L’incertezza politica influisce negativamente sul calo dello spread

 L’ultimo rapporto della Banca Centrale Europea – BCE, sulla stabilità finanziaria pone l’accento sulla situazione dell’Italia e sul suo perdurante clima di instabilità politica, oltre che sul suo ingente debito pubblico.

Secondo gli analisti dell’Eurotower, infatti, la situazione dell’Italia a livello economico internazionale ha colto alcuni benefici dalla presentazione del piano di riforme che il Governo ha intenzione di varare, ma soffre ancora di due problemi abbastanza importanti: quelli rappresentati dall’aumento del debito pubblico e dal clima di incertezza politica.

Cala lo spread ad ottobre 2013 e i mutui diventano meno costosi

 Il mese di ottobre 2013 si è aperto portando una nota sicuramente positiva per tutti coloro che in questo periodo sono soggetti al pagamento delle rate di un mutuo per l’acquisto di un immobile. A partire dall’inizio del mese, infatti, si va sempre più confermando una tendenza che vuole lo spread per i mutui a tasso fisso e a tasso variabile in calo rispetto ai mesi precedenti. Anzi, negli ultimi giorni il fenomeno sembra essere decisamente accentuato. 

I tassi di interesse e i parametri di riferimento usati per i mutui

 Come abbiamo ricordato anche in una serie di post pubblicati in precedenza, una delle cose da prendere sicuramente in considerazione prima della stipula di un mutuo è il tasso di interesse, che costituisce in definitiva il compenso richiesto dalla banca o dall’intermediario a cui ci si è rivolti per la concessione del finanziamento stesso.

Lo spread e le attese per la FED

 Il giorno dopo Ferragosto è stato molto interessante, sia per l’apertura delle borse, sia per l’andamento dello spread. Il differenziale tra i Bund tedeschi e gli omologhi italiani è arrivato ai livelli  minimi da due anni a questa parte. La situazione dell’Italia è molto buona visto che scendono anche i rendimenti dei titoli di stato che sul mercato secondario fruttano “soltanto” il 4,2 per cento.

L’Eurozona è fuori dalla recessione

Mentre per il nostro paese le cose si mettono bene, le borse di tutto il mondo sono contraddistinte dall’incertezza. C’è infatti moltissima attesa per le prossime decisione della Federal Reserve. La FED, in questi mesi, si sta rendendo conto che il mercato del lavoro americano è in ripresa e l’uscita dalla crisi potrebbe essere più veloce del previsto visto con il conseguente e subitaneo abbandono del piano d’acquisto dei bond.

Spread e borsa italiana da record

Se in America potremmo dire che tutto tace, non si può dire altrettanto di quello che sta succedendo a Tokyo dove il mercato è arretrato ancora dello 0,75 per cento. Gli analisti sono perplessi dall’andamento degli scambi a Shanghai.

Riassumendo abbiamo da un lato il crollo dei mercati asiatici, dall’altro il mercato americano che avanza in modo molto interessante e nel mezzo i mercati europei un po’ incerti, Italia a parte.

Continua la discesa dello spread

 Tutti coloro che non credevano nella riuscita dell’impresa, è servita la delusione su un piatto d’argento. Nonostante il recente downgrade operato ai danni del nostro paese dalle maggiori agenzie di rating, infatti, lo spread continua a scendere ed è finito sotto la soglia dei 240 punti.

Spread e borsa italiana da record

L’ultima volta che ci ricordavamo un differenziale così basso, era il 7 luglio del 2011. Adesso siamo ancora in estate ma è passata la tempesta che si era abbattuta sullo Stivale in relazione all’incremento continuo del debito. L’Italia è pronta, almeno stando alle ultime notizie, allo sprinti finale.

Letta promesso uno spread più basso

Intanto la Germania continua a spingere verso l’alto tutti i listini del Vecchio Continente visto che l’indice Zew che deve misurare la fiducia delle imprese tedesche nell’economia del paese, è superiore perfino alle stime più ottimistiche. Intanto, dall’altra parte del mondo, in Giappone, il premier propone di ridurre il peso delle tasse a carico delle aziende più grandi. Solo l’annuncio della nuova strategia è sufficiente per il Nikkei che schizza verso l’alto guadagnando il 2,75 per cento.

Si prospetta allora un Ferragosto all’insegna del riposo finanziario. Le borse si sostengono in Europa sulla base delle notizie legate ai dati macroeconomici, mentre in Giappone si teme il solito rally dovuto all’ennesimo deprezzamento dello yen nei confronti del dollaro e dell’euro.

Spread e borsa italiana da record

La differenza tra il rendimento dei Bund e quello dei Btp è in calo e il premier Letta ha già promesso che ci sarà un ribasso ancora più consistente di quello attuale, fino a portare lo spread a -50 punti dal livello medio registrato in luglio. Una promessa che sarà facilmente mantenuta, stando alle ultime rilevazioni.

Risale lo spread e cala la borsa di Milano

Lo spread, in questo momento è fermo a 346 punti base e il rendimento dei titoli di stato italiani ammonta al 4 per cento. L’affidabilità del nostro paese è stata confermata anche dalle aste dei titoli di stato. Infatti, il Tesoro ha già piazzato sul mercato 7,5 miliardi di euro di titoli di stato con scadenza da un anno. Le borse sostengono questa fase positiva tricolore visto che Milano appare la borsa meno contrastata del Vecchio Continente.

