Il conto corrente su misura

 Ogni consumatore, ogni contribuente, ha bisogno di un certo numero di servizi associati al proprio conto corrente, ma come si può scegliere quello migliore? Con l’aiuto di un comparatore, messo a disposizione anche da ConfrontaConti.it.

► Il conto base per le operazioni “limitate”

Abbiamo provato a cercare una soluzione adotta un trentenne che lavora e desidera un conto su cui accreditare lo stipendio, su cui tenere mediamente 5000 euro di risparmi, senza necessità di attivare uno scoperto. Il nostro richiedente tipo ha in mente un conto ad alta operatività da usare prevalentemente online, con qualche puntatina, di tanto in tanto, anche in filiale.

► Il confronto tra i conti CheBanca!

Le tre soluzioni suggerite da ConfrontaConti.it sono in primo luogo il Conto corrente Arancio che prevede interessi netti di zero euro, l’assenza di tassi di regime, costi totali, fissi o variabili. In questo momento non sono previste delle promozioni, ma generalmente ING Direct conserva sempre queste offerte caratteristiche.

Al secondo posto in questa speciale classifica, si posiziona il gruppo Banco Popolare con interessi netti di 0,40 euro, tassi a regime pari allo 0,01% per l’attivo e al 4,11% per il passivo. Il conto in questione comporta il pagamento di 2 euro di costi totali.

Terzo in ordine di convenienza è il conto corrente di CheBanca! che prevede costi per 24 euro all’anno e l’assenza di interessi netti, tassi a regimi e costi variabili.

Lo sconto in agenzia allevia il caro assicurazioni

RC Auto. Il risultato della ricerca è stato che i prezzi delle assicurazioni automobilistiche continuano a viaggiare a livelli altissimi.

Il conto è presto fatto. Prendiamo il caso di chi si mette al volante ed ha appena conseguito una patente di guida: l’importo medio annuo per un’assicurazione è di 2800 euro circa, ma se i giovani risiedono in una zona geografica d’Italia meno competitiva, possono arrivare a pagare davvero cifre esorbitanti.

Ecco allora la necessità di ricorrere a qualche astuzia per risparmiare. Fare più preventivi aiuta a rendersi meglio conto dei prezzi, anche perché del caro assicurazioni hanno parlato tutti ma la soluzione risparmio arriva soltanto quando si va in agenzia.

► Il caro polizza spiegato da CercAssicurazioni

La ricerca, infatti, ha dimostrato che il 41,5% degli intervistati prova a risparmiare andando su Internet, mentre il 49,4 per cento, quindi una quantità più consistente di consumatori, trova più “risparmiosa” l’offerta dell’agente assicurativo in filiale.

Non è sempre conveniente chiedere il rimborso di un sinistro

 Il problema delle assicurazioni, secondo molti analisti, è stata l’introduzione del principio bonus malus che ha fatto alzare parecchio il costo dei premi. In realtà il bonus malus ha fatto aumentare anche il costo dei rimborsi.

► Garanzie addizionali dell’RCA Linear

Il principio è che il sistema tariffario più diffuso, il bonus malus, rende molto oneroso un incidente, anche se il sinistro è di lieve entità, perché riduce i margini di risparmio. Per esempio, per un sinistro provocato, l’applicazione del bonus malus prevede l’arretramento di due classi di merito, lì dove le tariffe sono sicuramente più elevate.

In una classe più bassa, infatti, si deve sempre pagare di più rispetto ad una classe assegnata senza essere stati coinvolti in un incidente. Nei casi meno gravi, il danno da rimborsare da parte della compagnia, arriva a coprire il costo del risarcimento per intero.

L’operazione di richiesta del rimborso è molto semplice e si può anche fare tramite internet, accendendo al sito Consap che gestisce il sistema di indennizzo diretto.

► Le assicurazioni sono più care in Italia

Una volta acquisita la domanda, all’interessato sono comunicati sia l’entità del risarcimento, sia l’IBAN per effettuare il pagamento, in seguito al quale è poi inviata una ricevuta all’assicurato. Il documento in questione deve essere inviato alla compagnia per ottenere la nuova classe di merito.

In caso di incidente di lieve entità, si consiglia quindi di giungere ad un accordo pacifico con l’altro automobilista coinvolto nell’incidente, così da evitare l’applicazione del bonus malus e la perdita della classe di merito più conveniente. 

Il variabile di Webank di nuovo tra i migliori

Webank è un istituto di credito molto competitivo che si è conquistato negli anni la fiducia dei mutuatari offrendo loro la possibilità di approfittare di prodotti molto competitivi.

 Soltanto alla fine dell’anno scorso, tra le migliori offerte recensite dai maggiori intermediari del settore, questa banca aveva fatto un passo indietro nella classifica. Adesso è tornata alla carica e il suo prodotto variabile è il primo  nella lista dei  migliori mutui stilata da Mutuisupermarket. 

