Nuovo Redditometro – Il metodo di accertamento sintetico

 Proprio nelle ultime ore l’ Agenzia delle Entrate, ha finalmente reso note le regole definitive del funzionamento del nuovo Redditometro, lo strumento di verifica e di accertamento fiscale che d’ ora in avanti verrà utilizzato per effettuare dei controlli di veridicità sui redditi dichiarati dai contribuenti italiani. 

Nuovo Redditometro – I contribuenti a rischio controlli

 Proprio nelle ultime ore l’ Agenzia delle Entrate, ha finalmente reso note le regole definitive del funzionamento del nuovo Redditometro, lo strumento di verifica e di accertamento fiscale che d’ ora in avanti verrà utilizzato per effettuare dei controlli di veridicità sui redditi dichiarati dai contribuenti italiani. 

E’ pronto il nuovo Redditometro

 E’ finalmente pronto il nuovo Redditometro, che ha fatto a lungo parlare di sé nei mesi scorsi e che non ha mancato di suscitare anche accese polemiche. Per le dispute in materia di applicazione dei controlli, tuttavia, adesso non c’è più tempo: l’ Agenzia delle Entrate ha infatti pubblicato sul suo sito una circolare contenente la versione definitiva delle modalità con cui saranno effettuati gli eventuali accertamenti.

L’esenzione del canone RAI per over75

 Ci sono tantissime esenzioni attive nel nostro paese, una in particolare avviene per criteri anagrafici ed è relativa al Canone RAI, una delle imposte maggiormente odiate dai nostri connazionali. La legge dice che chi ha compiuto 75 anni prima della scadenza della seconda rata dell’abbonamento alla radiotelevisione italiana, può chiedere l’esonero dalla tassa e pertanto sospenderne il pagamento.

Lo sconto sul canone RAI

L’esenzione per gli over75 del Canone RAI è attiva fin dal 2008 e riguarda la possibilità di chiedere l’interruzione del pagamento delle rate, sia quella annuale, sia quella semestrale una volta raggiunto il traguardo anagrafico indicato nella Finanziaria del 2008.

A partire dalla legge 244/2007, infatti, è stata inserita l’agevolazione, con una serie di requisiti da rispettare per rientrare nell’esonero: sicuramente è importante non convivere con altre persone oltre il coniuge. In più è necessario essere titolari di un reddito proprio che, anche sommato a quello del coniuge, non deve superare la soglia dei 6714 euro, quindi 516,46 euro per tredici mensilità.

Il canone RAI è un appuntamento per tutti

Il reddito deve essere calcolato tenendo conto dei dati inseriti nella dichiarazione del redditi, quindi nel modello UNICO, nel 730 oppure nel CUD. Non devono essere considerati tra i redditi, quelli esenti, i TFR e le anticipazioni degli stessi, il reddito che deriva dall’abitazione principale e dalle sue pertinenze, i redditi che sono sottoposti ad una tassazione separata.

 

Istruzioni INPS sulla tassa d’imbarco

 I passeggeri degli aeromobili devono versare un’addizionale comunale sul prezzo del biglietto a partire dal primo luglio del 2013, la scadenza che originariamente era stata associata all’aumento di un punto percentuale dell’IVA. Adesso, però, l’INPS, in una circolare, chiarisce la questione della tassa d’imbarco.

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Tutti i gestori dei servizi aeroportuali, entro un mese dalla riscossione, devono comunicare all’INPS quanto le singole compagnie aeree hanno versato a titolo di addizionale comunale, in relazione ai diritti d’imbarco dei passeggeri. La circolare in cui si chiarisce questa pratica è la numero 112 del 25 luglio.

Nel documento che si spiega che tutti i passeggeri degli aeromobili dovranno pagare due euro in più sul biglietto in qualità di addizionale comunale sui diritti d’imbarco. Prima la gabella corrisposta era di 3 euro, adesso la quota è salita a 5 euro.

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Quindi le compagnie aeree dovranno versare entro tre mesi dalla fine del mese in cui si ha l’obbligo di versamento, gli imporsi ai gestori dei servizi aeroportuali. Questi dovranno a loro volta occuparsi di versare le quote ottenute all’INPS inviando una comunicazione all’Istituto. Infine i gestori dei servizi aeroportuali dovranno comunicare all’INPS entro un mese dalla riscossione delle addizionali, gli importi versati dalle singole compagnie.

La prostituzione è fonte di reddito e quindi è tassabile

 La Corte dei Conti, seguendo quanto già fatto dalla Commissione tributaria della regione Liguria, ha stabilito con l’ordinanza n. 18030 del 24 luglio 2013 ha stabilito che la prostituzione, come ogni altro impiego che porta alla percezione di un reddito, rende chi la pratica capace di contribuire allo Stato e, quindi, i redditi che ne derivano sono tassabili.

