Lo strappo di Berlusconi interferisce con le performance delle sue aziende

 Ci sono alcune scelte che possono cambiare la vita, e non sempre in meglio. A volte ci si affida ai consigli delle persone sbagliate e si f un errore che poi si ripercuote su tutto il resto: secondo gli analisti questo è quanto accaduto a Silvio Berlusconi che, dopo la decisione che lo ha portato alla rottura politica e alla conseguente crisi che stiamo attraversando, oggi si trova anche a fare i conti con le performance disastrose dei titoli che ruotano intorno alla sua figura.

Aumento Iva e destino del Governo, se passa la fiducia si riapre il dibattito

Quest’oggi, a Piazza Affari, che è stata una delle peggiori borse dell’intero continente, i titoli Mediaset Mediolanum sono stati tra quelli che hanno fatto registrare le performance peggiori, stesso discorso per Mondadori che, anche se il titolo ha tenuto meglio degli altri, non può dire di aver brillato nelle contrattazioni.

La banca elvetica Crédit Suisse parla già di un’era post Berlusconi per la politica italiana, che avrà immediatamente le sue ripercussione, come è già accaduto quest’oggi, sulle aziende e le società che in qualche modo sono legate al nome del cavaliere. Se lo strappo creato con la richiesta di dimissioni fatta da Berlusconi a tutti i ministri del suo partito non sarà a più presto ricucita, i titoli delle aziende del cavaliere incapperanno in “volatilità, incertezza e qualche ulteriore allargamento degli spread, in aggiunta alla reazione negativa accumulata nel corso delle ultime settimane”.

Piazza Affari ha dimenticato il Cavaliere

Questa ennesima crisi di governo sta mettendo di nuovo l’Italia in una situazione molto difficile sulle piazze internazionali e anche a rischio di un nuovo taglio del rating da parte delle agenzie internazionali.

Per Berlusconi l’Imu è un danno per l’economia

 Per Silvio Berlusconi l’ IMU, e insieme ad essa tutte le altre tasse sulla casa, costituirebbero un grave danno per l’ economia. E’ questa, infatti, una delle dichiarazioni che il cavaliere ha rilasciato, ieri, in una intervista al TG4.

E’ certo ormai noto a tutti che, a partire dalle roboanti promesse fatte durante il corso della campagna elettorale, gli esponenti del Pdl sono stati sempre favorevoli non solo ad una abrogazione dell’ imposta municipale sulla prima casa, ma anche alla restituzione di quanto, in relazione a quello stesso tributo, era già stato versato e contabilizzato nel 2012.

Una nuova tassa comunale al posto dell’Imu?

La dichiarazione di Silvio Berlusconi, dunque, arriva come l’ ennesima riproposizione di un quasi ormai trito cavallo di battaglia partitico. La novità è che forse il discorso ha assunto, in questa ultima intervista, toni dalla parvenza giuridica e macroeconomica.

Dove trovare i soldi per il rinvio dell’IMU

Il cavaliere si è infatti appellato al principio secondo cui la prima casa costituisce il bene più sacro e il pilastro più fermo per la costruzione della ricchezza delle famiglie. Toccare la prima casa per mezzo della pressione fiscale, indurrebbe, secondo Berlusconi, paure e incertezze nelle famiglie, che di conseguenza sarebbero portate a ridurre drasticamente i consumi e a non fare più investimenti. Ecco perché, a detta del cavaliere, l’ IMU sarebbe una tassa ingiusta e dannosa per tutta l’ economia.

La crisi ha colpito anche i redditi dei parlamentari

 Silvio Berlusconi si conferma comunque il leader politico italiano più ricco di sempre, anche se le sue entrate sono diminuite di circa 13 milioni di euro rispetto al 2011. Dopo di lui, nella classifica dei Paperoni della politica Mario Monti, ma con una dichiarazione dei redditi che è di circa un trentesimo rispetto a quella del Cavaliere.

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Sono questi i primi dati che emergono dalla lettura delle dichiarazioni dei redditi 2012, relativa, quindi, al periodo d’imposta 2011, di tutti i senatori e dei componenti del Governo diffusa oggi da palazzo Madama.

