Come aprire la Partita IVA per soggetti diversi dalle persone fisiche

 L’ inizio di una nuova attività e l’ apertura della Partita Iva

Quando si vuole intraprendere una nuova attività è obbligatorio darne tempestiva comunicazione all’ Agenzia delle Entrate e mettersi in regola dal punto di vista della normativa fiscale attraverso l’ apertura della Partita Iva.

Al via i controlli e gli accertamenti del Redditometro

 Dopo l’ entrata in vigore del Redditometro ecco scattare in Italia anche i primi controlli derivanti appunto dalle attività di controllo e di accertamento sulle dichiarazioni dei redditi che l’ Agenzia delle Entrate ha compiuto proprio grazie all’ utilizzo del nuovo strumento.

Le entrate dello Stato in crescita nei primi sette mesi del 2013

 Il graduale aumento delle tasse che ha colpito gli Italiani negli ultimi mesi ha avuto almeno un aspetto e una conseguenza positiva: quella di far aumentare il gettito delle entrate dello Stato, che nei primi sette mesi dell’ anno, ovvero da gennaio 2013 a luglio 2013, sono aumentate dell’ 1,2% rispetto allo stesso periodo del 2012.  

Guida al regime contabile agevolato

 Guida al regime contabile agevolato per l’ IVA

In questo post potrete trovare, come in una sorta di sommario, tutti i link ai diversi articoli che compongono la Guida al regime contabile agevolato per l’ IVA, il cui scopo è quello di fornire delle utili informazioni su tutti gli aspetti che riguardano questo particolare regime fiscale concesso dall’ Agenzia delle Entrate. 

Come aderire al regime contabile agevolato

 Che cosa è il regime contabile agevolato per l’ IVA

Come abbiamo visto in alcuni post pubblicati in precedenza, il regime contabile agevolato per l’ IVA è il regime fiscale cui a partire dal 2012 possono aderire tutti i contribuenti che siano in possesso dei requisiti per accedere al regime fiscale di vantaggio IRPEF e che contemporaneamente dispongano anche dei requisiti per accedere al regime contabile agevolato per l’ IVA e dunque possano a tutti gli effetti essere considerati alla stregua di “minimi“.

Come si chiede il rimborso fiscale – La guida dell’Agenzia delle Entrate

 Solitamente quando si parla di Fisco e di rimborsi la prima cosa che viene in mente sono le lettere dell’Agenzia delle Entrate che invitano bonariamente il contribuente a pagare o, peggio, le buste verdi che arrivano direttamente da Equitalia, le tanto temute cartelle esattoriali, che di bonario non hanno nulla.

► Come presentare la domanda di rimborso dell’IRAP dalle maggiori imposte IRPEF – IRES

Ma può succedere anche che un contribuente si trovi in credito nei confronti del fisco, ovvero può succedere che il cittadino abbia qualcosa da riscuotere. Come si fa allora?

In che modo si possono ottenere indietro i soldi versati ma non dovuti al fisco? A questa, e ad altre domande, ha risposto l’Agenzia delle Entrate.

Come si richiede un rimborso fiscale

Due sono le possibili procedure da attuare se ci si trova in credito con il fisco:

1. rimborso su istanza, da effettuare in carta semplice ma con tutta la documentazione che attesti il credito del contribuente: la richiesta deve essere fatta entro 48  mesi per i rimborsi di ritenute o versamenti diretti e entro 36 se si tratta di rimborsi relativi alle imposte indirette;

2. rimborso tramite dichiarazione dei redditi se il credito risulta dalla dichiarazione stessa, con procedure differenziate se si usa il Modello Unico (si dovrà compilare il quadro RX o chiedere la compensazione) o il Modello 730 (il rimborso può essere richiesto direttamente in busta paga).

► Calendario fiscale – Gli appuntamenti di ottobre e dicembre 2013

Come avviene il rimborso?