Il primo passo verso questo importante passo in avanti è stato fatto dalla Commissione Tributaria della Regione Liguria che, dopo aver ricevuto una segnalazione circa il conto corrente di una signora di origini rumene che non era in linea rispetto a quanto la signora aveva dichiarato al fisco, ha proceduto ai controlli e ha scoperto che le somme depositate in banca derivavano dall’attività di prostituzione in Italia.

La Commissione ha stabilito quindi che qualsiasi attività che sia una fonte di guadagno, che sia occasionale o anche illegale, deve essere sottoposta a regime di contribuzione.

Sulla questione è poi intervenuta la Cassazione che, con l’ordinanza n. 18030, ha deciso che anche la prostituzione, in quanto attività che produce reddito e quindi rende il soggetto capace di contribuire, deve essere soggetta a tassazione:

Il reddito derivante dall’esercizio della prostituzione in base al generale principio della tassabilità dei redditi per il fatto stesso della loro sussistenza, è soggetto ad imposizione diretta.

Pressione ed evasione fiscale intaccano il PIL italiano

 Secondo l’ Ufficio Studi della Confcommercio i grandi mali che impediscono al Paese di imboccare la strada della ripresa sono essenzialmente due: la pressione fiscale e l’ evasione. Sono questi, infatti, i due fattori, strettamente collegati tra loro, dal momento che il secondo sembra essere una diretta conseguenza del primo, che di giorno in giorno intaccano il prodotto interno lordo italiano – PIL.

Altri 10 miliardi per i debiti della Pubblica Amministrazione

 Dopo aver ricordato, solo alcuni giorni fa, l’ ammontare dei pagamenti fino a questo momento compiuti in favore delle aziende creditrici dello Stato, nel corso di una audizione in Commissione Finanze al Senato il Ministro dell’ Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, ha annunciato che entro il mese di settembre il Governo valuterà l’ opportunità di accelerare ulteriormente il saldo dei debiti della Pubblica Amministrazione, aggiungendo altri 10 miliardi a quelli già preventivati. 

Ridurre i contanti per combattere l’evasione

 L’evasione fiscale è un problema molto sentito nel nostro paese ma adesso sembra sia stata trovata la strada giusta per combattere questa piaga sociale, si tratta della moneta elettronica. Molti analisti finanziari sono convinti che l’arma per combattere il sommerso, la cosiddetta “black economy”, sia proprio questa.

Le nuove soglie del recupero crediti per gli errori per modico valore

Per suffragare l’ipotesi è stata anche proposta una ricerca curata dall’Istituto I-Com. Per combattere l’evasione fiscale ci si propone d’incentivare l’uso delle carte di credito a discapito del contante. E’ questa l’emergenza cui gli istituti di credito e il sistema italiano dei pagamenti, devono far fronte.

L’Italia ha le tasche bucate

Una rivoluzione che va a toccare le carte di credito ma anche le carte bancomat e le carte prepagate. Secondo l’ipotesi portata avanti dall’Istituto I-Com, nel nostro paese, basterebbero 10 milioni di carte di pagamento in più in circolazione per risanare l’economia e la finanza. In realtà, aumentando il numero delle carte, si ridurrebbe del 3,6 per cento il valore dell’economia sommersa. In termini monetari si parla di un recupero superiore ai 5 miliardi di euro.

Il problema è soltanto nella fattibilità del progetto che ormai è in piedi dal lontano 2006. In cinque anni la fiducia nella moneta elettronica è aumentata ed ora sembra sia arrivato il momento giusto per fare la rivoluzione. Sarà vero?

 

Perché è urgente la riforma del catasto

 La campagna elettorale si è giocata sui temi fiscali, in particolare il riferimento di tutti i discorsi dei politici in corsa è stato alla tassa sugli immobili. Un tema sul quale si sono divise nettamente la Destra e la Sinistra. L’ex ministro Mara Carfagna, ospite di In Onda, il programma d’informazione di La7, ha ribadito che il suo partito ha promosso a lungo la sospensione, o l’abolizione dell’IMU al fine di far ripartire i consumi degli italiani.

Come si calcola e come si paga la Tares

In realtà a preoccupare sul lungo periodo è l’immobilità registrata sulla riforma dei dati catastali. In questo momento, infatti, nel nostro paese a rischiare di più sono coloro che abitano nelle periferie e posseggono soltanto una prima casa. Tutto l’apparato catastale, infatti, poggia ancora su una normativa del 1939 che prendeva le mosse dai proprietari degli immobili senza grandi differenze tra chi abitava in centro e chi abitava nelle periferie.

Imu: modello def e istruzioni

Adesso invece, urge l’aggiornamento della legislazione alla situazione del paese. Il principio di riferimento è sempre lo stesso: fare in modo che chi ha di più, paghi di più. Chi possiede più case, deve pagare più tasse ma deve essere più equa anche la differenziazione delle imposte. Chi abita in centro non può pagare meno di chi abita, ad esempio in periferia.