Raccolta risparmio gestito 2012

 Il 2012 sembrava essere stato un buon anno per l’industria del risparmio gestito. Ma, secondo i dati preliminari rilasciati da Assogestioni, la tendenza positiva si è arrestata nell’ultima parte dell’anno e questo mercato si appresta a chiudere con un deflusso di diversi miliardi di euro.

Il rapporto parla di un deflusso pari a 11,3 miliardi di euro. Si tratta, quindi, di un passivo molto pesante, ma comunque rappresenta un buon risultato dal momento che il 2011 si era chiuso con un -41 miliardi.

A influenzare la raccolta del risparmio gestito nel 2012 sono state le uscite dalle gestioni, che sono arrivate a raggiungere quota 14,5 miliardi di euro. Buono, invece, il risultato dei fondi di investimento aperti, che hanno fatto registrare afflussi positivi per 1,67 miliardi. A determinare questo buon risultato, secondo quanto riportato da Assogestioni, sono i prodotti data target, perché

coniugano un’interessante proposta di investimento con una modalità di remunerazione delle reti distributive particolarmente incentivante

Il momento peggiore del 2012 è stata l’ultima parte dell’anno, con una raccolta netta negativa che ha toccato 4,34 miliardi di euro (a novembre l’attivo era pari a 852 milioni di euro). Male le gestioni collettive che chiudono il mese di dicembre con 233 milioni contro il miliardo e mezzo totalizzato a novembre.

Mutuo risparmio di CheBanca!

 Il mutuo Risparmio di CheBanca!  è una soluzione ideale e conveniente per chi è interessato ad un finanziamento ventennale per un immobile che valga almeno 220 mila euro. La banca, insomma, ha bisogno delle sue garanzie. La rata definita per questo finanziamento è di 830,92 euro.

Il TAEG proposto è anche molto contenuto perché è del 4 per cento e comprende il costo degli interessi, quindi il tasso di partenza, le spese iniziali, le spese ricorrenti e l’imposta sostitutiva. Il tasso è del 3,76% ed è il risultato della somma tra l’Euribor a 3 mesi, pari allo 0,21% e lo spread del 3,55%.

► Costi del conto corrente CheBanca!

Una parte importante nella composizione del TAEG del Mutuo Risparmio di CheBanca! è data dalle spese iniziali: 1000 euro per l’istruttoria, 250 euro per la perizia e 420 euro per l’assicurazione scoppio e incendio. Le spese ricorrenti sono pari a zero mentre è previsto il pagamento dell’imposta sostitutiva di 350 euro base da ricalcolare in base al mutuo effettivamente erogato.

I vantaggi del prodotto in questione sono nell’erogazione dell’importo all’atto di mutuo, quindi con il rogito, nella rata più leggera e nella possibilità di risparmiare ancora qualcosa collegando i conti conti correnti. La finalità del finanziamento, però, deve essere l’acquisto della prima casa e l’importo minimo finanziabile è di 50 mila euro fino all’80 per cento del valore dell’immobile.

► Risparmia sul mutuo, collega i conti!

Per le tasse sono cruciali luglio e dicembre

 Il nuovo calendario fiscale prevede che ci sia una maggiore concentrazione di pagamenti nei momenti più complessi per i cittadini: la vigilia delle vacanze estive e le vacanze natalizie. Insomma, nel nuovo scadenzario saranno cruciali i mesi di luglio e dicembre.

Il “merito” di questa modifica che impone una revisione della gestione del budget famigliare, è tutto della Tares e dell’Imu. Il discorso Tares, però, s’interseca con le esigenze elettorali, visto che il pagamento dell’imposta, inizialmente, era previsto proprio a gennaio.

