Secondo le nuove stime redatte dal Fondo Monetario Internazionale, l’economia mondiale sta avendo i primi segni di ripresa, anche se il percorso da affrontare è ancora lungo.
Questo è quanto detto da Olivier Blanchard, capo economista del FMI, alla presentazione delle nuove stime, che sono tutte al ribasso ma con speranze di miglioramento a partire dal 2014. Il 2013 sarà l’anno della svolta: l’economia tornerà a girare, ma ad un ritmo più graduale rispetto a quanto stimato in ottobre nell’l’Outlook autunnale. Quello che fa comunque sperare è che tutti i grandi economisti riuniti al World Economic Forum di Davos sono concordi nelle prospettive si miglioramento per i prossimi anni.
Anche Christine Lagarde ha lasciato intendere che il 2013 sarà l’anno cruciale per il definitivo superamento della crisi
Abbiamo evitato il collasso ma dobbiamo evitare ricadute. Il 2013 sarà l’anno dell’o la va o la spacca.
Si tratta di espressioni ottimistiche, anche se è stato lo stesso FMI a tagliare le prospettive di crescita di molti paesi, in primis l’Italia, per la quale nel 2013 è prevista una flessione del Pil dell’1%, quindi scesa di ulteriori 3 punti percentuali rispetto a quanto detto in ottobre. Solo nel 2014 la situazione inizierà a migliorare, con una crescita prevista dello 0,5%.
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Dal FMI è arrivato anche il plauso per l’operato del governo tecnico guidato da Mario Monti che, per quanto le sue scelte abbiamo richiesto dei grandi sacrifici all’Italia, sono state fondamentali per mettere in atto quelle riforma strutturali per far guadagnare fiducia al paese agli occhi degli investitori stranieri.
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Ma non è solo il nostro paese ad essere stato coinvolto in questa revisione al ribasso: la Germania ha delle previsioni di crescita dello 0,6% (-0,3% rispetto a ottobre) per il 2013 e dell’1,4% per il 2014, per la Francia si prospetta un +0,3% quest’anno (-0,1%) e un +0,9% il prossimo (-0,2%). La Spagna è attesa in calo dell’1,5% nel 2013 (-0,1%) con un’inversione di tendenza per il 2014 quando il pil crescerà dello 0,8% (ad ottobre la stima di crescita era dell’1%).
Nel complesso l’economia della zona Euro si contrarrà dello 0,2% quest’anno (-0,3% rispetto al rapporto precedente), per poi avviare un trend positivo per il 2014 (+1%). La lentezza della ripresa del vecchio continente ha le sue ripercussioni anche sul resto del mondo: il FMI ha stimato che il Pil globale per il 2013 crescerà dal 3,5% (0,1 punti in meno rispetto a quanto previsto in ottobre) ma che comunque dimostra come ci sarà un miglioramento rispetto al 2012, quando i dati parlano di una crescita che si è fermata al +3,2%.
Ripercussioni che lambiranno anche il 2014, anno per cui le stime di crescita del Pil sono state riviste dal 4,1% al 4%.