Pagare la tasse non piace a nessuno ma ci sono dei comportamenti virtuosi che, dove il sistema funziona, consentono di pagare un minor quantitativo di imposte. Il discorso vale per esempio per la tassa sui rifiuti che nel nostro paese sta andando incontro ad una trasformazione epocale.
Soltanto per inciso ricordiamo che la vecchia tassa sui rifiuti sarà presto sostituita da un’imposta che ripagherà sia il servizio reso dalle aziende che si occupano di raccolta e smaltimento dei rifiuti, sia i servizi urbani, quali ad esempio l’illuminazione delle città.
►Guida al decreto semplificazioni
Ma con i rifiuti, questa è la cosa interessante, messa in evidenza dal portale informativo di ING Direct, ci si può anche guadagnare. Ecco come. Nel giro di due anni e mezzo, dal 2010 al 2013, gli italiani hanno imparato a ridurre l’entità della loro spazzatura. Ogni italiano, nel 2012, ha prodotto per esempio 504 chili di mondezza che sono 32 chili in meno del 2010.
►Crescita italiana e nuove tasse
Il calo dei consumi ha influito su questa situazione ma è stato importante anche lo sviluppo della sensibilità verso la raccolta differenziata. Tutti coloro che hanno saputo fare la differenza, in base al territorio di appartenenza, hanno ottenuto dei benefit.
Dove sono attivi i raccoglitori automatici di spazzatura, per esempio, i cittadini al crescere della differenziata, hanno ottenuto in cambio buoni sconto e altri premi, per esempio i buoni benzina.