Piazza Affari la migliore di oggi

Milano, dunque, è la migliore e l’estate, in questo momento, lontana dall’essere un periodo di rischio e volatilità, è la stagione migliore per i titoli quotati italiani. Le banche sono senz’altro le prime a sostenere
L’andamento positivo dello spread e di Piazza Affari fa da contorno all’allentamento delle tensioni sul debito pubblico del nostro paese.

In generale la borsa ha guadagnato il 15 per cento dalla fine di giugno ad oggi.

Letta promesso uno spread più basso

 Lo spread è il differenziale che c’è tra il valore dei nostri titoli di stato e quello dei titoli di stato tedeschi. Se il paese risulta affidabile dall’analisi delle condizioni economiche e finanziarie, lo spread si mantiene a livelli molto bassi, ma il paese vacilla sotto il peso dell’instabilità politica ed economica, lo spread schizza alle stelle.

Piazza Affari ha dimenticato il Cavaliere

Nonostante il processo Mediaset e le tensioni nella maggioranza di governo, la borsa sembra voler dare fiducia all’Italia e il premier, quasi congedandosi per le ferie estive, promesse che in sei mesi il differenziale si abbasserà ancora, perdendo anche 50 punti.

La BCE, d’altra parte, sta raccogliendo nell’Eurozona, tantissimi segnali positivi ed è sempre più convinta che dalla fine del 2013 e per tutto il 2014, si possa parlare tranquillamente di ripresa. La Banca Centrale, come già detto con il famoso discorso di Londra, è pronta a mettere in campo tutti gli strumenti a sua disposizione.

Se la Merkel vincesse di nuovo in Germania

Poi a settembre, necessariamente cambieranno degli equilibri in Europa visto che si voterà in Germania e visto che la FED ha deciso d’iniziare con la riduzione degli aiuti agli Stati Uniti. L’obiettivo che l’Italia ha per settembre, è quello di portare lo spread a 200 punti.

La ripresa è iniziata, questo è il messaggio, ma va sostenuta.

Lo spread promozionale è la moda dell’estate

 Ormai si sa che il mutuo a tasso variabile sarà conveniente ancora per un bel po’ di tempo e che anche i costi generali di un tasso fisso sono molto bassi. Quello che fa la differenza nella definizione del costo finale di un finanziamento è certamente lo spread applicato dalla banca che rappresenta poi il guadagno dell’istituto di credito.

Poste Italiane ha mutui convenienti a giugno

Di recente, sembra davvero una moda estiva, ci sono delle banche che per tutti i mesi caldi dell’anno propongono degli spread molto bassi. Gli esempi classici di questo trend che coinvolge molte banche tricolore, sono senz’altro Poste Italiane e Unicredit. La prima con il suo Mutuo BancoPosta e la secondo con Valore Italia Euribor.

Il mutuo Formula Open

Insomma, chi vuole stipulare un mutuo prima di concedersi una vacanza, troverà queste due soluzioni molto convenienti. Fino al 30 settembre sarà perpetua l’esperienza dello spread promozionale e ci sarà una commissione fissa che sarà definita in partenza e che è inferiore alle condizioni di mercato generali.

Poste Italiane, per esempio, ha scelto di prorogare lo spread al 2,95 per cento per il suo Mutuo BancoPosta, sia per quello indicizzato con l’Euribor, sia per il tasso misto. Lo spread sui variabili di Unicredit  al 2,50% e si arriva così ad un TAEG del 2,96 per cento.

Perché le banche cambieranno gli spread

 Lo spread applicato dalle banche ai mutui, riesce a fare il bello e il cattivo tempo riguardo il tasso finito che deve essere accettato dagli aspiranti mutuatari. In futuro, ormai lo confermato tutte le statistiche, sarà sempre più conveniente il tasso variabile  ma più in generale si nota la volontà o la necessità degli istituti di credito di modificare gli spread.

Il loro guadagno, dicono gli esperti, sarà in calo, lo spread quindi diminuirà con le solite differenze da banca a banca. Secondo una consuetudine poco ortodossa, infatti, gli spread applicati dagli istituti di credito, fino a quale mese fa, seguivano l’andamento dello spread tra Bund e BTp. Un movimento simmetrico anche abbastanza illogico se ci pensiamo bene che adesso sembra finito.

Perché sarà sempre più conveniente il tasso variabile

Ci sono invece be quattro motivi per cui in futuro gli spread cambieranno. Prima di tutto perché il valore dell’Euribor resterà ai minimi e quindi sarà sempre più difficile per le banche mantenere alto il prezzo dei loro prodotti e giustificare questa tenuta sui massimi livelli possibili.

In secondo luogo i risparmiatori hanno provveduto in tempo di crisi a mettere soldi sui conti deposito. Queste forme d’investimento hanno garantito un rendimento ai cittadini ma hanno anche aumentato la raccolta delle banche e questo potrebbe stimolare la riduzione degli spread.

C’è poi da dire che i mutui di oggi, rispetto a quelli del passato sembrano quasi meno convenienti e questa sensazione non può essere confermata nella realtà. Infine, il rischio più importante è nella sostenibilità di tutto il sistema creditizio italiano, con queste premesse, per un lungo periodo.