Berlusconi, quindi, si piazza primo con oltre 35 milioni di euro dichiarati -sui quali ha pagato 15 milioni 227mila euro di Irpef- seguito dal misero milione di Mario Monti (in calo di circa 400 mila euro a causa della gestione patrimoniale della Deutsche Bank). Chiude il podio dei Paperoni della politica Walter Veltroni con 235 mila euro dichiarati nel 2012.

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Di seguito il dettaglio dei redditi dei politici italiani

1. Silvio Berlusconi 35.439.981
2. Mario Monti 1.092.068
3. Walter Veltroni 235.063
4. Renato Schifani 222.547
5. Angelino Alfano 189.428
6. Antonio Di Pietro 174.864
5. Ignazio La Russa 166.133
7. Massimo D’Alema 164.870
8. Roberto Maroni 162.164
9. Umberto Bosso 161.542
10. Giorgia Meloni 160.940
11. Gianfranco Fini 157.549
12. Lorenzo Cesa 148.310
13. Enrico Letta 141.697
14. Pierluigi Bersani 137.973
15. Italo Bocchino 125.592
16. Pierferdinando Casini 116.074

 

Berlusconi e il rimborso dell’Imu gelato dalla Svizzera

 Lo ha detto anche Mario Monti ieri a Porta a Porta: l’accordo con la Svizzera per lo scudo fiscale potrebbe richiedere ancora molto tempo. E questa mattina il ministro delle finanze elvetico rincara la dose: l’accordo non sarà operativo prima del 2015.
Silvio Berlusconi aveva già dato per certo l’accordo in tempi brevi, tanto che quanto sarebbe fruttato -le stime parlano di 25-30 miliardi di euro– lo aveva già destinato a mettere in atto la promessa del rimborso dell’Imu. Non saranno disponibili neanche i 4 miliardi necessari.
Code ai Caf dopo la lettera per il rimborso dell’Imu di Silvio Berlusconi

Una doccia fredda per il Cavaliere che ha fatto del rimborso dell’Imu il suo cavallo di battaglia durante questa campagna elettorale e che comunque, ancora non si arrende. Proprio questa mattina infatti ha ribadito la certezza del rimborso Imu:

La restituzioni dei soldi è certissima. La questione dei soldi non esiste. Parliamo dello 0,5% dei costi dello Stato e poi c’è l’accordo che stiamo trattando con confederazione elvetica.

La questione è stata sollevata dalla deputata socialista del Parlamento federale Ada Marra, che ha inviato lei stessa una missiva la suo ministro delle finanze per capire come mai ci fossero già in circolazione delle cifre su quanto l’Italia avrebbe ricavato dall’accordo.

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La risposta del ministro delle finanze è arrivata velocemente e ha chiarito molte cose non solo alla deputata, ma anche a molti elettori:

A causa del periodo elettorale in Italia, considerata l’incertezza sull’esito del voto, al momento è difficile prevedere quando si concluderà il negoziato, iniziato con il Governo Monti, comunque, pur ammettendo che l’accordo venga firmato entro la fine di quest’anno, è difficile pensare che possa entrare in vigore, prima del gennaio 2015.

 

 

Code ai Caf dopo la lettera per il rimborso dell’Imu di Silvio Berlusconi

 Centri di assistenza fiscale e sedi dei sindacati genovesi presi d’assalto da pensionati e non che cercano delucidazioni e moduli per il rimborso dell’Imu. Questa è una delle prime conseguenze delle campagna elettorale messa in piedi da Silvio berlusconi, che non lesina trovate di genio e idee particolari per guadagnare il consenso degli elettori.

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La lettera è arrivata a tanti italiani in questi ultimi giorni e al suo interno contiene fogli, molto simili a quelli che solitamente vengono inviati dall’Agenzia delle Entrate, con i quali sarebbe possibile chiedere il rimborso dell’Imu. Peccato che la specifica che la lettera è solo una promessa elettorale, o meglio, è quello che intende fare il PD se riuscirà a vincere le elezioni sia scritto così piccolo da non essere praticamente leggibile.

I caf genovesi e i sindacati avvertono la popolazione di non affannarsi e di non perdere tempo inutilmente: non c’è nessun modulo per il rimborso dell’Imu, anzi, non esiste la possibilità di un rimborso per l’Imu.

Al fine di evitare perdite di tempo Cgil, Cisl e Uil invitano i cittadini a non recarsi presso le sedi sindacali a seguito del ricevimento di questa lettera contenente un messaggio elettorale.