► Prima rata Tares posticipata a luglio

Un primo slittamento aveva portato il pagamento ad aprile, per poi rendere definitiva la scadenza di luglio. Una modifica che vale soltanto per il 2013 e che può ancora essere modificata dai Comuni che hanno in carico la gestione di questa imposta. Gli enti locali in questione potranno definire una rateizzazione dei pagamenti, privilegiando le scadenze di luglio e dicembre o, al massimo, posticipando la prima rata a settembre, fermo restando il saldo natalizio.

► La Tares sarà più alta della Tarsu secondo la Cgia

Il calendario della Tares evidenzia come le rate dell’imposta siano state fissate nei periodi fiscalmente più carichi di appuntamenti per i contribuenti. La prima rata della nuova tassa sui rifiuti, infatti, arriverà in corrispondenza dell’acconto IMU che quest’anno sarà più salato che nel 2012. A dicembre, in genere, prima di Natale si pagano gli acconti IRPEF.

Le detrazioni IRPEF degli interessi del mutuo

 Quando si accende un mutuo entrano in gioco diverse identità dell’acquirente e del venditore. Un aspetto fin troppo trascurato nei primi momenti, nei primi passi che conducono al rogito, è quello fiscale. La legge, infatti, stabilisce che chi accende un mutuo e paga gli interessi sul prestito ottenuto dalla banca, ottiene uno sconto sull’acquisto dell’immobile.

Le detrazioni sull’IRPEF riguardano tutti i mutui stipulati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di un immobile che poi sarà indicato dall’acquirente come abitazione principale. A tal proposito ricordiamo una recente sentenza della Corte di Cassazione che ha spiegato che non basta la bolletta dell’elettricità per dimostrare la residenza, ma entro 18 mesi dall’acquisto, bisogna trasferirsi realmente nel nuovo immobile.

Tornando alle detrazioni, spettano all’intestatario del mutuo, anche se l’immobile è l’abitazione principale di un suo famigliare. Si può scaricare fino al 19% di 4000 euro. Annualmente la banca invia ai mutuatari un riepilogo dei costi del mutuo. Sulla quota di interessi corrisposta, che nel caso superi la soglia definita sono considerati soltanto nella misura di 4000 euro, si calcola il 19%.

Che impatto hanno le spese medie Istat

Nel caso di acquisto di immobili diversi dalla prima casa, o nel caso di mutui accesi per pagare le spese di costruzione o ristrutturazione dell’abitazione principale, cambia il monte massimo di spesa su cui calcolare la detrazione al 19% che sarà di 2.065,83 euro nel primo caso e 2.582,28 euro nel secondo caso.

Tutto quello che c’è da sapere sull’acquisto della prima casa

 I passaggi che portano l’aspirante mutuatario dalla scelta della casa al rogito in banca, sono solitamente riassumibili in quattro momenti: la verifica dell’immobile, la proposta d’acquisto, il compromesso o preliminare di compravendita e infine l’atto di compravendita o rogito.

► Per risparmiare molti scelgono la surroga

La verifica dell’immobile è un’operazione fondamentale, soprattutto se si considera l’entità della spesa che si sta per compiere. Per questo è importante verificare che la casa che interessa l’acquirente sia dotata dei documenti d’identità essenziali che descrivono l’immobile: il certificato di abitabilità ad esempio, la domanda di condono e la concessione della sanatoria se necessario, l’assenza di gravami sull’immobile (ad esempio un’altra ipoteca), la regolarità della posizione del venditore rispetto alle spese condominiali.

Tutti i passaggi della pratica di un mutuo

Se tutto è come lo avete sempre immaginato, allora il secondo passo è quello della proposta d’acquisto dell’acquirente al venditore. In genere questo momento è suggellato dal versamento di una caparra pari al 5 o al 10 per cento del valore dell’immobile.

Agenzia: scade il mandato, si paga lo stesso

 

Il compromesso, che è il passo immediatamente successivo, consiste i una scrittura privata con tutte le condizioni legate alla compravendita. E’ il momento in cui si verifica ad esempio l’identità dei venditori e degli acquirenti, nonché lo stato dell’immobile.

