Nella normale amministrazione di un condominio i proprietari di casa possono a volte trovarsi alle prese con alcune situazioni che esulano dal normale decorso delle procedure. Può ad esempio capitare che in sede di approvazione del bilancio condominiale, operazione che in genere avviene a fine anno, la rendicontazione delle spese proposta dall’amministratore di condominio non trovi l’approvazione dei condomini stessi, a causa dell’inserimento, all’interno delle voci di spesa, di costi e di fatture relative a consulenze di cui non si è beneficiato.
Riforma Condominiale
Riforma del Condominio – Le disposizioni di legge sui condomini morosi
In tempi di crisi sono sempre più numerose le realtà abitative condivise che si trovano a fare i conti con il problema dei condomini morosi. Ma cosa dice il testo della nuova Riforma del Condominio in merito a questa evenienza? Qual è la procedura da seguire e quali sono le norme che vengono applicate in questo caso?
La Riforma del condominio: maggiore trasparenza per i condòmini
Tra le tante novità che entreranno in vigore da domani 18 giugno 2013 con la nuova regolamentazione sui condomini, ci sono degli interessanti cambiamenti che riguardano la trasparenza dei rapporti tra l’amministratore e gli abitanti dei condomini. Vediamo quali sono.
Riforma del condominio: sito internet condominiale
Se l’assemblea, secondo il nuovo quorum necessario per l’approvazione delle delibere, lo richiede, l’amministratore è tenuto ad aprire un sito internet del condomino che amministra. Il sito, che naturalmente non dovrà avere alcuna finalità promozionale, servirà ai condòmini per accedere direttamente on line alle pubblicazioni di atti, verbali, notizie e documenti utili che potranno essere scaricati in formato digitale.
Il costo di attivazione e di manutenzione del sito internet del condominio sono a carico dei condòmini.
Riforma del condominio: il bilancio condominiale
Ultima importante novità introdotta con la Riforma del Condominio che entrerà in vigore da domani riguarda il bilancio del condominio, che dovrà essere composto da un registro di contabilità, un riepilogo finanziario e da una nota riassuntiva che esplichi in modo chiaro le spese sostenute dall’amministratore.
Se lo ritiene opportuno, l’assemblea può decidere di nominare un revisore dei conti del condominio.
La riforma del condominio
Le novità per l’amministratore
Le novità per le assemblee e per chi non rispetta le scadenze dei pagamenti
Le novità animali domestici e utilizzo degli spazi comuni
La Riforma del condominio: impianti per le rinnovabili, scale e ascensori
Domani è il giorno in cui entra in vigore la legge che rinnova completamente le regole dell’abitare nei condomini. La nuova legge mira a semplificare molte delle prassi condominiali e a dare maggiore trasparenza nei procedimenti amministrativi per i condomini.
Riforma del condominio: impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili
Tutti i condomini che vogliano installare impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili potranno farlo, anche se questi interessano solo le singole unità abitative, dandone comunicazione all’amministrazione. Per questi impianti possono essere utilizzati il lastrico solare, ogni altra superficie comune idonea e le parti di proprietà individuale dell’interessato.
In caso di installazione di impianti per le energie rinnovabili, l’assemblea condominiale ha il compito di vigilare che i lavori da fare non vadano a ledere la stabilità, la sicurezza e il decoro architettonico dell’edificio.
Riforma del condominio: scale e ascensore
Scale e ascensore sono di competenza dei “proprietari delle unità immobiliari a cui servono”, le spese per la manutenzione e l’eventuale sostituzione sono da ripartire in base al valore delle singole unità immobiliari e in misura proporzionale all’altezza di ciascun piano dal suolo.
Riforma del condominio: riscaldamento
Ogni condomino che lo desidera può distaccarsi dall’impianto di riscaldamento centralizzato, senza che l’assemblea condominiale possa opporsi alla decisione del singolo.
Per chi si distacca dall’impianto centralizzato, comunque, permane l’obbligo di continuare a versare le spese di manutenzione straordinaria dell’impianto.
La riforma del condominio
Le novità per l’amministratore
Le novità per le assemblee e per chi non rispetta le scadenze dei pagamenti
Le novità animali domestici e utilizzo degli spazi comuni
La Riforma del condominio: le novità animali domestici e utilizzo degli spazi comuni
Novità in vista a partire da domani per i 50 milioni di famiglie italiane che vivono in condominio con l’entrata in vigore della legge “Modifica alla disciplina del condominio negli edifici”. Per loro importanti novità per il possesso di animali domestici e l’utilizzo degli spazi comuni.