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Durissime le reazioni degli altri candidati, tra chi si trattiene da dare giudizi -come Mario Monti- a chi, come Pisapia, dà del bugiardo al Cavaliere e chi, infine, ironizza. Beppe Grillo stigmatizza così l’accaduto:

Mandano biglietti a tutti con la scritta Imu. Poi ci mettono anche un buono per una batteria di pentole e un set di lenzuola, cosa incredibile.

 

Condono tombale: cos’è e quali sono le sue conseguenze

 Tante chiacchiere e polemiche sul condono tombale proposto da Silvio Berlusconi che, di nuovo in campagna elettorale, cerca un modo per attirare su di sé i voti degli elettori. Si parla tanto ma, in fin dei conti, cosa vuol dire condono tombale?

Il condono tombale è stato introdotto con l’articolo 9 della Legge Finanziaria 2003 e prevede che i contribuenti che avevano evaso imposte come Irpef, Irpeg, addizionali regionali, Irap, Ilor, imposta sul patrimonio netto, imposta sostitutiva e Iva, di potersi mettere in regola con il Fisco e di accogliere la preclusione di ogni altro accertamento, l’estinzione delle sanzioni tributarie, nonché l’esclusione della punibilità per alcuni reati tributari.

In pratica si tratta di un risanamento della propria posizione pagando quanto dovuto e non dato negli anni precedenti.

► Dati evasione fiscale 2012

Berlusconi, data anche la grande eco che in questo periodo di campagna elettorale sta avendo la lotta all’evasione, l’ha riproposto, anche se aveva giurato che non avrebbe più fatto condoni, e la cosa ha scaldato gli animi di quanti sono in lizza alle elezioni. Polemiche motivate?

Sicuramente sì. Il condono tombale, come ha detto anche il presidente della Corte dei Conti, rischia di vanificare tutto il gettito che arriva dalla lotta all’evasione fiscale, oltre al fatto che gli evasori rimarrebbero impuniti e che sarebbe come dire alla popolazione di non pagare le tasse perché tanto, prima o poi, saranno perdonati per le loro mancanze.

► Corte dei Conti su fisco e corruzione

In Italia i condoni di questo genere sono parecchio numerosi, 58 dal 1900 al 2011, che, se da un lato hanno permesso allo Stato di incassare un buon gettito immediato, hanno ancora conseguenze molto negative. Un esempio è il condono fatto da Berlusconi e Tremonti nel 2002 grazie al quale sono state sistemate alcune pendenze, ma mancano all’appello ancora 4 miliardi di euro.

Il nuovo contratto di Berlusconi

 Berlusconi ha presentato il suo nuovo contratto, anche se i tempi della gloria e dei fasti sembrano passati. In questo la proposta è di una manovra di 80 miliardi che si dovrebbe attuare in cinque anni. Alla base ci sono i tagli delle spese pubbliche e l’investimento nelle imprese. Si propone anche di agevolare le famiglie italiane che in questo periodo hanno molti problemi ad arrivare a fine mese.

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L’obiettivo di cui parla Berlusconi è la riduzione del 10% dei costi dello Stato nei prossimi cinque anni. Inoltre c’è la proposta di abbassare la pressione fiscale. L’obiettivo è quindi quello di ricavare 16 miliardi da utilizzare per ridurre il debito pubblico e per agevolare le imprese e le famiglie.

Di certo si è in campagna elettorale e soprattutto per la coalizione di Berlusconi, che è data in svantaggio, le proposte e le promesse sono interessanti. Ora, però. Lo saranno anche nel caso in cui la stessa coalizione vada al governo?

► Monti e la possibilità di una manovra bis legata al governo

Il cavaliere parla di riduzione delle tasse, ma ne parlano tutti i partiti politici per il momento. Berlusconi ha attaccato Casini e Fini affermando che se gli italiani “vogliono un governo che governi non diano il voto ai partitini di Casini, Fini o Monti”.

Olli Rehn parla di Italia e Europa

 Olli Rehn ha parlato diffusamente al Parlamento europeo dell’Italia, in una lunga analisi che vede il nostro paese preso sia come esempio di ciò che non andrebbe fatto e anche come esempio, invece, di ciò che tutti dovrebbero fare per accompagnare l’Europa fuori dalla crisi.

