Conto Mediolanum Freedom Più

 Non abbiamo mai presentato, fino a questo momento, i prodotti della banca Mediolanum che al contrario, almeno per quanto riguarda i conti correnti, propone tre soluzioni molto interessanti.

Che strumenti sono i conti deposito

Tutta la libertà bancaria, con un alto rendimento“, è lo slogan che accompagna la presentazione del Conto Mediolanum Freedom Più. Un conto corrente bancario che unisce due fattori di cruciale importanza per il consumatore moderno: l’operatività illimitata, quindi libretto degli assegni, bancomat, carte di credito e via dicendo, più un piccolo rendimento, una remunerazione, da personalizzare con l’aiuto degli operatori in filiale.

Più freedom con Mediolanum

Un esempio è fornito già nella prima presentazione. In pratica, i clienti della banca Mediolanum, che hanno scelto questo conto e hanno una liquidità libera in giacenza che supera i 15 mila euro, possono ottenere un rendimento pari al 2,25 per cento annuo lordo. Il tutto, chiaramente, è legato al vincolo cui si sottopongono le somme. Bloccando un gruzzoletto per 12 mesi, si può avere il 2,25% lordo di rendimento ma se l’operazione è avviata entro il 2 aprile 2013, si può anche guadagnare qualcosina in più, il 3,10 per cento.

Se poi i prodotti creditizi sono il pallino del clienti, allora Mediolanum Freedon Più offre la possibilità di associare al conto corrente anche un pacchetto assicurativo, adeguato alla famiglia e alla casa del richiedente.

Che strumenti sono i conti deposito

 Quando sentiamo parlare di “conti deposito“, la prima cosa che ci viene in mente sono sicuramente i conti correnti, ma la parola deposito ci deve far drizzare le antenne: il deposito è una specie di cassaforte redditizia. Insomma sono degli strumenti a metà strada tra il risparmio e l’investimento. Qualcuno si spinge fino a dire che si tratta di veri prodotti finanziari, equiparabili ai fondi d’investimento.

Più rendimento con RendiMax

Di recente la normativa sui conti deposito è stata rivista. Per capirla dobbiamo insistere un attimo sulla differenza tra i conti correnti e i conti deposito. I primi, per esempio, sono esenti dall’imposta di bollo per giacenze medie annue inferiori ai 5000 euro. Chi supera questa soglia, invece, in un anno deve pagare una tassa di 34,2 euro.

La tassazione sui conti deposito è un po’ più complessa perché sembra sia stata introdotta una specie di patrimoniale che  consiste nel pagamento di un’aliquota sui depositi pari allo 0,15 per cento, senza un tetto massimo protettivo ma con il minimo pagamento dell’imposta di di bollo, quindi dei 34,2 euro.

Più freedom con Mediolanum

Alcune banche, quindi, per invogliare i consumatori a tenere in “cassaforte” i risparmi e a farli fruttare, si propongono di pagare l’imposta di bollo al posto del cliente. Le banche in questione sono la banca Sistema, la Banca delle Marche, la Bbcforweb, IBL Banca e il Banco Popolare.

I conti correnti Armonia del Creval

 Il Credito Valtellinese è una piccola banca di un altrettanto piccolo gruppo bancario che offre pochi prodotti ma presentati con chiarezza nelle specificità e nei destinatari. Per esempio la serie dei Conti Armonia, è molto accurata e si rivolge ad un numero variegato di clienti.

I mutui del Credito Siciliano

Descriviamo i prodotti in modo più dettagliato. Il conto Armonia Silver è un conto per chi ha un piccolo patrimonio che più che risparmiare vuole investire e fa un buon numero di operazioni ogni anno.

E’ pensato per tutti i giovani tra i 18 e i 27 anni, è completo e non prevede la corresponsione di alcun canone. In più, proprio perché rivolto ai giovani è gestibile anche online e prevede un trattamento agevolato per le prime necessità di spesa. Stiamo parlando del Conto Armonia Joung.

I tre migliori conti correnti per le famiglie

Il Conto Armonia Gold, invece è un conto oro e come fa immaginare la denominazione, si tratta di un prodotto full optional completo che serve a soddisfare le esigenze finanziare di chi vuole diversificare il trattamento dei risparmi e degli investimenti. Ci sono agevolazioni, ma anche molti servizi inclusi e una remunerazione interessante per i depositi.

