Come e dove è meglio investire nel 2013

 Secondo le previsioni della maggior parte degli analisti economici e finanziari l’intera economia mondiale inizierà un lento e difficoltoso periodo di ripresa già a partire dai primi mesi del 2013. Un fatto sicuramente importante per coloro che investono già e per tutti quelli che, invece, vogliono approfittare di questa ripresa per iniziare a guadagnare dalle transazioni finanziarie in un momento in cui la c’è la possibilità di investire poco e avere degli ottimi rendimenti.

Di seguito proponiamo l’andamento probabile dei maggiori settori di investimento.

Investimenti nelle aree economiche sviluppate

Le aree economiche più sviluppate non sono la destinazione migliore per gli investimenti del 2013, soprattutto per l’influenza che potrebbe avere su tutto il settore il Fiscal Cliff americano nel caso in cui non si riuscisse a giungere ad un accordo entro la fine del 2012. Aggiunge maggiore incertezza agli investimenti la situazione europea e le sue manovre di austerity. Male anche il Giappone.

Investimenti nelle aree economiche emergenti

Ottime possibilità nelle economie emergenti. Anche se la debolezza dell’economia delle aree sviluppate potrebbe mettere un freno alla ripresa, soprattutto per la debolezza della domanda, che comunque si prevede buona. Le stime parlano di +6,4% per l’Asia, +7,6% per la Cina, +3,2% per i paesi dell’Emea, +3,7% per l’America Latina e +4,1% per Africa e Medio Oriente.

Investimenti nelle Commodity

Il mercato delle materie prime dipende, almeno per la prima parte del prossimo anno, delle decisioni del governo cinese che sta puntando sulla crescita dei consumi per il suo nuovo modello di sviluppo economico. In base a questa premessa, per le commodity è stato previsto:

– oro e metalli preziosi: per tutta la prima parte del 2013 sono la migliore soluzione per la diversificazione dell’investimento e per la copertura del rischio;

– petrolio: si prevede un aumento del prezzo dell’oro nero, ma il settore è ancora dominato dall’incertezza e dall’influenza di fattori esogeni poco controllabili;

– materie prime agricole: debolezze e tensioni a causa delle crescita demografica e della scarsità dei raccolti; da evitare.

Investimenti sui debiti sovrani

Da vedere caso per caso. Anche se la Fed ha preso il suo impegno a mantenere stabili i tassi di interesse fino al 2015, l’incertezza sulle misure di emergenza che potrebbero essere messe in atto dalla banche centrali non rende l’investimento sicuramente redditizio. Alcuni tassi di rendimento, in generale quelli dei paesi che hanno mantenuto un rating alto, dovrebbero risalire, ma attenzione ai bond tedeschi e americani.

Investimenti sul debito sovrano italiano

Meglio evitare. I titoli di stato italiani non sono stabili e, anche se le elezioni dovessero dare un esito positivo portando al governo una coalizione che riuscirà a meritare la fiducia dei paesi esteri, si potrebbe comunque assistere un momento confuso post elezione.

Investimenti nelle borse azionarie delle aree sviluppate

Sicuri solo gli investimenti nelle società americane, per le quali si prevede un tasso di crescita del +4/5%. Anche in Europa la situazione non è male, ma in questo caso è meglio fare valutazioni caso per caso che generalizzare secondo un criterio geografico.

Investimenti nelle borse azionarie delle aree emergenti

Pochi rischi e elevati rendimenti attesi per Medio Oriente, America Latina, Asia e Africa Subsahariana (Nigeria, Kenya).

Investimenti nei settori delle borse azionarie

I migliori settori per il 2013 in cui investire sono Healthcare, Technology, Energy, Utility, in mood particolare se si sceglie di farlo nelle aree emergenti. Il settore finanziario ha sì un ampio margine di recupero, ma c’è ancora troppa incertezza.

Investimenti nelle valute e nei rapporti di cambio

Il dollaro americano rimarrà debole nei confronti dell’euro, meglio comunque investire con cautela aspettando maggiori segnali di stabilizzazione. Buono anche l’investimento sulle monete dei paesi emergenti.

