Scopri il Mutuo Domus fisso della Banca CR Firenze

 La Banca Cassa di Risparmio di Firenze offre la possibilità di contrarre un mutuo a tasso fisso molto vantaggioso. Il prodotto è rivolto a tutti i consumatori che per ragioni non legate all’attività professionale vogliono coronare il sogno di possedere una “prima casa”.

La banca in questione finanzia anche l’acquisto della seconda casa con tasso fisso ma le condizioni non sono uguali a quelle del prodotto che vi stiamo presentando.

Il mutuo Domus Fisso finanzia richieste dai 30 mila euro in su fino all’80 per cento del minore tra valore d’acquisto e valore di perizia dell’immobile. Le durate previste per il piano d’ammortamento sono diverse e per ognuna è definito un tasso differente.

I rimborsi vanno dai 6 ai 30 anni. Il mutuatario che scelta un piano d’ammortamento molto breve, per esempio 6 o 10 anni, si vedrà applicato un tasso fisso rispettivamente del 4,60% o del 5,30 per cento. Poi il tasso continua a salire e diventa del 5,60% per i mutui a 15 anni, del 6,10 per cento per i mutui a 20 anni, del 6,20% per i mutui a 25 e 30 anni.

Le opzioni aggiuntive sono disponibili nella recensione di Mutuionline ma c’è da specificare che questi particolari tassi saranno validi per le richieste di mutuo inviate entro il 31 gennaio.

RBS coinvolta nello scandalo Libor

 Dopo i primi scandali si fanno sempre più stretti i controlli sulle banche. Fanno scuola i casi della Barclays, che ha pagato una multa di mezzo miliardo di dollari e ha dovuto rivedere tutte le poltrone più importanti, e quello della UBS, il colosso svizzero, anche lei costretta ad una multa molto salata – un milione di euro – per i guadagni illeciti che sono riuscite ad ottenere con il rimaneggiamento dei tassi di interesse.

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Stessa accusa per RBS, la Royal Bak of Scotland, che, secondo alcune testimonianze,  tra il 2007 e il 2010, avrebbe regolarmente alterato i tassi per aumentare i guadagni provenienti dai derivati. Diverse le indagini che sono state avviate per verificare quanto accaduto.

Se le indagini dovessero portare ad una conferma, anche alla RBS sarà comminata una multa, il cui ammontare dovrebbe essere intorno ai 500 milioni di sterline, più di 800 milioni di dollari.

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Secondo quanto emerso dalle prime indiscrezioni, a partire dal 2007 e fino al 2010, diversi trader della banca hanno falsato il tasso Libor al fine di ottenere maggiori guadagni dalla transazioni legate a questo indice. Come noto, anche per delle variazioni infinitesimali del Libor, si possono ottenere rendimenti particolarmente alti.

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Dai vertici della Royal Bank of Scotland fanno sapere che alcune teste stanno già per cadere, mentre sarà chiesto anche il rimborso dei pagamenti effettuati verso tutti coloro che risulteranno coinvolti nelle indagini.

Il mutuo Domus Variabile della Banca CR Firenze

 I consumatori che vogliono comprare casa ed hanno bisogno di un mutuo a tasso variabile “privato” e non come imprese, possono sbirciare anche tra le offerte della Banca Cassa di Risparmio di Firenze, della quale abbiamo già visto il Mutuo Domus a tasso fisso.

Questo prodotto variabile finanzia sempre fino all’80 per cento del minore tra il prezzo d’acquisto e il valore di perizia dell’immobile, partendo da  un minimo di 30 mila euro ma senza alcun tetto massimo. Per quanto riguarda la durata del piano d’ammortamento sono previste le stesse durate del mutuo a tasso fisso.

