Monti vuole abolire Redditometro

Mario Monti e Silvio Berlusconi sono in pieno clima elettorale. In ogni intervento i due avversari se le ‘danno’ di santa ragione, portando al massimo il loro scontro mediatico a distanza, il quale con ogni probabilità terminerà con il classico faccia a faccia poco prima del voto.

► Come usare il Redditometro

Mario Monti, ospite di Bruno Vespa da Porta a Porta (Berlusconi ha già timbrato il cartellino nella trasmissione dell’amico giornalista) ha analizzato le diverse proposte economiche, nonché l’attuale situazione del nostro Paese che si prepara in questo 2013 all’introduzione di nuove tasse, tra le quali la Tares.

EVASIONE FISCALE

Uno degli impegni che ha contraddistinto la gestione del Governo da parte di Monti nei suoi 13 mesi di esecutivo è sicuramente quello rivolto alla battaglia contro l’evasione fiscale. Si tratta sicuramente di uno dei modi più efficaci per far quadrare i conti in un Italia che è chiamata a risollevare le tasche dello Stato. A discapito, ovviamente, dei contribuenti, sulla cui testa pesa sempre di più il crescente aggravio.

Uno degli strumenti messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate è il ReddiTest (o Redditometro che dir si voglia).

A sorpresa, Mario Monti ne parla molto male. Lo considera una ‘bomba ad orologeria’ piazzata da Silvio Berlusconi. Se il ‘Professore’ dovesse prendere nuovamente il controllo di Palazzo Chigi, con ogni probabilità, lo strumento potrebbe avere vita breve.

 

Come usare il Redditometro

A partire da quest’anno, il contribuente dovrà dimostrare che il proprio reddito è congruo a quanto stabilito dal livello di consumi controllato dal Fisco. È questa una delle priorità disciplinari alla base del nuovo Redditometro, strumento con il quale sarà applicabile la lotta anti evasione, a partire dal controllo delle dichiarazioni dei redditi firmate nel 2010.

COME FUNZIONA IL REDDITOMETRO

Evasione fiscale, a Marzo il nuovo Redditometro

Per ogni anno  da controllare, l’Agenzia delle Entrate sceglierà le categorie di contribuenti da prendere in considerazione e ne esaminerà le singole dichiarazioni. Mediante questa procedura gli ispettori utilizzeranno le banche-dati che compongono  l’Anagrafe tributaria.

Supponiamo, ad esempio che da questa verifica balzi fuori un acquisto esorbitante rispetto al reddito dichiarato da un contribuente. Cosa succede?

Visto e considerato un siffatto dato, gli ispettori capiranno come ricostruire il profilo del contribuente riempendo le caselle inerenti alle 56 voci di spesa del Redditometro.

COME LEGGERE LE VOCI DI SPESA

Sono cinquantasei. Analizziamo le prime 30 e poi le successive 26:

In merito alle prime 30voci, il Fisco avrà a disposizione statistiche fornite dalle banche-dati. Volendo fare un esempio per i consumi elettrici assumerà i dati dalle bollette.

Le ltre 26 voci di spesa sono così contemplate: il Fisco confronterà, se esistono, eventuali dati provenienti dall’Anagrafe tributaria con le medie dell’Istat relative al tipo di famiglia cui appartiene il contribuente e alla sua area geografica (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud o Isole), tra i due dati sarà preso per buono il più alto; se il dato disponibile è solo quello presuntivo dell’Istat, terrà conto di questo.

Evasione fiscale, a marzo il nuovo redditometro

La lotta all’evasione fiscale procede spedita. Così come nel 2011, sono stati introdotti anche quest’anno nuovi strumenti atti a combattere chi non paga le tasse.

Tra questi c’è l’ormai famoso redditometro, il quale sarà attivo tra marzo e aprile 2013.

Uno strumento semplice e semplificato, in linea con una serie di adempimenti che l’anno prossimo dovranno essere migliorati o drasticamente eliminati. Gli ultimi dodici mesi per l’Agenzia delle Entrate sono stati intensi intensi, carichi di lavoro e densi di polemiche. Polemiche pericolose che hanno messo amministrazione fiscale e opinione pubblica spesso agli antipodi.

Dal punto di vista dei risultati, però, l’anno si chiude molto positivamente per quanto concerne la lotta all’evasione.

Giulio Lampone, direttore centrale dell’Accertamento, parla di ottimi recuperi, pari a circa 11 miliardi di euro.

Negli ultimi anni, in generale, si è verificato un importante progresso degli importi recuperati dalla lotta all’evasione fiscale. Nel 2007 i miliardi entrati si aggiravano complessivamente intorno ai 6,4, l’anno dopo sono stati raggiunti i 7. Tre anni fa è stato fatto registrare un significativo passo in avanti, grazie a 9,1 miliardi in cassa, e poi ancora progressi Si è arrivati a 11 miliardi nel 2010 e a 12,7 lo scorso anno. Quella di quest’anno è una leggerissima flessione, dovuta anche ai rapporti con Equitalia per il disbrigo di alcune pratiche.

ReddiTest, dubbi sulla valutazione dei bilanci familiari

Le dichiarazioni degli italiani ora possono essere gestite tramite un Redditometro. Come funzionerà? Il direttore di Eutekne.Info, Enrico Zanetti ha affermato:

«Tra i tanti limiti e difetti del Redditest, vi è se non altro un pregio di carattere sociale. Ora che tutti i contribuenti saranno chiamati a confrontarsi con uno strumento che, pur partendo da dati reali, opera poi forfetizzazioni e standardizzazioni, con la pretesa di quantificare ciò che andrebbe dichiarato al Fisco, finalmente anche i lavoratori dipendenti, i pensionati e i relativi tribuni capiranno perché si può essere lavoratori autonomi onesti e ugualmente guardare con enorme diffidenza e preoccupazione agli studi di settore e ai loro risultati».