Asset allocation del portafogli di investimento

Non male le azioni e i debiti corporate. I tassi bassi e la liquidità permettono creano le condizioni per rendimenti buoni nel mercato delle azioni. La scelta migliore si basa su tre preferenze: paesi europei, paesi emergenti e consumi.

Fondi di investimento con cedole periodiche

 Cambiare la formulazione dei fondi di investimento è stato una buona idea per le società che si occupano di gestione del risparmio. I fondi comuni di investimento che danno anche cedole periodiche, uno dei prodotti più innovativi che si trova sul mercato, sono stati il mezzo migliore per far tornare la fiducia dei risparmiatori nell’investimento.

La convenienza di questa tipologia di fondi è che sono molto semplici nella loro struttura e permettono, oltre al rendimento che arriva allo scadere del contratto, anche di incassare periodicamente le cedole sugli interessi. In pratica questi fondi prima attraversano un periodo di collocamento in cui è possibile sottoscrivere i contratti, la scadenza è solitamente a tre o cinque anni, rari quelli con scadenze più lunghe, termine al quale si ottiene la liquidazione dell’investimento, ma, nel frattempo, come avviene anche per i BTp o i CcT, ogni sei mesi si ha anche l’assegno con l’ammontare degli interessi maturati fino a quel momento.

La maggior parte dei fondi a cedola che sono stati proposti sul mercato nell’ultimo periodo sono contraddistinti da un investimento prevalente in obbligazioni, ma la composizione del portafogli può essere molto diversa: titoli di stato, obbligazioni americane o di società private, in modo da essere compatibili con i più diversi profili di rischio/rendimento.

 

Perché i fondi di investimento comune sono sicuri: la trasparenza

 Poter controllare quello che succede ai propri risparmi, una volta che sono stati investiti  non è faccenda agevole soprattutto per chi non si occupa giornalmente di questioni finanziarie.

La mancanza di informazione è spesso, infatti, tra le principali cause di un basso rendimento di un investimento. Decidendo di affidare i proprio risparmi ad una società di gestione, il rischio di una cattiva performance del portafogli si assottiglia  in quanto i fondi di investimento e i loro gestori sono regolamentati con apposite leggi sulla trasparenza.

In base a questa regolamentazione ogni giorno i singoli investitori possono sapere come stanno andando i loro titoli anche solo leggendo il giornale e controllando i NAV (net asset value) che vengono pubblicati giornalmente sui quotidiani (il NAV che si trova sui giornali è quello del giorno prima, in quanto prima di essere pubblicato deve essere sottoposto a rigidi controlli).

La normativa italiana, inoltre, obbliga le società di gestione a valorizzare il patrimonio con cadenza almeno settimanale e molto spesso le società fanno questa operazione anche con cadenza giornaliera, in modo che gli investitori possano essere sempre al corrente di ciò che accade ai loro soldi.

Tutti i motivi della sicurezza dei fondi di investimento comuni:

Autonomia

Controllo

Diversificazione

 

Perché i fondi di investimento comune sono sicuri: la diversificazione

 La differenza dell’investimento tra un singolo titolo e l’investimento in un fondo comune sta nel fatto che, grazie proprio alla composizione stessa del fondo che distribuisce il capitale su più fronti, nel caso in cui uno dei titoli presenti nel portafogli dovesse andare in perdita questa perdita sarebbe bilanciata dai rendimenti che comunque si continuano ad avere sulle altre attività presenti e che hanno delle buone performance.

Questa possibilità data dall’investimento in un fondo comune si definisce come diversificazione, ossia l’investimento su un numero alto di titoli diversi per capitalizzazione, mercato e settore di appartenenza. Ovviamente non si tratta di una possibilità data solo dai fondi di investimento comune, anche un investitore singolo può creare un portafogli ben diversificato, ma è un’operazione che comporta la necessità di un investimento molto grande per l’acquisto dei diversi strumenti.

Affidando i propri risparmi ad un fondo comune il costo della diversificazione viene spalmato sul capitale di tutti gli investitori.

Inoltre la diversificazione è possibile non solo all’interno di un singolo fondo. Ogni investitore, infatti, può anche decidere di frammentare il suo capitale in più fondi di investimento che, in questo modo, andrebbero a bilanciare la correlazione tra i mercati.

