Ue, ok a programma riforme Italia

La Commissione europea dà pienamente l’ok al programma di riforme promosso dal governo italiano. L’unica condizione è che venga avviato senza perdere ulteriormente tempo dal momento che proprio la messa in opera entro il 2015 delle riforme annunciate è funzionale alla concessione di quei margini di flessibilità sui conti pubblici che sono già stati riconosciuti al nostro Paese e che vengono confermati dopo l’ok odierno.

RIforme, per vedere gli effetti ci vorranno tre anni

“Tutte le previsioni puntavano ad un rialzo” del Pil “e sono state riviste al ribasso. Speriamo che non ci sia un terzo calo”. In questo modo, in una intervista al al Financial Times, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha commentato i dati negativi del Pil registrato dall’Italia nel secondo trimestre del 2014, in cui l’Italia è tornata nella recessione registrando un -0,2% e il secondo trimestre consecutivo di ribasso.

Bce, “usare la flessibilità di bilancio per portare avanti le riforme”

I sostenitori della flessibilità mettono a segno un altro piccolo punto nella discussione di Bruxelles-Strasburgo, per merito dell’intervento del presidente dell’Eurogruppo al Parlamento europeo. “Siamo entrati in una fase differente della crisi che richiede di concentrarci sulla crescita, con un mix di politiche di bilancio e la possibilità di sostenere gli investimenti nel rispetto delle regole”, ha affermato il presidente, Jeroen Dijsselbloem, parlando al Parlamento Ue.

I prossimi mille giorni di Renzi, tra riforme, lavoro e 80 euro

“Sulla scuola il programma già è pronto, è un report già preparato da qualche giorno, ma vogliamo riuscire a dare una visone un po’ più completa di quanto fatto”: così Renzi si è pronunciato sulla scuola, alla presentazione del sito passodopopasso.italia.it e del piano di lavoro per nuovi mille giorni per far ripartire il Paese.

Le riforme in Italia produrranno i loro effetti fra due anni

 La crescita, nel 2014, sarà «molto inferiore» rispetto al previsto. E le riforme «dispiegheranno i loro effetti nel medio termine, ciò significa nei prossimi due anni». Lo afferma il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, in un’intervista alla Bbc Radio 4.