Arriva in extremis il taglio del cuneo fiscale con i fondi della spending review

 La Legge di Stabilità sta per essere votata alla Camera e in questa ultima giornata erano rimaste in sospeso alcune questioni che il governo voleva inserire e sulle quali non c’era l’accordo tra i gruppi parlamentari e le parti sociali. Tra queste, il taglio del cuneo fiscale che nella riunione di ieri sera non è stata definita e inserita negli emendamenti alla Legge di Stabilità.
Ora è arrivato l’ok per il taglio delle tasse sul lavoro. La copertura economica si è trovata attraverso i fondi della spending review. Quello del cuneo fiscale era un aspetto ritenuto importante dal Presidente del Consiglio Enrico Letta.
Il fondo che consentirà di ridurre il cuneo fiscale porterà quindi risorse che andranno a favorire in misura uguale non solo imprese e lavoratori, come nelle previsioni, ma anche i lavoratori autonomi, le imprese molto piccole e i pensionati.
Il fondo sarà quindi costituito dai risparmi che arriveranno dalla spending review e anche dalle entrate che deriveranno dalla lotta all’evasione fiscale e da quelli sullo scudo fiscale.
Tra le altre novità della Legge di Stabilità c’è l’emendamento sulla sanatoria delle cartelle di Equitalia. Come si era previsto, il pagamento della sanzione si potrà fare senza versare anche gli interessi. Il pagamento deve essere fatto entro il 28 febbraio. Per le riscossioni relative a sentenze di condanna della Corte dei Conti, la sanatoria non può essere compresa.
Approvato anche l’emendamento sulla costruzione di nuovi stadi o sull’amodernamento di quelli esistenti, ma senza la possibilità di creare nuovi complessi residenziali. Le procedure amministrative sono semplificate e si prevedono modalità innovative di finanziamento.

I liberi professionisti italiani i più tassati d’Europa e senza garanzie

 I liberi professionisti italiani hanno visto la restrizione del proprio reddito del 10% negli ultimi tre anni dal 2009 al 2012. Per effetto della crisi economica e per l’eccessiva tassazione a cui sono sottoposti. Inoltre, c’è da considerare che stiamo parlando di una categoria che non può contare su ammortizzatori sociali in caso di perdita di lavoro e che ha la tassazione più alta d’Europa con circa il 15%-17% in più in media rispetto ai colleghi degli altri Paesi europei.

► I conti correnti per liberi professionisti – Servizi aggiuntivi

L’Adepp, l’Associazione degli Enti Previdenziali Privati, ha presentato il suo terzo rapporto dove ha fatto il punto sulla situazione della categoria. I liberi professionisti italiani rappresentano il 13% del Pil. Il presidente dell’Adepp Andrea Camporese ha posto l’attenzione sui giovani liberi professionisti che hanno maggiori difficoltà ad accedere al mercato del lavoro e che hanno redditi bassi e non continui. Camporese parla della necessità di sostenere la categoria con il microcredito, con la formazione e con lo Start Up. Un compito che, per il presidente dell’Adepp, riguarda anche la previdenza.
Gli iscritti agli enti previdenziali privati sono in aumento dell’1,3% rispetto allo scorso anno e dell’8,8% rispetto al 2008 soprattutto grazie alle donne, ma i giovani sono sempre la parte più debole.
Il Vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani ha partecipato all’incontro e ha affermato che si è vicini a una data importante per i liberi professionisti. Tajani ha detto che a Marzo la Commissione che si occupa dei professionisti completerà il suo lavoro e presenterà un piano d’azione per sostenere i liberi professionisti che producono una importante parte del Pil europeo e italiano.

Nuova mini stangatina per la casa

 Le aliquote Imu sono state fissate, e gli abitanti di 2.436 comuni dovranno pagare il 40% di differenza tra l’aliquota base del 4 per mille e gli eventuali aumenti sulla prima casa decisi dai sindaci. Più di un terzo dei proprietari.

