Befera chiarisce ancora sull’utilizzo del redditometro

 Il Redditometro entrerà in vigore a maggio nella sua versione semplificata.

Le polemiche su questo nuovo strumento del quale si è dotata l’Agenzia delle entrate per dare la caccia agli evasori fiscali sono state tante, in alcuni casi si è messa in dubbio la sua stessa costituzionalità, ma alla fine entrerà in vigore e partirà la caccia all’evasione.

► Giudice napoletano boccia il redditometro

Per questo il direttore stesso dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera ha voluto chiarire ulteriormente quali sono i limiti di azione del Redditometro e gli scopi per il quale verrà utilizzato. Secondo Befera i cittadini possono stare tranquilli: il Redditometro sarà infatti utilizzato solo nei casi in cui si rende manifesta una grande incoerenza tra i redditi dichiarati e le spese effettuate.

In pratica si cerca di stanare i grandi evasori, coloro che hanno una capacità di spesa notevolissima non giustificata da altro.

Inoltre, sempre secondo lo stesso Befera che è intervenuto sull’argomento  Napoli per un forum organizzato dall’ordine dei Commercialisti partenopei, si darà ampio spazio al contraddittorio: per qualunque caso sospetto di evasione, infatti verrà data la possibilità al cittadino di dimostrare le motivazioni di acquisti effettuati senza il relativo reddito a disposizione:

► Cambiano le spese, attenti al redditometro

Possono esserci tanti motivi per cui si acquisisce reddito. Per esempio, quei redditi che sono esenti e non devono essere posti in dichiarazione. Ma ci sono anche tanti casi che vengono segnalati di persone che viaggiano a livelli spesa elevatissimi  e magari hanno agevolazioni dallo Stato perché non dichiarano nulla. Questi sono quelli che vogliamo colpire.

 

Non è vero che i tedeschi sono più poveri di noi

 Uno studio della Banca Centrale Europea che abbiamo più volte citato, cerca di spiegare che la distribuzione della ricchezza in Europa non segue la stessa mappa della crisi perciò non è vero che i tedeschi che sono già ripartiti, sono anche i più ricchi dell’UE. Infatti la BCE, con il suo studio, dimostra chiaramente che i tedeschi sono più poveri degli italiani e degli spagnoli perché hanno dovuto sostenere costi maggiori per il salvataggio dei paesi in crisi.

L’Europa è una ma con tanti euro

Un articolo pubblicato su Voxeu.org, però, dice che dai dati della BCE la fotografia dell’Europa che si ricava è ben diversa. Infatti sembrerebbe che non solo la famiglia media tedesca non è più povera delle famiglie del sud dell’Europa ma mediamente la Germania è il paese più ricco della zona euro.

L’unica differenza che persiste è nella distribuzione della ricchezza interna. In pratica la ricchezza tedesca non è equamente distribuita ma i giornali non hanno la possibilità e la voglia di dibattere di questo argomento.

Gli italiani non vogliono parlare di investimenti

Uno dei grafici riportati dalla BCE, infatti, illustra la ricchezza della famiglia media tedesca e la Germania è all’ultimo posto, dopo la Grecia e il Portogallo che il governo teutonico ha contribuito a salvare.

Se però si prende in esame la media della ricchezza netta delle famiglie, allora la Germania cambia posizione e diventa non ultima ma quarta, dopo la terna costituita in entrambi i casi da Belgio, Spagna e Italia.

Conti bancari sotto la lente d’ingrandimento

 In fase di dichiarazione dei redditi il fisco potrebbe chiedere ai contribuenti, a tutti i tipi di contribuenti, di giustificare una serie di movimentazioni sul conto corrente. L’ufficio giudiziario, davanti a movimenti non giustificabili, potrebbe far partire il controllo anche se il contribuente è un lavoratore dipendente.

Il CC di ING Direct e i vantaggi

L’Amministrazione finanziaria ha tutta l’autorità per sbirciare i conti dei contribuenti alla ricerca di incongruenze nelle entrate, indipendentemente dal tipo di lavoro svolto. Non solo gli autonomi infatti, saranno chiamati a giustificare le loro entrate, ma anche i lavoratori dipendenti che potrebbero arrontondare lo stipendio con dei piccoli lavoretti in nero.

