Quanto pagheranno gli italiani per l’IRPEF?

 Entro il prossimo 30 novembre tutti gli enti locali dovranno decidere l’ammontare delle aliquote da utilizzare per il calcolo delle tariffe e dei tributi comunali. Fino a questo momento solo alcuni grandi capoluoghi di Provincia hanno fatto da rompighiaccio decidendo in via preliminare il livello di tali aliquote, i cui effetti sono particolarmente visibili sull’ammontare di quei tributi che su di esse si basano. Stiamo parlando, ad esempio, dell’IRPEF, ben nota per le sue addizionali comunali e regionali, e della futura Tares, ancora in via di definizione.

Guida all’uso del servizio Entratel dell’Agenzia delle Entrate

 Guida all’uso del servizio Entratel dell’Agenzia delle Entrate

In questo post abbiamo raccolto tutti i link che compongono la Guida all’uso del servizio Entratel dell’Agenzia delle Entrate, il cui scopo è quello di fornire a tutti i contribuenti interessati le informazioni utili per conoscere meglio il funzionamento del servizio Entratel, appunto, una delle due grandi piattaforme online che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione degli utenti per l’invio di atti e dichiarazioni.

Come richiedere l’abilitazione al servizio Entratel dell’Agenzia delle Entrate – Gli allegati

 Come richiedere l’abilitazione al servizio Entratel dell’Agenzia delle Entrate

In alcuni post pubblicati in precedenza abbiamo visto in che cosa consiste il servizio Entratel, uno dei due grandi servizi online per la trasmissione telematica dei dati messi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate, e quale è la procedura da seguire per richiedere all’Agenzia l’abilitazione al servizio.

Come richiedere l’abilitazione al servizio Entratel dell’Agenzia delle Entrate

 Come richiedere l’abilitazione al servizio Entratel dell’Agenzia delle Entrate

In alcuni post pubblicati in precedenza abbiamo visto in che cosa consiste il servizio Entratel, uno dei due grandi servizi online per la trasmissione telematica dei dati messi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate, e da quali utenti – contribuenti può essere utilizzato.

Tolta l’Imu arriva l’Irpef – Una stangata da quasi 300 euro

 Dal 2010 ad oggi le addizionali locali sono aumentate fino ad arrivare a 284 euro. Una strategia necessaria alle amministrazioni locali per fare cassa quando il governo decide di abbassare le imposte nazionali e che, come denuncia la CGIA di Mestre, è diventata una costante che caratterizza la politica fiscale degli Enti locali.

Per l’anno in corso i comuni hanno tempo fino al 30 novembre per stabilire le aliquote delle imposte locali che, se il Governo non porrà dei paletti più stringenti al federalismo fiscale, potrebbero essere una vera a propria scure che si abbatte sulle famiglie, che si troveranno a doversi districare tra Irap, la Service Tax, l’Imu sui capannoni e le addizionali Irpef.

► La cancellazione dell’IMU e l’arrivo della Service Tax

Proprio su questo ultimo punto si è concentrata la CGIA che ha analizzato lo status delle aliquote Irpef nei 40 Comuni capoluogo di provincia che hanno già deliberato l’aliquota: in 11 casi l’aliquota Irpef è stata aumentata e negli altri 29 è rimasta invariata, ma 13 di questi comuni applicano già l’aliquota massima (0,8%).

► Governo e tasse: più basse nel 2013, stangata in arrivo per il 2014

Esempi di aumento Irpef

La CGIA di Mestre riporta tre esempi di come l’aumento delle aliquote dell’Irpef andrà ad incidere sul reddito dei contribuenti secondo tre diversi livelli:

  1. operaio con un reddito annuo di 20 mila euro (circa 1.240 euro netti mensili): 401 euro;
  2. impiegato con un reddito annuo di 32 mila euro (quasi 1.840 euro al mese): 664 euro;
  3. quadro con un reddito annuo di 60 mila euro (pari ad uno stipendio mensile netto di quasi 3.100 euro):1.328 euro in più da versare nel 2014.

Aumentano le accise sugli alcolici – Le conseguenze per i consumatori e i produttori

 Con il Decreto Scuola (decreto legge n. 104 del 2013) il Governo ha cercato di aiutare la ripresa del settore della scuola, con un finanziamento di circa 470 milioni di euro che dovranno essere utilizzati per l’assunzione dei precari del settore e per le borse di studio.

