Mixa il conto e ottieni il massimo rendimento

 Un conto corrente stabile e un conto deposito con un rendimento competitivo al 4 per cento. È questa l’offerta prioritaria di Bipiemme che lancia il prodotto con lo slogan di Mixa il conto.

La cessione del quinto fatta con Bipiemme

In pratica la proposta è quella di aprire un conto corrente e poi mantenere vincolata una discreta somma per un periodo variabile da 6 a 12 mesi. Per esempio 10 mila euro. Questa somma vincolata ottiene un rendimento del 4 per cento lordo annuo sulla cifra sottoposta al vincolo. Se però il cliente ha la necessità di avere prima del previsto la somma, può richiederla. Dovrà pagare però una piccola commissione pari all’1,5% dell’importo prelevato in anticipo per i giorni che separano la ricezione della somma dalla scadenza del vincolo.

Bipiemme per i lavoratori a tempo determinato

Se invece si è soddisfatti del rendimento, allora si può rinnovare il vincolo a 6 mesi con un tasso che sarà ancora più interessante perché maggiorato di 2 punti rispetto al tasso loro di vincolo ordinario. La banca offre anche la possibilità di portare i titoli alla Bipiemme ottenendo un bollo sul dossier molto remunerativo per tutto il 2013.

La promozione si attiva in filiale dove i clienti sono seguiti da un consulente finanziario ma poi grazie al servizio di internet e mobile banking, tutto è più facile e si fa da casa. Sul sito Bipiemme è disponibile anche il simulatore del rendimento annuo. nto. ra stato registrato e non riportava la data, per questo è stato giudicato inattendibile.

Il fisco si accorda con le imprese internazionali

 Il fisco ha la necessità di battere cassa e lo fa sia recuperando le somme non pagate dagli evasori, sia provando a stanare quelli recidivi, ma lo fa anche predisponendo un contenzioso “pacifico” con  le aziende che hanno operato in modo fraudolento.

In pratica il fisco opera una specie di condono che gli consente di entrare in possesso di un gruzzoletto interessante che, com’è facile immaginare, è sempre meglio di niente.  Il condono, però, è una cosa tipicamente italiana e successiva all’evasione. Adesso invece, per gli accordi internazionali “, esiste un altro istituto: il ruling.

Cos’è l’IVA di gruppo e chi può usarla

Le imprese che hanno un’attività internazionale e possono vantare ricavi che superano i 100 milioni di euro, possono decidere di accordarsi in maniera preventiva con il fisco definendo la loro posizione riguarda il transfer pricing, gli interessi, i dividendi e le cosiddette royalties.

La negazione del codice IVA deve essere provata

Questo accordo preventivo, chiamato appunto ruling, è stato istituito nel 2004 e da allora a fronte di 135 istanze presentate dalle aziende, sono stati stipulati ben 56 accordi. A raccontare l’ascesa del numero delle istanze, aumentate del 137,5 per cento negli ultimi 3 anni, ci pensa il Bollettino dell’Agenzia delle Entrate che prova a fare il punto sulla situazione.

Come scegliere un fondo di investimento in base alla performance

 Quando si sottoscrive un fondo di investimento, di qualsiasi natura esso sia, ciò che il risparmiatore vuole ottenere è, ovviamente, la crescita del suo patrimonio. In gergo tecnico questa crescita, o, in alcuni casi, la diminuzione, viene definita performance, che definisce il comportamento del fondo in un determinato periodo di tempo e al netto di tutti gli oneri di tale tipo di gestione.

► Vantaggi e rischi dei fondi di investimento

Come si fa a capire se il fondo di investimento sottoscritto ha delle buone performance?

Per capirlo è necessario prendere in considerazione due criteri: il rendimento che si è ottenuto e il rischio che si è corso nel farlo. I due criteri devono sempre essere presi in considerazione insieme, in quanto, come noto, sono legati da una relazione molto stretta e bidirezionale che si può così riassumere: un maggiore rischio comporta la possibilità di maggiori guadagni, ma aumenta anche le probabilità di perdita del capitale investito.