Partiamo quindi dalla considerazione del costo del mutuo variabile Webank, espressa tecnicamente dal TAEG, cristallizzato sul valore del 3,27 per cento. Questa percentuale contiene sia il tasso che è del 3,2 per cento sia tutte le altre spese, evidentemente ridotte all’osso. Per “altre spese” s’intendono quelle iniziali, quelle ricorrenti e l’imposta sostitutiva.

► Scopri il miglior mutuo per l’acquisto di una casa

L’incremento minimo del tasso per la composizione del TAEG dipende dal fatto che non ci sono spese iniziali e ricorrenti ma al mutuatario è chiesto soltanto di corrispondere l’imposta sostitutiva che è di 350 euro o al massimo pari allo 0,25% dell’importo erogato in caso di acquisto della prima casa, oppure è pari al 2 per cento in caso di operazione riguardante la seconda casa.

I vantaggi del prodotto sono presto detti: zero spese, assicurazione gratuita e zero spese per il conto corrente. 

Il Fisco accerchia gli evasori

 Il nuovo redditometro che debutterà quest’anno è uno strumento ancora più forte dei suoi predecessori con i quali condivide l’obiettivo: stanare gli evasori. Il Fisco però, ha deciso di affinare le armi a sua disposizione ampliando il numero delle spese da mettere in relazione al reddito dei contribuenti. 

Si va dalle spese per la manutenzione ordinaria di immobili e veicoli fino alle spese sanitarie o a quelle per la coltivazione di un hobby, sia esso la collezione di francobolli piuttosto che l’antiquariato.

Il decreto del Ministero dell’Economia che parla delle nuove voci di spesa del redditometro, prende in esame anche tutti gli elementi che devono essere usati per indicare la capacità contributiva delle persone fisiche. Al reddito complessivo, insomma, contribuiscono molti più elementi rispetto al classico stipendio.

In pratica l’Amministrazione finanziaria si riserva di contemplare le spese per l’acquisto e per il mantenimento di beni e servizi ma anche le quote di risparmio maturate di anno in anno. Qualora sia tirato fuori il cartellino rosso da parte dell’Erario, spetterà poi al contribuente di dimostrare di aver avuto redditi diversi nel periodo d’imposta incriminato, o di aver avuto redditi esenti e quindi esclusi dalla base imponibile.

Un capitolo molto interessante riguarda gli incrementi patrimoniali dei contribuenti cui si uniscono i famosi risparmi.

Imposte al debutto, consumatori preoccupati

 Il 2013 sarà l’anno delle nuove imposte, sembra che il nuovo anno sia destinato ad entrare nella storia proprio con queste premesse. Nonostante le nuove tasse siano poi legate strettamente al governo Monti, molti cittadini hanno accolto con soddisfazione la decisione dell’ex premier di candidarsi con una coalizione moderata di centro.

Le tasse al debutto sono ben tre anche se avranno un’incidenza importante anche gli sconti per i figli e la possibilità che il governo si sta costruendo di ridurre le imposte per le famiglie e per le imprese, recuperando i soldi della lotta all’evasione fiscale.

Nel 2012 a preoccupare il portafoglio degli italiani ci ha pensato l’IMU, adesso tutto è nelle mani della TARES, dell’IVIE e della Tobin Tax. Le ultime due, in realtà, non riguardano proprio tutti i cittadini visto che si riferiscono a chi detiene immobili all’estero e a chi opera sui mercati finanziari regolamentati e non.

L’IVIE è entrata in vigore il primo gennaio, mentre per la Tobin Tax ci sarà un ingresso soft a marzo con un incremento della tassazione poi a luglio.

Molto più preoccupante per gli italiani sembra la nuova tassa sui rifiuti che assorbe dal 2013 la Tassa di igiene ambientale, sommandola alla Tarsu. In tutto, la pressione fiscale, è destinata ad aumentare dal 44,7 al 45,3 per cento.

Partono i saldi in Campania, Basilicata e Sicilia

Pronti, via. Campania, Basilicata e Sicilia inaugurano la stagione dei saldi. E c’è già chi prevede che il calo dei consumi sarà elevato. Parte, dunque, oggi di fatto, la tradizionale corsa ai saldi e al prezzo migliore. E’ un periodo in cui occorre approfittare delle migliori occasioni per rinnovare il proprio guardaroba e affini.

Nelle altre regioni d’Italia bisognerà aspettare fino al 5 di gennaio.

A prescindere dall’effettiva apertura, come accennato in precedenza, una cosa è certa. Le famiglie arrivano ai saldi con un budget bassissimo.

La ‘colpa’ della poca disponibilità economica è ascrivibile alle numerose tasse introdotte nell’ultimo anno. Dai rincari delle tariffe, all’Imu, fino alle imposte che subentreranno nei prossimi mesi (quali ad esempio la Tares).

Confcommercio, pertanto, parla chiaro e azzarda la spesa media per ogni famiglia. Al massimo ogni nucleo spenderà una cifra che si aggira intorno ai 360 euro. Adusbef, intanto, azzarda invece una previsione. La spesa calerà del 19%.