Riforma del condominio: via libera agli animali domestici
Gli animali comuni saranno i benvenuti in tutti i condomini. Con questa novità si mette fine all’annoso problema del divieto di possesso di animali per chi vive all’interno di un condominio, fermo restando l’obbligo per tutti i possessori di un amico a quattro zampe del rispetto dell’ordinanza del Ministero della Salute del 23 marzo 2009 che obbliga all’utilizzo del guinzaglio e della museruola, ma solo nel caso di animali particolarmente aggressivi, in caso di passaggio negli ambienti comuni e al rispetto della pulizia nelle aree di passaggio.
Tutti i possessori di animali domestici rimangono soggetti a responsabilità civili e penali come da legislazione in materia.
Riforma del condominio: utilizzo degli spazi comuni
La legge che riforma il condominio offre a tutti coloro che abitano in questo tipo di immobili una precisazione su quali spazi debbano essere considerati comuni.
Tra questi la riforma cita esplicitamente i sottotetti qualora destinati per caratteristiche strutturali e funzionali all’uso comune e tutti gli spazi adibiti al posizionamento di sistemi centralizzati di distribuzione e di trasmissione per la ricezione radiotelevisiva e per l’accesso a qualunque altro genere di flusso informativo, sia da satellite che via cavo.
La riforma del condominio
Le novità per l’amministratore
Le novità per le assemblee e per chi non rispetta le scadenze dei pagamenti
Le novità animali domestici e utilizzo degli spazi comuni
La Riforma del condominio: le novità per le assemblee e per chi non rispetta le scadenze dei pagamenti
La regolamentazione dei condomini cambia volto. Dopo tanti anni di attesa è finalmente stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la nuova regolamentazione che ridisegna il rapporto tra i condòmini e tra questi e l’amministratore.
Importanti novità riguardano le assemblee condominiali e i condomini che non rispettano le scadenze dei pagamenti.
Riforma del condominio: le assemblee
Niente più convocazione a voce: l’amministratore di condominio dovrà mandare la convocazione per le assemblee solo tramite fax, posta elettronica certificata (PEC) o tramite recapito a mano.
Alle assemblee l’amministratore dovrà essere presente (divieto di delega) e anche per i condomini sono stati aggiornati i limiti di delega. Per quanto riguarda i quorum da raggiungere per la validità delle decisioni prese in assemblea condominiale, i nuovi limiti sono:
prima convocazione: 50% + 1 dei condomini e 2/3 dei millesimi;
seconda convocazione (quella effettiva): 1/3 dei condomini e 1/3 dei millesimi;
le delibere in seconda convocazione: 50% + 1 dei partecipanti e 1/3 dei millesimi.
Riforma del condominio: condòmini morosi
La nuova legge che ridefinisce le regole dei condomini prevede anche delle norme più stringenti nei confronti dei condòmini che non rispettano i termini di pagamento. I condòmini morosi hanno sei mesi di tempo per regolarizzare le loro posizioni, oltre questo limite di tempo l’amministratore può procedere all’emissione di un decreto ingiuntivo nei confronti dei morosi.
Se anche dopo l’ingiunzione il condomino moroso non regolarizza la sua posizione sarà interdetto dall’utilizzo dei servizi comuni e essere costretto al pagamento di una multa dai 200 agli 800 euro.
La riforma del condominio
Le novità per l’amministratore
Le novità per le assemblee e per chi non rispetta le scadenze dei pagamenti
Le novità animali domestici e utilizzo degli spazi comuni
La Riforma del condominio: le novità per l’amministratore
Da domani 18 giugno, dopo ben 71 anni di attesa, arriva la nuova legge che cambia il volto dei condomini: ai condòmini spetteranno maggiori diritti, come la possibilità di accedere a tutta la documentazione relativa alle spese sostenute ed averne una copia, e, di contro, gli amministratori dovranno seguire degli appositi corsi per poter svolgere queste mansioni.
Vediamo come cambia la figura dell’amministratore di condominio.