Tutti i motivi della sicurezza dei fondi di investimento comuni:

Autonomia

Controllo

Trasparenza

 

Perché i fondi di investimento comune sono sicuri: il controllo

 La sicurezza dei fondi comuni di investimento deriva da diversi fattori, uno di questi è la vigilanza su questi fondi che è stata prevista dal legislatore, molto più ampia e attenta di quella che è stata prevista per altre tipologie di investimento.

Tra le varie istituzioni che sono state messe a controllo dei fondi comuni di investimento sono la Consob e la Banca d’Italia. La prima si occupa di vigilare sul rispetto delle regole da parte delle società di gestione del risparmio, in particolar modo per quanto riguarda le informazioni sui vari prodotti che sono date ai clienti.

La seconda, invece, si occupa dell’approvazione dei regolamenti interni alle diverse società e vigila sulla stabilità del patrimonio e sulle metodologie di contenimento del rischio applicate.

Oltre a questo controllo istituzionale le società di gestione del risparmio sono anche periodicamente sottoposte al controllo della documentazione contabile da parte di società di revisione e anche da parte della banca depositaria che vigila sull’emissione e sul rimborso delle quote del fondo.

Altra sicurezza per gli investitori sta nel fatto che anche gli intermediari sono controllati. In questo caso si tratta di un controllo ante in quanto, per poter proporre e vendere legalmente i prodotti del risparmio gestito è necessaria l’iscrizione in appositi albi della Consob.

Tutti i motivi della sicurezza dei fondi di investimento comuni:

Autonomia

Diversificazione

Trasparenza

 

Perché i fondi di investimento comune sono sicuri: l’autonomia

 I fondi comuni di investimento sono una modalità di gestione del risparmio che ha un ottimo grado di sicurezza. Questo accade per una serie di motivi, legati alla dinamiche del mercato e alle caratteristiche dei fondi stessi, tra le quali una molto importante è quella della separazione del patrimonio investito da quello della società che lo gestisce.

Grazie a questa separazione del patrimonio imposta per legge a tutela degli investitori, non si corre il rischio, come può succedere, ad esempio, per le obbligazioni di veder perduto il capitale investito se l’emittente dei titoli ha dei problemi finanziari che non le permettono di far fronte al debito contratto.

Questo, nei fondi comuni di investimento, non è possibile proprio grazie alla loro autonomia. Le società che gestiscono l’investimento, infatti, hanno una specie di cassa comune, separata da quella in cui è ‘contenuto’ il capitale della società stessa, in cui vanno a confluire i soldi dei singoli investitori.

In questo modo, se la società di gestione del risparmio dovesse fallire la cassa comune sarebbe comunque tutelata e, nella peggiore delle ipotesi, agli investitori saranno distribuiti i ricavi della banca depositaria sul capitale in proporzione al numero di quote detenuto da ogni singolo partecipante.

Tutti i motivi della sicurezza dei fondi di investimento comuni:

Controllo

Diversificazione

Trasparenza

Vyp Travel per vacanze sicure

 Vyp Travel è un’assicurazione pensata per i giovani sempre in viaggio, per coloro che stanno organizzando una vacanza, per tutti quelli che hanno la valigia pronta per andare all’estero a studiare, lavorare o soltanto per svago.

Vyp Travel è un’assicurazione proposta dalla Banca Cariparma per chi ha un’età compresa tra 18 e 28 anni. Nella scheda informativa presente sul sito dell’istituto di credito si legge che si tratta di un pacchetto di assicurazioni che è stato studiato da Europ Assistance.

La compagnia assicurativa in questione consente a tutti i clienti di scegliere una copertura adatta alle esigenze dei richiedenti. Il costo, a detta della banca è davvero vantaggioso.

Un cliente interessato a prodotti assicurativi di questo tipo ha la possibilità di scegliere tra tre soluzioni: la prima si chiama Viaggi Nostop Vacanza e consente di avere a prezzi davvero contenuti dei servizi di assistenza personalizzabili in ogni viaggio.

La seconda soluzione è Viaggi Nostop Vacanza formula Stage 180 che serve a progettare in sicurezza un soggiorno all’estero per motivi di studio o di lavoro.

