Come spingono la crescita gli Stati Uniti e il Giappone

 Il Giappone e gli Stati Uniti hanno deciso con le loro rispettive banche mondiali, di partire all’assalto dell’economia internazionale e di svalutare yen e dollaro per sostenere l’economia interna. Una scelta che è stata considerata discutibile dai loro partner, tanto che in Europa si è arrivati a parlare di guerra di valute.

La Fed condiziona il mercato Forex

Il fatto è che l’Europa, dal punto di vista monetario, sembra essere rimasta a guardare quello che fanno gli altri. Lo stesso Draghi ha lasciato invariati i tassi ma non ha detto se ci sono altre azioni preventivate da qui alla fine dell’anno.

Secondo il Fondo Monetario, a questo punto, si può parlare di un mondo a tre velocità che lascia però perplessi molti leader. Il primo tra tutti è Barack Obama che non si rassegna a considerare morente l’Europa. Queste “considerazioni”, però non influiscono sull’andamento dei mercati.

In Giappone aumenta il Nikkei e perde lo yen

Per esempio in Europa, le varie “piazze affari” sono sospinte dall’entusiasmo. Lo spread italiano in calo è preso come simbolo di questa euforia. Poi, nel caso particolare dell’Italia c’è la speranza che entro 50 giorni si formi il nuovo governo.

La banca di Tokyo, intanto, spinge per risollevare l’economia locale che da almeno 20 anni sembra intorpidita da una gestione poco lungimirante delle finanze nazionali.

E’ davvero tutta colpa della Germania?

 In Europa sembra che ormai fare parte del Vecchio Continente sia soltanto un modo per tentare di andare in bailout, in bancarotta. Per diversi mesi si è pensato che le diverse crisi, come quella di Cipro, quella della Slovenia, quella della stessa Grecia, fossero un effetto della fragilità dei loro sistemi bancari.

L’Europa e gli alert del resto del mondo

Certo gli istituti di credito hanno un grosso problema, ma in seconda battuta i problemi si sono legati al fatto che i paesi indicati hanno fatto degli sforzi enormi per non uscire dall’euro. La permanenza nella moneta unica, è come una scatola con il doppio fondo: quello che si vede è che non uscire dall’euro è importante per la sopravvivenza del paese in crisi, ma quello che si lascia intendere, il doppio fondo, è che tutto è fatto per sostenere l’economia tedesca.

Cipro cambierà l’Europa, lo dice la Germania

Insomma, per farla breve: è colpa della Germania se l’Europa è in crisi. Un assunto che sta prendendo piede ma che per troppi analisti sembra addirittura eccessivamente facile. La Germania sta diventando il capro espiatorio di questa crisi europea anche per il fatto di sostenere con svariate elargizioni, anche i fondi di solidarietà.

Quello che si teme è che molti altri paesi, magari capitanati dalla Francia che per i problemi strutturali che sta affrontando non è più in grado di fare da contraltare a Berlino, si uniscano contro la Germania facendo crollare il suo sistema economico.

In Giappone aumenta il Nikkei e perde lo yen

 La Fed condiziona il mercato Forex con le sue minute: sembra infatti che l’economia americana sia in una fase di espansione e non ci sia più bisogno del piano di quantitative easing precedentemente studiato. Anzi, tutto fa pensare che il QE si chiuderà entro l’anno.

Intanto la moneta unica del Vecchio Continente perde terreno sia dal dollaro che dallo yen. Eppure, la valuta nipponica, stando alle ultime osservazioni, è sempre in fase calante visto che la banca centrale giapponese ha deciso di svalutarla al fine di rilanciare l’economia.

Inflazione e stabilità dei prezzi nel discorso di Draghi

La borsa di Tokyo, nella prima seduta di contrattazioni seguita alla pubblicazione delle minute, ha chiuso in rialzo con l’indice Nikkei-225 dato al +1,96% fino a 13.549 punti.

Questo lieve ma importante rialzo, secondo molti analisti, dipende dal deprezzamento dello yen che è costantemente “in caduta libera”, ma dipende molto anche dal sentiment degli investitori che si stanno muovendo con prudenza nel mercato finanziario.

Draghi sulla guerra tra valute

Il Nikkei, in termini statistici è comunque ai livelli massimi raggiunti dal luglio 2008, quindi, praticamente, dall’inizio della crisi globale. Oggi sembra essere spinto verso l’alto soprattutto dai dati dell’export di aziende importanti come Bridgestone, Honda e Toyota.

L’unica variabile che potrebbe impensierire i mercati giapponesi è la Corea del Nord e il ritorno dell’incubo nucleare.

La Fed condiziona il mercato Forex

 La Fed come anche la Bce riesce a condizionare in modo importante il mercato valutario. In questi giorni a finire sull’ottovolante è stato il dollaro dopo una serie di minute pubblicate proprio dalla Fed.

Il dollaro, però, non è riuscito ad andare oltre la soglia dei 100 yen, probabilmente per il fatto che si aspetta un altra mossa della Fed, magari l’annuncio di una riduzione del piano di acquisto di titoli, il famoso quantitative easing, già alla fine del 2013.