Il calcolo del tasso prende come riferimento l’Euribor 1 mese, rilevato il penultimo giorno lavorativo bancario antecedente alla scadenza di ciascuna rata. A questo tasso occorre poi aggiungere uno spread che varia in base alla durata del piano d’ammortamento ed è del 3 per cento per i mutui rimborsati in 6, 10, 15 e 20 anni ed è del 3,30% per i mutui a 25 e 30 anni.

Rate più leggere con l’Euribor ai minimi

Queste condizioni che l’istituto di credito considera “agevolate” non possono essere cumulate con altre agevolazioni mentre la banca offre delle opzioni aggiuntive al piano base, quali ad esempio l’opzione di sospensione delle rate, che in un momento di crisi è sempre molto utile.

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Banche in fuga dall’Euribor

 L’Euribor è uno degli indici al quale si vincola l’oscillazione dei tassi variabili dei mutui. In particolare il mutuo variabile indicizzato con l’Euribor sarà composto dall’Euribor di periodo sommato allo spread della banca.

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Si tratta dell’indicizzazione più frequente per i mutui variabili, adesso però, le banche non sembrano più troppo convinte di questo indice e ci sono degli istituti di credito che hanno deciso di legare ad altri indicatori i loro tassi variabili.

Nelle ultime due settimane sono addirittura tre le banche che si sono allontanate dall’insieme di istituti di credito che concorre alla formazione di questo indice interbancario al quale oggi risultano collegati miliardi di milioni di contratti, mutui erogati in Italia o nell’area euro in generale.

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L’ultima banca in ordine cronologico a rinunciare all’Euribor è stata la Erste Group bank che ha seguito di poco un medesimo annuncio della Raiffeisen Bank Internaional, un istituto di credito austriaco. L’insieme di banche che facevano parte del famoso panel sono quindi calate dal 44 a 40. Le altre banche che si sono allontanate prima erano state la Bayerische Landesbank e la Rabobank. Nel 2012, invece, dagli istituti di credito “filoEuribor” si sono tirate fuori la Citigroup e la DekaBank.

Adesso è in atto un’indagine sull’Euribor a livello europeo.

Il variabile di Webank di nuovo tra i migliori

Webank è un istituto di credito molto competitivo che si è conquistato negli anni la fiducia dei mutuatari offrendo loro la possibilità di approfittare di prodotti molto competitivi.

 Soltanto alla fine dell’anno scorso, tra le migliori offerte recensite dai maggiori intermediari del settore, questa banca aveva fatto un passo indietro nella classifica. Adesso è tornata alla carica e il suo prodotto variabile è il primo  nella lista dei  migliori mutui stilata da Mutuisupermarket. 

Partiamo quindi dalla considerazione del costo del mutuo variabile Webank, espressa tecnicamente dal TAEG, cristallizzato sul valore del 3,27 per cento. Questa percentuale contiene sia il tasso che è del 3,2 per cento sia tutte le altre spese, evidentemente ridotte all’osso. Per “altre spese” s’intendono quelle iniziali, quelle ricorrenti e l’imposta sostitutiva.

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L’incremento minimo del tasso per la composizione del TAEG dipende dal fatto che non ci sono spese iniziali e ricorrenti ma al mutuatario è chiesto soltanto di corrispondere l’imposta sostitutiva che è di 350 euro o al massimo pari allo 0,25% dell’importo erogato in caso di acquisto della prima casa, oppure è pari al 2 per cento in caso di operazione riguardante la seconda casa.

I vantaggi del prodotto sono presto detti: zero spese, assicurazione gratuita e zero spese per il conto corrente. 

Finanziamenti per famiglie e imprese in diminuzione

 Si riduce il credito all’economia reale. Le banche non sostengono famiglie e imprese, mentre continuano a dare credito alle pubbliche amministrazioni (comuni, provincie, regioni e stato). In particolare, il rapporto del Centro studi Unimpresa mostra come nel confronto tra il novembre del 2011 e lo stesso mese del 2012 il credito alle famiglie e alle imprese è diminuito del 3%, mentre quello alla pubblica amministrazione è aumentato dell0 0,16%.