Per la Cgia di Mestre Imu e Tares sono una stangata per le imprese

 Ieri è  stata la giornata in cui cittadini e imprese si sono trovati con due scadenze fiscali importanti, l’Imu e la Tares. La tassa sull’abitazione per chi possiede la seconda casa e immobili strumentali e quella sui rifiuti scadevano lo stesso giorno portando entrate importanti per lo Stato.  Due tasse da versare e spese che potrebbero avere messo in difficoltà molte imprese.
Per la Cgia di Mestre, la seconda rata dell’Imi e la Tares peseranno maggiormente sulle imprese che pagheranno più della metà dell’importo complessivo. Le Entrate per lo Stato e per i comuni sono di circa 15,8 miliardi di euro e quindi il peso per le imprese è molto alto.
Per l’Associazione degli artigiani e delle piccole imprese, l’importo da pagare preoccupa, considerato anche che la paziale deduzione dell’Imu per gli immobili strumentali dell’azienda probabilmente non basterà a confronto con gli aumenti precedenti. La Cgia di Mestre ha fatto i calcoli e afferma che le detrazioni per il pagamento dell’Imu per questi immobili, dalle tasse sui redditi come l’Ires o Irpef per il 30% nel 2013 e per il 20% nel 2014, non saranno in grado di controbilanciare gli aumenti imposti al valore fiscale di capannoni, alberghi e centri commerciali che sono previsti per quest’anno nel decreto “Salva Italia”.
Il pagamento della Tares è un ulteriore elemento che appesantisce la situazione economica delle imprese. Per la Cgia di Mestre, la Tares influirà parecchio sulla situazione degli esercizi commerciali. Si parla di circa 4 miliardi di euro più 1 miliardo di euro di maggiorazione a carico di proprietari e affittuari di locali commerciali.

Il Fisco incassa 16 miliardi da IMU e Tares

 Lunedì 16 Dicembre 2013 è stato un lunedì decisamente in base 16 per il Fisco italiano. In questo giorno, infatti, 16 milioni di contribuenti italiani si sono recati ad assolvere i loro oneri nei confronti del Fisco versando, tra pagamenti Tares e saldo IMU, in totale 16 miliardi di euro. 

L’imposta di bollo sui prodotti finanziari diventa pari al 2 per mille

 Dalla Legge di Stabilità arriva una nuova modifica sulla tassazione dei conti correnti bancari e postali e di tutti gli altri prodotti finanziari. A partire dal 2014 l’imposta di bollo sarà per tutti pari al 2 per mille della giacenza. Rimarrà in vigore solo la no tax area, che esonera dal pagamento delle tasse i conti correnti bancari e postali con un deposito inferiore ai 5 mila euro. 

Lunedì di pagamenti Imu e Tares per gli italiani

 Siamo nella settimana del Natale e molti italiani stanno pensando ai regali da fare a familiari e amici. Prima, però, di spendere i soldi per gli acquisti, c’è da fare i conti con le spese. Con le tasse nello specifico. In effetti l’inizio della settimana non è dei più felici per i cittadini visto che si apre con il doppio saldo Imu e con la Tares.

► Scadenza IMU del 16 dicembre – Chi deve pagare

Il 16 dicembre c’è infatti il saldo dell’Imu sulle seconde case e sugli altri immobili e la Tares. Gli italiani alle prese con questi versamenti sono più di 16 milioni.
L’aliquota sulle seconde case è aumentata in molti comuni, circa l’80% superando il 7,6 per mille che è quella base. I comuni che hanno applicato l’aliquota massima del 10,6 per mille sull’Imu per le seconde case e gli altri immobili sono 877. Tra Imu e Tares lo Stato incasserà circa 16 miliardi.
Il versamento dell’Imu riguarda la metà e anche la parte aggiuntiva relativa agli aumenti decisi dai comuni. Quindi, sotto Natale, bisogna fare i conti con queste spese e probabilmente limitare regali e viaggi. Nei comuni che non hanno aumentato l’aliquota si pagherà la metà di quanto versato l’anno scorso essendo questa la seconda rata.
Per gli abitanti dei comuni che hanno aumentato l’aliquota, il calcolo si fa partendo dal valore catastale dell’abitazione, si aggiunge il 5% e si moltiplica il coefficente per 160. Poi si applica l’aliquota stabilita dal comune. Per il versamento bisogna sottrarre l’acconto versato con la prima rata di giugno.
Per le altre tipologie di immobili, come la case date in comodato ai figli, quelle di persone ricoverate in case di cura e gli immobili strumentali, bisogna considerare quello che hanno deciso i comuni.
Oltre all’Imu, come detto, in questo lunedì si dovrà pagare la Tares. Per la Uil la tassa è aumentata del 35% in un anno e arrivando a una media di 305 euro. La Cgia di Mestre ha fatto notare come l’aumento è stato alto per le imprese e le attività e come quella di domani rappresenta una scadenza fiscale molto pesante a livello economico.

Aumentano i costi della Tares per le famiglie italiane

 Il conguaglio di fine anno della Tares, la tassa comunale per rifiuti e servizi, attraverso il quale i cittadini saranno chiamati a corrispondere la terza rata della tassa, non porta certo buone notizie per gli italiani. Uno studio della UIL mette in luce infatti un aumento di 80 euro rispetto a quanto pagato nel 2012. 

Dall’Italia arriva la Google Tax per i giganti del web

 Su un progetto simile la Francia ci lavorava da mesi, tanto da spaccare a metà più volte l’opinione pubblica. Eppure è stata l’Italia, prima in Europa, ad imporre una tassa ai giganti del web, le grandi multinazionali dei new media e dell’online che in quanto a strategia fiscale ne sanno una più del diavolo.