L’ultima soluzione è Sci Noproblem che serve a proteggere dagli inconvenienti che possono capitare a chi ama sciare o a chi ama l’avventura sullo snowboard, in tutta Europa.

Per conoscere i dettagli del prodotto è necessario andare sul sito Vypclub.it oppure chiamare il numero verde di Cariparma 800 77 11 00 per richiedere un appuntamento.

Valutazione degli strumenti finanziari: i futures

 Un future è uno strumento finanziario che ha come scopo principale quello di ridurre il rischio legato alle variazioni delle attività sottostanti, in base alle attività speculative che sono fatte su queste attività in base alle previsioni dell’andamento dei mercati.

Il prezzo dei futures si determina tramite il principio dell’arbitraggio: il prezzo da pagare alla scadenza del future (in termini economico-finanziari definito come prezzo forward) è il valore atteso alla scadenza a cui è stato sottratto un determinato tasso free-risk. Grazie all’attività di arbitraggio le deviazioni dai prezzi teorici dei futures permetto di fare degli investimenti ad un rischio molto basso.

La valutazione di un future che no prevede dividendi si fa moltiplicando il suo valore attuale per il tasso risk-frre, elevato alla differenza del valore atteso alla scadenza meno il valore attuale. Si tratta di una formula base che può essere modificata per inserire nel calcolo i dividendi e altri costi o rendimenti che intervengano nel periodo in considerazione.

Valutazione degli strumenti finanziari: i titoli azionari

 Partendo dal presupposto che il rendimento futuro delle azioni, come quello di tutte le attività finanziarie, si determina come valore attuale netto del flusso di pagamenti futuri che garantisce, questi titoli mettono in campo il problema del rischio in modo più evidente rispetto ad altre tipologie di prodotto finanziario.

Infatti, a differenza, ad esempio, dei bond, chi emette un’azione non si assume alcuna responsabilità nei confronti di chi la acquista, se non quello di renderlo parte dei profitti aziendali. Per questo motivo, nel calcolo del rendimento di un titolo azionario è necessario prendere in considerazione diversi parametri.

Innanzitutto è necessario tenere conto del prezzo di acquisto di un’azione che viene calcolato in base a:

performance attuali dell’impresa;
aspettative sulle performance future;
– le prospettive di crescita del settore;
– le prospettive di crescita dell’economia nazionale.

Una volta stabilita la convenienza del prezzo del titolo, si può valutare quella del suo rendimento futuro che, oltre a dipendere dalle stesse variabili di determinazione del prezzo, dipende dal confronto con gli altri titoli azionari presenti nel mercato e dalle performance passate del titolo stesso.

In economia per la definizione del rendimento di un titolo azionario si ricorre a due tipologie di analisi:

– analisi fondamentale che determina il valore del titolo in base alle caratteristiche e alle attività dell’ente che lo emette;

– analisi tecnica che determina il rendimento futuro del titolo in base al sui andamento storico.

Rendimento reale delle attività finanziarie

 In economia, per rendimento si intende il flusso monetario che genera l’investimento in una attività finanziaria. Il suo calcolo avviene per frazioni del prezzo e in relazione al tasso di inflazione.

Quando un risparmiatore investe in una o più attività finanziarie, ciò che si aspetta è che il flusso monetario che ne consegue sia maggiore del tasso di inflazione (ossia della perdita di potere di acquisto della moneta). Quindi, quando si tratta di scegliere una attività finanziaria è necessario, nella sua valutazione, capire quale sia il rendimento reale della stessa, ossia quanto si può guadagnare da quell’investimento al netto del tasso di inflazione. Il rendimento reale si calcola come differenza tra il il tasso di rendimento nominale e il tasso d’inflazione.

Oltre a questo vanno valutate anche altre due variabili. Una è il rischio di una determinata classe di attività finanziarie e l’altra è il rendimento atteso, ossia la media dei rendimenti storici di quella attività.  Ad esempio le azioni hanno un rendimento atteso più elevato dei titoli di stato, ma sono anche più rischiose.

Per questi motivi, nella scelta della composizione di un portafogli di investimento, è necessario fare in modo che il rendimento atteso e reale delle attività contenute siano bilanciati anche al profilo di rischio dell’investitore stesso.