E’ tornato il Gran Mutuo Cambio Scelta

 I mutui a tasso variabile sono tra i preferiti degli utenti perché, almeno in questo particolare momento storico, consentono di approfittare della crisi che tiene i tassi ai livelli minimi. In realtà un rimbalzo dei tassi è alle porte e quindi, coloro che vogliono mettersi al sicuro, prediligono addirittura il tasso misto.

L’opportunità di cambiare tasso, passando dal fisso al variabile, nel corso del piano d’ammortamento, è estremamente vantaggiosa. Tra i prodotti di questo tipo è tornato a far valere le sue caratteristiche di convenienza il Gran Mutuo Cambio Scelta di Cariparma che fa parte – a livello bancario – di uno dei gruppi stranieri più appetibili del momento, la Crédit Agricole.

Per i mutui meglio andare all’estero

Il Gran Mutuo Cambio Scelta è pensato per coloro che hanno intenzione di acquistare la primo o la seconda casa ed è un vero tasso misto. Il piano d’ammortamento si sceglie tra quelli disponibili, da 10 a 30 anni e l’importo finanziabile è sempre l’80 per cento del valore di perizia dell’immobile che viene offerto in garanzia alla banca.

In pole tra i variabili anche il prodotto Cariparma

Lo spread applicato dalla banca cambia in base al piano d’ammortamento e deve essere aggiunto inizialmente all’Euribor 3 mesi. Lo spread è del 3,60% per i mutui da 10 a 20 anni, dl 3,70% per i mutui da 21 a 25 anni e del 3,80% per i mutui da 26 a 30 anni. Ogni due anni, poi, si ha la possibilità di optare per il tasso fisso, oppure di tornare al tasso variabile. Nel caso del tasso fisso, l’indice di riferimento cui sommare gli spread indicati è l’IRS 2 anni.

Recuperate le agevolazioni sulle case non più abitazione

 Adesso che è stata reintrodotta la tassa sulla casa, l’IMU per intenderci, con tutte le modifiche e gli aggiustamenti introdotti dalle diverse dirigenze finanziarie, anche sulle agevolazioni legate all’abitazione principale c’è una maggiore attenzione dell’Erario.

L’ultima notizia sull’argomento riguarda il recupero delle agevolazioni nel momento in cui un’abitazione principale ha subito una variazione catastale in “ufficio”. Se dunque un immobile ha una funzione diversa rispetto a quella prevista dalla legge per l’agevolazioni, si possono recuperare gli sconti effettuati.

I vantaggi per i giovani lombardi

La Corte di Cassazione, il 5 giugno 2013, con la sentenza 14173, ha deciso che se un immobile acquistato con i benefici “prima casa” non è usato come abitazione principale, le agevolazioni possono decadere e i proprietari degli immobili possono essere chiamati alla cassa per il versamento delle imposte.

Per le agevolazioni sulla prima casa vale il dato anagrafico

Le tasse saranno nella misura della differenza tra imposte ordinarie e imposte pagate in misura ridotta, cui si dovrà aggiungere una sanzione del 30 per cento. La variazione urbanistica dell’immobile, nel caso specifico alla base della sentenza, prevedeva il passaggio di un’unità da casa ad ufficio.

All’inizio, il primo grado di giudizio, aveva dato un parere sull’argomento favorevole al contribuente, poi il Ctr Lombardia, accogliendo l’appello dell’ufficio ha ribaltato la sentenza e dato ragione all’amministrazione tributaria.

Come si negozia il mutuo: tasso fisso o tasso variabile?

 In fase di negoziazione del mutuo, una delle scelte fondamentali riguarda il tasso: fisso o variabile? Gli economisti propendono per il tasso variabile. In questo periodo sembra essere quello più vantaggioso: la rata deriva solitamente dalla somma tra lo spread e l’euribor calcolato ad 1 o a 3 mesi. Sull’euribor dato – 1 o 3 mesi – i pareri sono discordanti, ma visto l’altalenarsi ciclico dei mercati pare che in realtà se si desidera negoziare un mutuo di lunga durata gli effetti sembrino minimali.

Si fanno man mano più importanti invece in caso di negoziazione di mutui alquanto brevi. Se i tassi sono in decrescita l’euribor è più conveniente a 1 mese, se sono in salita lo è a 3 o 6 mesi.

