Gli italiani pagano l’Imu con i risparmi di una vita

Il 17 dicembre 2012 passerà alla storia come il giorno in cui gli italiani hanno messo mano al portafoglio per il pagamento di una tassa del tutto nuova, introdotta dal Governo Monti e riguardante la seconda casa.

L’Imposta Municipale Unica, senza dubbio il tratto distintivo dell’esecutivo tecnico Monti, è sinonimo di sacrificio per le famiglie del Belpaese.

Mentre il Ministro Vittorio Grilli crede nella risalita grazie alle entrate provenienti dall’imu, gli italiani fanno i conti con i risparmi nel loro portafoglio e nel loro conto in banca.

Già, perché, l’Imu comporta un aggravio procapite di 780 euro all’anno, che fa dell’Italia il primo Paese in Europa per quanto concerne la tassazione sugli immobili.

Nei giorni scorsi alcune analisi hanno messo nero su bianco i numeri riguardanti le utenze, i rincari, il valore medio degli affitti. La media nazionale è altissima, e le famiglie non riescono a sostenere una tale spesa.

Così, tre italiani su cinque corrono a estremi rimedi per il pagamento dell’Imposta sulla seconda casa. Si affidano ai risparmi di una vita, così da tenere il più possibile in attivo il bilancio familiare, destinato a cedere viste le numerose tasse che si aggiungeranno.

Se nel 2010 erano 2 milioni, due anni dopo le famiglia in serio disagio, le quali spesso presentano arretrati per via dei mutui, dei canoni e delle bollette sono salite circa a tre milioni.

Una stima che fa preoccupare. E non poco.

Ecco perché tre italiani su cinque sono ricorsi ai risparmi realizzati negli scorsi anni per pagare l’imposta.

Il caro polizza spiegato da CercAssicurazioni

 Gli aumenti dell’RC auto purtroppo fanno parte della storia economica del nostro paese e spesso è molto difficile capire come mai ci siano così tanti incrementi dei prezzi. E’ emblematico che ci sia stato un aumento del prezzo dell’assicurazione pari al 25% tra il 2009 e il 2010 nel settore auto, mentre è ancora più consistente il rincaro delle polizze moto che sono cresciute del 35%.

A spiegare questa situazione, di per sé molto difficile, ci ha pensato Antonio Catricalà che nel 2011 è stato convocato in Senato nell’audizione alla Commissione Industria, in qualità di Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Gli aumenti sono diventati negli anni un problema urgente da risolvere perché interessano tutti i contribuenti, anche se in misura percentuale diversa in base alle categoria professionale di appartenenza. Per esempio nel nord Italia un automobilista che possegga un’auto di media cilindrata ha subito aumenti prossimi al 20 per cento. Così come ha subito aumenti tra il 15 e il 20 per cento anche per gli over 65 che abitano al sud e nel garage hanno parcheggiato una macchina utilitaria.

Il problema dei rialzi è generalizzato perché si lega al sistema del risarcimento diretto che ha ridotto i tempi della liquidazione del sinistro ed ha costretto le assicurazioni ad incrementare i premi per tutelarsi; e si lega alla mobilità degli assicurati che sempre con maggiore difficoltà cambiano polizza, stoppando sul nascere la competitività.

Internet in Italia costa meno

Il Presidente di Telecom Franco Barnabé si è soffermato sull’annoso problema dei costi della telefonia mobile e di internet.

I consumatori sperano in una diminuzione delle tariffe, ma Barnabé ha le idee chiare in proposito. Durante un intervento radiofonico, infatti, il presidente di Telecom ha affermato che l’Italia è uno dei Paesi al mondo in cui internet costa di meno.

Una sicurezza che deriva dal confronto tra i prezzi italiani, i prezzi europei e i prezzi americani. Secondo Barnabé i prezzi europei sono un terzo più bassi rispetto a quelli Usa. Perché?

Negli Usa molte offerte contemplano anche un pacchetto di canali televisivi, ragion per cui il prezzo sale.

Dopo le parole di Barnabé i consumatori non hanno molte chance di risparmiare sulla bolletta di internet. Gli abbassamenti del prezzo per i collegamenti al web, dunque, restano un’utopia. Il presidente di Telecom ha dichiarato che un ulteriore abbassamento dei prezzi potrebbe ridurre la capacità di investimento, nuocendo al mercato e dunque limitando ulteriormente la qualità futura dei servizi.