Lo strumento di cui si avvalgono gli analisti per giudicare il livello delle performance di un fondo di investimento è il RAP (risk-adjusted performance) che ha poi dato vita i GIPS (Global Investment Performance Standards ), ossia gli Standard Globali per la Presentazione della Performance, che permettono di mettere a confronto non solo le performance di un singolo fondo, ma anche di fare la comparazione tra diversi strumenti finanziari e i diversi soggetti che li offrono, anche a livello internazionale.

► Rendimento reale delle attività finanziarie

Quindi, prima di sottoscrivere un qualsiasi fondo di investimento, sarebbe opportuno informarsi se il soggetto prescelto ha aderito o meno ai GIPS: l’adesione è volontaria, ma il fato che una società o un ente autorizzato abbia aderito è una garanzia di maggior sicurezza e trasparenza  per il risparmiatore.

Definizione e funzioni degli investitori qualificati

 Ogni giorno ci vengono proposti una quantità sempre maggiore di prodotti finanziari per la gestione del portafogli offerti da soggetti di diversa natura. Districarsi in questa giungla di offerte non è certo semplice, soprattutto se non si ha molta praticità con l’argomento.

► Profili distintivi dei fondi comuni di diritto italiano

Come si può fare, quindi, a capire ed individuare l’investitore giusto, che sia un soggetto qualificato e sicuro e che, inoltre, sia il migliore per le nostre esigenze di risparmio e di investimento?

Non è una domanda di facile risposta, soprattutto perché non è possibile, nell’ambito dei servizi d’investimento, individuare un collegamento diretto ed esclusivo tra categorie di intermediari e prodotti dagli stessi offerti. Ma si può, comunque, fare riferimento alla normativa che regola gli intermediari e i prodotti dell’industria del risparmio gestito.

Si tratta del decreto del Ministero del Tesoro n. 228 del 24/5/1999, il quale, all’art. 1, comma 1, lettera h), così classifica e definisce gli investitori qualificati:

1. imprese di investimento (Sim e imprese di investimento estere), banche, agenti di cambio, società di gestione del risparmio, SICAV, fondi pensione, imprese di assicurazione, società finanziarie capogruppo di gruppi bancari ed i soggetti iscritti negli elenchi previsti dagli artt. 106, 107 e 113 del testo unico bancario;

2. soggetti esteri autorizzati a svolgere, in forza della normativa in vigore nel proprio Paese d’origine, le medesime attività di cui al punto precedente;

3. le fondazioni bancarie;

4. persone fisiche e giuridiche e altri enti in possesso di specifica competenza ed esperienza in operazioni in strumenti finanziari espressamente dichiarata per iscritto dalla persona fisica o dal legale rappresentante della persona giuridica o dell’ente.

Ora che si è definito quali sono i soggetti autorizzati a gestire, sul territorio italiano, i risparmi dei cittadini, vediamo quali sono le loro funzioni principali. Sempre riferendosi al decreto legge prima citato e a tutta la relativa disciplina e letteratura sull’argomento, gli investitori qualificati hanno le seguenti funzioni:

1. intermediazione tra soggetti in surplus finanziario e soggetti in debito finanziario;

2. investimento del risparmio che raccolgono dai loro clienti, che deve essere fatto in base alle necessità del soggetto che ha concesso il denaro in gestione al fine di ottenere il massimo rendimento, nel rispetto del profilo di rischio concordato;

► Vantaggi e rischi dei fondi di investimento

3. gestione collettiva delle risorse, al fine di ottenere il rendimento più alto possibile con il rischio minore, funzione resa possibile proprio dal livello professionale con il quale operano questi soggetti che permette di accedere ad una maggiore diversificazione degli investimenti;

4. consulenza, sia verso i risparmiatori che decidono di affidare a terzi i loro risparmi sia a favore dei soggetti finanziati.

Nuove stime sull’oro

 Ormai si sa che l’oro non è il bene di rifugio di una volta nel senso che rispetto a qualche mese in cui si credeva nei suoi rialzi indiscussi fino al raggiungimento di quotazioni esagerate che superavano anche i 1900 dollari l’oncia, adesso si fa un passo indietro.

Tutto quello che c’è da ricordare sulle materie prime

Non tutti gli investitori, infatti, sono convinti che investire nell’oro sia poi così conveniente. L’inversione di tendenza nel trend è soltanto un segnale. È vero che i paesi emergenti hanno incrementato le risorse aurifere ed è anche vero che la Germania, tanto per restare in Europa, ha ridistribuito gli investimenti partendo proprio dall’acquisizione di lingotti.