Chi propende per un mutuo fisso dovrà fare riferimento al tasso finito che dipende anch’esso dallo spread del momento di stipula al quale vengono però sommati altri vari valori. In entrambe le tipologie il dato finale lo sancisce il TAEG che, come nei finanziamenti, conferma qual è realmente il tasso che si paga, comprensivo di ogni altro onere.

Per sapere se è più conveniente negoziare un tasso fisso o variabile bisognerebbe essere dei veggenti. Oppure, più semplicemente, sarà opportuno farsi (fare) due conti sul tasso attuale. Al momento per i tassi del variabile (quindi spread + euribor) non paiono previsti aumenti che potranno giungere tra qualche anno.

Nel frattempo sarà tuttavia restituito parte del capitale e considerato che gli interessi si versano sul capitale residuo, la rata tenderà a diminuire anche se il tasso diventerà più alto.

Solo ad esempio a giugno 2013 la media delle proposte a tasso fisso ha TAEG che si attesta sul 5.60%, mentre le proposte a tasso variabile hanno TAEG sul 3.50%. Ciò vuol dire che per rimborsare un mutuo di 100.000 euro in 20 anni a tasso fisso sono previsti quasi 61.000 euro di interessi mentre con tasso variabile sono previsti quasi 33.000 euro di interessi ma solo se i tassi non aumenteranno almeno nei primi anni.

Quali sono le altre spese negoziabili? Le spese iniziali, generalmente di apertura pratica e perizia: alcune banche le offrono gratuitamente, ma altre arrivano oltre i 2.000 euro. Seguono le spese ricorrenti annuali, generalmente riguardanti incasso della rata, assicurazione, comunicazioni e varie ed eventuali.

Deutsche Bank tra i migliori variabili di giugno

 Chi intende comprare casa nel mese in corso, farà bene a dare una spulciata al sito della Deutsche Bank, nella sezione dedicata ai prodotti a tasso variabile. Il mutuo a tasso variabile di questa banca tedesca operante nel nostro paese è uno dei migliori del momento.

Qual è la situazione dei mutui e dei tassi

Considerando le richieste di mutuo d’importo pari a 140 mila euro e un tasso variabile indicizzato con l’Euribor e rimborsato in 25 anni, Deutsche Bank è addirittura il primo istituto di credito in classifica. Il TAEG proposto è del 3,20 per cento. Il tasso di partenza è del 3,06 per cento ed è la somma tra l’Euribor a 3 mesi e lo spread applicato dalla banca del 2,85%. Da considerare nelle spese anche i costi iniziali di 1090 euro. Non sono previste delle spese ricorrenti.

Deutsche Bank è il miglior mutuo variabile

Il mutuo pratico a tasso variabile, tra i vantaggi, presenta anche l’erogazione dell’importo richiesto all’atto di mutuo e la gratuità dell’assicurazione obbligatoria per scoppio e incendio. Analizzando nel dettaglio la scheda riassuntiva del prodotto offerta da Mutuisupermarket, scopriamo che nelle spese sostenute dall’aspirante mutuatario deve essere inserita l’imposta sostitutiva che è minimo di 350 euro, infatti è pari allo 0,25% dell’importo erogato per la prima casa e sale al 2 per cento dell’importo erogato per chi acquista la seconda casa.

Tasso del mutuo: meglio fisso o variabile?

 Di questi tempi le banche sono piuttosto restie a concedere mutui ai loro clienti. Un problema del quale si sta occupando il Governo proprio in questi giorni al fine di sbloccare la situazione e permettere all’economia di ripartire.

► Btp-Bund come incidono sui tassi dei mutui?

A volte, comunque, i mutui vengono concessi. In questo caso, è meglio scegliere tra un mutuo a tasso fisso o un mutuo a tasso variabile?

In questo periodo l’opzione migliore è quella del tasso variabile, che, dato che i tassi vengono continuamente rivalutati al ribasso, potrebbe portare ad un risparmio sul tasso fisso di circa il 2%.