Rehn attacca Berlusconi e difende Monti

Nel secondo esempio, com’era prevedibile, Rehn ha citato quanto fatto dal governo tecnico presieduto da Mario Monti, per il primo la stoccata è arrivata direttamente a Silvio Berlusconi.

Secondo il Commissario, infatti, il Cavaliere non ha rispettato gli impegni presi per il consolidamento di bilancio previsti per l’estate del 2011 (il consolidamento era fondamentale per l’acquisto dei titoli di Stato italiani da parte della BCE).Il mancato rispetto dei termini ha fatto sì che il costo del finanziamento diventasse molto più pesante per lo Stato e questo ha provocato il soffocamento della crescita dell’Italia, fino a che, come dichiarato dallo stesso Rehn, l’Italia non ha fatto passi da gigante, riguadagnando la fiducia dell’Europa, con l’arrivo di Monti.

Per il Fmi l’Italia può tornare a crescere

Oltre al caso Italia, Rehn è anche intervenuto sulla situazione dell’Europa e dell’euro, definendo la situazione buona, ma ancora insicura. Ciò che gli stati membri devono fare, ora, è consolidare il mercato del lavoro con riforme atte a rimuovere gli ostacoli all’occupazione.

 

Rehn attacca Berlusconi e difende Monti

 L’Italia ha cambiato il suo volto politico nel corso del 2011. Da un governo politico, allora guidato da Silvio Berlusconi, si è passati ad un governo tecnico con a capo il Prof. Monti. E il professore ha fatto tante cose nel corso del suo mandato, che sono piaciute all’Europa.

► Come Berlusconi vuole risolvere problema disoccupazione

A dirlo è Olli Rehn, commissario europeo agli Affari Economici, che sostiene che fino al passaggio del timone, a settembre dello scorso anno, la politica portata avanti dal Cavaliere non era coerente con gli impegni di bilancio e

solo da novembre 2011 ha avviato misure di consolidamento più solide e prudenti, e per questo sono scesi i rendimenti che facilitano il ritorno della fiducia.

► L’Ue precisa sulle critiche all’Imu

Rehn non ha fatto nomi nella sua chiacchierata con i giornalisti, ma le precisazioni non erano necessarie. Dopo i rimproveri all’Italia pre-Monti arrivati da Barroso, presidente della Commissione europea, e da Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo, quelli di Rehn erano fin troppo attesi.

Secondo Rehn l’Italia ha riconquistato stabilità e l’economia del paese sta allontanando sempre di più i rischi peggiori, ma, per fare in modo che la situazione possa davvero diventare stabile, non ci si possono concedere indulgenze di nessun tipo. Il pareggio di bilancio deve essere raggiunto entro i termini previsti e, per riuscirci, è necessario continuare la strada delle riforme intraprese dal governo Monti, a prescindere dalla coalizione politica che andrà al governo dopo le prossime elezioni.

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Come Berlusconi vuole risolvere problema disoccupazione

Silvio Berlusconi ha una ricetta per salvare l’Italia dalla disoccupazione, ma potrebbe rivelarsi un boomerang contro il Fisco.

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Il Cavaliere, intervenuto a Porta a Porta, ha in mente qualcosa di eccezionale.

Uno dei suoi obiettivi, al quale più volte ha fatto riferimento durante questa campagna elettorale, è quello di combattere la piaga della mancanza di lavoro.

LA PROPOSTA DI BERLUSCONI

Ecco la proposta del ‘Cavaliere’:

Le imprese che assumono a tempo indeterminato non pagano le tasse per 3-5 anni (una sorta di ‘assunzione in nero’). I contributi previdenziali li versa lo Stato. L’Italia, come sostiene Berlusconi e non solo lui, si trova in una fase di recessione grave che può diventare depressione e portare al ‘Default’, se si dà ancora retta al Governo tecnico. Il Cavaliere, dunque, propone di rivisitare il fiscal compact.

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Ha poi aggiunto Berlusconi: “Se le imprese (che sono più di 4 milioni in Italia) assumessero almeno una persona in più con un contratto a tempo indeterminato, su questa persona non dovrebbero pagare i contributi previdenziali, che saranno a carico dello Stato, né le tasse. Una sorta di ‘assunzione in nero’.