Riforma del condominio: il nuovo amministratore
La prima novità che riguarda la figura dell’amministratore di condominio è la durata della sua nomina. Con la nuova legge la carica dell’amministratore dura un anno e le nomine successive, anche se riguardano la stessa persone, non potranno avere maggiore durata. Per essere nominato l’amministratore deve possedere almeno il diploma di scuola media superiore, frequentare appositi corsi di formazione professionale e seguire i corsi di aggiornamento.
Per l’amministratore di condominio, che con la nuove legislazione diviene una figura obbligatoria per tutti gli agglomerati abitati composti da più di 8 condomini, maggiori obblighi nei confronti dei condomini, che potranno richiedere ad accedere a tutta la documentazione riguardante le spese sostenute e a tutto quanto necessitano per poterne valutare l’operato.
Inoltre, l’amministratore è tenuto a passare qualsiasi somma riceva dai condomini o da terzi su uno specifico conto corrente postale o bancario intestato al condomino stesso.
La riforma del condominio
Le novità per l’amministratore
Le novità per le assemblee e per chi non rispetta le scadenze dei pagamenti
Le novità animali domestici e utilizzo degli spazi comuni
La riforma del condominio: tutte le novità che entreranno in vigore da domani
Entra in vigore domani 18 giugno 2013 la Riforma del Condominio. Si inizieranno a conteggiare i sei mesi di tempo che lo Stato dà ad amministratori e condomini per adeguarsi alle novità contenute nella legge dell’11 dicembre 2012 n. 220 “Modifica alla disciplina del condominio negli edifici”.
La legge per la riforma del condominio introduce delle importanti novità soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra i condomini e l’amministratore, un rapporto che coinvolge ben 50 milioni di cittadini italiani che vivono in condominio (circa l’85% del totale), che otterranno maggiori diritti e una più ampia supervisione finanziaria.
Alcune delle novità introdotte dalla legge che riforma il condomino provengono da sentenze, diventate ormai prassi consolidata, della Corte di Cassazione come, ad esempio, la possibilità di avere un conto corrente intestato al condominio e diverse innovazioni riguardanti il riscaldamento centralizzato.
Per la stesura della “Modifica alla disciplina del condominio negli edifici”, inoltre, il legislatore ha tenuto conto anche dei cambiamenti avvenuti in questi anni (71 dalla prima disciplina in materia) rivoluzionando le normative precedenti soprattutto in fatto di quorum per le assemblee condominiali e lo status dell’amministratore che, per poter fare questo lavoro, dovrà seguire degli appositi corsi e avere le necessarie qualifiche.
La riforma del condominio
Le novità per l’amministratore
Le novità per le assemblee e per chi non rispetta le scadenze dei pagamenti
Le novità animali domestici e utilizzo degli spazi comuni
Vantaggi e svantaggi della totalizzazione nazionale della contribuzione
Sono molte le persone che in questo ultimo periodo si interrogano sulla convenienza o meno di richiedere la totalizzazione nazionale dei contributi. Si tratta, per lo più, di lavoratori che, dopo la Riforma Fornero, sono nella condizione di esodati, quindi senza lavoro e senza reddito da pensione.
Persone che, quando capita l’occasione, fanno anche altri lavori, magari come collaboratori esterni o con contratti a progetto.
► Quali soluzioni per gli esodati con il nuovo governo?
A queste persone conviene chiedere, alla fine del lavoro, richiedere la totalizzazione contributi? Esistono dei vantaggi reali o è meglio non farla? Come funziona ora dopo l’entrata in vigore delle ultime riforme?
Proviamo a fare un excursus sulla normativa che riguarda la totalizzazione nazionale dei contributi per capirne di più e scegliere, con maggiore cognizioni di causa, se farla o meno.
1. Adeguamento della totalizzazione alla stima di vita
Con la Circolare Inps numero 35 del 14 Marzo 2012 è stato precisato che anche tutti coloro che vogliono accedere al trattamento pensionistico con la totalizzazione nazionale sono soggetti agli aumenti previsti della speranza di vita, che porta il requisito anagrafico per accedere alla pensione di vecchiaia a 65 anni e 3 mesi e quello contributivo a 40 anni e 3 mesi.
Restano valide per la totalizzazione, che prevede comunque il raggiungimento di un minimo di 40 anni di contributi, tutte le forme di contribuzione ad esclusione di contributi figurativi derivanti da disoccupazione e malattia.