Sul versante opposto, invece, troviamo il conto Armonia basic a canone zero con la garanzia dei servizi bancari di base come per esempio l’home banking, che non manca mai nel Creval. Un canone contenuto e competitivo e una serie di servizi bancari comuni, sono invece quelli del Conto Armonia Light che prevede anche bancomat e carta ricaricabile.

Lovia Decrescente

 Lovia Decrescente è una polizza vita temporanea che copre in caso di morte ed è offerta dalla compagnia Allianz. Un’assicurazione a capitale decrescente, disponibile in due versioni: a Premio annuo costante e a Premio Unico.

Taglia i costi della polizza auto

Per comprendere le specificità del prodotto è necessario analizzare cosa offre la compagnia: una protezione del nucleo famigliare quando uno dei genitori, quello che rappresenta la principale fonte di reddito, perde il lavoro. L’assicurazione offre una somma di denaro immediatamente disponibile per la famiglia, al fine di coprire i rischi finanziari legati alla situazione contingente, oppure decrescenti nel tempo. Per esempio con Lovia decrescente, in caso di perdita del lavoro, si possono continuare a saldare le rate di prestiti e mutui.

I vantaggi dell’assicurazione presentata sono nella flessibilità dei pagamenti, nella massima personalizzazione, nella semplicità della sottoscrizione e nei benefici fiscali e normativi che essa comporta. Per esempio, per quanto riguarda la flessibilità dei pagamenti con Lovia Decrescente a Premio anno costante ci sono rate mensili da corrispondere molto contenute. Ma con il Premio Unico, per chi ha qualche risparmio da parte, ci si toglie il pensiero in un’unica rata.

IL’assicurazione può essere personalizzata definendo i beneficiari della polizza, l’importo del capitale assicurato e la durata della copertura che può variare da 1 a 30 anni in funzione dell’età dell’assicurato.

Sconto di Webank sui mutui fissi di marzo

 Webank si conferma la banca più competitiva del momento, almeno per quanto riguarda i mutui a tasso fisso che a marzo sono offerti con uno sconto dello 0,20 per cento. Il mutuo a tasso fisso di Webank è pensato appositamente per le persone fisiche, residenti nel nostro paese da almeno tre anni che al momento della richiesta non abbiano superato i 60 anni.

Le banche straniere sono più convenienti

I vantaggi del prodotto sono nell’esiguità delle spese visto che sono pari a zero, così come è gratuita l’apertura del conto corrente e l’assicurazione obbligatoria all’acquisto degli immobili. Il mutuo sottoscritto deve essere usato per l’acquisto della prima e della seconda casa oppure per il pagamento delle spese di ristrutturazione.

Le migliori proposte di mutuo di Mutuisupermarket

Il tasso è fisso ma ci sono degli sconti, come quello del mese ed un tasso modulato sulla base dell’importo del mutuo e della durata del piano d’ammortamento. Entriamo nel dettaglio della proposta: il tasso finito è dato dalla somma tra l’IRS di durata e lo spread. Quest’ultimo cambia sulla base dell’importo del mutuo richiesto.

Per tutti i mutui fino a 125 mila euro, con piani di rimborso ventennali lo spread è del 3,10 per cento ma per piani di rimborso di 25 anni, il differenziale sale al 3,20 per cento. Per gli importi che superano i 125 mila euro, invece, con un piano di rimborso a 20 anni, lo spread è al 3 per cento e diventa del 3,10 per cento se si ripaga il mutuo in 25 anni.

La promozione valida per questo mese consiste in uno sconto dello 0,20 per cento sugli spread dei mutui richiesti entro il 31 marzo 2013 con l’impegno a rogitare entro il 30 giugno del 2013.

Cala il tasso di risparmio delle famiglie italiane

 Bankitalia ha recentemente pubblicato due studi che gettano luce sulla situazione economica delle famiglie italiane, in particolare facendo il punto della situazione in merito a fattori di fondamentale importanza come la propensione al risparmio e il rapporto tra reddito da lavoro e consumi.