A dirlo è la Corte di Cassazione con la sentenza numero 8047 del 3 aprile scorso. Anche i lavoratori dipendenti, dunque, sono sottoposti alla presunzione legate d’imponiibilità prevista da due Dpr del 1972 e del 1973.

Il conto Libero DoppioZero di BancApulia

La Cassazione si era già espressa sull’argomento nel 2011 chiarendo che

“gli artt. 32 e 38 Dpr 600/1973 hanno portata generale e pertanto riguardano la rettifica delle dichiarazione dei redditi di qualsiasi contribuente, quale che sia la natura dell’attività dagli stessi svolta e dalla quale quei redditi provengono”.

La legge dice che fino a prova contraria, l’amministrazione tributaria ritiene che tutti i movimenti di uno stesso conto corrente siano imputabili all’intestatario del conto.

Confermata dalle Entrate la proroga dello spesometro

 Il fisco prosegue sulla sua strada ed ha deciso di prorogare lo spesometro 2013. L’Agenzia delle Entrate ha voluto far luce sulla questione, pubblicando un importante comunicato stampa il 15 aprile.

Le prossime scadenze fiscali

In pratica ha spiegato che i contribuenti devono procedere in questo periodo con la comunicazione delle operazioni che sono rilevanti ai fini IVA ma per farlo avranno più tempo, visto che la scadenza prevista per le comunicazioni non è più il 30 aprile come l’anno scorso.

Notizie dell’ultimo minuto per gli ex minimi

Cosa dice di così importante il comunicato dell’Agenzia delle Entrate? In primo luogo ha ribadito che la comunicazione obbligatoria all’Erario, di tutte le operazioni IVA e di tutte le operazioni rilevanti ai fini IVA, è valida anche per importi inferiori a 3000 euro. Le operazioni IVA sono quelle eseguite a partire dal primo gennaio 2012, tra gli operatori economici.

Il tetto per le comunicazioni per cui non è previsto l’obbligo di fattura, quindi per i rapporti business to consumer, è fissato a 3600 euro. A breve ci sarà dunque un’altra comunicazione relativa all’approvazione di un nuovo modello di comunicazione, una specifica delle informazioni tecniche per la comunicazione dei dati relativi al 2012 e poi anche una previsione delle semplificazioni per chi si occupa di noleggio e locazione.

Riguardo alla proroga sembra sia stata stabilita in autunno ma non c’è una data precisa.

Giudice napoletano boccia il redditometro

 La sentenza è arrivata oggi dal Tribunale di Napoli, sezione di Pozzuoli. Il giudice ha accolto con favore il ricorso di un pensionato contro il Redditometro e ha deciso di vietare questo strumento perché lede il diritto alla privacy dei cittadini.

► Cambiano le spese, attenti al redditometro

Il giudice in questione è Antonio Lepre e ha deciso di porsi come difensore della privacy dei cittadini napoletani e della penisola iniziando una battaglia contro il redditometro, colpevole di impedire ai privati cittadini di gestire il loro denaro liberamente. Lo strumento dell’Agenzia delle Entrate interferisce

su aspetti delicatissimi della propria vita privata quali la spesa farmaceutica, l’educazione e il mantenimento della prole, la vita sessuale.

La sentenza del giudice di Napoli ordina all’Agenzia di non intraprendere più alcuna attività di conoscenza né di archiviazione di dati personali dei cittadini e, laddove il processo sia già iniziato, di interrompere e distruggere tutti i materiali raccolti.

Questo perché il Redditometro non fa alcuna differenziazione tra ‘cluster’  di contribuenti bensì, del tutto autonomamente, opera una differenziazione di tipologie familiari suddivise per cinque aree geografiche, finendo per

accomunare situazione territoriali differenti in quanto altro è la grande metropoli altro è il piccolo centro e altro ancora è vivere in questo o quel quartiere.

► Funzionamento redditometro

Per ora si tratta solo di una sentenza emessa da un giudice, ma è molto probabile che la battaglia legale possa proseguire attraverso tutti i gradi di giudizio.