In altri termini, tenere competitiva l’offerta è sinonimo di qualità.

C’è però da dire che se i prezzi non calano sarà difficile prevedere un aumento dei consumatori.

Barnabé ha approfittato del lungo intervento radiofonico per difendere le infrastrutture italiane, sinonimo di grande qualità.

Nessuna critica, dunque, dal presidente Telecom al sistema dei collegamenti ad internet. Barnabé, anzi, critica gli italiani (“abituati a piangersi addosso”), che spesso si accorgono tardi dell’efficienza dei servizi a loro disposizione. Efficienza che secondo Barnabé è di gran lunga superiore a quella che gli italiani troverebbero in paesi come gli Stati Uniti e l’Inghilterra.

 

Imu, Comuni sperano in aliquote più basse dopo Stabilità

Scaduto ieri il termine ultimo per pagare l’Imposta Municipale Unica, famiglie e imprenditori hanno una speranza: la riduzione del saldo da versare per il prossimo anno. Da cosa deriva questo barlume? Un emendamento al ddl stabilità prevede che ai Comuni potrebbe ‘rientrare’ il flusso monetario proveniente dall’Imu. Da questo emendamento sono esclusi, tuttavia, i capannoni industriali (edifici ad uso produttivo, classificati nel gruppo catastale D).

Nei giorni scorsi l’Anci ha più spesso lamentato il vincolo di dover dividere al 50% con lo Stato le entrate provenienti dall’Imu. Una divisione monetaria che ha impedito agli Enti Locali di tenere basse le aliquote. Tale divisione ha comportato un aumento della pressione fiscale.

Prima dell’arrivo dell’Imposta Municipale Unica si è parlato spesso della famosa Manovra Salva Italia. In base ad essa, nelle casse dei Comuni rimane soltanto il gettito delle imposte sulle abitazioni principali, compresi i loro corollari.

A causa di questa impostazione, gli enti locali non hanno apportato sostanziali variazioni all’Imposta sulla prima casa. L’hanno mantenuta stabile, rialzando però in maniera evidente le imposte concernenti altre tipologie immobiliari. Un danno, questo, che si riflette sull’intero sistema.

La situazione ad oggi è la seguente: qualora l’emendamento dovesse essere approvato con il pacchetto Stabilità la Manovra Salva Italia verrebbe modificata. In tal caso la riserva di Stato di cui si parlava poche righe sopra, e cioè quella che implica che la divisione a metà del gettito tra Stato e Comuni, verrebbe abolita in favore di una ridistribuzione maggiormente favorevole ai questi ultimi.

Di conseguenza, se l’emendamento contenuto nel Ddl Stabilità dovesse essere approvato in blocco, una quota abbastanza imponente dei proventi rimanenti nelle casse dei Comuni potrebbe diventare appannaggio del Fondo di Solidarietà degli stessi. Un fondo di solidarietà che dovrebbe essere istituito e regolarizzato in virtù di un dpcm.

Cosa cambierebbe? In uno scenario del genere si potrebbe pensare ad un maggior margine di scelta sul profilo delle aliquote. In altri termini, i Comuni avrebbero la possibilità di ridurre il saldo dell’Imu.

 

 

Conto Semplice di Cariparma

 Cariparma offre una vasta gamma di conti correnti che puntano a soddisfare tutte le categorie di utenti e mirano ad essere di semplice utilizzo. Il canone base promosso dall’istituto di credito è di 4,9 euro mensili, ma quali servizi e quali altri costi sono in ballo?

Conto Semplice, lo dice il nome stesso, è un conto essenziale, pratico e conveniente pensato per chi non deve fare operazioni complesse ed ha bisogno soltanto di un conto per assolvere i pagamenti di tutti i giorni.

Il canone base, come dicevamo in apertura è di 4,90 euro al mese, un po’ meno conveniente di ProvaCi Più, all’apparenza, ma offre moltissimi servizi: accredito di stipendio e pensione, domiciliazione delle utenze, carta bancomat internazionale Easy Cash, il servizio Nowbanking Privali, le spese di liquidazione degli interessi e l’invio dell’estratto conto trimestrale e dei consueti documenti di sintesi.

