Come crolla il mercato dei computer

 Fino a questo momento le aziende d’informatica erano sempre rimaste a galla, non avevano dato segni di cedimento nonostante la crisi avesse invaso praticamente ogni settore industriale. Eppure adesso s’inizia a parlare di crisi dei computer e c’è chi non dorme sogni tranquilli.

Quella dei computer non è una crisi semplice, non è una crisi improvvisa. Adesso siamo al quarto trimestre consecutivo in cui si registrano delle vendite in calo per i personal computer. In tutto il mondo i computer iniziano a non essere più venduti, per questo gli analisti parlano di crisi del PC.

La produzione industriale si riprende ma la crisi continua

Anzi, è stata anche trovata l’origine di tutta questa storia. Sembra infatti che i PC non riescano a reggere il confronto con gli smartphone e i tablet che pur essendo meno performanti sono sicuramente più economici.

Nei primi tre mesi del 2013, rileva un’indagine dell’IDC, il calo delle vendite di PC è stato pari al -14 per cento se si considerano i dati dello stesso periodo del 2013. La diminuzione è stata la più consistente dal 1994 ad oggi.

HP perde terreno a Wall Street

I dati sono stati confermati anche dalla società concorrente della IDC, la Gardner che ha parlato ancora una volta di riduzione delle vendite di PC anche se in percentuale la flessione è indicata come più contenuta e pari al -11,2 per cento. In più, rispetto all’IDC, tra le cause della situazione, è stata indicata anche la crisi economica, oltre le concorrenza di tablet e smartphone.

 

Come scegliere un fondo di investimento in base alla performance

 Quando si sottoscrive un fondo di investimento, di qualsiasi natura esso sia, ciò che il risparmiatore vuole ottenere è, ovviamente, la crescita del suo patrimonio. In gergo tecnico questa crescita, o, in alcuni casi, la diminuzione, viene definita performance, che definisce il comportamento del fondo in un determinato periodo di tempo e al netto di tutti gli oneri di tale tipo di gestione.

► Vantaggi e rischi dei fondi di investimento

Come si fa a capire se il fondo di investimento sottoscritto ha delle buone performance?

Per capirlo è necessario prendere in considerazione due criteri: il rendimento che si è ottenuto e il rischio che si è corso nel farlo. I due criteri devono sempre essere presi in considerazione insieme, in quanto, come noto, sono legati da una relazione molto stretta e bidirezionale che si può così riassumere: un maggiore rischio comporta la possibilità di maggiori guadagni, ma aumenta anche le probabilità di perdita del capitale investito.

Lo strumento di cui si avvalgono gli analisti per giudicare il livello delle performance di un fondo di investimento è il RAP (risk-adjusted performance) che ha poi dato vita i GIPS (Global Investment Performance Standards ), ossia gli Standard Globali per la Presentazione della Performance, che permettono di mettere a confronto non solo le performance di un singolo fondo, ma anche di fare la comparazione tra diversi strumenti finanziari e i diversi soggetti che li offrono, anche a livello internazionale.

► Rendimento reale delle attività finanziarie

Quindi, prima di sottoscrivere un qualsiasi fondo di investimento, sarebbe opportuno informarsi se il soggetto prescelto ha aderito o meno ai GIPS: l’adesione è volontaria, ma il fato che una società o un ente autorizzato abbia aderito è una garanzia di maggior sicurezza e trasparenza  per il risparmiatore.

Definizione e funzioni degli investitori qualificati

 Ogni giorno ci vengono proposti una quantità sempre maggiore di prodotti finanziari per la gestione del portafogli offerti da soggetti di diversa natura. Districarsi in questa giungla di offerte non è certo semplice, soprattutto se non si ha molta praticità con l’argomento.

► Profili distintivi dei fondi comuni di diritto italiano

Come si può fare, quindi, a capire ed individuare l’investitore giusto, che sia un soggetto qualificato e sicuro e che, inoltre, sia il migliore per le nostre esigenze di risparmio e di investimento?

Non è una domanda di facile risposta, soprattutto perché non è possibile, nell’ambito dei servizi d’investimento, individuare un collegamento diretto ed esclusivo tra categorie di intermediari e prodotti dagli stessi offerti. Ma si può, comunque, fare riferimento alla normativa che regola gli intermediari e i prodotti dell’industria del risparmio gestito.

