C’è un errore cruciale che spesso blocca sul nascere qualsiasi tentativo di far decollare una startup ed è la distanza fra preparazione ed azione. “Realizzare di un perfetto business plan è senza dubbio un passaggio di importanza fondamentale per comprendere i margini di crescita e l’effettiva validità del progetto in prospettiva – spiega uno dei responsabili di Geneve Invest, società di gestione patrimoniale con sede in Svizzera, esperta in investimenti – ma spesso, quando si immagina la nascita di una startup, ci si ferma alla parte teorica, sottovalutando o comunque emarginando l’aspetto pratico dell’attività che sta per nascere. Ebbene, anche il miglior piano di marketing al mondo e la più approfondita analisi del contesto di mercato non basteranno per vendere, concretamente, il primo prodotto, né per ottenere la fiducia dei clienti. Il primo segreto per far funzionare una startup è quello di far accadere, realmente, le cose, avendo la lucidità di saper tenere in equilibrio l’importanza data alle fasi di preparazione ed azione”.
In effetti, spesso nel processo di costituzione di una nuova impresa si dedica moltissimo tempo alle attività di analisi, che in fondo non sono molto differenti da dei compiti scolastici, mentre si posticipa in maniera a volte deleteria la fase attiva di operatività. Eppure, possiamo avere la migliore ricerca, il miglior prodotto, la migliore idea, ma se non abbiamo il coraggio di proporla ai nostri clienti, la capacità di venderla, non riusciremo mai a farla funzionare davvero.
“Ci è capitato di relazionarci con decine di start-up che perdono più tempo a mettere in piedi una presentazione in PowerPoint perfetta, piuttosto che a preoccuparsi di come proporre nella pratica la loro idea di business. Raramente ci succede di incontrare persone che oltre ad un’ottima analisi di base ealla creazione di un business plan (che, lo ripeto, rimangono fondamentali) abbiano anche interpellato 10 potenziali clienti per ottenere un feedback, per capire in maniera specifica se e chi è davvero interessato ad acquistare il prodotto od il servizio offerto”, spiegano ancora da Geneve Invest.
In pratica, spesso si perde troppo tempo a pensare a ciò che è giusto o sbagliato fare, alle modalità attraverso cui poter fare o non fare una determinata cosa, piuttosto che a fare e basta. Si tratta di una discriminante decisiva, perché incide, alla lunga, anche sulla cultura aziendale complessiva dell’impresa e sulla scelta delle persone che vi lavoreranno.
Per cui, la prima regola per costruire una startup di successo, è quella di essere pronti ad agire, sin dall’inizio, per comprendere dal vivo dinamiche e margini di azione. È questo il punto determinante sia nel momento in cui si decide di dare vita ad una startup che nel lavoro in genere: bisogna sempre dimostrare sul campo l’efficacia della proprie idee.