Il Codacons calcola un altro budget per famiglia: 224 euro. Un budget che appare dimezzato se messo a confronto con quello di quattro anni fa. Nel 2008, infatti, la media calcolata raggiungeva 450 euro di spesa per ogni singola famiglia. Per quest’anno si prevede comunque una spesa complessiva di 2,1 miliardi. Resta il fatto che sarà spalmata solo ed esclusivamente sul 40% delle famiglie del nostro Paese. Le altre? Resteranno, con ogni probabilità a guardare, in attesa che la crisi finisca e che  non ci sia più bisogno di stringere così tanto la cinghia.

Le carte prepagate On Card: soluzioni giovani

 Le banche sanno che i giovani, senza reddito, che magari sono impegnati in un percorso di studi superiori o universitari, non sono propriamente appetibili dal punto di vista finanziario visto che non muovono ingenti somme di capitale.

Eppure si tratta di consumatori che hanno la necessità di avere strumenti di gestione contabile per mettere al sicuro i risparmi e per disporre di piccole somme sempre e ovunque. Ecco perché tante banche, come anche quella delle Marche, hanno una gamma di prodotti rivolti ai giovani.

L’istituto di credito marchigiano, ad esempio, ha 3 carte di credito per i giovani: la Carta Conto ON CARD, quella MY 14-30 e la Conto ON CARD ERSU CAMERINO.

La prima è una prepagata ricaricabile dotata di codice IBAN e pensata per i maggiorenni che non hanno bisogno di un conto corrente ma vogliono avere una carta per gli acquisti e i prelievi in tutto il mondo e su internet.

La carta My 14-30, invece è riservata a chi ha tra i 14 e i 30 anni non compiuti e desidera avere uno strumento di pagamento facile, non direttamente collegato ad un conto, per fare acquisti negli esercizi commerciali e online. Anche questa carta è munita di IBAN.

Il codice numerico in questione è legato anche alla Carta Conto ON CARD ERSU CAMERINO riservata agli studenti dell’Ersu di Camerino.

Il conto base per le operazioni “limitate”

 Ogni contribuente,oggi, è tenuto ad avere un conto corrente sul quale accreditare stipendio o pensione. Non un libretto di risparmio, quindi, ma uno strumento per il controllo delle entrate e delle uscite. Il controllo delle entrate è chiaramente anche “fiscale”.

Una disposizione, quella che abbiamo annunciato, che è stata voluta ardentemente dal Governo Monti per dare una sferzata decisiva all’evasione fiscale. I contribuenti, non contenti di dover inserire nel budget personale e famigliare anche le spese di tenuta conto, sono state accontentate dalle Banche, “costrette” ad offrire soluzioni a operatività limitata.

Anche la Banca delle Marche, quindi, tra i suoi prodotti, ha il Conto di base che è riservato a tutti i consumatori che non sono titolari di altri rapporti con la Banca. Le caratteristiche di questo Conto Base, dunque, sono definite da una convenzione che ha riunito attorno allo stesso tavolo il MEF, la Banca d’Italia, l’ABI, le Poste Italiane e l’Associazione Italiana Istituti di pagamento e moneta elettronica.

Le soluzioni di conto base proposte dall’istituto di credito marchigiano sono tre: il conto base Standard, il conto base ISEE inferiore a 7500 euro, il conto di base pensionati. Il canone è previsto soltanto per il primo tipo di conto ed ammonta a 60 euro annuali. Numerose le operazioni incluse nel prezzo, che possono essere controllate sul sito ufficiale della banca.

Che manutenzione per la recinzione del fabbricato?

 Una sezione molto interessante del sito FiscoOggi dell’Agenzia delle Entrate è dedicato alle domande degli utenti. Per esempio ce n’è una, di un contribuente, interessato a conoscere la categoria giusta per classificare i lavori di riparazione della recinzione di un fabbricato.

In pratica il contribuente ha chiesto se la riparazione della recinzione adiacente al fabbricato di sua proprietà doveva essere considerata manutenzione ordinaria oppure straordinaria.

Il Fisco ha risposto che la riparazione di una recinzione del fabbricato è da considerarsi manutenzione ordinaria perché nella categoria in questione sono compresi gli interventi “che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti”.

Si parla quindi di manutenzione ordinaria anche in caso di sostituzione degli elementi esistenti o d’interventi finalizzati al mantenimento dell’efficienza degli impianti tecnologici.

Allo stesso modo sono da considerarsi interventi di manutenzione ordinaria anche la sostituzione integrale o parziale dei pavimenti, le opere per la conservazione degli stessi, la riparazione degli impianti per i servizi accessori come possono esserlo gli impianti idraulici o quelli per lo smaltimento delle acque bianche e nere, oppure ancora il rifacimento degli intonaci interni, la tinteggiatura, o le riparazioni di balconi e terrazze, così come la sostituzione di elementi di impianti tecnologici.