Il Mutuo fisso acquisto di Barclays

 Stando alla ricognizione di MutuiOnline, anche la Barclays offre un mutuo a tasso fisso molto conveniente. Nella scheda riportata dall’intermediario creditizio, si scopre che i destinatari di questo prodotto dono i lavoratori a tempo indeterminato che hanno maturato almeno sei mesi di anzianità di servizio, o i lavoratori autonomi con 2 anni di attività alle spalle. Esiste anche un criterio anagrafico per l’accesso al mutuo, che è il non aver superato gli 80 anni di età alla scadenza del piano d’ammortamento. In più, la banca, ritiene fondamentale che l’aspirante mutuatario non abbia subito protesti o non abbia in corso procedure fallimentari e pignoramenti di qualche tipo.

 Mutuo Fisso Acquisto di Barclays

Soddisfatti questi requisiti, è possibile inoltrare la richiesta, sapendo che l’importo finanziato deve essere sempre compreso tra i 100 mila euro e il 60 per cento del valore dell’immobile. In più non può essere rimborsato in un tempo superiore ai 30 anni.

 Conto Barclays Business Professional

Il tasso fisso è uguale per tutta la durata del mutuo ed è composto dall’EurIrs di periodo cui si deve sommare lo spread del 3,05 per cento. Da aggiungere agli interessi ci sono anche le spese d’istruttoria, che sono detratte dall’importo del mutuo e sono equivalenti all’1 per cento dell’importo del finanziamento.

Le spese di perizia sono di 360 euro e si sommano alle spese periodiche equivalenti a 5 euro. Il resto dei dettagli del prodotto si evincono dalla scheda presente su MutuiOnline.

Webank competitiva con il mutuo variabile

 Webank, ormai da diversi mesi, è in cima alla classifica delle banche che propongono i mutui più convenienti. Il mutuo a tasso variabile proposto dalla colonne di MutuiOnline non prevede il pagamento di spese e penali e comporta la sottoscrizione di una polizza casa gratuita.

Il variabile di Webank di nuovo tra i migliori

MutuiOnline circoscrive i destinatari dell’offerta alle persone fisiche che risiedono nel nostro paese da almeno 3 anni e alla scadenza ancora ipotetica del mutuo, non hanno superato i 75 anni. La banca sottolinea però che non sono ammesse richieste di mutuo da persone fisiche che hanno superato i 60 anni.

I migliori mutui a tasso fisso stilati da Mutuisupermarket

I soldi erogati dalla banca devono essere usati per l’acquisto della prima casa, oppure per la ristrutturazione. Il calcolo del tasso chiama in gioco l’Euribor ma anche la durata del piano d’ammortamento e l’importo richiesto alla banca. Per esempio, per mutui fino a 125 mila euro, in cui l’importo rappresenti il 60% massimo del valore dell’immobile, si applica uno spread del 3 per cento che va sommato al classico Euribor di periodo.

Lo spread scende al 2,9 e poi al 2,8 per cento, rispettivamente, per i mutui da 125mila a 175 mila euro e per quelli dai 175 mila euro in su, fermo restando il loan to value al 60 per cento. Se si supera anche questo limite, il calcolo del tasso diventa più complesso. E’ possibile prenderne visione dalla scheda di MutuiOnline.

Il Mutuo Pratico a tasso variabile di Deutsche Bank

 Le persone fisiche che risiedono in italiana da almeno 3 anni e non hanno superato i 75 anni alla scadenza del mutuo, possono inoltrare la richiesta per accendere un Mutuo Pratico a tasso variabile con Deutsche Bank. Le condizioni promozionali che stiamo per elencare sono riservate ai clienti di MutuiOnline.

Le finalità consentite per il mutuo sono l’acquisto della prima e della seconda casa ma i soldi erogati dalla banca possono essere usati anche per pagare le spese di ristrutturazione. In caso di acquisto il loan to value è dell’80 per cento del minore tra prezzo di perizia e valore indicato nel compromesso. Si scende invece al 40 per cento nei casi di ristrutturazione, ma si può arrivare a coprire anche il 100 per cento delle spese. L’ultima parola spetta sempre all’istituto di credito.

► Pratico e vantaggioso: il variabile di Deutsche Bank

Le durate previste per il piano di rimborso sono di 5, 10, 15, 20, 25, 30, 35 e 40 anni. E arriviamo quindi alla definizione del tasso variabile d’ingresso. Il parametro di riferimento è l’Euribor a 3 mesi cui deve essere sommato uno spread del 2,85% della banca.

 Mutuo a tasso variabile Deutsche Bank

Deutsche Bank prevede che per l’accensione del mutuo debbano esser pagate 500 euro di spese d’istruttoria, 390 euro di spese di perizia e l’imposta sostitutiva che è pari allo 0,25% dell’importo erogato per l’acquisto della prima casa oppure equivale al 2 per cento se siamo di fronte all’acquisto della seconda casa.

