Il contenuto del decreto sul potenziamento dei controlli ISEE

 In questo post proporremo un approfondimento del contenuto del Decreto Interministeriale che è stato varato in data 8 marzo 2013 e che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, nel numero 149 del 27 giugno 2013. Il Decreto Interministeriale riguarda, nello specifico, una serie di misure prese per rafforzare il sistema di controlli sull’ ISEE – l’ indicatore della Situazione Economica Equivalente. 

Pubblicato il Decreto sul potenziamento dei controlli ISEE

 Il Decreto Interministeriale varato in data 8 marzo 2013, che riporta le norme relative alla “Definizione delle modalità di rafforzamento del sistema dei controlli dell’ ISEE” – ovvero l’ Indicatore della Situazione Economica Equivalente – è stato recentemente pubblicato all’ interno del n. 149 della Gazzetta Ufficiale, uscita in data 27 giugno 2013. 

Equitalia cancella i vecchi debiti fino a 2 mila euro

L’ inizio del mese di luglio porta almeno una buona notizia per i debitori storici di Equitalia. Come previsto anche dalla Legge di Stabilità, infatti, a partire dal 1 luglio 2013 Equitalia ha azzerato e cancellato le cartelle ruolo con una anzianità di 10 anni e con importi inferiori ai 2 mila euro.

Come ottenere il Bonus mobili

 Il testo del Decreto sulle ristruturazioni e l’ efficienza energetica degli edifici, passato recentemente alla Camera per la definitiva approvazione, prevede, a fianco di incentivi per le suddette operazioni, anche la possibilità per i contribuenti di ottenere una detrazione fiscale per l’ acquisto di elettrodomestici e di mobili che dovranno però trovare luogo sempre all’ interno dell’ immobile interessato dal progetto di ristrutturazione.

Possibili aumenti per Irpef, Ires e Irap entro fine anno

 Gli analisti della Cgia di Mestre hanno di recente ipotizzato, sulla base di alcune stime, che le principali tasse che saranno chiamati a versare i contribuenti italiani ed in particolare le piccole imprese, potranno subire dei considerevoli aumenti entro fine anno.

Possibili aumenti per la Tares entro fine anno

 Gli analisti della Cgia di Mestre hanno calcolato che entro la fine dell’ anno, in particolare nei mesi di novembre e di dicembre, potrebbe venire a crearsi una sorta di ingorgo fiscale, dovuto all’ accumularsi di ben 24 diverse scadenze, tra contributi e tasse, che potrebbero gravare molto sui bilanci delle piccole imprese italiane, che già soffrono la morsa del credit crunch.  

Aumenti e ribassi sulle bollette

 Nelle bollette, il 30 per cento dei costi, è rappresentato dalle tasse che il cittadino, tramite il gestore del servizio, deve pagare allo Stato. Il che vuol dire che il prezzo vero e proprio del consumo è molto basso. Nonostante questa notizia denunciata dall’Aeeg alla Camera, i prezzi di energia e gas in Italia sono stati adeguati alla media europea.

Per le tasse crolla la domanda di energia

In questo momento si apprende inoltre che proprio dal primo luglio sono scattate una serie di novità riguardo le tariffe di luce e gas che hanno alternativamente subito aumenti e ribassi. Ne dà notizia sempre l’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Ma perché si parla di riduzioni e di aumenti nello stesso momento?

Oltre il fisco gli aumenti delle bollette in arrivo

Perché prima è stato dato l’annuncio dell’alleggerimento delle bollette del gas che ha fatto tirare un sospiro di sollievo alle famiglie, per poi scoprire che peri via di un procedimento sanzionatorio verso 6 compagnie, è stato necessario un aumento delle tariffe. Le sei compagnie in questione devono ancora versare 400 milioni di euro a Snam Rete Gas.

Riassumendo, dal primo luglio le famiglie possono contare su una riduzione del costo della bolletta del gas dello 0,6 per cento e in un aumento della bolletta della luce dell’1,4 per cento. L’aumento e lo “sconto” sono entrambi equivalenti a 7 euro circa.

Le mini tasse inserite per la manovra economica

 24 scadenze fiscali a fine anno. E’ questo il conteggio fatto dalle associazioni in relazione all’impegno che l’Erario chiede alle famiglie e alle imprese. Questo ingorgo è possibile soltanto perché per motivi economici, o meglio per aumentare il potere d’acquisto dei cittadini, si è scelto di sospendere il pagamento dell’IMU sulla prima casa e rinviare di un trimestre l’aumento dell’IVA.

Le mini tasse inserite per la manovra economica

Queste manovre, però, hanno richiesto al Governo la disponibilità di ben 550 milioni di euro che gli esperti di economica al servizio di Letta hanno pensato di ricavare dall’introduzione di una serie di mini tasse che andranno a colpire sempre i cittadini. Il business in cui lo Stato ha intenzione di mettere le mani in modo pesante è quello delle sigarette elettroniche.

Tutto deve in realtà essere tassato, visto che per ricavare 550 milioni di euro in pochi mesi, lo sforzo è davvero incredibile. Per questo si è scelto d’introdurre delle imposte per la pausa caffé ma anche per le merendine. In più, proprio in vista della stagione estiva, si è deciso di tassare i gadget che solitamente vengono offerti insieme alle riviste, per esempio il telo da mare o la pistola ad acqua per i più piccoli.

L’imposta di bollo sarà aumentata, così come anche il prezzo della benzina che fa prevedere una nuova serrata dei gestori proprio al momento dell’esodo. Rincarata anche al Robin tax sull’energia per le piccole aziende, ma quello che colpisce è l’intervento sulle sigarette elettroniche. Il 58% del loro costo, infatti, andrà a finire nelle tasche dell’Erario.

24 scadenze fiscali a fine anno

 Il Fisco, solo in apparenza, sta dando tregua ai consumatori visto che il Governo, per aumentare il potere d’acquisto delle famiglie, ha scelto di sospendere il pagamento dell’IMU sulla prima casa e rinviare di un trimestre l’aumento di un punto percentuale dell’IVA. Questi spostamenti nelle scadenze del terzo trimestre fiscale dell’anno, comportano un imbottigliamento alla fine dell’anno nei pagamenti.

Rinviato l’aumento dell’IVA

In pratica non si paga adesso l’IMU, si aumenterà in seguito l’IVA ma alla fine dell’anno ci saranno ben 24 appuntamenti con il fisco e saranno sicuramente più pesanti del previsto. L’IVA, ma anche l’IMU e la TARES non prevedono aliquote minori rispetto a quelle indicate per lo scorso anno.

Abitazione principale e decreto fare

Il fatto che l’IVA aumenti con un trimestre di ritardo, vuol dire che il Governo sarà costretto ad aumentare gli acconti di fine anno dovuti all’Erario per IRPEF, IRES e probabilmente anche per l’IRAP. Secondo una stima recente, gli appuntamenti con l’Erario della fine dell’anno, dei mesi si novembre e dicembre, sono circa 24. Considerando che riguardano sia i cittadini che le imprese, potrebbe dunque esserci un calo repentino dei consumi proprio nei momenti dell’anno in cui le festività stimolano la capacità di spesa.

Le imprese, da qui alla fine dell’anno, dovranno mettere da parte circa 56 mila euro per far fronte alle richieste dell’Erario.