In più, a costo zero, sono offerti dal Conto Semplice di Cariparma anche i prelievi negli sportelli dell’istituto di credito e in quelli delle banche del Gruppo Crédit Agricole localizzate in Italia, Francia e Grecia.

I pagamenti con il bancomat sono gratuiti così come la ricezione dei pagamenti tramite bonifico. In più sono gratuiti anche sei prelievi l’anno nelle altre banche, sei bonifici con addebito su conto corrente, fino a 12 pagamenti ricorrenti disposti con addebito in un anno, fino a sei disposizioni all’anno per “elenco movimento allo sportello” e fino a sei prelievi annui allo sportello per importi che non superano i 500 euro.

Conto ProvaCi Più di Cariparma

 Un conto corrente vale l’altro? Non se si considerano i costi da sostenere e i servizi che si ottengono pagando un canone annuale o mensile. Per i privati, in fondo, molte operazioni sono semplici, anche se da fare via web, mentre per le aziende la questione si complica un po’.

Cariparma pensa a tutti i privati che hanno bisogno di pochi servizi erogati in modo efficiente e propone a tutti il conto ProvaCi Più che figura tra i prodotti più convenienti dell’istituto di credito. Il canone da corrispondere è di 5,7 euro trimestrali, vale a dire 1,9 euro al mese se la giacenza media minima liquida non supera i 3000 euro. In caso contrario c’è un aumento del canone mensile fino a 4,90 euro che corrisponde a 14,7 euro trimestrali.

Pagando il canone è possibile avere operazioni illimitate, accreditare lo stipendio o la pensione sul conto corrente, domiciliare le utente e ottenere la Carta Bancomat internazionale semplicemente pagando il Canone Easy Cash.

Compresi nel canone ci sono anche i prelievi illimitati in tutti gli sportelli Cariparma, i prelievi illimitati in tutti gli sportelli del gruppo Crédit Agricole in Italia, ma anche in Francia e in Grecia. In più, nelle altre banche, è possibile fare fino a 12 prelievi in modo gratuito.

Gratis anche la CartaSi Classic MasterCard ma soltanto se si spendono più di 5000 euro al mese, altrimenti occorre pagare anche in questo caso un canone che sarà di 30,99 euro all’anno. La Banca valuta in ogni caso se il richiedente è nelle condizioni di ottenere una carta di credito.

 

CartaSì e Mastercard nella promozione ENI

 Il pagamento con carta bancomat o carta di credito è sempre più difficile per i cittadini che spesso si trovano davanti all’impossibilità, del gestore di un esercizio commerciale, di accettare questo tipo di saldo.

Soprattutto in relazione all’ultima serrata dei benzinai è venuto fuori il problema del pagamento con carte di credito che mette a rischio i guadagni già risicati dei gestori delle pompe di benzina, o almeno questo è il parere diffuso.

Invece, il gruppo ENI ha deciso di sfatare il mito del pagamento con carta di credito e fino a marzo del 2013 lancia una nuova campagna commerciale che premia i possessori di carte fedeltà e carte di pagamento “you&eni”.

In pratica, chi paga gli acquisti nelle pompe ENI con una carta di credito del circuito MasterCard o CartaSì, ha la possibilità di accumulare punti sulla carta che saranno trasformati in carburante.

Nel dettaglio: ogni 20 euro di rifornimento ENI riconosce al cliente un bonus di due euro, fino ad un massimo di 10 euro al giorno.

Accumulando questi punti ai punti base delle carte, nel 2013, fin tanto che dura la promozione, una famiglia potrebbe guadagnare anche 200 euro di carburante omaggio. Ulteriori sconti anche per chi sottoscrive contratti di luce e gas con ENI. I dettagli sul sito ufficiale della compagnia.

Mutuo Solar Pr di Cariorvieto

 La Cassa di Risparmio di Orvieto fa parte del Gruppo Banca Popolare di Bari ed è da sempre attenta alle tematiche ambientali. La gamma dei prodotti messi a disposizione dall’istituto di credito, ci fa capire bene l’inclinazione della banca.

