In aumento la pressione tributaria italiana nel 2013

 Mancano ormai pochi giorni al termine del 2013 ed è quindi opportuno anche fare dei bilanci. A tirare le somme delle entrate tributarie italiane ci ha pensato, come sempre, la Banca d’Italia, che ha calcolato l’ammontare della pressione fiscale italiana per il 2013. 

Bankitalia mostra un’Italia quarta per pressione fiscale e seconda per debito pubblico

 Gli ultimi dati sulla situazione economica in Europa vedono spesso l’Italia in fondo alla classifica. I dati sul potere di acquisto delle famiglie piuttosto che quelle sulla disoccupazione giovanile pongono l’Italia tra le ultime dell’Europa. Per diversi indicatori, Paesi come la Grecia, la Spagna e l’Irlanda si giocano con il nostro l’ultimo posto. Per quanto riguarda, invece, la classifica dei Paesi europei con la più alta pressione fiscale, il nostro Paese è tra i primi, ma non c’è da essere allegri. La stessa cosa per il debito pubblico.
La pressione fiscale in Italia è al 44% sul Pil nel 2012. In crescita rispetto al precedente anno quando era al 42,5%.
I dati diffusi da Bankitalia vedono quindi l’Italia al quarto posto in Europa insieme alla Finlandia e al sesto posto nella Ue nella classifica dei Paesi europei per quanto riguarda la pressione fiscale.
I dati sul debito pubblico mostrano invece l’Italia al secondo posto. Al primo posto c’è ancora la Grecia e per ora non sembra attaccabile in questo non invidiabile primato. Nel rapporto tra debito pubblico e Pil i dati del 2012 vedono l’Italia al primo posto. Sul debito pubblico in Europa non sono messe bene neanche Portogallo e Irlanda.
Dal report di Bankitalia si vede anche che i prestiti della Banca Centrale Europea (Bce) alle banche italiane sono diminuiti a novembre. La riduzione è di quasi 3 miliardi di euro, dai 230 miliardi di ottobre ai 227,6 miliardi di novembre.

L’imposta di bollo sul deposito titoli sarebbe incostituzionale

 Il governo potrebbe fare un passo indietro per quanto riguarda la tassazione delle rendite finanziarie e l’imposta di bollo. Si parla di incostituzionalità rispetto alla scelta del governo e la battaglia è portata avanti da Alberto Foà, presidente di AcomeA Sgr. L’imposta di bollo sul deposito titoli sarebbe quindi incostituzionale se non prevede una soglia minima di prelievo, come per i conti correnti dove invece è questo stabilito.
Il meccanismo è stato introdotto con il decreto salva-Italia dell’allora governo Monti ed è stato riproposto in maniera ancora più decisa nella Legge di Stabilità del governo Letta approvata da poco.
Il rischio è quello di limitare gli investimenti nei fondi, nei conti deposito e nei depositi amministrati. E di questo ne usufruirebbero i conti correnti e Banco Posta.
Il meccanismo prevede una modalità proporzionale e non forfettaria. Il prelievo è dell’1,5 per mille nel 2013 e del 2 per mille nel 2014.
Per Alberto Foà si può parlare più di una confisca che di una imposta e a farne le spese saranno soprattutto i piccoli risparmiatori. Il bollo fisso a 34,2 euro non è equo per i piccoli risparmiatori anche per banca Etica, come affermato dal suo presidente Ugo Biggeri. Quindi, sui depositi ad esempio di 500 euro l’imposta supera il 6,8%, mentre sui depositi superiori ai 17 mila 100 euro il prelievo sarebbe dello 0,15%. La questione dell’equità è quindi da affrontare e non lo si è fatto nella Legge di Stabilità. Ora si parla di incostituzionalità e si potrebbe aprire una nuova parte della battaglia per cambiare questa tassazione di bollo sul deposito titoli.

Tares, scadenza 16 dicembre. Le cose importanti da sapere

  Nelle ultime sedute  del Governo, sono state discusse le nuove imposte. Ma c’è troppa confusione sulle tasse che i contribuenti italiani dovranno pagare per le tasse sugli immobili. A dicembre va pagata la Tares sui rifiuti. Il Ministero dell’Economia ha ricordato ai Comuni, attraverso una risoluzione, che la scadenza del versamento della rata di conguaglio Tares non può andare oltre il termine del 16 dicembre 2013 .