Le modalità attraverso le quali i contribuenti vengono rimborsati dall’Agenzia delle Entrate, dopo che la stessa avrà effettuato i dovuti controlli, variano in base alla somma che vantata a credito dal contribuente:

– credito inferiore ai 1.000 euro: rimborso in contanti recandosi presso gli Ufficio postali;

– credito dai 1.000 ai 51.645,69 euro: vaglia della Banca d’Italia;

– credito oltre i 51.645,69 euro: accredito su conto corrente bancario o postale.

Guarda il video guida messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate

Chi paga per l’abolizione dell’Imu?

 Gli italiani proprietari di immobili hanno tirato un sospiro di sollievo con la pubblicazione del Decreto Imu che ha cancellato una parte dell’imposta, che si sarebbe dovuta pagare da qui a breve.

► Quanto risparmieranno le famiglie con l’abolizione dell’Imu? – La mappa regione per regione

Ma questa operazione ha avuto un costo, si parla di un minore gettito per il Fisco di circa 2,4 miliardi di euro, che il Governo ha dovuto prendere da altre parti. Quindi, come spesso accade, sono arrivati i famosi tagli che, diversamente dalla cancellazione della rata dell’Imu che interessa solo coloro che hanno un immobile di proprietà (in realtà la rata dell’Imu non è stata abolita per tutti), interessa la totalità della popolazione.

Infatti, per recuperare almeno una parte del minore gettito fiscale ha rimesso mano alle dotazioni di alcune amministrazioni pubbliche  e ministeri: ci saranno meno soldi per la gestione della rete ferroviaria, meno fondi per le persone in disagio lavorativo e anche meno fondi per l’assunzione di nuovi poliziotti.

► Più sfratti e aumento degli affitti in nero: le conseguenze della Service Tax

I tagli necessari per l’abolizione dell’Imu

Nello specifico il Governo Letta ha effettuato tagli per 985,8 milioni di euro, che si materializzano come una diminuzione dei fondi per i consumi intermedi dei ministeri, per gli investimenti fissi lordi e le autorizzazioni di spesa. 

Sono queste ultime a contribuire in modo sostanziale al tesoretto necessario alla cancellazione della rata dell’Imu, soprattutto per le mancate autorizzazioni che toccheranno il settore dei trasporti, che ha visto tagliare la sua dotazione per la manutenzione e la gestione del sistema ferroviario italiano di 300 milioni di euro.

Duramente colpite dalle sforbiciate anche le forze armate: al Ministero degli Interni sono stati tagliati 50 milioni dei fondi stanziati dalla legge finanziaria del 2012, 55 milioni destinate alle nuove assunzioni per il contrasto e la prevenzione al crimine e altri 20 milioni per le assunzioni di ispettori da impegnare nella lotta all’evasione fiscale.

Gli adempimenti fiscali del regime contabile agevolato

 Un post pubblicato in precedenza ci ha dato la possibilità di fornire alcune utili informazioni in merito al regime contabile agevolato, quel particolare regime agevolato per l’ Iva che l’ Agenzia delle Entrate riserva a specifiche categorie di contribuenti che si trovino in possesso dei requisiti necessari

Le semplificazioni del regime contabile agevolato

 Un post pubblicato in precedenza ci ha dato la possibilità di fornire alcune utili informazioni in merito al regime contabile agevolato, quel particolare regime agevolato per l’ Iva che l’ Agenzia delle Entrate riserva a specifiche categorie di contribuenti che si trovino in possesso dei requisiti necessari

Soggetti e contribuenti esclusi dal regime contabile agevolato

 Un post pubblicato in precedenza ci ha dato la possibilità di fornire alcune utili informazioni in merito al regime contabile agevolato, quel particolare regime agevolato per l’ Iva che l’ Agenzia delle Entrate riserva a specifiche categorie di contribuenti che si trovino in possesso dei requisiti necessari