In tempi in cui la spending review è diventata uno degli obiettivi nazionali, tutti gli organi dello Stato sono chiamati a dare il proprio contributo per ridurre l’ammontare delle spese superflue. Anche la Pubblica Amministrazione. E infatti il grande comparto della burocrazia italiana ha iniziato piano piano a fare la sua parte.
Spese
Come si polverizza lo stipendio degli italiani
Italiani brava gente, quante volte l’abbiamo sentito ripetere? Eppure, al di là delle buone maniere dei nostri connazionali, dal punto di vista finanziario non godiamo di altrettanta stima. E il riferimento non è certo alle agenzie di rating che hanno ulteriormente declassato lo Stivale.
Gli italiani, dal punto di vista finanziario, sono considerati instabili e un po’ lenti nell’operare le riforme necessarie a garantire la ripresa al paese. Qualcuno ha anche accennato al fatto che sono degli spendaccioni, nonostante la crisi. In realtà le ultime statistiche parlano di una crisi dei consumi anche in Italia.
►Cos’è la spending review delle famiglie
Una considerazione che appare ancora più plausibile se si considerano le spese che danno fondo allo stipendio mensile, quelle voci che per le famiglie e per i cittadini in generale, sono indispensabili. Ad occuparsi dello screening dei salari ci ha pensa la Confederazione Italiana Agricoltori, la CIA che spiega: ogni 100 euro di stipendio, ci sono 60 euro di spese.
►Per il FMI l’Italia ha ancora molto da fare
Queste spese sono legate alla casa, alle utenze, alla manutenzione, nonché all’uso della macchina. Nel dettaglio, le spese per la macchina includono sia l’RC auto, sia la benzina. Mentre le spese legate all’abitazione e le utenze, sono i mutui e il consumo di luce e gas.
Considerando queste spese “obbligate” si capisce bene cosa sia il carovita.
Ecco dove lo Stato ha tagliato le spese dello Stato
L’ amministratore delegato della Consip, la Concessionaria Servizi Informativi Pubblici, società che fa capo al ministero dell’Economia e che si occupa degli acquisti per la Pubblica Amministrazione, ha potuto in questi giorni dichiarare, non senza un punta d’ orgoglio, che l’ azienda ha raggiunto tutti gli obiettivi fissati per il 2012.
> La Camera taglia spese per 8,5 milioni di euro
La Consip, tra le altre cose, è stata infatti artefice, durante lo scorso anno, di un risparmio complessivo per lo Stato pari a 6,15 miliardi di euro, su un totale di 30 miliardi di spese effettuate. Sedie, scrivanie e fogli di carta sono solo alcuni dei beni sui quali è stato possibile tagliare le spese dello Stato.
In realtà, infatti, le categorie merceologiche sui cui prezzi unitari si è risparmiato sono state in totale 66, utenze e servizi compresi. Una importante voce è stata inoltre costituita dal capitolo della sicurezza sui luoghi, per la quale sono stati stipulati contratti più vantaggiosi con i diretti fornitori delle apparecchiature elettromedicali.
> Nessun taglio a scuola, istruzione e ricerca
Ma c’è di più. Le scelte delle Consip si sono orientate anche verso le soluzioni maggiormente ecosostenibili, all’ interno delle quali sono comprese anche le ottimizzazioni dei processi e la dematerializzazione documentale: cosa che ha permesso un risparmio ulteriore di 1,59 miliardi di euro.
Crollano inflazione e spese
Ogni mese l’Istat tiene sotto controllo i prezzi dei beni e dei servizi erogati nel nostro paese per capire se aumentano o se invece vanno sul piano inclinato, al fine di scovare qualche indizio utile anche per decifrare la situazione del paese. Per i prezzi, dice l’Istituto nazionale di statistica, siamo di fronte al settimo calo consecutivo dei prezzi.