Tasse casa, come funzionerà la nuova Iuc

 Iuc è la nuova imposta unica comunale, nuovo tributo sulla casa, divisa in tre parti: Imu, Tari sulla raccolta dei rifiuti, e Tasi sui servizi indivisibili. Restano fuori per quel che riguarda l’Imu, le prime case, ad esclusione di quelle di lusso. Il pagamento della Iuc dovrà essere effettuato in tre rate entro il 16 dei mesi di aprile, agosto e dicembre.

È la classe media a versare più tasse in proporzione

 “I tartassati” è un film di Totò molto famoso e abbastanza datato, ma molto attuale se si pensa alla situazione di oggi. Il riferimento è alla classe media alle prese, come Totò in quel film, con le tasse e la possibilità di resistere. Che sia la classe media ad essere particolarmente presa di mira dalle tasse si intuiva, e ora arriva anche la conferma dalle analisi statistiche sulle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2012.

L’imposta italiana principale, l’Irpef, incide sugli italiani per 166,6 miliardi considerando anche le addizionali regionali e comunali. Nel nostro Paese si parla di togliere l’Imu per alleggerire il peso delle tasse sui cittadini, ma la tassa sulla casa che costa agli italiani 4 miliardi e mezzo, quindi molto meno.

Legge di Stabilità 2014 e reddito minimo, come funziona?

I contribuenti che pagano l’Irpef sono 41,3 milioni mentre quelli esentati sono 9,8 milioni. Tra quelli che non sono soggetti all’Irpef ci sono quelli della no tax area e quelli che azzerano il calcolo con le detrazioni. L’Irpef a livello nazionale equivale a versamenti per 152,2 miliardi e i contribuenti sono 31 milioni e mezzo. La categoria di lavoratori che maggiormente paga l’Irpef sono i dipendenti e i pensionati con l’81,5%. Un dato conosciuto. I dati mostrano anche qualche aspetto interessante. Il fatto che il 5% di contribuenti più ricchi paga solo il 38,4% dell’Irpef è un dato che fa riflettere sull’organizzazione. Gli italiani che guadagnano più di 2 mila 600 euro l’anno sono solo 2 milioni.

Scadenze fiscali dicembre 2013

I più tartassati sono quelli che guadagnano un netto mensile di 2 mila euro che sono la categoria che guadagna al loro più di 35 mila 601 euro. Questi sono 4,1 milioni che equivalgono al 10%. Questa categoria ha versato il 51,7% dell’Irpef che sono 78,7 miliardi. Questi 4 milioni di lavoratori hanno pagato quindi più della metà dell’Irpef.

La classe media è quindi quella che paga più tasse in proporzione e l’Irpef così offre una immagine abbastanza falsata dei redditi.

Calcolo Imu, mini stangata a gennaio sulle case

 Il pagamento della rata Imu per le prime abitazioni è stato eliminato, anche se ancora non è chiaro in che modo saranno trovate le misure necessarie. Le risorse per andare a coprire il mancato gettito proveniente dal pagamento della tassa sugli immobili andrà a incidere sui cittadini e intanto si delinea un nuovo caos per il pagamento della tassa sulle seconde abitazioni.

Imu prima casa, le acrobazie del Governo. Ultime novità

 In seguito alla decisione della cancellazione della seconda rata Imu su prime case e terreni agricoli, rimane il problema dei Comuni che hanno fissato l’ aumento delle aliquote oltre quella ordinaria del 4 per mille per cui la metà dell’extragettito sarà ancora a carico dei contribuenti. Quindi per chi risiede nei Comuni che nel 2013 hanno aumentato le aliquote Imu è prevista una mini-stangata da 42 euro.

Niente tasse per i comuni alluvionati della Sardegna

 I Comuni sardi che nel corso del mese scorso, novembre 2013, sono stati interessati dalle alluvioni non saranno tenuti al pagamento delle tasse. Lo ha deciso il Ministero dell’Economia e delle Finanze emanando un decreto che porta la firma del Ministro Fabrizio Saccomanni, sulla base del quale saranno in quelle zone sospesi tutti i versamenti fiscali e gli adempimenti tributari dovuti.

La seconda rata dell’IMU resta in vigore per alcuni terreni agricoli

 La seconda rata dell’IMU è stata, come è noto, abolita sulla prima casa in seguito all’emanazione del Decreto Legge 133,  ma resta ancora in vigore per alcuni terreni agricoli. I proprietari di terreni agricoli che non risultano essere né coltivatori diretti né imprenditori agricoli saranno infatti tenuti al pagamento della seconda rata della tassa entro il 17 Dicembre 2013.