► Cud on line anche per i pensionati
2. La finestra mobile
I lavoratori che scelgono la totalizzazione devono passare attraverso una finestra mobile di 18 mesi, come sancito dal decreto legge 78/2010. Con il messaggio Inps n. 214 del 4 gennaio 2013 l’Istituto ha anche precisato che se si accede alla pensione per totalizzazione ma indipendentemente dal raggiungimento dei requisiti anagrafici la finestra mobile aumenterà la sua durata di un mese per il 2012, di due mesi per il 2013 e di tre mesi a partire dal 2014.
3. Cancellazione del requisito dei tre anni
La riforma Fornero ha portato la cancellazione dei tre anni di durata minima per la totalizzazione delle contribuzioni. Questo vuol dire che tutte le contribuzioni accreditate possono essere utilizzate (in presenza di contribuzioni coincidenti vanno considerate una sola volta), quindi anche periodi più brevi totalizzati in altre casse andranno a far parte della contribuzione totale.
Tra le casse che partecipano alla totalizzazione c’è l’assicurazione generale obbligatoria (Ago), Fondo Elettrici, Telefonici, ex Inpdap, Casse privatizzate dei liberi professionisti, iscritti alla gestione separata dell’Inps, Fondo di previdenza del clero e dei ministri del culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica.
► Perso un terzo del potere d’acquisto delle pensioni
4. L’ammontare dell’assegno
Qui si inizia a parlare degli svantaggi della totalizzazione: l’assegno derivante da questa scelta contributiva, infatti, sarà sempre più basso di un assegno pensionistico tradizionale, in quanto l’ammontare dell’assegno viene calcolato solo i base al sistema contributivo, il che comporta un abbassamento del rateo del 30-35%.
5. I vantaggi della totalizzazione nazionale
Dal momento che la totalizzazione mette insieme i contributi versati in più casse, è stato deciso di dare requisiti unici per l’accesso alla pensione, che possono risultare, nella maggior parte dei casi, più vantaggiosi in termini di età e di contributi versati, rispetto ai requisiti richiesti richiesti dopo la riforma Formero per le singole casse.
Se si opta per la totalizzazione, si può accedere alla pensione di vecchiaia con 65 anni di età e 20 di contribuzione, mentre per la pensione di anzianità si necessità di 40 anni di contributi, requisiti che non variano, come invece accade per le singole casse, in caso di contribuente uomo o donna.
► Reintroduzione della pensione con 15 anni di contributi
Anche in caso di pensione anticipata i requisiti sono più favorevoli: con la totalizzazione l’età è irrilevante, mentre, in tutti gli altri casi, per non avere decurtazioni permanenti dell’assegno è necessario aver raggiunto almeno i 62 anni di età.
Condomini, novità in arrivo sulla riforma
Sono in arrivo grosse novità novità per quanto riguarda i condomini italiani. Ben 31 nuovi articoli sono stati approvati dalla Commissione Giustizia del Senato. Si tratta di testi che di fatto sono destinati alla riforma della disciplina dei regolamenti di condominio. L’attuale norma di riferimento risale al lontano 1942 e quindi rivederla era necessario.
Ecco le novità previste dalla nuova legge:
Animali domestici: tutti gli animali da compagnia non saranno più vietati dallo statuto condominiale.
Riscaldamento: ogni condomino potrà decidere di staccarsi dal riscaldamento centralizzato senza alcuna autorizzazione da parte dell’assemblea condominiale. Ciò non toglie che ogni condomino dovrà comunque continuare a pagare la manutenzione straordinaria dell’impianto condominiale.
Destinazione d’uso locali comuni: Servirà un parere favorevole dei quattro quinti dei condomini prima di scegliere il cambio di destinazione d’uso.
Amministrazione dei condomini: L’amministratore del condominio dovrà godere di alcuni requisiti obbligatori quali il godimento dei diritti civili. Dovrà però avere un titolo di studio e l’assicurazione professionale. Occorrerà effettuare un corso di formazione per essere amministratore di condominio e presentare una polizza assicurativa che comunque verrà pagata dai condomini.
Barriere architettoniche: Basterà la presenza in assemblea dei condomini che rappresentano un terzo dei millesimi complessivi per il voto a maggioranza atto a decidere sull’eliminazione delle barriere architettoniche.
L’assemblea potrà scegliere di creare un sito web del condominio con ingressi riservati e dopo vengono messi tutti gli atti amministrativi.
La riforma è dunque molto importante ed è un avvenimento storico, dal momento che non si toccava la legge dal 1942.