Perché le banche cambieranno gli spread

 Lo spread applicato dalle banche ai mutui, riesce a fare il bello e il cattivo tempo riguardo il tasso finito che deve essere accettato dagli aspiranti mutuatari. In futuro, ormai lo confermato tutte le statistiche, sarà sempre più conveniente il tasso variabile  ma più in generale si nota la volontà o la necessità degli istituti di credito di modificare gli spread.

Il loro guadagno, dicono gli esperti, sarà in calo, lo spread quindi diminuirà con le solite differenze da banca a banca. Secondo una consuetudine poco ortodossa, infatti, gli spread applicati dagli istituti di credito, fino a quale mese fa, seguivano l’andamento dello spread tra Bund e BTp. Un movimento simmetrico anche abbastanza illogico se ci pensiamo bene che adesso sembra finito.

Perché sarà sempre più conveniente il tasso variabile

Ci sono invece be quattro motivi per cui in futuro gli spread cambieranno. Prima di tutto perché il valore dell’Euribor resterà ai minimi e quindi sarà sempre più difficile per le banche mantenere alto il prezzo dei loro prodotti e giustificare questa tenuta sui massimi livelli possibili.

In secondo luogo i risparmiatori hanno provveduto in tempo di crisi a mettere soldi sui conti deposito. Queste forme d’investimento hanno garantito un rendimento ai cittadini ma hanno anche aumentato la raccolta delle banche e questo potrebbe stimolare la riduzione degli spread.

C’è poi da dire che i mutui di oggi, rispetto a quelli del passato sembrano quasi meno convenienti e questa sensazione non può essere confermata nella realtà. Infine, il rischio più importante è nella sostenibilità di tutto il sistema creditizio italiano, con queste premesse, per un lungo periodo.

Perché sarà sempre più conveniente il tasso variabile

 I mutui a tasso variabile, anche sul lungo periodo, sono da considerarsi i più vantaggiosi. C’è addirittura un’indagine dell’esperto del Sole 24 Ore dedicata all’argomento che spiega che in futuro i tassi variabili saranno sempre più vantaggiosi dei tassi fissi.

Perché le banche cambieranno gli spread

Il punto di partenza è la situazione contingente, in cui le richieste di mutuo sono sempre minori e gli aspiranti mutuatari, terrorizzati dall’andamento dell’economia e della finanza internazionale, si rifugiano nei mutui a tasso fisso. Ad ogni modo, sommato l’IRS di periodo con la media degli spread applicati dalle banche, si prevede che in futuro ci sia un aumento di 50 punti base del tasso finito.

BPM ti strizza il mutuo

Il divario dai mutui a tasso variabile aumenterà ancora e questo farà sì che le soluzioni miste e variabili siano sempre più convenienti. In fondo anche l’andamento dell’IRS dipende dall’andamento dei titoli di stato tedeschi che, ora nel momento in cui è stata rinnovata la tripla A alla Germania, minacciano di essere a lungo i primi della classe.

Al crescere del rendimento dei bund cresce anche l’indice IRS. Per quanto riguarda gli indici di riferimento che compongono il TAEG dei prodotti variabili, quindi l’indice Euribor e l’indice BCE, è probabile che restino bassi fino alla fine del 2014.

Annullare il mutuo per tassi elevati si può

 Chi si occupa del mercato immobiliare ha sicuramente bisogno di conoscere bene anche il settore dei mutui, perché nonostante una casa su due sia acquistata in contanti, il resto delle persone sono “aspiranti mutuatari”. Capita però che per inseguire il sogno di avere una casa, si possa essere disposti a tutto, anche a sottoscrivere un mutuo a tassi elevati che nel tempo possono trasformarsi in tassi usurari.

Il fisso di Cariparma scontato fino a dicembre

Secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione, la numero 350 del 2013, è possibile che una banca debba risarcire i cittadini qualora i tassi applicati siano da considerarsi superiori alla soglia d’usura. Per conoscere le soglie è bene consultare un bollettino trimestrale della Banca d’Italia.

Mutui sempre meno adatti ai giovani

Nel frattempo, per sapere se il mutuo sottoscritto con il proprio istituto di credito è annullabile “per applicazione di tassi usurari”, si consiglia di prendere visione del vademecum dei Confonsumatori. La guida proposta dall’associazione, spiega che ci sono almeno sei punti per riconoscere un mutuo “fuorilegge”.