Per riuscire a recuperare questa cifra, come anche accaduto già con il Decreto Imu, il Governo ha dovuto aumentare altre imposte: con il Decreto Scuola aumenteranno le imposte di registro per le transazioni immobiliari e le accise sugli alcolici. Quindi, come al solito, sono i cittadini a dover pagare.

Le nuove imposte sugli immobili del 2014 – Esempi

Le nuove accise sugli alcolici

L’articolo 25 del Decreto 104/2013 modifica una serie di imposte su produzione e consumi di alcolici.

A partire dal 1° ottobre 2013 le nuove aliquote saliranno, con ulteriori scaglioni progressivi nel 2014 e nel 2015:

1. Birra: dal 10 ottobre a 2,66 euro per ettolitro, dall’1 gennaio 2014 2,7 euro, dal gennaio 2015 a 2,99 euro.

2. Alcolici intermedi: dal 10 ottobre 2013 a 77,53 euro per ettolitro, dal gennaio 2014 a 78,81 euro, dal gennaio 2015 a 87,28 euro per ettolitro.

3. Alcol etilico: dal 10 ottobre a 905,51 euro per ettolitro anidro, dal gennaio 2014 a 920,31 euro, dal gennaio 2015 a 1019,21 per ettolitro anidro.

► Aumenta l’imposta di bollo per gli immobili: quando e quanto

Secondo Assobirra, le nuove accise sulla birra provocheranno un sensibile aumento del costo di una serata in pizzeria, uno dei pochi lussi che ancora si possono concedere gli italiani. Un aumento che si aggiunge a quello dell’aliquota Iva che passa al 22% e che provocherà un calo dei consumi di alcolici di circa il 5/6% nei prossimi mesi:

Il rischio è quello di mettere in ginocchio un settore dove operano 500 aziende tra marchi storici e microbirrifici artigianali e dà lavoro direttamente a 4.700 persone (+4,4% rispetto al 2011), che salgono a circa 144.000 con l’indotto allargato.

Le nuove imposte sugli immobili del 2014 – Quanto pagheranno le aziende

 Con il Decreto Legge 104 del 2013 il Governo Letta ha provveduto a degli aggiustamenti per il settore della scuola e dell’istruzione in Italia, cercando di andare incontro alle esigenze di docenti e discenti: è stato previsto, infatti, un piano di assunzione dei precari, tanto quelli che sono già nelle liste per aver vinto i concorsi degli ani precedenti, tanto i nuovi abilitati all’insegnamento che arriveranno dai prossimi concorsi in programma; e sono state anche aumentate le risorse per le borse di studio.

Per farlo, è stato necessario reperire circa 470 milioni di euro. Il finanziamento arriverà da una maggiore imposizione fiscale sugli immobili.

Le nuove imposte sugli immobili del 2014 – Esempi

Oltre ad essere state aumentate in misura del 2% le imposte variabili sulle transazioni immobiliari e dopo che sono state ripristinate anche le imposte ipotecaria e catastale, che sono state sostituite con imposte da 50 euro ciascuna, sono stati fatti degli aggiustamenti anche alle imposte fisse che si pagano sulle transazioni immobiliari, sia che siano fatte da privati che dalle aziende.

Le nuove imposte sugli immobili aziendali

Dal 1° gennaio 2014 le imposte di registro, ipotecaria e catastale, dovute fino ad ora nelle misura fissa di 168 euro, arriveranno a 200 euro. Saranno interessate dall’aumento tutte le imprese che effettueranno conferimenti nel capitale sociale, atti societari, contratti di comodato di beni immobili, atti costitutivi e modificativi di Onlus e associazioni, le associazioni temporanee di impresa.

► Aumenta l’imposta di bollo per gli immobili: quando e quanto

Inoltre l’articolo 26 del Decreto Scuola elimina, a partire dal 1° gennaio 2014, le esenzioni e le agevolazioni tributarie, anche se previste in leggi speciali che riguardano le compravendite immobiliari, il trasferimento di diritti reali di godimento (compresa la rinuncia), gli espropri, i trasferimenti coattivi.