Si tratta del decreto del Ministero del Tesoro n. 228 del 24/5/1999, il quale, all’art. 1, comma 1, lettera h), così classifica e definisce gli investitori qualificati:

1. imprese di investimento (Sim e imprese di investimento estere), banche, agenti di cambio, società di gestione del risparmio, SICAV, fondi pensione, imprese di assicurazione, società finanziarie capogruppo di gruppi bancari ed i soggetti iscritti negli elenchi previsti dagli artt. 106, 107 e 113 del testo unico bancario;

2. soggetti esteri autorizzati a svolgere, in forza della normativa in vigore nel proprio Paese d’origine, le medesime attività di cui al punto precedente;

3. le fondazioni bancarie;

4. persone fisiche e giuridiche e altri enti in possesso di specifica competenza ed esperienza in operazioni in strumenti finanziari espressamente dichiarata per iscritto dalla persona fisica o dal legale rappresentante della persona giuridica o dell’ente.

Ora che si è definito quali sono i soggetti autorizzati a gestire, sul territorio italiano, i risparmi dei cittadini, vediamo quali sono le loro funzioni principali. Sempre riferendosi al decreto legge prima citato e a tutta la relativa disciplina e letteratura sull’argomento, gli investitori qualificati hanno le seguenti funzioni:

1. intermediazione tra soggetti in surplus finanziario e soggetti in debito finanziario;

2. investimento del risparmio che raccolgono dai loro clienti, che deve essere fatto in base alle necessità del soggetto che ha concesso il denaro in gestione al fine di ottenere il massimo rendimento, nel rispetto del profilo di rischio concordato;

► Vantaggi e rischi dei fondi di investimento

3. gestione collettiva delle risorse, al fine di ottenere il rendimento più alto possibile con il rischio minore, funzione resa possibile proprio dal livello professionale con il quale operano questi soggetti che permette di accedere ad una maggiore diversificazione degli investimenti;

4. consulenza, sia verso i risparmiatori che decidono di affidare a terzi i loro risparmi sia a favore dei soggetti finanziati.

L’imprecisione autorizza il risarcimento del consulente

 L’amministrazione finanziaria, periodicamente, effettua un controllo sulle spese che i consulenti scaricano sull’IVA e che dichiarano essere congruenti con la loro attività di consulenza. Nel caso in cui la detrazione di una fattura sia negata dall’Erario, il consulente deve dimostrare il contrario.

 Aliquote, versamento e certificazione delle ritenute d’acconto

Il concetto è stato ribadito dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza numero 6203 del 12 marzo scorso. In realtà il principio chiamato in causa è sempre lo stesso: la fattura per un’attività di consulenza può essere ritenuta falsa se il contribuente non riesce a produrre la documentazione necessaria provare il contrario.

 L’Erario spiega per chi si paga la ritenuta d’acconto

Se il contribuente, per esempio, porta come giustificazione di una detrazione della fattura soltanto la fattura della consulenza effettuata, ma non dimostra con un documento preciso che c’è un contratto scritto, vuol dire che la documentazione è imprecisa  e l’Erario può chiedere un rimborso all’azienda.

 L’Erario anche sui conti correnti

Tutta la vicenda chiarisce anche a chi spetta l’onere della prova. Nel caso del processo tributario, spetta all’attore del processo, quindi al contribuente contrassegnato come “evasore”. Se l’Amministrazione finanziaria contesta una fattura o meglio la detrazione indebita della stessa, è il contribuente a dover provare che ci sono dei documenti che giustificano il diritto alla detrazione.  Nel caso preso in esame per giustificare la detrazione, sarebbe stato necessario un contratto scritto.

Un ciclone contro il ferro

 Il mercato delle materie prime è uno dei più condizionati dalle condizioni meteo. Per questo non è strano che un ciclone possa mettere a repentaglio il mercato del ferro. A rischiare sembra siano tutti i materiali ferrosi e la causa di tutto è un ciclone che sta per abbattersi sul Western Australia.

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Per precauzione, dunque, sono stati chiusi alcuni porti, tra cui quelli usati da Rio Tinto e da Bhp Billiton per la spedizione del ferro verso la Cina e sugli altri mercati internazionali. Prevenire è meglio che curare, questo è poco ma sicuro, ma è anche vero che adesso metà della fornitura di ferro è bloccata.