L’assicurazione immobile obbligatoria è gratuita e sono assenti le spese periodiche.

Scopri la convenienza del mutuo variabile BNL

 La Banca Nazionale del Lavoro che adesso fa parte del gruppo BNP Paribas, ha deciso di lanciare la campagna Diamo Credito al 2013 per riacquisire i clienti persi con la crisi del 2011 e del 2012. Il mutuo a tasso variabile, stando alla presentazione del prodotto che fa Mutuionline, è in promozione fino al 15 marzo 2013 ed è uno dei migliori prodotti in circolazione.

Il mutuo a tasso variabile della BNL può essere usato per l’acquisto della prima o della seconda casa, oppure per il pagamento delle spese di ristrutturazione. Il tasso, come abbiamo già detto è variabile e l’importo finanziabile varia in base alla finalità del mutuo.

 Il Mutuo Spensierato di BNL in offerta fino al 28 febbraio

Chi ha deciso di acquistare un immobile, per esempio, deve far riferimento ad un loan to value del 70 per cento, mentre chi vuole soltanto pagarsi le spese di ristrutturazione, allora deve considerare che la banca finanzierà il 30 per cento delle spese.

 Carte no problem: una polizza BNL

La durata del piano d’ammortamento, variabile dai 10 ai 30 anni, inciderà sul tasso applicato al mutuo. Per esempio per i rimborsi decennali all’Euribor a 1 mese si aggiungerà soltanto lo spread del 2,80 per cento. Poi lo spread si abbassa al 2,75 per cento per i rimborsi in 15 anni, e poi prende a risalire fermandosi al 2,85% per i mutui a 20 anni, al 3,05% per i mutui a 25 anni e al 3,20 per i mutui a 30 anni.

Chiusura in rosso ed esuberi per Barclays

 Lo scandalo Libor ha colpito diverse banche inglesi e non solo, ma quella che ne sta subendo le maggiori conseguenze è la Barclays. Un colosso del mondo bancario che, prima che il rimaneggiamento dei tassi di interesse venisse scoperto, era una società forte e con conti sempre in attivo.

► Secondo Barclays i problemi arrivano da Berlusconi

Ora le carte sono state scoperte e il 2012 si è chiuso, per la Barclays, con una perdita netta di 1,04 miliardi di sterline (circa 1,2 miliardi di euro). Lo scorso anno si chiuse con un attivo di oltre tre miliardi di sterline.

Una grave perdita che ha costretto l’ad di Barclays, Antony Jenkins, a mettere in piedi un piano di ristrutturazione aziendale che, così come annunciato, prevede il taglio di 3.700 posti di lavoro -1.800 nel settore corporate e investment banking e 1.900 nel comparto retail europeo- e una riduzione dei costi pari a 1,7 miliardi di sterline, circa due miliardi di euro.

A pesare parecchio sui conti della banca è sicuramente stata le multe e gli accantonamenti versati per il coinvolgimento dell’istituto nello scandalo della manipolazione del tasso interbancario Libor e della vendita di prodotti non conformi alle norme.

► Un altro miliardo di rimborsi da parte di Barclays

Questo piano di ristrutturazione ha come obiettivo una riduzione dei costi pari a 1,7 miliardi entro il 2015.

Anche per il FT la guerra di valute non esiste

 Forse ha ragione Mario Draghi: la guerra tra valute, tanto sostenuta dai leader dei paesi emergenti sullo scacchiere finanziario internazionale, non esiste. Ne è convinto anche in Financial Times che in un recente articolo spiega perché si parla erroneamente di battaglia nel mondo del ForEX.

► Draghi ripete ancora che non c’è una guerra di valute

Il Financial Times parte dai mandati delle Banche Centrali che hanno precisamente il compito di difendere la valuta nazionale o (sovranazionale e comunitaria come nel caso dell’Euro), per questo tutte le operazioni che fanno, le fanno per promuovere l’economia nazionale sulla base del mando ricevuto.

► Draghi sulla guerra tra valute

A spiegarlo e ribadirlo è un ex presidente della Banca Centrale Svizzera, Philipp Hildebrand che ha approfittato dello spazio concessogli dal Financial Times per dare la sua versione dei fatti. Il problema è che questa storia della guerra tra valute, termine coniato dal presidente brasiliano, rischia di incrinare i buoni rapporti tra le nazioni.

 Guadagnare ai tempi della guerra valutaria

In questo momento, per esempio, bisogna ancora risolvere il contrasto che si è generato tra la Bank of Japan, la Bank of England e la Fed. Il giorno della chiarezza, comunque, è arrivato perché il prossimo fine settimana, a Mosca, si riunirà il G-20 e si parlerà proprio della situazione valutaria e delle condizioni dell’euro.

