Il commissario Cottarelli ha pubblicato oggi una nuova simulazione per il suo piano di spending review, da cui si evince che in questi ultimi giorni sono stati già persi 2,5 miliardi di possibili risparmi sulla spesa pubblica, il che rende praticamente impossibile riuscire a raggiungere i 7 miliardi previsti dal suo piano.
Spending Review
Continua la spending review, tagliate quattro ambasciate
Questa mattina Matteo Renzi ha avuto un incontro con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante il quale ha fatto il resoconto di quanto avvenuto durante la sua visita a Londra e ha discusso i temi caldi del DEF, il Documento di Economia e Finanza che sarà discusso durante il Consiglio dei Ministri di martedì prossimo.
La competitività delle imprese italiane
L’Europa ha messo sotto osservazione l’Italia qualche settimana fa per il debito pubblico e per la scarsa competitività delle aziende. Questi due elementi insieme alla disoccupazione sono gli aspetti più critici dell’economia italiana. Il debito pubblico troppo alto è un elemento conosciuto da tempo e che è un problema che l’Italia ha difficoltà ad affrontare. Con la spending review si è messo in atto un meccanismo per cercare di limitarne il peso nei prossimi anni.
La scarsa competitività delle aziende è un altro elemento complesso che nasce da diversi aspetti.
► Cresce la fiducia delle imprese
Da una parte c’è il peso dello Stato che non agevola l’impresa italiana. La pressione fiscale è tra le più alte d’Europa e la burocrazia rende difficile muoversi e svilupparsi. Questi due elementi sono spesso addotti dagli imprenditori italiani come quelli che frenano lo sviluppo e la competitività dell’impresa.
Dall’altra c’è la natura stessa dell’imprenditoria italiana, soprattutto composta da piccole e medie imprese. Molte di queste sono rimaste legate al mercato interno che è andato in crisi, mentre quelle che hanno risposto meglio alle difficoltà di questi anni sono riuscite ad aprirsi al mercato internazionale. Una caratteristica che differenzia le aziende è anche l’innovazione. In un mercato globale caratterizzato dalla concorrenza di molti Paesi, le imprese che hanno saputo puntare sull’innovazione e sulla qualità hanno trovato maggiori possibilità nel mercato.
Per lo sviluppo delle imprese italiane e per una loro maggiore competitività sono necessari quindi diversi aspetti collegati tra di loro. Una minore pressione fiscale, meno burocrazia, ma cneh più innovazione e qualità dei prodotti per differenziarsi in un mercato che offre possibilità.
In vendita la prima auto blu
Dopo l’annuncio del Presidente del Consiglio Matteo Renzi nella conferenza stampa del 12 marzo, dopo il Consiglio dei Ministri che aveva scelto le riforme da realizzare nei prossimi mesi, parte l’asta delle auto blu. Quella che è stata criticata come una scelta da campagna elettorale, più di comunicazione che di sostanza, si realizza con la prima auto blu messa all’asta su ebay.
Il governo ha messo in vendita su ebay un’Alfa 166 2.4 Jtd. L’automobile è stata immatricolata nel 2007 e il prezzo di partenza è di 5 mila euro. Certo, i tagli e i risparmi della pubblica amministrazione sono importanti, ma c’è chi dice che questa operazione non abbia una grande importanza per le entrate dello Stato. la critica è quindi di una missione spot del gorverno. Soprattutto riferendosi al fatto che le auto blu sono state spesso al centro dell’attenzione delle persone per i loro costi e perché ce ne sono troppe.
► La spending review di Cottarelli – auto blu e dirigenti
Questa è solo la prima auto blu a essere messe all’asta su ebay. Nelle prossime ore si proporranno in vendita altre 25 vetture del ministero dell’Interno. Le vetture saranno messe in vendite in modo graduale a lotti successivi. Il progetto è quello di mettere in vendita 170 automobili entro il 16 aprile.
In questo senso si potrà vedere se c’è l’interesse dei compratori. Stiamo parlando automobili usate che hanno alti costi di gestione, ma il prezzo iniziale è basso. Questo primo passo va nella scelta di ridurre le spese della macchina pubblica e della politica. Sembra più un gesto simbolico che sostanziale che va nel segno di una migliore gestione dei soldi pubblici e dell’ottimizzazione delle spese dello Stato.
Il Presidente Napolitano contro i tagli immotivati
In tempi di spending review, parlare di tagli è diventato quasi naturale tra i politici e gli amministratori economici. Dopo il lavoro del commissarrio per la spending review Carlo Cottarelli, al governo Renzi è arrivata la lista delle spese da tagliare. Il Presidente del Consiglio ha affermato che ora tocca alla politica scegliere dove intervenire e quando farlo.
Le spese da tagliare riguardano molti settori pubblici. La notizia degli 85 mila esuberi nella pubblica amministrazione ha messo in allarme molti lavoratori, mentre per scuola, sanità e servizi si teme che possano arrivare minori fondi. La crisi economica ha già intaccato molti settori dell’Italia, come ad esempio quello sociale con servizi che le regioni e i comuni non sempre riescono a garantire alle persone.
► Spending review, quali e quanti saranno i tagli alla spesa?
Sui tagli è intervenuto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con parole di critica alla tendenza di non selezionare con una certa attenzione l’ambito dove le spese sono da limitare. Il Presidente ha affermato:”Ritengo che ci sia una grossissima questione, il passaggio da tagli che abbiamo conosciuto assolutamente immotivati a tagli ragionati in base a un nuovo ordine di priorità”. Giorgio Napolitano parlando all’Ansa ha poi aggiunto: “Bisogna considerare quali sono le presenze realmente essenziali per l’interesse nazionale. Si tratta di vedere se stiamo uscendo dai vari tunnel di discussioni ripetitive e inconcludenti sulle riforme. Vi confesso che nonostante lo sforzo di Cottarelli, aspetto venga il tempo delle scelte rispetto alla massa di dati finora raccolti”.
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha affermato di condividere le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
La Spending Review di Cottarelli – Forze dell’Ordine, province e comuni
Più di settanta le slide presentate dal Commissario Cottarelli in cui si spiega il piano di spending review da lui stesso messo a punto.
Tutte le attuali spese dello Stato sono state riviste per riuscire ad ottenere, in un periodo stimato di tre anni, una riduzione della spesa pari a circa 34 miliardi di euro. Tra i principi che hanno ispirato il commissario non c’è solo il taglio della spesa, ma soprattutto una sua razionalizzazione.
La Spending Review di Cottarelli – Auto blu e dirigenti
Nel piano di taglio alle spese dello Stato del commissario Cottarelli sono prese in esame tutte le voci in uscita del bilancio, il che vuol dire che, se tutte le misure che sono state indicate verranno messe in atto, ci sarà una vera e propria rivoluzione di come lo stato gestisce le risorse a sua disposizione.
Si tratta di riforme strutturali piuttosto impegnative – proprio per questo molto probabilmente non tutte verranno messe in atto – che toccano tutti i settori dell’economia e del welfare italiano.
La Spending Review di Cottarelli – Immobili e sedi periferiche dello Stato
Tanti le voci di spesa dello Stato che il Commissario Cottarelli ha intenzione di rivedere ed efficientare attraverso il suo piano di spending review. Una larga parte di questi riguarda i beni e i servizi dell’apparato pubblico, che, essendo tra le voci più importanti delle uscite, saranno anche quelle che subiranno i maggiori tagli.