Le regole della Consob per il crowfunding: cosa è e le regole di condotta

 Uno dei maggiori problemi dell’economia del paese, e, soprattutto, della sua ripresa, è la mancanza di liquidità.

Una mancanza che non permette alle aziende esistenti di fare nuovi investimenti e che non dà la possibilità di fare impresa. Ma i tempi stanno cambiando e in Italia, all’avanguardia rispetto agli altri paesi, è stato istituzionalizzato il crowfunding, ossia il reperimento di capitale attraverso portali Internet.

 Il crowfunding cerca una disciplina

Grazie al crowfunding, tantissime imprese nascenti potranno reperire il capitale di rischio necessario alla loro nascita o, in caso di imprese già esistenti, avere il capitale necessario per gli investimenti o per l’acquisto di nuovi macchinari necessari al rilancio dell’impresa.

A regolamentare il crowfundig ci ha pensato la Consob che ha provveduto a stilare una normativa specifica che completa l’operazione iniziata dal Governo Monti con il decreto crescita bis.

La Consob ha pensato, prima di tutto, alle regole di condotta per chi gestirà i portali per il crowfunding, che dovranno soddisfare precisi requisiti di onorabilità, che consistono nell’assenza di condanne penali, e requisiti di professionalità ed esperienza.

Le offerte per il crowfunding dovranno essere accessibili per tutti allo stesso modo e i gestori hanno il dovere di fornire ai possibili investitori tutte le informazioni necessarie, in modo chiaro, trasparente ed aggiornato, per renderli consapevoli dei rischi e dei benefici dell’investimento.

Tutti i gestori sono obbligati a dare la possibilità di recesso dell’investimento entro 7 giorni.

Il Regolamento Consob per il crowdfunding

 Come anticipato in un post pubblicato in precedenza, la Consob,  ha recentemente approvato il primo regolamento nazionale per la gestione della pratica nota sotto il nome di crowdfunding, ovvero la raccolta di capitali online attraverso portali di offerta da parte di realtà imprenditoriali come le start – up.

Nuove regole per la raccolta dei capitali delle start-up

 Grazie all’ intervento della Consob, l’ Italia da oggi in avanti può vantare almeno un primato nei confronti delle altre nazioni europee. E’ stato infatti il primo Paese a  dotarsi di un regolamento ufficiale per la raccolta dei capitali online da parte delle start – up

Startup: gli incentivi dall’Emilia Romagna

 E’ un momento difficile per le imprese? La Regione Emilia Romagna vi aiuta con un programma di sostegno allo start up di nuove imprese innovative. Il bando è considerato in scadenza visto che il termine ultimo per accedere agli incentivi è il 31 dicembre 2012.

La Regione Emilia-Romagna ha intenzione di sostenere la creazione di nuove imprese che possano essere considerate ad elevato contenuto di conoscenza, basate sulla valorizzazione economica dei risultati e sulla ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi di alta tecnologia.

Sono ammessi a partecipare al bando i consorzi, le piccole imprese, le società consortili, le società cooperative. Tutte devono avere una residenza stabilità nella Regione, almeno dal primo gennaio 2010.

Per impresa innovativa s’intende un’impresa basata sullo sfruttamento di un brevetto (depositato e registrato, acquistato, oppure ottenuto in licenza esclusiva a livello nazionale); che abbia stipulato una collaborazione scientifica con l’università o con un ente di ricerca che fa parte della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia Romagna; che abbia una quota societaria pari almeno al 25% affidata a soggetti di ricerca, investitori istituzionali o informali, partner industriali; essere stata selezionata da un altro programma regionale.

Nel bando, disponibile anche sul sito Giovane Impresa, sono indicate le entità delle agevolazioni e le spese ammissibili.