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In numeri, la diminuzione del credito concesso si è attestata intorno ai 50 miliardi di euro, nonostante l’ingente somma (circa 200 miliardi di euro) che le banche hanno ricevuto dalla BCE a tassi particolarmente favorevoli (tasso fisso dell’1% assicurato), la maggior parte dei quali sono stati investiti in titoli di Stato italiani.

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Di contro, i prestiti alla pubblica amministrazione sono aumentati di 3,1 miliardi. I finanziamenti alla pubblica amministrazione, sottolinea infatti il Centro Studi, sono cresciuti passando da quota 1.982,5 a 1.985,6 (+0,16%); quelli alle imprese sono crollati di 40,8 miliardi (-4,47%); mentre quelli alle famiglie sono diminuiti di 7,3 miliardi, scendendo da 618,5 a 611,1.

► Anche i prestiti sono in calo come i mutui

In particolare, sul versante famiglie, va registrata una stretta su tutti i tipi di finanziamento: credito al consumo (-3,8 miliardi, -6,06%), mutui (-1,1 miliardi, -0,33%), altri prestiti (-2,2 miliardi, -1,21%). Complessivamente, i prestiti alle imprese e alle famiglie sono scesi in picchiata di 48,2 miliardi, passando da 1.533,3 a 1.485,1 miliardi (-3,15%).

Anche i prestiti sono in calo come i mutui

 I prestiti, come i mutui, sono in calo, per effetto della crisi e per effetto, anche, dei tassi applicati dalle finanziarie e dagli istituti di credito che vogliono sfruttare al massimo, per il loro capitale, l’agevolazione sullo spread ottenuta dalla Banca Centrale Europea.

► Tutta l’anomalia degli spread

I consumi, quindi, non sono affatto in un momento di ripresa, anzi. Secondo Bankitalia, che ha redatto l’ultimo rapporto con riferimento ai dati di novembre, i prestiti alle famiglie sono calati dello 0,3 per cento. I prestiti alle società non finanziarie sono diminuiti del 3,4 per cento.

► Liquidità in prestito con le offerte di prestiti

La nuova contrazione per i prestiti al settore privato, a novembre 2012, è stata molto consistente ma la tendenza su base annua è un po’ più ottimistica nel senso che il calo dei prestiti in un anno è stato “soltanto” dell’1,5 per cento. Nel dettaglio, poi, si scopre che i prestiti alle famiglie sono diminuiti dello 0,3% e quelli alle società non finanziarie hanno subito una riduzione del 3,4 per cento.

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Per la raccolta delle banche, l’abbiamo accennato, si parla di accelerazione e infatti a novembre del 2012 il tasso di crescita dei depositi è cresciuto fino al 6,6 per cento, partendo dal 4,7 dell’ottobre 2012. I tassi d’interesse sui finanziamenti erogati alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni è salito a quota 4,05 per cento. I tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo, invece, sono in calo fino al 9,49%, mentre partivano dal 9,65%.

Tutta l’anomalia degli spread

 Lo spread che differenzia i BTp italiani dai Bund tedeschi è sceso molto da un anno a questa parte così come il tasso applicato dalla Banca Centrale ai prestiti erogati per gli istituti di credito nazionali. Non si capisce allora perché l’andamento dei tassi dei mutui per i consumatori abbia segnato un trend completamente opposto.

► I buoni consigli per gli aspiranti mutuatari

Maggiore è la riduzione del tasso al quale le banche ottengono un prestito, minore è la riduzione dei TAEG applicati ai mutui. Il paradosso di cui stiamo parlando, è evidente soprattutto dall’inizio dell’anno, da quanto lo spread è sceso al di sotto dei 300 punti.