L’evoluzione del cambio euro/dollaro

Se il dollaro oscilla, ci sono delle ripercussioni anche sull’euro e infatti nella mattina dopo le minute della Fed lo scambio si è assestato intorno ad 1.3072 nella sessione asiatica degli scambi. L’euro, in pratica ha perso lo 0,001% rispetto al dollaro, anche se ha contestualmente guadagnato terreno rispetto alla sterlina e perso nei confronti dello yen lo 0,05% del suo valore.

A cosa prestare attenzione per investire nel Forex

Le minute della Fed, ad ogni modo, lasciano intendere che entro la metà dell’anno ci sarà una riduzione del QE con il passaggio entro la fine dell’anno ad un piano d’acquisti pari a zero.

Questi documenti, secondo molti analisti, sembrano molto aggressivi. Altri, interrogati sull’argomento, ritengono che tutto dipende dal fatto che la situazione economica americana è in una fase non positiva e si cercano strumenti per nasconderlo agli investitori.

Le soluzioni temporanee di Pramerica

 Se avete intenzione di mettere al sicuro i vostri risparmi ci sono delle soluzioni da evitare: sicuramente i conti all’estero, magari in quelli che ieri erano identificati come paradisi fiscali ed oggi hanno dimostrato tutta la loro fragilità. L’esempio lampante è Cipro.

Le polizze RCA più convenienti d’Italia

La seconda cosa da evitare è l’acquisto dei titoli del debito pubblico, quali i Btp che offrono un rendimento minimo e in caso di prelievo forzoso possono anche essere sottoposti ad una tassazione extra.

Professionista sicuro con Reale Mutua Assicurazioni

Terza cosa occorre evitare i conti deposito, per lo stesso motivo dei precedenti. Alla fine, sul piatto della bilancia resteranno i Bot e le assicurazioni. Quelle sulla vita hanno spopolato negli ultimi decenni e tra i prodotti migliori sono stati indicati quelli di Reale Mutua e di Pramerica. Insieme abbiamo considerato Valuta Reale Vita Intera e Reattiva di Reale Mutua e le soluzioni a vita intera di Pramerica.

Adesso consideriamo di quest’ultima compagnia, le soluzioni temporanee. Si tratta di polizze che coprono in caso di decesso dell’assicurato e corrispondono un premio ai beneficiari indicati nella polizza. Si tratta di un’assicurazione classica che però paga soltanto nel caso in cui il decesso si verifichi nel periodo di pagamento del premio. Altrimenti la polizza funziona da strumento di accumulo di capitale con la possibilità di rivalutazioni semestrali.

Pramerica e le soluzioni a vita intera

 Pramerica, insieme a Reale Mutua, è una delle compagnie assicurative che offre il maggior numero di prodotti vantaggiosi per i cittadini. In generale, stando alle analisi relative al 2012 e all’ultimo decennio, tutte le polizze vita sono state molto richieste. Il rendimento offerto sui capitali versati, infatti, è mediamente del 4 per cento e questo vuol dire che batte molti altri prodotti creditizi, quali i conti deposito e i Btp che nel caso di un prelievo forzoso sarebbero anche i primi ad essere messi a repentaglio.

Valuta Reale Vita Intera

Le soluzioni a vita intera di Pramerica sono delle assicurazioni sulla vita che prevedono il pagamento di un capitale ai beneficiari della polizza nel caso in cui si verifichi il decesso dell’assicurato, indipendentemente dal momento in cui avviene l’evento luttuoso.

 Le polizze RCA più convenienti d’Italia

Rispetto alle soluzioni temporanee, questi prodotto offrono una copertura che supera la durata del pagamento della polizza. Il prodotto, ha come obiettivo quello di garantire un capitale ai beneficiari indicati dall’assicurato in caso di morte di quest’ultimo. Grazie alla rivalutazione semestrale, poi, il capitale ottenuto è anche maggiore di quello versato.

Il fatto di essere ideali per la soddisfazione di numerosi bisogni, è indiscusso visto che la protezione fornita ai beneficiari della polizza, sotto forma di capitale, è sicuramente importante. In più ci sono tanti altri prodotti assicurativi a corredo che consentono di proteggere la famiglia sul lungo periodo.

Reattiva di Reale Mutua Assicurazioni

 Le assicurazioni sulla vita, tra i tanti vantaggi che offrono, c’è che non possono essere toccate da un eventuale prelievo forzoso sui conti deposito. Se è vero che quello che è successo a Cipro può succedere anche altrove e può succedere anche in Italia, allora è bene investire in questi prodotti piuttosto che nei buoni del tesoro.

Le polizze RCA più convenienti d’Italia

Lo sanno i piccoli risparmiatori che negli anni hanno visto crescere i loro risparmi investiti in questi prodotti. Uno dei migliori in circolazione è sicuramente quello di Reale Mutua di cui abbiamo già visto Valuta Reale Vita Intera. Adesso passiamo alla considerazione del ReAttiva.