Eppure questi movimenti non sono sufficienti a far credere di nuovo nel metallo prezioso. Dall’inizio dell’anno, infatti, l’oro ha un andamento negativo, ha perso circa il 5 per cento del suo valore e non è andato mai oltre i 1700 dollari l’oncia.

Oro in discesa anche per Société Générale

Oggi, alle altre banche d’affari diffidenti sulla potenza del lingotto, si aggiunge anche Barclays che spiega che l’oro resterà sopra i 1600 dollari nel 2013 ma è comunque in flessione. Alla fine dell’anno il prezzo medio dell’oro dovrebbe passare da 1668 dollari l’oncia fino a 1646 dollari.

Barclays ha ancora a disposizione stime ribassiste. È tutto da valutare con calma.

Nuova asta dei BTp Italia

 Nonostante le oscillazioni della borsa si prepara una nuova asta dei titoli di stato. In pratica chiude in rosso Milano ma non si parla di contagio rispetto al caso cipriota, poi, allo stesso tempo, si assorbe la notizia relativa ad una nuova emissione di BTp Italia.

L’asta è stata già prevista tra il 15 e il 18 aprile prossimi. A spiegare la dinamica e la scelta della nuova asta, ci ha pensato Maria Cannata che è la responsabile delle operazioni legate al debito pubblico italiano. Secondo Maria Cannata, in questo momento il MEF ha bisogno di capire se si possono chiudere le operazioni in anticipo.

Buono del tesoro

Il BTp Italia che sarà emesso è un titolo di stato indicizzato all’inflazione italiana che paga cedole agli investitori a scadenza semestrale. Dura quattro anni ed è adatto sia agli investitori, sia ai risparmiatori. Ha anche un tasso reale annuo minimo garantito.

Le conseguenze del bailout di Cipro

Gli investitori ingolositi da questa presentazione, hanno la possibilità di comprare titoli del debito italiano. L’investimento minimo è di 1000 euro. I BTp Italia si possono comprare nelle filiali delle banche ma anche all’Ufficio postale, oppure ancora tramite il servizio di home banking del proprio istituto di credito. Maggiori informazioni possono essere reperite sul sito www.tesoro.it.

Investimenti a rischio nei paesi della black list

 Quest’anno è stato segnato, a livello europeo ed italiano, dall’introduzione della Tobin Tax, una tassa, tanto per cambiare, che va ad operare un prelievo sulle rendite finanziarie che così si assottigliano ancora di più. Gli stessi conti deposito in cui accantonare i risparmi, fruttano sempre meno.

Tobin tax sulle azioni al via

La Tobin Tax è partita dal primo marzo, quindi siamo appena a 15 giorni dalla sua introduzione. Le regole sono state definite dal MEF, ma poi è stato necessario l’intervento dell’Agenzia delle Entrate che ha definito l’elenco degli Stati in cui non è prevista la cooperazione fiscale con il nostro paese.

Tobin Tax a più ampio raggio

Questa black list è stata stilata dall’Erario con il chiaro intento d’individuare gli stati o i territori in cui non ci sono accordi con l’Italia riguardo lo scambio di informazioni e l’assistenza sul recupero crediti. I paesi, invece, con cui è attiva la cooperazione, sono: l’Austria, il Belgio, la Bulgaria, Cipro, la Danimarca, l’Estonia, la Finlandia, la Francia, la Germania, la Grecia, l’Irlanda, l’Islanda, la Lettonia, la Lituania, il Lussemburgo, Malta, la Norvegia, i Paesi Bassi, la Polonia, il Portogallo, il Regno Unito, la Repubblica Ceca, la Romania, la Slovacchia, la Slovenia, la Spagna, la Svezia e l’Ungheria.

Quelli esclusi dall’elenco costituiscono la black list.

Una cedola di 9 centesimi anche per Unicredit

 Il quarto trimestre del 2012, per Unicredit, non è stato molto positivo visto che si è concluso con 553 milioni di euro di perdite a fronte di un utile di 335 milioni di euro registrato nel terzo trimestre del 2012. Gli analisti ritengono che la fine del 2012 sia stata quella con i dati peggiori espressi dalla banca. Sono diminuiti anche i costi operativi, scesi del 2,7 per cento fino a 3,7 miliardi di euro.