Se tutto è in ordine la banca, firmata la liberatoria, convoca gli interessati per il rogito, atto in cui avviene il trasferimento di una proprietà tra due soggetti, il venditore e l’acquirente, con l’iscrizione dell’ipoteca e il pagamento della somma dovuta.

Tutti i passaggi della pratica di un mutuo

più affidabilità da parte dei mediatori, fino alla negazione dell’obbligatorietà della polizza assicurativa collegata al mutuo. Sono coinvolti i professionisti del settore e anche i comuni cittadini.

Ci sono però delle pratiche, delle consuetudini, che restano immutate, di anno in anno. Ad esempio, è possibile definire un iter classico della pratica di mutuo. Un consumatore che voglia credere un finanziamento di una certa entità alla banca, dovrà in primo luogo scegliere la banca e verificare con gli operatori la fattibilità della richiesta.

Il secondo passo è la firma della domanda di mutuo, l’avvio dell’istruttoria vera e propria, che comporta la presentazione di una serie di documenti utili alla banca per valutare il merito creditizio degli aspiranti mutuatari. Una volta ottenuta l’approvazione della capacità di rimborso, si stabilisce la data del rogito, visto che la banca ha rilasciato la delibera definitiva.

L’iter di richiesta del mutuo si conclude per l’appunto con l’atto di mutuo, con il famoso rogito e con l’iscrizione ipotecaria. La banca, infatti, dopo l’atto, ha a disposizione qualche settimana per consolidare l’ipoteca, usata come garanzia per l’erogazione dell’importo del mutuo.

Scopri con noi dov’è più semplice ottenere un mutuo.

Il bonus IRPEF sulle ristrutturazioni “solari”

 Le spese per l’acquisto o la ristrutturazione di una casa sembrano essere ripartite. Gli italiani o almeno quelli che aspirano a coronare il sogno di un tetto sulla testa, sono maggiormente disponibili, dopo le feste, a spendere un po’ dei loro risparmi, ma sempre con un occhio di riguardo ai bonus fiscali.

Insomma, l’italiano è attento al risparmio energetico e per esempio si dedica all‘installazione dei pannelli solari, se ha la possibilità di risparmiare qualcosa sugli interventi che fa alla sua abitazione. In questo, il governo, dà una grossa mano ai cittadini.

Ad esempio l’istallazione degli impianti fotovoltaici, nel nostro paese, può essere scaricata al 50 o al 36 per cento come le altre spese considerate utili a coprire i costi di ristrutturazione edilizia. Quindi, anche i prestiti richiesti, devono tener conto del fatto che saranno in parte “rimborsati”. 

L’Agenzia delle Entrate ha precisato però che gli incentivi legati al Quinto Conto Energia non sono cumulabili con gli sconti sull’Irpef. Secondo molti analisti, i consumatori, ottengono maggiori vantaggi economici se chiedono la detrazione, piuttosto che se chiedono gli incentivi del Conto Energia. Anche perché questi soldi sono in esaurimento: secondo i dati governativi sono stati superati addirittura i 6,5 miliardi di euro.

Bozza modello IRAP/2013 pronta online

Nel richiedere gli incentivi e nel calcolare i prestiti, gli esperti ricordano di applicare il principio di cassa alle spese.

Principio di cassa anche per gli amministratori

Che novità con il conto corrente Youbanking

 Indipendentemente dalla vostra età anagrafica, se avete bisogno di un conto corrente per accreditare lo stipendio e non avete la necessità di fare un po’ di scoperto, sappiate che le offerte a disposizione dal mondo creditizio sono diverse.

Abbiamo che le condizioni del conto corrente CheBanca! scoprendo che sono soluzioni niente male.

Adesso prediamo in esame la proposta del Gruppo Banco Popolare e del suo conto corrente Youbanking. Tra i vantaggi enucleati da Confrontaconti.it si evince che non ci sono bolli sul conto corrente o sul portafoglio titoli, che tutti i bonifici tramite Web Europa sono gratuiti e che sottoscrivendo questo prodotto è possibile vincere iPad e buoni benzina.

