Che cosa è il regime fiscale di vantaggio IRPEF

 Che cosa è il regime fiscale di vantaggio IRPEF per giovani imprenditori, disoccupati e lavoratori in mobilità

Il regime fiscale di vantaggio IRPEF per giovani imprenditori, disoccupati e lavoratori in mobilità è una particolare agevolazione fiscale che l’ Agenzia delle Entrate concede ad una precisa categoria di persone in possesso dei requisiti necessari.

A partire dal 1 gennaio 2012, infatti, tutti i giovani imprenditori, i disoccupati e i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità possono beneficare di un regime di vantaggio qualora intraprendano una nuova attività, ovvero comincino una nuova attività produttiva e qualora dispongano dei requisiti previsti dalla relativa normativa.

IRPEF – Richiesta di adesione al regime fiscale di vantaggio

Il regime fiscale di vantaggio prevede per queste categorie di persone il pagamento di una imposta sostitutiva dell’ IRPEF e delle relative addizionali – regionali, comunali, etc. – uguale al 5%. 

Che cosa si intende e che cosa non si intende per inizio di una attività produttiva 

Anche l’ Agenzia delle Entrate ha tenuto a precisare, però, che cosa si intende per inizio dell’ attività, in modo da definire meglio la platea dei contribuenti a cui il beneficio viene rivolto.

> IRPEF – Richiesta di adesione al regime fiscale di vantaggio – Istruzioni per la compilazione

Per inizio o esercizio dell’ attività, nella presente normativa si intende, l’ effettivo svolgimento di una attività produttiva e non la semplice apertura di una partita IVA.

Di conseguenza, quindi, possono beneficiare della presente agevolazione anche coloro che hanno intrapreso una attività dopo il 31 dicembre 2007, secondo quanto previsto dall’ articolo 27 del decreto legge n. 98 del 2011.

 

Per l’ IVA 40 anni di aumenti dell’ aliquota

Siamo ormai all’ inizio del mese di settembre e l’ avvicinarsi, sempre più veloce della data del primo di ottobre, data a cui è stato in prima istanza procrastinato dal Governo l’ aumento dell’ aliquota dell’ IVA, accende i riflettori su questa imposta indiretta.

Negli ultimi 40 anni, ovvero dal lontano 1973, anno della sua prima introduzione in Italia, l’ aliquota dell’ Imposta sul valore aggiunto, l’ IVA,  non ha fatto altro che aumentare. Il suo valore è infatti passato dai 12 punti percentuali degli anni ’70, agli attuali 21 punti percentuali. 

Come compilare la domanda di rimborso dell’ IRAP dalle maggiori imposte IRPEF – IRES

Che cosa è il rimborso dell’ IRAP dalle maggiori imposte IRPEF – IRAP

In alcuni articoli pubblicati in precedenza abbiamo spiegato che cosa è il rimborso dell’ IRAP che è possibile ottenere dall’ imponibile delle maggiori imposte – cioè Irpef e Ires – e che è possibile richiedere, da parte di tutti i contribuenti, all’ Agenzia delle Entrate.

Arriva la Tobin Tax anche sulle transazioni ad alta frequenza

 Dopo la Francia, che ha fatto entrare in vigore la Tobin Tax sulle transazioni finanziarie ad alta frequenza (HFT, High Frequency Trading) già nel 2012, anche per l’Italia entra in vigore la nuova imposizione. Una decisione mal vista dagli esperti del settore che paventano un sostanzioso calo dei volumi di scambio.

 Scadenza e aliquote della Tobin Tax

La Tobin Tax sulle transazioni ad alta frequenza si applica a tutte le transazioni finanziarie eseguite nell’arco di 0.5 secondi o più rapidamente in borsa e sui derivati, con un’aliquota dello 0,2% sul valore di ognuna. L’obiettivo, come anche per la prima parte della Tobin Tax, è quello di evitare le speculazioni finanziarie, ossia delle transazioni poco trasparenti che possono portare a delle distorsioni del mercato a discapito dei piccoli investitori.

Ma con questa mossa i diversi stati mirano anche ad un obiettivo più alto, ossia una tassazione pan-europea, ossia una tassa applicata allo stesso modo in tutti i mercati europei, in modo che anche il mondo della finanza contribuisca al Fisco. Al momento ad applicare la Tobin Tax anche sulle transazioni ad alta frequenza sono la Francia, l’Italia, la Germania, la Grecia e la Spagna, ma presto a questa lista potrebbero aggiungersi anche Belgio, Estonia, Austria, Portogallo, Slovenia e Slovacchia.

► Chi deve pagare la Tobin Tax?

Capire, adesso, quali saranno gli effetti a lungo termine di questa nuova imposizione non è semplice, ma stando ai dati già in possesso degli operatori gli scenari che si presentano sono a dir poco catastrofici: dopo l’introduzione, a marzo 2013, della Tobin Tax, il FTSE MIB, l’indice di riferimento per il mercato italiano, è sceso del 30% rispetto alla media di 90 giorni.