Fino all’anno scorso il tasso medio dei mutui per le famiglie era al 3,55 per cento, come somma dell’Euribor e dello spread applicato dalla banca. Adesso, invece l’Euribor è ai minimi storici ma le banche non hanno ridotto lo spread e così il tasso medio è sceso soltanto al 3,14 per cento con uno sconto complessivo medio dello 0,41%.

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Il paradosso è legato a tre motivi principali: prima di tutto il costo della raccolta che per le banche continua ad essere molto elevato, poi ci si è messa la normativa bancaria più restrittiva applicata dagli istituti nazionali e infine la lentezza della giustizia italiana che, per esempio in seguito ad un pignoramento, impiega ancora troppo tempo per il recupero delle somme.

I buoni consigli per gli aspiranti mutuatari

 A gennaio si riparte con i tassi più bassi? Forse, ma gli aspiranti mutuatari devono comunque accettare qualche consiglio se vogliono trovare l’offerta migliore tra le tante a disposizione.

► Scopri il miglior mutuo per l’acquisto di una casa

Il Sole 24 Ore per aiutare gli aspiranti mutuatari, parte dai dati della Centrale rischi finanziari, il Crif, che cumula circa 78 milioni di posizioni ed ha bene impresso l’andamento del 2012 riguardo mutui e prestiti. L’anno appena concluso è stato assolutamente “disastroso” e per confermare la sensazione, basta analizzare i dati del mese di febbraio 2012, quando, rispetto al febbraio 2011, si è registrato un calo delle richieste del 48 per cento.

Il crollo della domanda si lega alle difficoltà economiche connesse alla crisi che hanno indotto le famiglie a pensare “un po’ più avanti” all’acquisto della casa. Il Crif sottolinea anche che le richieste di mutuo sono state più contenute mentre il tempo del piano d’ammortamento si è assestato tra i 25 e i 30 anni.

 I tassi di usura sono stati aggiornati

Per acciuffare l’occasione, adesso, si tratta d’interpretare il momento giusto in cui avviare un rapporto con la banca. Gli esperti spiegano che occorre capire quando la riduzione dello spread influirà sul costo dei prestiti e dei mutui. Sicuramente è necessario che all’abbassamento dello spread si unica il recupero della credibilità dell’Italia. In più bisogna attendere che sui mercati crolli il costo di raccolta per le banche, solo a quel punto i mutui saranno meno cari per i consumatori finali.

Insomma, prima della metà del 2013 è meglio temporeggiare.

A Brescia i mutui sono più convenienti

 In questo avvio d’anno sono molti i cittadini che vogliono diventare mutuatari e fare il passo più importante della loro vita acquistando una casa. Purtroppo la situazione non è delle migliori nel senso che a fronte di un calo dello spread applicato dalla BCE agli istituti di credito, le banche non hanno ridotto (anzi!) il costo dei loro servizi.

E’ vero che a gennaio si riparte con i tassi più bassi, ma avere una casa è ancora considerato un sogno visto che gli appartamenti sono un premio. Le Regioni e gli enti locali hanno provato a studiare degli interventi per favorire l’accesso al credito delle famiglie con un merito creditizio basso, ma non è stato sufficiente a far ripartire il settore immobiliare.

► Mutui a tasso zero per famiglie a basso reddito

Insomma, i mutui sono ancora salati, tranne che in alcune zone d’Italia, per esempio la provincia di Brescia. In questo settore della Lombardia, infatti, i tassi praticati per i finanziamenti finalizzati all’acquisto di una casa sono inferiori alla media individuata da Bankitalia che è del 4,05%.

L’ISC o il TAEG per i mutui contratti a Brescia non supera il 3,9 per cento e comprende le spese d’istruttoria, quelle per l’incasso delle rate e tutte le altre spese del contratto. A chi cerca anche riferimenti alle banche che applicato i tassi “scontati”, gli operatori del settore citano la BCC del Garda, la Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella, Intesa Sanpaolo e la BCC di Brescia.