Contocorrente Youbanking della BP di Lodi

Il concorso a premi fa sicuramente gola ma sono i costi generali del conto a dover essere messi sotto la lente d’ingrandimento. Il tasso annuo del creditore infatti è dello 0,01%, la ritenuta fiscale è sempre al 20%, mentre il tasso annuo del debitore è formato dalla somma tra Euribor a 1 mese e 4%. La capitalizzazione degli interessi è trimestrale e per lo scoperto le spese sono fino a 2 per cento sull’importo dell’affidamento concordato.

L’imposta di collo è gratuita fino al 30 giugno 2015 e gratis, per ora, è anche il canone annuo del conto. Scopri i dettagli del prodotto sul sito dell’istituto di credito o sulla scheda proposta da Confrontaconti.it

Il conto corrente Arancio conviene sempre

 Lo dice anche la pubblicità! La convenienza del Conto Corrente Arancio si misura sulla base delle caratteristiche del prodotto che riduce all’osso i costi, un po’ come provano a fare altre banche nella volontà d’essere competitive sul piano nazionale. Parliamo ad esempio di CheBanca! e del conto Dolomiti Direkt.

Le condizioni del conto corrente CheBanca!

Le caratteristiche del conto corrente Dolomiti Direkt

I vantaggi di Conto Corrente Arancio sono nell’assenza di spese e nelle carte di credito offerte a zero canone. Interessi e costi fissi prevedono che il tasso annuo del creditore sia dello 0,00%, che si operi una ritenuta fiscale del 20 per cento, che il tasso annuo del debitore sia del 7 per cento, che ci sia una capitalizzazione trimestrale degli interessi e nessuna spesa per lo scoperto. In più è a carico della banca l’imposta di bollo e ci si può vantare dell’assenza del canone annuo del conto e delle carte.

La convenienza è anche nei costi delle singole operazioni visto che l’accredito dello stipendio, la ricezione di un bonifico, oppure il versamento diretto in filiale, non prevedono spese. I prelievi sono sempre gratuiti sia in contanti, in tutti gli ATM in Italia e all’estero. Gratis anche i pagamenti con bancomat e assegni.

Sei sei incuriosito da questa banca scopri anche il prestito Arancio.

Le caratteristiche del conto corrente Dolomiti Direkt

 I risparmiatori, in un momento di crisi, sono sempre alla ricerca di un’occasione di risparmio, anche sui prodotti creditizi semplici come lo sono i conti correnti.

Abbiamo già visto le condizioni del conto corrente CheBanca!. Adesso è arrivato il momento di prendere in esame anche le offerte concorrenziali a questa.

Per esempio il Conto Dolomiti della Cassa di risparmio di Bolzano che, secondo ConfrontaConti.it ha come vantaggio la gratuità del canone, ma entriamo subito nel vivo considerando le principali condizioni economiche del prodotto.

In primo luogo bisogna ribadire che il tasso annuo creditore è dello 0,0% e il tasso annuo debitore è invece costruito come la somma tra l’Euribor a 6 mesi e il 10%. La capitalizzazione degli interessi è trimestrale, la ritenuta fiscale è al 20 per cento e non sono previste spese in caso si scoperto.

Conto Dolomiti a zero spese

Riguardo i costi fissi c’è da prendere atto della gratuità del canone annuo del conto. L’imposta di bollo, pari a 34,20 euro, non deve essere pagata se la giacenza media del conto non supera i 5000 euro.

Si contano sulle dita di una mano tutti i servizi “a pagamento”: il pagamento con assegno ad esempio (1,5 euro), il bonifico in filiale (3 euro), l’elenco dei movimenti in filiale (1,5 euro) e la carta di credito (12 euro). Il resto è tutto gratis.