Quello che preoccupa però è la valutazione di tipo qualitativo, le schizofrenie e le eventuali contraddizioni, a partire dal fatto che dalle simulazioni effettuate sono apparse diverse incongruenze:
«Non si tratta di criticare il lavoro effettuato dai tecnici delle Entrate – continua Zanetti – perché è lo strumento in sé che non può funzionare: è palese l’estrema difficoltà di tramutare in reddito presunto il possesso di beni e le spese a vario titolo sostenute nel corso dell’anno».
Insomma la speranza è che il ReddiTest diventi uno strumento per consentire a dichiarare il giustoe non un sistema per indagare nelle abitudini di spesa degli italiani.

Come funziona il redditometro

È on-line il Redditest. Di cosa si tratta? Il Redditest è un software grazie al quale ogni contribuente può controllare il proprio livello di spesa sulla base delle entrate. La sua utilità consiste nel far sapere in anticipo ai contribuenti se sono a rischio di controlli effettuabili dall’Agenzia delle Entrate.

Il Redditest è uno strumento sviluppato proprio dall’Agenzia delle Entrate, ente pubblico diretto da Attilio Befera. È gratuito ed è disponibile sul sito internet dell’agenzia.

PERCHE’ IL REDDITOMETRO?

È noto che 4,3 milioni di nuclei italiani (circa una famiglia su cinque) sostiene spese reputate incoerenti. In molti di questi casi, circa un milione, la dichiarazione dei redditi è sospetta. Vengono dichiarati redditi vicini allo zero ma vengono sostenute grossissisime spese. Questi risultati emergono da una simulazione nazionale effettuata dall’Agenzia delle Entrate e illustrata dal suo gestore: Attilio Befera.

Dalla simulazione si evince che tra le diverse categorie di reddito il tasso di irregolarità e più nel settore impresa e nel reddito da lavoro autonomo.

Così, Befera ha deciso di dare vita a uno strumento atto ad indagare le ragioni di questa contraddittorietà insista nelle contraddizioni. Il redditometro, appunto. Che è già pronto:

«È già pronto, e siamo in fase di approvazione del relativo decreto ministeriale e quindi sicuramente a gennaio sarà utilizzabile. Si tratta di uno strumento per stanare l’evasione ma che sarà utilizzato con la massima prudenza e soltanto per differenze eclatantitra le spese e i redditi dichiarati».

DOVE TROVARE IL REDDITOMETRO?

Il Redditest è stato messo a disposizione degli utenti, che possono scaricarlo gratuitamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate. Il programma permette di misurare la compatibilità tra le spese effettuate e il proprio reddito familiare.

COME FUNZIONA?

In altre parole il Redditest è un’autodiagnosi che coglie le principali caratteristiche che incidono sul tenore di vita e aiuta le famiglie a controllare la coerenza della propria dichiarazione prima che possa scattare un eventuale accertamento

COMPILAZIONE ANONIMA DEI CAMPI

Una curiosità: misurare il proprio reddito è possibile compilando i vari campi. La compilazioni sono anonime e i propri dati non saranno trattati e utilizzati per secondi fini, né memorizzati nel database del sito dell’Agenzia.

EVENTUALI DISCREPANZE

In materia di reddito è previsto uno scostamento massimo del 20%. Qualora si verifichino eventuali discrepanze non vi sarà un accertamento automatico e istantaneo. L’Agenzia provvederà a convocare il contribuente che sarà tenuto a fornire spiegazioni. Queste ultime dovranno essere più che soddisfacenti, così da non incorrere nell’apertura di un contraddittorio. In mancanza di accordo si procederà eventualmente con l’atto di accertamento.

CAMPI

Il Redditest è un sistema composto da 100 voci, che sono state fatte confluire in sette macro- categorie differenti.  Le categorie sono:

–       abitazione:

(le voci sono: mutui, ristrutturazioni, collaboratori domestici, elettrodomestici, telefonia fissa e mobile)

–       mezzi di trasporto;

(le voci sono: minicar, natanti e imbarcazioni, mezzi in leasing o noleggio)

–       assicurazioni;

(le voci sono: contributi obbligatori, volontari e complementari)

–       contributi previdenziali;

–       istruzione;

(le voci sono: scuole di specializzazione, master, tutoraggio, corsi di preparazione agli esami e canoni di locazione per studenti universitari)

–       attività sportive e ricreative;

(le voci sono: abbonamenti pay-TV, giochi online, cavalli, alberghi, viaggi organizzati e centri benessere)

–       contributi obbligatori, volontari e complementari.

A queste categorie si aggiungono la categoria spese significative (le cui voci sono donazioni in denaro a favore di onlus e simili, veterinarie) e la categoria investimenti immobiliari e mobiliari netti (voci: fondi d’investimento, certificati di deposito, valuta estera, oro, numismatica)

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA RILEVAZIONI

Cinque sono le aree geografiche individuate per suddividere le rilevazioni:

Nord-Est, Nord-Ovest, Centro, Isole, Sud. Ogni contribuente dovrà mantenere gli scontrini e gli estratti conto per quattro anni, che è il tempo che il fisco impiega per contestare il reddito da egli dichiarato.