Torna l’entusiasmo sul mercato dei minerali del ferro

A farne le spese sono le industrie siderurgiche che saranno presto costrette a sospendere la produzione con un effetto a cascata quasi “rovinoso”. I prezzi dei materiali ferrosi, nel breve periodo, sono dunque destinati a salire, dopo un periodo molto intenso che ha visto scendere il prezzo del ferro, sotto i 154 dollari per tonnellata.

Le previsioni che abbiamo appena annunciato, tuttavia, dovranno fare i conti con un calo della domanda di materiali ferrosi. Questo particolare potrebbe frenare i rincari. Quanto al ciclone che abbiamo annunciato in apertura, è atteso per mercoledì: venti fino a 280 chilometri orari, soprattutto nella zona di Port Hedland.

Indagine FSA su consigli consulenti bancari

 Le banche sono il luogo sicuro in cui depositare i propri averi, sia per tenerli lontani da mani indiscrete sia per farli aumentare. Chi, in effetti, potrebbe badare al denaro meglio di loro?
► Il BTp a 15 anni piace molto agli inglesi

In teoria nessuno, ma, secondo una recente ricerca condotta dalla Fsa –Financial Services Authority– una sorta di Consob inglese, in un buon numero di casi i consulenti bancari non hanno fatto a dovere il loro compito e hanno dato dei consigli sbagliati ai loro clienti. Nello specifico nell’11% dei casi si è trattato di consigli non adeguati e nel 15% il consulente non ha preso le giuste informazioni per consigliare la soluzione migliore al risparmiatore.

La FSA ha fatto una mystery shopping review, ossia un controllo effettuato dai suoi ispettori che si sono spacciati per normali clienti e ha scoperto questa pericolosa realtà. Gli interventi sono stati 213 in totale e hanno riguardato sei diversi istituti bancari.

► Tagli banche inglesi 2013

Nello specifico gli ispettori hanno constatato raccomandazioni non in linea con i profili di rischio del cliente o con le sue necessità finanziarie.

Questo tipo di indagine ci consente di capire cosa succede ai clienti quando comprano prodotti finanziari. Se da un lato siamo delusi dai risultati, dall’altro siamo incoraggiati dalle iniziative che gli istituti hanno preso per rettificare la situazione

ha commentato Clive Adamson, direttore della supervisione alla Fsa.

 

Sull’efficienza energetica novità da Klimahouse 2013

 Klimahouse 2013 è una manifestazione italiana, la più importante del settore, dedicata all’efficienza energetica e alla sostenibilità energetica degli edifici. L’evento, quest’anno, si è svolto a Bolzano ed ha attirato l’attenzione degli operatori edilizi e dei cittadini stessi.

I consumatori, infatti, sono maggiormente disponibili rispetto al passato, a fare interventi di ristrutturazione per i propri appartamenti, anche perché adesso possono ottenere anche il 55% di sconto dall’Erario. A Bolzano, comunque, d’importante c’è la presentazione del protocollo CasaClima R che va ad aggiungersi al protocollo CasaClima già sul mercato.

 Via alla vera certificazione energetica

Questi documenti hanno come obiettivo la classificazione degli edifici sulla base dell’efficienza energetica. Il primo dei due  è pensato per le operazioni di riqualificazione e quindi di ristrutturazione degli edifici esistenti, mentre il secondo – che poi è il primo in ordine cronologico d’introduzione – è studiato appositamente per le abitazioni di nuova costruzione.

La determinazione di una classe energetica piuttosto che un’altra, apre la strada alla richiesta di prestiti finalizzati al miglioramento dell’unità abitativa o dell’edificio intero. Una volto ottenuto l’attestato energetico si può procedere con la ristrutturazione e quindi richiedere un nuovo certificato.

Le detrazioni IRPEF, un riepilogo

Nella maggior parte dei casi, la classificazione energetica, è basata sulle caratteristiche dell’involucro degli impianti. L’obbligatorietà della certificazione, fanno sapere gli operatori, non deve prescindere dalla disponibilità sul mercato di agevolazioni fiscali e di prestiti finalizzati.

Nuovi pericoli dalla Corea del Nord

 Chi investe in opzioni binarie ha sempre come obiettivo quello di conoscere quali sono i paesi più stabili, quali quelli più ballerini e quali i paesi in cui è possibile investire in modo più importante. Nelle ultime ore la tensione è tornata in Corea e in particolare sulla Corea del Nord.

