Si discute molto della notizia relativa ai banchi a rotelle ritirati dalle scuole, ma a quanto pare si tratta di una fake news per il modo in cui è stata presentata la vicenda. Cerchiamo di capire come stiano le cose, in modo che si possa contestualizzare bene il tutto. Tanta disinformazione, infatti, in queste ore, come ci è stato confermato dagli ambienti scolastici ai quali ci siamo rivolti per essere più precisi.
Scuola
Scuola: per ogni ragazzo si spenderanno mediamente 514 euro
Il caro scuola tanto annunciato è arrivato al dunque. In questi giorni, adesso che gli studenti sono rientrati tra i banchi, i loro genitori fanno i conti con il corredo scolastico da acquistare (per chi non avesse giocato d’anticipo). Il bilancio di Federconsumatori.
Scuola, cosa significa non partecipare al piano straordinario di assunzioni
Le Graduatorie ad Esaurimento resteranno aperte sino al loro naturale esaurimento. Ma chi resta avrà minori possibilità di concorrere per effettuare supplenze. Questo è quello che sappiamo rispetto alla correzione del tiro sulle graduatorie fatta dal Miur.
Assunzioni nuovi insegnanti da settembre con la riforma della scuola
Potrebbero non essere calcolati nel conteggio delle nuove assunzioni per la scuola i 4mila insegnanti di Quota 96 che aspettano l’esito di voto dell’emendamento che dovrebbe concedere loro il pensionamento dopo quasi tre anni di attesa. Il Miur ha infatti comunicato un nuovo piano che prevede l’assunzione di circa 32.500 persone tra graduatorie a esaurimento e concorsi.
Scuola, Tfa ordinario, come verranno distribuiti i posti disponibili
Se già qualche tempo fa, forse proprio ad inizio incarico, il ministro dell’Istruzione Giannini aveva avvalorato l’avvio del secondo ciclo del Tfa Ordinario, così come in programma, e aveva detto: “Riavvieremo subito il Tfa ordinario per il prossimo anno e dovremo affrontare da un lato l’inserimento in graduatoria per questi nuovi abilitati e il recupero dei cosiddetti Pas, quelli che hanno anzianità di servizio ed un binario parallelo. Purtroppo è una situazione che non si risolve con la bacchetta magica”, oggi ci sono novità sul cosiddetto concorsone.
Obbligo di certificato penale per lavoro con i minori, cos’è e chi lo deve fare
Entra in vigore lunedì 7 aprile 2014 l’obbligo per chi lavora a contatto con i minori di avere il certificato penale, ovvero un documento che attesta che il soggetto non è stato condannato per reati sessuali, appunto, contro i minori.
La norma, contenuta nel decreto legislativo 39/2014 emanato in recepimento della direttiva europea 2011/93/Ue sulla lotta alla pedofilia, sta creando non pochi problemi per tutti gli addetti del settore.
L’aspetto economico del merito: il caso dei vincitori e idonei del concorso a cattedra
In politica si parla spesso di merito e meritocrazia rilevando come in Italia manchi, in un certo senso, questo aspetto della cultura che invece nei Paesi anglosassoni e negli Stati Uniti è un elemento cardine. Il merito, spesso, ha un valore economico per la pubblica amministrazione e per lo Stato in generale, laddove premiare i più meritevoli significa assicurarsi competenze e migliorare la funzione del settore pubblico.
Molto spesso, però, un meccanismo irrazionale sembra impossessarsi della politica e della gestione della cosa pubblica. Prendiamo il caso della scuola e del concorso a cattedra.
Nel 2012, dopo 13 anni, il ministero dell’Istruzione lancia un concorsone. Tre prove molto dure per gli aspiranti docenti e un anno di studio. Poi tra ritardi e scarsa organizzazione arrivano le graduatorie. Pochi dei vincitori avvranno però il ruolo quest’anno e, soprattutto, per gli idonei non è previsto da bando lo scorrimento della graduatoria per i prossimi tre anni o comunque fino al prossimo concorso. Una possibilità che è prevista dal Testo Unico, cioè il riferimento legislativo più importante per la scuola.
In tutta la pubblica amministrazione, lo scorrimento delle graduatorie permette di raggiungere due obiettivi: assicurarsi i migliori duramente selezionati, in caso di bisogno e per i prossimi tre anni; evitare le spese di un altro concorso. La scuola, però, sembra essere un mondo a parte. Ma perché?
► Nessun taglio a scuola, istruzione e ricerca
Sarà per il potere a volte eccessivo dei sindacati, ma la scuola dovrebbe premiare il merito sia per migliorare l’offerta formativa ed educativa sia per risparmiare sui costi.
La scorsa settimana i docenti vincitori e idonei del concorso a cattedra sono scesi in piazza per rivendicare i loro diritti. Tra questi c’era chi, ad esempio, è arrivato 16° su 6.000 candidati, ma siccome i posti a disposizione erano 15 si ritrova escluso dal ruolo, senza la possibilità di rientrare per scorrimento della graduatoria e senza il riconoscimento dell’abilitazione all’insegnamento. Il vincitore che gli sta davanti ha totalizzato 0,2 punti in più rispetto a lui. Una pubblicazione che ha cambiato due vite di due persone entrambe meritevoli: la prima ha un lavoro che gli spetta e può fare l’insegnante; la seconda deve ricominciare da capo dopo avere dimostrato di essere competente e tra i migliori per quel ruolo.
Ambiguità di un sistema che non premia il merito e che non ha imparato a ottimizzare costi e risultati.