Battuta d’arresto per il redditometro

 Il redditometro che deve misurare in modo dettagliato la ricchezza degli italiani, scovando le incongruenza tra redditi percepiti e dichiarati e spese realmente sostenute, è stato considerato fin da subito uno strumento luciferino. Vale a dire che tutti ne hanno riconosciuto la potenza e la scrupolosità.

 Cambiano le spese, attenti al redditometro

Peccato che sia stato messo a punto in modo troppo meticoloso e molti contribuenti sono andati nel panico. Adesso, per ritrovare la fiducia dei cittadini, l’Erario ha pensato di fare delle correzioni che appaiono come una vera battuta d’arresto del Redditometro.

 Che impatto hanno le spese medie Istat

In pratica è stato deciso che le spese medie dell’Istat saranno tenute in considerazione nel Redditometro, soltanto nel caso in cui nasca un contraddittorio tra il fisco e i contribuenti. In più non saranno tenuti in considerazione i risparmi accumulati dai cittadini nel 2009 e nel 2010, almeno nella prima fase dei controlli. Questo vuol dire che le disponibilità finanziarie dei cittadini finiranno sotto la lente d’ingrandimento soltanto se il contribuente sarà chiamato a presentarsi davanti all’amministrazione finanziaria. Infine, per quanto riguarda gli investimenti, il Fisco ha deciso di spalmare le somme in cinque anni.

► Parametri, spese e spia del Redditometro

Tutte queste novità sono state comunicate dall’Erario durante  un incontro che si è tenuto la settimana scorsa con tutte le associazioni di categoria. Adesso si attende di avere la certezza di queste prospettive, in due circolari dell’amministrazione finanziaria.

Cambiano le spese, attenti al redditometro

 Nel Redditometro sono comprese più di 100 voci di spesa che gli italiani devo indicare al fisco per dimostrare che le uscite che fanno sono compatibili con le entrate. Periodicamente, poi, l’Istituto nazionale di statistica aggiorna il paniere dei consumi italiani, indicando i cambiamenti della società e trovando nuove basi per il calcolo dell’inflazione.

► Parametri, spese e spia del Redditometro

Il paniere del 2013 aumenterà in volume visto che ci saranno ben 1429 prodotti che sono sicuramente più dei 1383 prodotti del 2012. La volontà è quella di capire come di comportano gli italiani davanti all’enorme scaffale dei consumi tricolore.

► Che impatto hanno le spese medie Istat

Il grande dato importante è l’ingresso nel paniere del gas metano per autotrazione. Sono molti quindi gli automobilisti che si sono convertiti alle vetture a gas, al fine di risparmiare qualcosa sui trasporti. Non stupisce altrettanto l’introduzione nel paniere dei phablet e dei tablet trasformabili.

Con i cellulari di nuova generazione, gli smartphone, infatti, si riescono a cumulare più attività (agenda, calendario, lettura del giornale) nello stesso dispositivo. Tanto sono diffusi gli smartphone anche tra i giovani che praticamente esce dal paniere il diario, con la cui etichetta si comprendono sia l’agenda professionale, sia il diario scolastico.

A livello alimentare entrano nel paniere l’amaro e la pancetta in confezione mentre tutti di affrettano a ribadire che i consumi degli italiani sono cambiati.

Befera chiarisce su Redditometro

 Intervenendo a Telefisco 2012, Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha nuovamente messo in chiaro che il Redditometro non deve essere considerato come un grande fratello che scruterà tutti i movimenti dei cittadini, ma solo uno strumento per scovare i grandi evasori quelli che ogni anno, secondo gli ultimi dati, portano via allo Stato cifre che raggiungono anche i 12 miliardi di euro (questo è quanto recuperato nel 2012).

► Le frodi scoperte dalla Guardia di Finanza sono di circa 6,5 miliardi di Euro

Il Redditometro sarà attivo solo a partire dal prossimo mese, ma la sua presentazione ha iniziato a dare dei frutti fin da subito con la richiesta di rateizzazioni per 22 miliardi di euro. A questo il direttore aggiunge che ha già presentato al governo di alzare a 20mila euro il tetto per chiudere le vertenze a minor costo.