Gli italiani non sono, però, molto predisposti a scegliere i mutui a tasso variabile, in quanto rimane sempre la paura di trovarsi a pagare delle rate altissime a causa di un aumento degli stessi. Una soluzione per risparmiare sulle rate del mutuo potrebbe essere quella di scegliere un mutuo a tasso variabile e utilizzare la differenza della rata che si pagherebbe con un tasso fisso per aderire ad un altro strumento di risparmio.

In questo modo, nel caso in cui la rata a tasso fisso dovesse improvvisamente aumentare, si avrebbe a disposizione un piccolo capitale con il quale far fronte all’eventuale spesa.

Un’altra soluzione per coloro che non vogliono scegliere un mutuo a tasso variabile è quella di optare per un mutuo a tasso fisso con Irs rinnovabile (Interest Rate wap, una sorta di accordo sul valore dei tassi di interesse dei flussi di capitale).

► Qual è la situazione dei mutui e dei tassi

Sottoscrivere ad un mutuo a tasso fisso con Irs rinnovabile vuol dire che l’interesse sul mutuo è calcolato per un periodo inferiore a quello della durata del mutuo stesso e quindi, proprio per questo motivo, sicuramente più basso del tasso di interesse fisso.

Questo è un consiglio che vale soprattutto per i mutui concessi dalle banche italiane che prevedono un piano di ammortamento con rate via via più basse con il passare del tempo.

Il mutuo a tasso fisso con Irs rinnovabile prevede che l’Irs venga rivalutato dopo cinque anni e al momento della sua rivalutazione il nuovo tasso Irs potrebbe essere più alto di quello fissato in precedenza.

E se il mutuo è stato già acceso? Come si può fare per risparmiare sulle rate?

Se avete già stipulato un contratto di mutuo, che sia a tasso fisso o variabile, potete sempre ricorrere alla rinegoziazione del mutuo. Grazie a questa possibilità si possono rivedere i termini del mutuo con la banca che lo ha concesso o, nel caso si sia trovata una banca che ha delle condizioni più vantaggiose, optare per il trasferimento del proprio debito su questa con la possibilità anche di poter variare l’importo delle rate e quindi la durata dl mutuo stesso.

Gli strumenti per i mutui pensati dal Governo

 Il settore creditizio resta ancora inaccessibile per un gran numero di famiglie e imprese. Un recente rapporto della Banca d’Italia, infatti, ha dimostrato che nonostante il differenziale tra BTp e Bund si mantenga da settimane sotto i 300 punti base, tuttavia un altro spread, quello applicato dalle banche ai mutui, non accenna a decrescere.

Btp-Bund come incidono sui tassi dei mutui?

E’ una situazione alla quale trovare una soluzione. Oggi la via d’uscita sembra essere indicata proprio dal governo che sta per varare degli aiuti per agevolare i finanziamenti che le banche erogano a chi deve acquista delle abitazioni. Siamo di fronte al cosiddetto “decreto del fare” che già alla fine di questa settimana dovrebbe vedere la luce.

In quali regioni si ottiene facilmente un mutuo

A quel punto si darà il via alle cosiddette obbligazioni garantite su proposta dell’ABI e dell’ANCE. Si tratta di strumenti finanziari volti a far ripartire il settore dei mutui. Il problema è tutto nelle statistiche che racconto del calo del 50 per cento dei finanziamenti concessi alle famiglie che vogliono comprare casa.

Il governo ha intenzione di mettere sul piatto della bilancia circa 10 miliardi di euro per far sì che le banche mettano a disposizione dei potenziali acquirenti, dei prodotti che rispettano gli standard del mercato anziché incidere al rialzo. In programma anche l’attivazione di una serie di garanzie sui finanziamenti erogati.

Btp-Bund come incidono sui tassi dei mutui?

 Il differenziale che c’è tra i nostri BTp e i Bunde tedeschi influisce sicuramente sullo spread che a cascata va ad influire anche sulle rate dei mutui accesi dalle famiglie e dalle imprese. Il problema è che se cambia questo spread non c’è un cambio altrettanto forte dei tassi per via di un altro spread, quello applicato dagli istituti di credito, che stenta ad abbassarsi.