Prima di tutto bisogna avere da parte una copia del contratto di mutuo e in ogni caso si può chiederne una copia alla banca. Il secondo passo è quello di chiedere una valutazione del tasso ad un ragioniere o ad un commercialista, per poi confrontare la perizia con i tassi della Banca d’Italia.

Soltanto constatata l’illegalità del contratto è possibile attivare la diffida della banca e chiedere l’applicazione del principio sancito dalla Cassazione.

Per Bankitalia le sofferenze sono stabili

 Mentre non sembra affatto voler mollare la presa la morsa del credito che negli ultimi tempi ha sempre più stretto il mondo dell’ impresa e delle famiglie italiane, da Bankitalia arriva almeno un segnale positivo in merito allo stato delle “sofferenze” bancarie del Paese.

Come richiedere il rimborso se il tasso di interesse del mutuo supera la soglia di usura

 I tassi di interesse applicati ai mutui in Italia sono molto alti. Tanto che, in alcuni casi, può accadere che questi divengano superiori al tasso di usura che ogni tre mesi viene stabilito dalla Banca d’Italia. È una situazione abbastanza rara, ma quando viene verificata è possibile per il cliente richiedere alla banca il rimborso degli interessi precedentemente pagati.

► Superiori al 25% gli interessi per chi acquista a rate

Per capire se la banca presso la quale è stato acceso il mutuo applica tassi superiori a quelli previsti è necessario sommare tutte le spese previste dal contratto di mutuo e da quello del relativo conto corrente. Alla somma di tutte queste spese va poi aggiunto anche il tasso di mora, ossia l’interesse che viene applicato in caso di mancato pagamento di una o più rate.

Se la somma totale, definita anche tasso effettivo globale, è superiore al tasso soglia di usura, il cittadino ha diritto, in base alla Legge n. 108/96, a richiedere alla banca il rimborso delle somme pagate a titolo di interesse.

► Equitalia cancella i vecchi debiti fino a 2 mila euro

Le banche sono obbligate a fornire ai cittadini che ne facciano richiesta tutti i documenti dell’ultimo decennio. Se si riscontrano delle anomalie, quindi, è consigliabile rivolgersi ad un avvocato o ad una associazione di categoria per precedere alla richiesta di rimborso.

Una carta di credito di American Express

 Se pensate ad un brand di carte di credito, è probabile che tra i primi loghi riaffiori alla mente quello di American Express, una società che ha sede a New York e che si occupa di servizi finanziari oltre ad operare nel mondo dei viaggi.

Una proposta molto interessante di American Express è la Carta Verde che serve per il pagamento di tutti i tipi di acquisti. Si tratta di una carta di credito che offre un servizio di base a livello gratuito per il primo anno. Poi si dovranno corrispondere ben 75 euro all’anno. Per la richiesta di una carta supplementare è necessario pagare 36 euro anche per il primo anno.

American Express della Popolare di Sondrio

Sono comprese nel prezzo della carta, anche le assicurazioni, 5 nello specifico: Protezione d’Acquisto, Protezione in caso di uso illecito della carta, Predisposizione gratuita della carta sostitutiva, Assicurazione inconvenienti e infortuni di viaggio e Global Assist 24 ore su 24 per le consulenze mediche e legali d’emergenza quando si viaggia all’estero.

American Express licenzia i dipendenti

Chi sottoscrive una carta American Express è iscritto anche al programma fedeltà Membership Rewards. Tramite l’adesione a questo programma ogni euro di spesa effettuato con la carta si trasforma in un punto e dopo averli accumulati in buona quantità è possibile trasformarli in un premio, per esempio un viaggio, un aggeggio tecnologico, o tanto altro ancora.

Il prestito per chi deve andare in vacanza

 Ormai si chiede un prestito per qualsiasi cosa, per esempio per pagare tutte le spese sostenute in un mese. Chi ha dei debiti non troppo consistenti, usa la carta di credito per i pagamenti in modo da dilazionare il più possibile il pagamento fatto in un determinato periodo.