Manca ancora, però, una norma che eviti l’abuso di diritto, per questo è già iniziato, da parte dell’Agenzia, un monitoraggio maggiore per cercare di dare uniformità interpretativa dello strumento a livello nazionale, partiti già con interventi di tipo interpretativo in sede di accertamento.

► Dati evasione fiscale 2012

Questo lavoro ha già portato i suoi frutti:

nel 2012 abbiamo avuto 50mila domande di mediazione e ne abbiamo esaminate quasi la metà. Nel 60% dei casi la mediazione ha avuto luogo. Abbiamo 50mila ricorsi in meno nelle commissioni provinciali, quelle di piccolo importo. Se continuiamo così alleggeriremo di molto i tempi della giustizia tributaria.

 

Gli evasori vogliono bloccare il Redditometro

 Attilio Befera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, non ha dubbi: esiste un ‘partito degli evasori‘ che sta facendo in modo che il Redditometro non vada in porto.

Il fisco contro l’evasione spudorata

In effetti le polemiche su questo strumento di cui si sta dotando l’Agenzia -in grado di stanare incongruenze tra i redditi dichiarati e le spese sostenute– sta sollevando un vespaio e, secondo quanto detto dal presidente a Firenze durante un convegno organizzato dalla Cna, se l’Agenzia tenta di fare un passo avanti vengono posti dei dubbi che stanno, di fatto, scatenando paura e preoccupazione in quei contribuenti che pagano regolarmente quanto dovuto.

Funzionamento del Redditometro

Ma, sottolinea, si tratta di dubbi e paure che non hanno ragione di esistere: il Redditometro non mette in discussione quanto fa ogni singolo cittadino, ma il suo compito è solamente quello di rilevare delle anomalie. Per questo motivo i contribuenti onesti non hanno nulla da temere.

Redditometro: chiarimenti 

Altra rassicurazione arriva dai numeri dati da Befera. Il redditometro non è uno strumento di controllo, non saranno passati al vaglio tutti i profili dei contribuenti, ma solo di quelli in cui è stato rilevato il problema, che, su un totale di quaranta milioni di contribuenti, i controlli saranno per trentacinque-quarantamila.

Non solo i ricchi nel mirino del ReddiTest

 I provvedimenti sul nuovo Redditometro, che sarà attivo da marzo 2013, tengono quota. L’Agenzia delle Entrate ha dato un paio di esempi di natura reale, fornendo cioè dati e posizioni esistenti negli archivi dell’anagrafe tributaria e nel database del Fisco, per precisare chi finirà nel mirino dello strumento. Non solo i ricchi saranno l’oggetto delle inchieste.

Urge fare chiarezza, a scanso di equivoci. Così, Marco Di Capua, vicedirettore dell’Ente ha affermato: “E’ l’evasione da sciacalli che vogliamo combattere”. Inoltre, Di Capua, ha dichiarato che “non è scandaloso il redditometro ma sono scandalosi i 120 miliardi di evasione che si verificano”. Alcune manifestazioni di capacità contributiva sono a rischio illegalità.

Un esempio, fatto da Di Capua, è quello di un contribuente che quattro anni fa ha dichiarato redditi familiari per complessivi 17 miliardi, due figli a carico, un mutuo di 9.000 euro annui per l’abitazione principale, il possesso di un’auto e due moto, la partecipazione come socio unico di una società che ha dichiarato redditi per 820 euro e un investimento su un prodotto finanziario (assicurazione sulla vita) per 250.000 euro.

“Non una crociata contro la ricchezza”

Di Capua, cifre alla mano, afferma che il Redditometro non è soltanto una battaglia contro i più ricchi. Il nuovo strumento è soltanto atto a misurare la corrispondenza tra reddito dichiarato e entità della spesa (reddito consumato).

Chiudendo il suo intervento, Di Capua ha affermato che “Se un cittadino spende 100.000 euro in oro o carta igienica per noi è la stessa cosa. L’importante è che dimostri di avere un reddito tale da sostenere e supportare questa spesa”.