Per esempio, tra i mutui c’è il Solar Pr dedicato a chi vuole risparmiare sui consumi elettrici istallando sulla propria casa degli impianti per la produzione di energia da fonti alternative, così da accedere agli incentivi statali. Il Mutuo Solar Pr è dedicato alle famiglie e finanzia dai 10 mila euro fino al 100% dell’investimento completo.

Sono indicati però dei vincoli dalla Cariorvieto. In primo luogo per la perizia e poi anche per l’erogazione e la differenza si fa sull’importo erogato. Per gli importi che arrivano fino a 35 mila euro, non è prevista alcuna perizia, mentre per gli importi che superano questa soglia è prevista una verifica del progetto sempre, ed eventualmente anche una verifica dell’impianto realizzato al momento dell’erogazione.

Per quanto riguarda l’accredito del fondo, per gli importi fino a 35 mila euro l’erogazione del 100 per cento dell’importo avviene dietro la presentazione del preventivo, mentre per gli importi che  superano i 35 mila euro, l’erogazione avviene in due fasi: il 65% dell’importo è accreditato alla presentazione del preventivo, dopo la verifica del progetto. La somma restante, il 35% dopo la verifica dell’impianto.

La durata massima del rimborso è di 12 anni cui bisogno aggiungere 12 mesi di pre-ammortamento.

Contocorrente Youbanking della BP di Lodi

 Con il servizio del portale ConfrontaConti.it è sempre possibile scovare prodotti creditizi convenienti. Per esempio, tra i conti correnti è molto interessante l’offerta della Banca Popolare di Lodi che ha pensato al Conto corrente Youbanking.

Tra i vantaggi e le promozioni legate a questa offerta c’è l’assenza di bolli e dossier titoli, la possibilità di effettuare gratuitamente bonifici tramite Web Europa e la partecipazione ad un concorso You Win che mette in palio ogni giorno un buono benzina da 100 euro e un abbonamento ad una rivista e ogni mese offre la possibilità di vincere un iPad.

Tra le caratteristiche generali del conto corrente Youbanking c’è sicuramente da valutare la copertura geografica, nel senso che l’istituto di credito è presente in 83 province su 110, offre servizi online e fino al 30 giugno 2015, a scopo promozionale, azzera l’imposta di bollo dossier titoli e conto corrente.

Per quanto riguarda le condizioni economiche, il tasso annuo creditore è dello 0,1 per cento. E’ applicata una ritenuta fiscale del 20 per cento e il tasso annuo debitore è calcolato come la somma tra l’Euribor a un mese medio del mese precedente e lo spread del 4 per cento.

Trimestralmente sono capitalizzati gli interessi. Gratuito il canone annuo del conto, mentre l’imposta di bollo, dal 2015 sarà di 34,20 euro ma potrà non essere pagata se la giacenza media del conto non supera i 5000 euro. 

Gratis anche le carte – bancomat e carta di credito -, i versamenti in filiale, i prelievi in contanti e tramite bancomat, i pagamenti con bancomat ed assegni, la domiciliazione delle utenze e tanto altro ancora da scoprire sul sito ConfrontaConti.

Rendimento reale delle attività finanziarie

 In economia, per rendimento si intende il flusso monetario che genera l’investimento in una attività finanziaria. Il suo calcolo avviene per frazioni del prezzo e in relazione al tasso di inflazione.

Quando un risparmiatore investe in una o più attività finanziarie, ciò che si aspetta è che il flusso monetario che ne consegue sia maggiore del tasso di inflazione (ossia della perdita di potere di acquisto della moneta). Quindi, quando si tratta di scegliere una attività finanziaria è necessario, nella sua valutazione, capire quale sia il rendimento reale della stessa, ossia quanto si può guadagnare da quell’investimento al netto del tasso di inflazione. Il rendimento reale si calcola come differenza tra il il tasso di rendimento nominale e il tasso d’inflazione.

Oltre a questo vanno valutate anche altre due variabili. Una è il rischio di una determinata classe di attività finanziarie e l’altra è il rendimento atteso, ossia la media dei rendimenti storici di quella attività.  Ad esempio le azioni hanno un rendimento atteso più elevato dei titoli di stato, ma sono anche più rischiose.

Per questi motivi, nella scelta della composizione di un portafogli di investimento, è necessario fare in modo che il rendimento atteso e reale delle attività contenute siano bilanciati anche al profilo di rischio dell’investitore stesso.