In quali regioni si ottiene facilmente un mutuo

La Banca d’Italia, di recente, ha portato a termine uno studio relativo ai tassi d’interesse e alla situazione del credito in Italia e poi ha messo questo documento nelle mani della Banca Centrale Europea per far presente quello che realmente accade in Italia. I dati riportati nel documento sono riferiti all’aprile del 2013 e presentano un confronto con il mese precedente.

Qual è la situazione dei mutui e dei tassi

Il dato immediatamente evidente è quello relativo allo spread tra BTp e Bund che ormai viaggia sereno sotto i 300 punti, da quando l’Italia ha raggiunto un equilibrio post elettorale. Lo spread stabile sotto la soglia indicata incide sull’Euribor e sull’IRS ma se si confrontano i dati di aprile con quelli di marzo si scopre che c’è stato un aumento dei tassi sui mutui dal 3,90 al 3,95 per cento.

Non dovrebbe essere confermata questa tendenza nel mese di maggio che invece presenta dei messaggi positivi. Il problema però resta: lo spread applicato dagli istituti di credito stenta a decrescere.

In quali regioni si ottiene facilmente un mutuo

 Ci sono dei mestieri che oliano i meccanismi del credito, delle previsioni che consentono di accedere con maggiore facilità ai mutui messi a disposizione dalle banche. C’è però da valutare anche una variabile geografica: ci sono infatti delle regioni dove è più facile ottenere un mutuo.

BCC in promozione con il variabile con CAP

L’analisi che stiamo per riportare è stata condotta dal CRIF che ha analizzato i prestiti e i mutui in circolazioni individuando le regioni in cui è più semplice entrare in contatto con la banca. I dati usati nelle elaborazioni riguardano il 2012 e il confronto per stabilire la classifica è stato fatto considerando i dati dell’anno prima, quindi del 2011.

La conclusione è che i mutui più semplici da ottenere sono quelli erogati in tre regioni d’Italia: la Valle D’Aosta, il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia. In queste regioni, tra l’altro, nel 2012 la battuta d’arresto nella concessione dei mutui è stata attenuata con rapporto al resto dello Stivale e infatti i mutui erogati sono diminuiti del 30 per cento.

Poste Italiane ha mutui convenienti a giugno

Ci sono poi delle regioni in cui l’erogazione dei mutui è stata minore ma la flessione è stata inferiore alla soglia del 40 per cento. Si tratta di Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto. In coda ci sono invece le regioni la cui situazione può essere considerata preoccupante: Calabria, Campania, Puglia e Marche. Quest’ultima regione, dal punto di vista creditizio, è considerata la maglia nera d’Italia.

 

 

Qual è la situazione dei mutui e dei tassi

 Supermoney, come periodicamente accade, ha fatto un censimento dei migliori mutui in circolazione a tasso fisso e variabile, affidandosi alle offerte presenti in rete.

Una ricerca che contribuisce al chiarimento della situazione dei tassi d’interesse sul mercato, nonché effettua una panoramica attendibile del settore creditizio. Se si considerano i mutui presenti sul mercato si scopre che nel giro di pochi mesi i tassi d’interesse hanno raggiunto livelli molto alti.

Non siamo ancora nella fase in cui un certo tasso applicato dall’istituto di credito “X” è da considerare grave, ma di certo il mercato immobiliare si è un po’ bloccato.

BCC in promozione con il variabile con CAP

L’ancora di salvataggio è fornita dagli indici europei cui si legano i prodotti delle nostre banche. Per esempio Euribor e Eurirs che definiscono rispettivamente il TAEG dei mutui variabili e dei fissi, sono sempre sommati allo spread delle banche. Quest’ultimo indicatore è cresciuto in modo esponenziale, mentre i tassi europei si sono abbassati sempre di più.

Mutuo S.O.S. a tasso variabile con la BCC

Entriamo nel vivo della ricognizione di Supermoney e vediamo il podio dei mutui a tasso variabile. Il miglior prodotto in circolazione è offerto da Webank che propone un TAEG al 3,18%. Non si allontanano molto Deutsche Bank e BNL il cui tasso variabile d’ingresso è del 3,22 per cento. Per il comparto fisso la migliore proposta è sempre Webank con un TAEG al 5,09%. A seguire BNL con il tasso al 5,52% e poi ancora Intesa Sanpaolo con il TAEG al 5,72%.