> Consumi italiani ai livelli del 2004

Da questi due studi risulta dunque chiaro che:

1) al 65% delle famiglie italiane il reddito da lavoro non basta più;

2) i consumi delle famiglie sono in genere superiori al reddito.

Sono soprattutto i nuclei familiari composti da giovani e affittuari, ma anche fasce deboli come pensionati, operai, disoccupati e lavoratori part-time a percepire, nel 65% dei casi, il proprio reddito come insufficiente a coprire i consumi mensili.

Il peso del fisco sul risparmio

Collegato all’emergere di questi dati vi è poi uno spaccato sul tasso di risparmio delle famiglie italiane: una serie di dati in merito sono stati presentati in una ricerca condotta dalla Nielsen per Confimprese. Secondo questa ricerca una famiglia su quattro non riesce a risparmiare e una su due compra solo l’essenziale.

Il tasso complessivo di risparmio delle famiglie italiane si è comunque ridotto di molto, tra il 2008 e il 2010, passando dal 12,1% al 9,1%. Giusto per avere un termine di confronto si può pensare che i valori del 1991 raggiungevano invece il 23,8%.

I prestiti in Italia sono più costosi

 Il prestito, per essere davvero conveniente, deve essere reperito all’estero oppure sulle piattaforme di social lending che tra vantaggi e svantaggi comunque offrono tassi competitivi a chi ha bisogno di liquidità. Chiedere un prestito all’estero… è una parola!

 Cos’è il social lending e perché è vantaggioso

In effetti, l’affermazione in apertura non è un palese invito ad uscire dall’Italia per accaparrarsi un prestito conveniente, ma un invito a riflettere sui costi applicati a questi prodotti finanziari nel nostro paese. A scattare una buona fotografia della situazione ci hanno pensato Adusbef e Federconsumatori, che hanno scandagliato i documenti della Banca Centrale Europea e della Banca d’Italia.

In base ai documenti pervenuti nelle mani delle associazioni dei consumatori citate, con riferimento ai tassi applicati fino al dicembre del 2012, si scopre che il differenziale tra i tassi d’interesse applicati dalle società italiane, banche o finanziarie, e quelli applicati dalle società presenti nel resto d’Europa, è salito a 152 punti base.

 Anche i mutui costano di più nello Stivale

A luglio dello scorso anno lo spread in questione era anche a 182 punti ma rispetto al novembre del 2011, quando si aggirava intorno agli 84 punti, è cresciuto parecchio.

In termini pratici vuol dire che se un cittadino italiano chiede 30 mila euro per le spese di ristrutturazione e decide di rimborsarle in 10 anni, deve pagare una rata mensile media di 357 euro, mentre in Europa, per lo stesso prestito, si pagano appena 334 euro.

Negli Usa scatta la sequestration

 A partire da oggi, 1 marzo, scatta in America la cosiddetta “sequestration“, ovvero una serie di tagli alle spese delle Agenzie federali che incideranno sul budget complessivo del 2013 per 85 miliardi di dollari.

L’attività del sequester, inoltre, non sarà limitata al solo 2013, ma si protrarrà anche negli anni a venire, cioè per i prossimi dieci anni, consentendo così un risparmio complessivo che alla fine delle operazioni ammonterà ad un totale di 1200 miliardi di dollari.

Ben Bernake difende la FED e la sua politica monetaria

Questi tagli andranno a colpire i 50 Stati americani più il distretto federale di Washington, così come precisato da un dettagliato report sulla faccenda, diffusa dall’amministrazione di Barack Obama. I tagli sono finalizzati al contenimento delle spese federali e all’abbattimento progressivo del debito, che negli Usa ha raggiunto i 16.400 miliardi di dollari.

Il rischio “sequestrer” per gli Stati Uniti

I settori interessati dalla maxi manovra decennale saranno in primis quello difesa e poi a rotazione tutti gli altri. Si inizierà, infatti, proprio nel 2013 con 47 miliardi in meno ai programmi attuati per scopi difensivi, per poi passare alla importante fetta rappresentata dalla sanità, cioè l’assistenza Medicare, che verrà privata di 10 miliardi.

Altri settori interessati dai tagli saranno poi quelli del lavoro, dell’educazione, della disabilità e dell’ambiente, settori che già danno molto da discutere: solo per il 2013 si stimano 750 mila occupati in meno.