Alitalia, Bruxelles conferma ” non sono aiuti di Stato”

 La Commissione europea non ha ancora risposto in maniera ufficiale alla polemica alimentata da Lufthansa sul possibile accordo tra Alitalia e Etihad ma lascia trapelare che la richiesta della compagnia tedesca di fermare tali accordi per probabili aiuti di stato illegali non rientra nelle competenze dell’Antitrust Ue.

Redditometro, quali voci saranno controllate

  Con l’entrata in funzione del nuovo Redditometro, lo strumento di controllo preparato dal Fisco per cercare di stanare gli evasori, verranno controllate le varie voci di spesa per valutare se il contribuente ha dei redditi sommersi.

Redditometro, parte lo strumento di controllo

 Befera direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha annunciato che il nuovo redditometro si limiterà ad una selezione dei casi più eclatanti. “Non partiremo con un numero esagerato di controlli.

Peso fiscale su immobili, forte crescita

 Il peso fiscale sugli immobili nel 2014 oltrepasserà i 52 miliardi di euro. Dall’inizio della crisi la tassazione su case, negozi, uffici e capannoni è aumentata di 10 miliardi. Sono i dati elaborati dalla Cgia.

L’evasione fiscale in Italia

 Il fenomeno dell’evasione fiscale rappresenta un problema che incide pesantemente e mina l’economia italiana: lo confermano i dati dell’attività svolta dalla Guardia di Finanza nel corso del 2013.

I reati fiscali scoperti sono stati 12 mila, scovati più di ottomila evasori totali, individuati 27 mila lavoratori in nero, sequestrati 4,6 miliardi di euro.

 

► L’evasione fiscale in Italia mette in luce grande economia sommersa

 

Più in particolare nel 2013 per frodi e reati fiscali sono state denunciate 12.276 persone (di cui 202 arrestate) responsabili di aver utilizzato o emesso fatture false (5.776 violazioni), di non aver versato l’Iva (534 casi), di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi (2.903 violazioni), di aver celato o distrutto la contabilità aziendale (1.967 casi).

I redditi emersi relativamente agli 8.315 evasori totali hanno raggiunto la cifra di 16,1 miliardi di euro.

Sul fronte internazionale, sono stati individuati ricavi non dichiarati e costi non deducibili per un ammontare di 15,1 miliardi, derivanti in massima parte da fittizi trasferimenti di sedi aziendali o residenze personali nei paradisi fiscali.

20,7 miliardi di euro sono invece i ricavi non contabilizzati ed i costi non deducibili derivanti da altre forme di evasione, tra cui l’irregolare rendicontazione dell’Iva che ha raggiunto la cifra complessiva di 4,9 miliardi di euro, ivi inclusi i 2 miliardi attribuibili a false transazioni commerciali con l’estero, le cosiddette “frodi carosello”.

L’ effettivo recupero dei tributi evasi, con adesione dei contribuenti ai verbali di constatazione, ammonta a circa 4,2 miliardi di euro, con provvedimenti già eseguiti per 1,4 miliardi, ai quali vanno aggiunti 4,6 miliardi ricavati dal sequestro di beni mobili ed immobili,valuta e conti correnti.

Le norme fiscali speciali per le società di internet considerate non valide

 Una task force internazionale ha affermato che le proposte per un giro di vite fiscale sulle aziende digitali come Google e Amazon non possono essere approvati e i governi dovrebbero quindi spingere verso misure che privilegiano l’economia globale.

Progettare speciali imposte e regole per le società di internet non sarebbe praticabile, data la presenza digitale in crescita in gran parte dell’economia, ha detto sempre la task force internazionale.

 

E-Bay vede una crescita a doppia cifra

 

Un progetto di analisi del problema, che è soprattutto quello dello spostamento del profitto, viene proposto dall’ocse, il gruppo con sede a Parigi che mira a promuovere una crescita sostenibile. Il Tesoro britannico ha espresso sostegno a questa posizione, chiedendo “principi comuni” da applicare per le aziende che operano online. La conclusione potrebbe essere deludente per la Francia, che ha sostenuto la necessità di un approccio diverso, ed essere accolta dagli Stati Uniti, che si sono opposti alle modifica delle regole.

Ripensare la tassazione del business digitale è una sfida. La loro natura globale, il ricorso in materia di proprietà intellettuale, sedi in paradisi fiscali e l’uso delle nazioni a fiscalità privilegiata per offrire servizi e prodotti attraverso i confini li hanno aiutati a tagliare le loro fatture fiscali estere.

Molte di queste aziende utilizzano una struttura che permette il pagamento di royalty per l’utilizzo della proprietà intellettuale da inviare a una società che opera in Irlanda, ma ha la sua sede in un paradiso fiscale.

Le proposte che sono considerate dai responsabili politici dovrebbero cambiare le norme in materia rendendo più difficile per le imprese sostenere che non hanno presenza imponibile in un Paese. Essi intendono inoltre rendere più difficile spostare la proprietà intellettuale ai paradisi fiscali.