I nuovi tassi per la cessione del quinto

In generale, però, ci sono anche persone che chiedono un prestito per lo svago, magari per andare in vacanza, perché la destinazione scelta, disponibile soltanto in un certo periodo, comporta una spesa molto consistente.

Se si rientra nel secondo insieme, il consiglio che danno gli esperti è di rivolgersi alla banca. Gli istituti di credito riescono ad offrire prestiti a tassi interessanti a chi ha bisogno di cifre che non eccedono i 4000 euro.

I prestiti vacanza studio esistono ancora

Insomma, se lavorando tutto l’anno pensate di esservi meritati una vacanza, ma non sapete proprio come pagarla, il prestito è una soluzione ottima per salvare capra e cavoli.

I prestiti vacanza comportano l’accredito della somma richiesta direttamente sul conto corrente del richiedente. A garanzia della richiesta occorre presentare la certificazione di un reddito da lavoro o da pensione. La quantità di prestito ottenibile dipende dalla capacità di rimborso ma in genere i prestiti riescono a coprire l’intero costo della vacanza e sono ammortizzabili in un periodo variabile da 1 a 10 anni.

I nuovi tassi per la cessione del quinto

 Sono stati definiti dall’Inps i nuovi tassi d’interesse da applicare alla cessione del quinto della pensione, una forma di prestito particolarmente gettonata da chi ha un assegno pensionistico e in virtù del versamento costante dell’ente previdenziale riesce ad offrire garanzie importanti ai creditori.

La cessione del quinto su Poste Italiane

I prestiti con la cessione del quinto, tanto per riepilogare, consistono nella richiesta di un finanziamento che sia poi ammortizzato nel tempo tramite la cessione di un quinto dello stipendio o della pensione. Un recente decreto, pubblicato il 24 giugno scorso, ha indicato quali sono i tassi effettivi e globali medi da applicare a questo prestito.

Ottenere un prestito senza busta paga

La sigla per questi tassi è TEGM e sono stati definiti quelli validi dal primo luglio fino al 30 settembre 2013. I tassi sono stati modificati per gli importi che sono al di sotto dei 5000 euro: il TEGM è pari all11,58 per cento e il tasso d’usura corrispondente è del 18,47 per cento ed è considerato in calo rispetto al trimestre precedente.

Per quanto riguarda gli importi superiori a 5000 euro, il TEGM definito è dell’11,64 per cento con il tasso della soglia d’usura che è sceso fino al 18,55 per cento. I tassi di soglia sono modificati anche in base all’età del richiedente. 

Ancora aumenti per le assicurazioni

 Tutti i cittadini consumatori, in vita loro, hanno stipulato almeno un contratto di assicurazione. Poco frequenti, se non come strumenti d’investimento, i contratti per le polizze vita, mentre sono fondamentali quelle per l’RC auto.

Gli effetti della liberalizzazione

In pratica, vista la diffusione massiccia delle autovetture è molto improbabile che una famiglia non possegga una macchina e almeno una volta abbia sottoscritto una polizza assicurativa. Peccato che l’ultima ricognizione del settore abbia confermato che fare un contratto di RC auto sia diventato troppo esoso.

A dirlo, tra l’altro, non sono le singole compagnie assicurative con i loro osservatori ma l’Ivass in persona che ha parlato di aumento dei costi dell’RC auto. In questo incremento sono particolarmente penalizzate le donne, soprattutto se neopatentate e i centauri. Avere una moto, quindi, consente di risparmiare tempo e denaro per il carburante ma non per la polizza .

Il risparmio per i viaggi parte da internet

I premi delle polizze, da un anno all’altro, sono cresciuti anche di 400 euro. Il caso emblematico, riportato anche da Supermoney, è quello di una donna patentata di Venezia che nel 2013 ha ricevuto la richiesta di un pagamento dell’assicurazione di 2600 euro quando, meno di un anno fa aveva rinnovato la stessa assicurazione con meno di 1200 euro.

In termini percentuali l’aumento dei costi delle assicurazioni è stato del 20 per cento.

 

Per Draghi i tassi rimarranno bassi finché necessario

 Dopo le anticipazioni che erano trapelate nelle scorse ore, arriva, attesa, anche la conferma in conferenza stampa da parte del governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, che ha rassicurato sul fatto che i tassi rimarranno bassi fino a quando sarà necessario.