del 21 novembre 2011.

Calendario della spesa familiare, sono sempre di meno i giorni per risparmiare

 Per le famiglie italiane trasformare il reddito in risparmio è sempre più difficile. Quanto emerge dal “Calendario della spesa familiare“, una ricerca del Centro studi Sintesi per Il Sole 24 Ore, è la sintesi della crisi che in questi ultimi anni ha colpito l’Italia e non solo.

I dati mostrano che per una famiglia con due figli, rispetto al 2010, i giorni lavorativi il cui guadagno diventa parte del risparmio e non deve essere impiegato per le spese di gestione della famiglia (oltre alle spese normali vanno aggiunte anche le varie tasse su casa e consumi) sono diventati 17, a fronte dei 24 dell’anno precedente.

Le cose stanno un po’ meglio se la famiglia è composta da sole tre persone, situazione in cui i giorni per il risparmio sono 23,5, contro i 27 del 2010.

Questa drastica riduzione del reddito che può essere trasformato in risparmio è dovuta ad una serie di fattori tutti collegati fra di loro, ma quello che ha la maggiore responsabilità nel peggioramento delle condizioni del risparmio degli italiani è l’aumento delle tasse, dirette e indirette, che gravano sulle famiglie (Irpef e addizionali, contributi previdenziali, Tia/Tarsu, Imu, senza dimenticare accise e Iva), che potrà anche peggiorare dal prossimo anno con l’entrata in vigore della Legge di Stabilità.

Un secondo fattore è la perdita costante del potere d’acquisto delle famiglie: i prezzi sono aumentati moto più velocemente di quanto hanno fatto le retribuzioni, non riuscendo così a bilanciare la crescita del tasso di inflazione.

 

L’Unico Pf 2013: la bozza in rete

 Tra le dichiarazioni disponibili in rete è pronta anche la bozza del modello Unico 2013 riservato alle Persone Fisiche che ha esordito proprio nella giornata di oggi. Il modello dichiarativo deve essere accompagnato dalle istruzioni da usare per la compilazione.

Il documento è stato aggiornato in moltissime parti, si tratta anche di un documento di per sé molto complesso, formato da tre fascicoli che adesso accolgono tutte le novità in materia fiscale. Esaminiamo le new entry a volo d’uccello e diamo i particolari di qualche elemento.

In generale i quadri sono stati aggiornati per introdurre le nuove detrazioni d’imposta per le ristrutturazioni, per avere lo spazio necessario all’indicazione dell’IMU pagata nel 2012.

In più la sezione del quadro RM è stata divisa in due parti in modo da inserire i quadri Ivie ed Ivafe che si riferiscono alle imposte sul valore degli immobili all’estero e delle attività finanziarie sempre detenute fuori dai confini nazionali.

Nell’Unico 2013 Pf è stato inserito anche un nuovo quadro, l’LM che serve ad illustrare la condizione reddituale dei nuovi imprenditori, degli artigiani e dei professionisti che possono usufruire del cosiddetto regime di vantaggio.

Le novità sui fabbricati sono state inserite nel primo fascicolo dell’Unico; nel secondo fascicolo sono state introdotte le new entry Ivie e Ivafe; lo spazio per la nuova imprenditoria è nel terzo fascicolo.