Le imprese si oppongono alle norme specifiche per il settore digitale parlando di presenza virtuale.

 

Bollo auto, multe e altro: al via la sanatoria Equitalia

 In una sua nota Equitalia annuncia una sanatoria, che scadrà il 28 febbraio prossimo, per le cartelle riguardanti i tributi erariali, ma anche tributi come il bollo dell’auto o le multe stradali, con esclusione però dei debiti Inps e Inail.

 

► I pagamenti rateali fino a 120 rate sono ora possibili con Equitalia

 

I contribuenti potranno saldare in un’unica soluzione, senza interessi di mora nè interessi di ritardata iscrizione a ruolo, le cartelle e gli avvisi di accertamento esecutivi affidati entro il 31 ottobre 2013 a Equitalia.

In questa sanatoria rientrano le entrate erariali,quali Irpef ed Iva e, esclusivamente per gli interessi di mora, anche le entrate non erariali come il bollo auto o le multe per violazione al codice della strada. Al di fuori della possibile regolarizzazione restano invece le somme dovute per effetto di sentenze di condanna della Corte dei Conti, i contributi dovuti agli enti previdenziali Inps e Inail, i tributi locali non riscossi da Equitalia.

Il contribuente che aderirà alla sanatoria sarà tenuto al saldo del residuo debito (defalcato degli interessi non dovuti) e al versamento delle spese d’aggio, di notifica e di quelle per eventuali procedure attivate.

Il pagamento deve essere effettuato in un’unica soluzione entro il 28 febbraio 2014 e fino al successivo 15 marzo resterà sospesa la riscossione dei debiti interessati alla definizione agevolata. Successivamente al saldo, e comunque non oltre il prossimo 30 giugno, Equitalia darà comunicazione di avvenuta estinzione del debito mediante posta ordinaria.

Nella sua nota, l’agenzia consiglia ai contribuenti potenzialmente interessati alla sanatoria di verificare lo stato della propria situazione debitoria consultando l’estratto di ruolo che si può richiedere agli sportelli Equitalia.

 

Chi può calcolare la mini Imu

 La mini Imu che va pagata entro il prossimo 24 gennaio continua a creare problemi per il suo calcolo, tanto che sono stati presi d’assalto Caf e commercialisti che dovranno occuparsi di calcolare quanto i contribuenti dovranno versare su prime case e terreni agricoli nei prossimi giorni.

Cgia Mestre, Tasi costerà più dell’Imu

 Il governo ha stabilito che aliquote e applicazione della Tasi, nuova imposta sui servizi locali alla prima casa spetteranno ai Comuni che potranno decidere un aumento dell’aliquota massima delle imposte sulla casa, compreso tra lo 0,1 e lo 0,8 per mille, ma saranno obbligati a utilizzare quanto incassato per dare detrazioni all’imposta, che potranno gestire come vogliono.

La Tasi potrebbe arrivare a 326 euro a famiglia

 Secondo i dati che emergono da un rapporto dell’Osservatorio Nazionale della Federconsumatori e di Adusbef, il previsto arrivo sulla prima casa della TASI, la tassa sui servizi indivisibili dei Comuni, potrebbe comportare in media, per ogni famiglia italiana, un onere economico che, senza considerare le detrazioni, varierà da un minimo di 247, nel caso di un’ aliquota al 2,5 per mille, ad un massimo di 326 euro nel caso l’aliquota fosse stabilita al 3,3 per mille.

 

► Tasi, Tari, Imu, le ultime proposte dal Governo

 

Tra pochi giorni, inoltre, i proprietari saranno chiamati a pagare anche la cosiddetta Mini-Imu, ossia il residuo della addizionale sull’Imu della prima casa, per un ulteriore importo che si aggira sui  41 euro in media.

 

► Tasi, Imu, Tari: ancora poco chiare le detrazioni

 

Una somma di esborsi che risulterà pesante per molte fasce di contribuenti, a meno che, come richiedono Federconsumatori e Adusbef , i Comuni non provvedano a definire le detrazioni ”con chiarezza ed urgenza, ed in misura adeguata”, in base a criteri rigidi che salvaguardino famiglie e proprietari di prima casa a reddito fisso.

I due organismi di difesa dei consumatori ritengono inoltre che nelle grandi città l’esborso della Tasi (particolarmente quella riferita alle seconde case) risulterà ancora più oneroso rispetto a quella che è la media nazionale.

Se l’aliquota si attesta al 2,5 per mille la TASI costerà 307 euro a Firenze, 334 euro a Milano, 371 a Roma, 386 a Torino. Se invece l’aliquota sarà portata al 3,3 per mille l’esborso salirà conseguentemente: 331 euro a Napoli, 405 a Firenze, 441 a Milano, 489 a Roma ,509 a Torino. Sempre al netto delle detrazioni non ancora definite.