 Dove si corre il rischio c’è più gusto

A dicembre, infatti, l’ONU ha deciso di inasprire le sanzioni contro questo paese, sostenuto anche dal parere della Cina, dopo aver scoperto che la Corea del Nord vuole fare un nuovo test nucleare il cui target sono gli Stati Uniti. In pratica hanno deciso di colpire al cuore dell’Occidente e dalle parole dei capi del regime, sembra addirittura che siano stati costretti:

La volontà popolare è che facciamo qualcosa anche di più grande di un test nucleare, l’Onu ci ha lasciato senza scelta, non possiamo che procedere verso la resa dei conti finale.

Parole molto dure, riportate da un quotidiano del regime. A questo punto il mondo intero si chiede se siamo davvero davanti ad una minaccia. Sicuramente da dicembre qualche evoluzione nell’impianto missilistico del paese ci deve essere stato. Kim Jong-un, leader nordcoreano, infatti, ha salutato con entusiasmo il lancio del missile Unha-3. Secondo gli USA è solo propaganda.

 Italia ai primi posti nella classifica dei Paesi più corrotti

Vantaggi e rischi dei fondi di investimento

 I gestori dei risparmi degli investitori sono solitamente delle società di gestione in cui operano i professionisti del settore, che sono in grado, diversamente da quanto possa esserlo un comune cittadino, di cercare, e trovare, il canale migliore dove investire il patrimonio del fondo al fine di aumentarne il rendimento.

I fondi di investimento, come qualunque altro metodo di investimento, ha dei vantaggi e dei rischi. Vediamoli nel dettaglio.

► La gestione del rischio del portafogli finanziario

I vantaggi della sottoscrizione di un fondi di investimento comune

Il primo vantaggio che il risparmiatore ha dalla sottoscrizione di un fondo comune è quello di poter partecipare, a fronte di un investimento personale anche molto contenuto, ad un portafogli di titoli ampio e sicuramente più redditizio di quanto non possa esserlo un investimento fatto da un solo risparmiatore.

Inoltre, si ha la certezza che il proprio patrimonio è al sicuro, sia perché gestito da professionisti, sia perché il patrimonio del risparmiatore è diviso da quello della società e, quindi, protetto anche in caso di fallimento di quest’ultima.

► La misurazione del rischio

I rischi della sottoscrizione di un fondi di investimento comune

Sottoscrivere un fondo di investimento è paragonabile, in quanto a rischio, all’investimento in azioni. Quindi si hanno anche rischi simili che derivano dalla volatilità dei mercati in cui i titoli del portafogli sono scambiati: rendimento più basso di quello atteso e possibilità di perdita di tutto il patrimonio investito.

Per questo prima della sottoscrizione è necessario valutare il grado di rischio dell’investimento stesso e quanto di questo viene assunto dalla società di gestione.

Perché conviene investire nelle obbligazioni dei mercati emergenti?

 Secondo i dati riportati dall’indice JP Morgan Global Composite, i mercati obbligazionari dei paesi emergenti hanno evidenziato un aumento del 13% in valuta locale e oltre il 16% in dollari Usa, permettendo a tutti coloro che hanno fatti questo tipo di investimento di ottenere degli ottimi rendimenti. Anche per il prossimo anno gli analisti prospettano delle ottime opportunità di guadagno.

Le principali ragioni per investire nei mercati obbligazionari dei paesi emergenti nel 2013

1. Il mercato obbligazionario ha avuto una completa rivoluzione e i bond dei paesi europei, e di tutti i paesi che hanno una tripla A, non sono più convenienti, in quanto i rendimenti sono generalmente inferiori all’uno per cento nel segmento 5 anni. I bond dei mercati emergenti, pur esponendo l’investitore ad un rischio più alto, hanno dei rendimenti sono molto più interessanti.

2. I rendimenti delle obbligazioni degli emerging market non solo saranno molto elevati in futuro, grazie agli alti tassi di crescita di queste economie, ma, secondo la maggior parte degli esperti, sono anche piuttosto sicuri. Infatti, saranno le banche centrali di questo paesi a mantenere stabili i tassi di riferimento per non scoraggiare gli investimenti dall’estero.

3. Secondo le previsioni economiche per il prossimo anno, i primi mesi del 2013 faranno registrare una buona performance dei mercati europei, che però peggiorerà dalla metà dell’anno in poi. I mercati emergenti si profilano, grazie alla loro bassa volatilità, quelli che offrono un miglior profilo rischio/rendimento.