►Il modello giapponese di riferimento per la Grecia
Il tasso più basso mai raggiunto dal febbraio 2010. Il rallentamento più corposo dei prezzi si è avuto per i beni energetici. In sostanza ad aprile l’inflazione è crollata passando dall’1,6 per cento di marzo fino all’1,2 per cento di aprile. Il rallentamento che può essere considerato anche molto forte è dovuto soprattutto ai beni energetici ma c’è altro.
►La crisi taglia le spese pasquali
Molti dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori, hanno subito un calo. Stiamo parlando ad esempio dei carburanti e dei prodotti che finiscono nel carrello della spesa. Il prezzo della benzina per esempio, è diminuito del 2 per cento su base mensile e del 4 per cento su base annua e si tratta del calo maggiore registrato dal 2009 a questa parte. Il prezzo del gasolio è altrettanto in calo. La scivolata mensile è stata del 2,3 per cento e si sostanzia nel 3,6 per cento su base annua.
Quanto costa il funerale della Thatcher
Il funerale della Thatcher ha diviso gli inglesi per diversi motivi. In primo luogo perché è stato pieno di polemiche, a partire dalla frase di Ken Loach che ha proposto di privatizzare le esequie dell’ex primo ministro inglese, un po’ come la Lady di ferro aveva tentato di privatizzare lo stato.
Insomma la Thatcher passerà alla storia come la donna che ha provato ad eliminare lo stato privatizzando il più possibile prodotti e servizi. Ha lasciato un’eredità importante al suo paese e soprattutto ai suoi cari amici conservatori.
►La nuova banconota da 5 sterline
Nonostante abbia espresso più volte la volontà di non avere un funerale di stato, i conservatori le hanno riservato un trattamento speciale che in epoca contemporanea è stato assicurato soltanto a Churchill.
►Lo strano caso della sterlina
Molti inglesi però hanno osservato che la Thatcher non è stata il primo ministro di tutti, anche se ha guidato un’importante rivoluzione economica e sociale nel suo paese. In più, l’organizzazione del funerale è stata molto onerosa e ricadrà sulle tasche dei contribuenti inglesi.
Anche se i conti definitivi non ci sono ancora, i giornali già annunciano una spesa di 10 milioni di sterline. I costi maggiori sono quelli per la sicurezza visto che sono stati chiamati all’appello ben 4 mila poliziotti che si dovranno occupare del servizio d’ordine ma poi dovranno proseguire la loro opera anche fino a domenica, giorno della maratona di Londra. Gli attentati di Boston, infatti, non sono da prendere sotto gamba.
Nelle mani del contribuente la dimostrazione delle spese
La Commissione tributaria regionale sostiene che l’interessato dall’accertamento, quindi il contribuente stesso, deve dimostrare di aver sostenuto le spese e deve dimostrare anche che le spese erano inerenti. È stata la Corte di Cassazione a pronunciarsi ancora sull’argomento.
► Più di 100 spese per il redditest
In pratica i porporati hanno detto che per quel che riguarda detrazioni e deduzioni tra soggetti passivi d’imposta, non è l’Amministrazione finanziaria, bensì il contribuente a dover dimostrare che le spese sostenute sono inerenti alla finalità imprenditoriale. Per esempio è il contribuente a dover dimostrare che il pranzo portato in detrazione, del valore simbolico di 70 euro, altri non era se non un pranzo di lavoro.
Tutto parte dal giudizio promosso da una Srl che ha ricevuto dall’amministrazione tributaria l’avviso di accertamento per alcune deduzioni improprie ai fini IVA ed IRAP. L’ente che ha imposto questa tassa ha spiegato di provvedere al recupero delle spese portate in detrazione perché non inerenti con l’attività imprenditoriale.
Dopo un primo giudizio a favore del contribuente, la Suprema Corte di Cassazione ha ribaltato la sentenza confermando il diritto dell’amministrazione tributaria a richiedere la spiegazione dell’inerenza delle spese. Soltanto un vizio di forma, una spiegazione insufficiente da parte del contribuente, può in qualche confermare l’azione dell’amministrazione tributaria.