Sorpresa nei dividendi di Piazza Affari

Il margine operativo lordo di Unicredit è di 2 miliardi di euro, in calo del 12 per cento. Questo dato si lega agli accostamenti sui crediti. Il quarto trimestre dell’anno però, chiuso così male, non è stato sufficiente a mandare in rosso la banca per il 2012. Infatti l’intero esercizio di Unicredit si è chiuso con un utile netto di 865 milioni di euro, ricavi per 25 miliardi di euro e un margine operativo di 10,1 miliardi di euro in aumento del 5 per cento.

Banche in crisi si torna a parlare di esuberi

La banca, quindi, per il futuro, ha deciso di rivedere al ribasso le stime, prendendo atto anche del perdurare della crisi. Questo non le impedisce però di avere una cedola di 9 centesimi di euro per azione, nonostante la previsione dei tagli del personale in Austria e Germania. L’azione Unicredit, dopo il comunicato sui dividenti, parte in rialzo ma poi chiude le contrattazioni in parità.

Il rendimento super degli azionisti Terna

 Il gruppo che gestisce la rete ad alta tensione in Italia è il gruppo Terna che a sua volta è controllato dalla Cassa Depositi e Prestiti. Nel 2012, il gruppo Terna è cresciuto in modo molto interessante ma i risultati vanno di pari passo con un incedere positivi che dura da sei anni a questa parte.

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La società Terna, per i risultati ottenuti a livello commerciale e per i rendimenti totali del titolo, si è distinta nel panorama italiano arrivando a guadagnare anche un riconoscimento ufficiale, l’International Utility Award.

Per capire il rendimento totale di un titolo, il Total Shareholder Return, si deve sommare tutto quello che gli azionisti hanno ottenuto come dividenti. Nel triennio che va dal 2010 al 2012, Terna, è cresciuta del 24 per cento mentre il rendimento medio del settore in cui opera questo gruppo è stato del -10 per cento.

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Anche nel triennio precedente, aveva ottenuto un buon risultato con un incremento del 73 per cento del valore delle azioni, a tutto vantaggio degli azionisti.

Questo vuol dire che in circa sei anni il rendimento è stato del 97 per cento. Questo risultato determina che Terna è stata la migliore in termini di rendimento sia rispetto alle big quotate in Europa, sia rispetto al listino di piazza Affari.

Il peso del fisco sul risparmio

 Chi ha fatto degli investimenti sa bene che i loro rendimenti possono essere molto variabili a causa delle continue, e non sempre prevedibili, fluttuazioni dei mercati. Ma oltre a questo, ad influire sul risparmio c’è anche il fisco che, soprattutto in questi ultimi giorni, sta facendo sentire l’effetto delle nuove legge emanate di recente, come la manovra di Ferragosto del 2011, il decreto salva-Italia e la legge di stabilità per il 2013.

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Difficile dare un quadro preciso della situazione, in quanto le aliquote variano in base all’ammontare dell’investimento e del prodotto prescelto. In media si tratta, comunque, di una pressione fiscale di circa il 50% che arriva, però, anche a punte dell’80%.

Ad essere maggiormente penalizzati, a causa dell’effetto combinato di bollo e ritenute, sono gli investimenti più piccoli. Ad esempio, come riportato nella tabella de Il Sole 24ore, per un investimento di 3.000 euro sui titoli di stato, si può arrivare a pagare al fisco fino a 50% delle cedole. Lo stesso anche per le obbligazioni, strumenti per i quali la pressione arriva anche al 60%.

A questo punto i piccoli risparmiatori, coloro che sul conto corrente bancario hanno un deposito inferiore ai 5.000 euro, hanno maggiore convenienza a lasciare il denaro fermo, in quanto per queste somme non scatta il bollo in somma fissa.

► In Italia arriva la Tobin Tax

A questo si aggiunge la Tobin Tax, entrata in vigore il I marzo, che si applica, per ora, le transazioni di azioni emesse da società italiane e, a partire da luglio, anche tutte le operazioni su strumenti finanziari derivati