Si tratta in questo caso di un’assicurazione che copre i casi d’infortunio: sia quelli sul lavoro, sia gli infortuni domestici, sia i casi in cui ci si faccia male facendo sport o in vacanza. Nei casi d’infortunio, infatti, si corre il rischio di avere delle perdite economiche importanti. Con questa assicurazione ci si tutela a livello finanziario e si può estendere la tutela anche ai propri cari. Tutto è da scegliere in base alla disponibilità economica.

Le proposte sono diverse e si possono modulare in base alle esigenze e alla disponibilità economica dei richiedenti. Certo è che si tratta di strumenti importanti per la tutela in caso d’infortunio, con la possibilità di avere anche assistenza e tutela legale.

Tra i mutui agli stranieri boom di richieste rumene

 Un’interessante ricerca del Crif mostra qual è il livello d’integrazione finanziaria e bancaria degli stranieri presenti in Italia partendo dalle richieste di mutui e prestiti fatte da questi cittadini presenti nel nostro paese. Molto cambia in base alla nazionalità.

La domanda di mutui crolla soprattutto al Sud

Si parte dai prestiti, sia online che tradizionali. Nel 2012, il boom di richieste è stato quello dei cittadini rumeni che hanno presentato oltre mezzo milione di domande. A seguire ci sono i cittadini albanesi e poi quelli marocchini. La comunità cinese, che è molto presente in Italia, in questa classifica scivola fino al ventesettesimo posto.

Un discorso analogo può essere fatto per quanto riguarda i mutui immobiliari. Anche in questo caso le richieste più numerose arrivano dai rumeni presenti in Italia che collezionano il 18 per cento del totale delle domande. A seguire troviamo i cittadini albanesi e poi gli svizzeri.

Mutui più facili per i giovani

Il Crif ha provato a stilare una classifica anche sulla base degli importi richiesti. Sembra che a chiedere di più siano gli olandesi che vanno a sfiorare i 60 mila euro. A seguire ci sono gli spagnoli e gli austriaci. Mentre in fondo alla classifica, con richieste che non superano i 10 mila euro, troviamo i rumeni insieme ai filippini e ai marocchini.

I migliori mutui a tasso variabile a 15 anni

 Immaginate di essere i classici mutuatari che vogliono accendere un mutuo a tasso variabile senza sottostare alle oscillazioni del mercato. Probabilmente v’indirizzerete verso soluzioni di medio e breve termine, per esempio un mutuo da rimborsare in 15 anni.

Abbiamo già visto insieme I migliori mutui del mese di aprile,  I migliori mutui a tasso fisso a 30 anni, I migliori mutui a tasso fisso a 20 anni e I migliori mutui a tasso variabile a 25 anni, adesso passiamo in rassegna le proposte da rimborsare in 15 anni.

Il predominio di Webank, in questo caso, viene meno grazie alla convenienza della proposta di BNL che offre un variabile a 15 anni al 3,14 per cento. I vantaggi di questa soluzione sono nell’ampia rete di filiali della banca, nel tasso scontato fino al 30 aprile e nell’assenza di spese per l’incasso delle rate.

Al secondo posto Webank che offre invece un tasso al 3,30 per cento con le sempreverdi assenze di spese per istruttoria, perizia, assicurazione e conto corrente.

Molto concorrenziale sui mutui variabili a 15 anni anche Cariparma con un tasso al 3,30 per cento e l’erogazione dell’importo richiesto all’atto di mutuo. Nel caso di Cariparma, però, non mancano spese d’istruttoria e perizia, rispettivamente di 1000 e 300 euro.

I migliori mutui a tasso variabile a 25 anni

 Abbiamo già visto insieme i migliori mutui del mese di aprile,  i migliori mutui a tasso fisso a 30 anni e I migliori mutui a tasso fisso a 20 anni. Adesso è arrivato il momento di occuparci dei mutui a tasso variabile, di quelli che devono essere rimborsati in 20 e 30 anni. Iniziamo da questa seconda fascia, premettendo che ci sceglie d’accendere un mutuo a tasso variabile, in genere, privilegia piani d’ammortamento più contenuti.

Le offerte di Webank e BNL per i mutui di aprile

Ad ogni modo se desiderate aprire un mutuo a tasso variabile da rimborsare in 25 anni, la proposta più conveniente è quella di Webank che propone un mutuo a tasso variabile al 3,28 per cento con i vantaggi espliciti dell’assenza di spese per l’istruttoria, per la perizia, per l’assicurazione e per il conto corrente.

Al secondo posto con l’esclusiva online della proposta, con il tasso promozionale senza una scadenza chiara e con l’erogazione dell’importo richiesto all’atto, si piazza Cariparma. Il suo tasso variabile d’ingresso è del 3,33 per cento e prevede il pagamento delle spese d’istruttoria di 1000 euro e delle spese di perizia di 300 euro.

Che Banca è al terzo posto con un TAEG del 3,38 per cento l’esclusività online, il tasso promozionale e l’erogazione all’atto.