Le banche nazionali stanno facendo quello per cui sono “pagate” ma i paesi che in qualche modo subiscono le loro scelte, si preoccupano che questa gara al deprezzamento, non finisca per rendere troppo competitivi alcuni paesi e poco sul mercato tanti altri.

 

Draghi ripete ancora che non c’è una guerra di valute

 L’Europa ha appena approvato il bilancio valido per l’Unione nel periodo compreso tra il 2014 e il 2020 ed è la prima volta che si ha un bilancio più basso di quello antecedente. La volontà del Vecchio Continente è quella di ridimensionare le spese, senza nulla togliere agli investimenti.

 L’UE e i segnali dell’inversione di tendenza

Proprio adesso, tra l’altro, che gli investitori hanno ritrovato la fiducia nell’UE. Il simbolo inequivocabile di questa tendenza è nell’apprezzamento dell’Euro. Ne è convinto Draghi che propone una prospettiva nuova sull’euro forte. In fondo i rialzi costanti della moneta unica non sono indicativi di una guerra tra valute.

 L’indice Big Mac evidenzia la forza dell’euro

Anzi, il mercato ForEX non evidenzia alcuna tensione tra gli stati e forse occorre abbassare i toni della discussione a riguardo. Il Presidente della BCE ci tiene comunque ad approfondire il tema e l’appuntamento per tutti è al G20 di questo fine settimana.

Lì probabilmente si confronteranno le posizioni simili a quelle del presidente francese Hollande che sostiene la necessità di un intervento sul tasso di cambio e le posizioni filo-mercato di molti altri paesi dell’Unione che vogliono, infatti, lasciare agli scambi, la decisione del valore delle diverse monete.

Se poi ci dovessero essere degli screzi evidenti, come quello tra Berlino e Tokyo, saranno considerati espressione della volontà dei diversi Stati di “proteggere” l’economia nazionale, piuttosto che di “attaccare” gli avversari.

► Una lotta valutaria tra Tokyo e Berlino

Carta Enjoy Standard di UbiBanca

 La carta di pagamento Enjoy di UbiBanca, prima ancora di essere un facile e conveniente strumento di pagamento, è un capolavoro di design, infatti, accedendo allo spazio online dedicato a questa carta, si scopre che ci sono ben 4 linee di design da scegliere in 4 gallery: quella Hippy, quella Libertà, quella Maggiolone e quella Pop Art.

Per richiedere la carta sarà sufficiente operare on line, scegliendo la semplicità dell’operazione, ma soprattutto la velocità dei passaggi. In alternativa ci si può recare in una filiale qualsiasi della banca del Gruppo.

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In generale la carta Enjoy è una carta contro corrente con la quale è possibile pagare i propri acquisti in sicurezza, fare prelievi in tutti gli sportelli automatici d’Italia e d’Europa, fare acquisti ovunque nel mondo sia esposto il marchio Mastercard, ottenere sulla carta stessa l’accredito dello stipendio.

 I want Tubì me di UbiBanca

Tramite la carta Enjoy è possibile anche fare e ricevere bonifici, visto che è associata ad un codice IBAN, ricaricare il cellulare e pagare le bollette. Gli acquisti, inoltre, grazie alla nuova funzione Box, risultano sempre più sicuri e per il correntista più insicuro è sempre possibile attivare il servizio di alert via SMS in formato gratuito.

Con la carta Enjoy si può anche trasferire denaro in pochi click e partecipare alle iniziative della banca, come la raccolta punti Formula UBI.

 La carta Enjoy presentata dal sito UbiBanca

Il conto Fico di Banca Etruria

 Se c’è un conto Fico, in giro, è quello di Banca Etruria, non solo per le caratteristiche del prodotto, quanto piuttosto per il nome. Tanto per fugare ogni dubbio sul fatto che sia tutto fumo, quel che si dice nel titolo, e niente arrosto, quel che propone la banca, passiamo alla presentazione del prodotto.

► Banca Etruria propone il ConTatto Più

Nelle condizioni generali del conto corrente si spiega che sono gratuiti i costi delle operazioni, le spese trimestrali, le spese di tenuta conto mensili, le spese di estinzione del rapporto, il costo unitario dell’estratto conto, l’invio delle comunicazioni di variazioni delle condizioni e l’invio della comunicazione di trasparenza annuale.

Il tasso d’interesse del conto Fico è del 4 per cento ed è un tasso creditore in promozione per i primi sei mesi di rapporto con l’istituto di credito. Per quanto riguarda la carta Bancomat, associata al conto, si specifica che il canone annuale è di 18 euro, anche se il primo anno non si paga nulla. I prelievi sono gratis dagli ATM della banca, ma se si usano gli altri sportelli automatici, allora si paga 1 euro ad operazione, dall’undicesima in poi.

 Vantaggi del conto ConTatto Più

Il blocco o la revoca della carta si pagano 10 euro mentre non costa nulla averne una nuova in sostituzione di quella usurata.