Le nuove proposte di mutuo vanno dall’offerta di Deustche Bank che, ad esempio, per un immobile del valore di 150 mila euro, e un mutuo di 100 mila euro della durata di 30 anni, prospetta come migliore offerta Mutuo Pratico con tasso variabile si dovrà rimborsare un importo mensile di 400,65 euro con un tasso odierno al 2,61%.
Tasso variabile
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Se siete alla ricerca di un mutuo per l’acquisto di una nuova abitazione o per la ristrutturazione di quella che già possedete proprio in questo periodo, in questo post vi suggeriamo una possibilità da cogliere al volo. E’ senza dubbio un buon periodo, infatti, per coloro che vogliono approfittare di tale recente momento di tassi bassi, che si mantengono su minimi quasi storici per quanto riguarda i variabili.
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Si registrano movimenti certamente incoraggianti e di ripresa nel mercato immobiliare e, stando agli ultimi dati Abi, nei primi 4 mesi dell’anno, le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili sono aumentate del 26,5% rispetto allo stesso periodo del 2013 quando registrarono un calo annuo del 14,7%.
Il taglio del costo del denaro della Bce ha portato cambiamenti ai mutui
La decisione della Banca Centrale Europea (Bce) di qualche tempo fa di tagliare il costo del denaro dallo 0,50% allo 0,25% ha un impatto sui mutui sia per quelli a tasso variabile sia per quelli a tasso fisso. Un cambiamento che di base è favorevole a chi deve rispettare la rata ogni mese. La condizione favorevole si lega però al fatto che il tasso interbancario si adatti alla riduzione della Bce.
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Per i mutui a tasso variabile, gli effetti saranno più contenuti in caso di finanziamenti legati all’indice Euribor. Nel caso invece di mutui indicizzati al tasso della Bce gli effetti saranno invece più rilevanti. I mutui legati all’indice Euribor rischiano di non vedere nessuno effetto in quanto i livelli dell’indice sono già bassi. Per i mutui indicizzati al tasso della Bce, Federconsumatori ha stimato un risparmio di poco superiore a 120 euro l’anno per un rimborso di 100 mila euro in 10 anni. Con rimborsi in 20 anni, il risparmi è di circa 170 euro l’anno. I mutui da 200 mila euro avrebbero un risparmio di circa 300 euro l’anno con rimborso a 10 anni e di circa 320 euro l’anno con rimborso a 20 anni.
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Per quanto riguarda i mutui a tasso fisso, non ci sono variazioni per quelli già stipulati con una rata stabilita, mentre per quelli ancora da concordare ci potrebbero essere condizioni più favorevoli. Il risparmio, per Federconsumatori, sono di circa 156 euro l’anno per i mutui da 100 mila euro con rimborso in 10 anni e di circa 372 euro l’anno per i mutui da 200 mila euro con rimborso in 30 anni.
Come si negozia il mutuo: tasso fisso o tasso variabile?
In fase di negoziazione del mutuo, una delle scelte fondamentali riguarda il tasso: fisso o variabile? Gli economisti propendono per il tasso variabile. In questo periodo sembra essere quello più vantaggioso: la rata deriva solitamente dalla somma tra lo spread e l’euribor calcolato ad 1 o a 3 mesi. Sull’euribor dato – 1 o 3 mesi – i pareri sono discordanti, ma visto l’altalenarsi ciclico dei mercati pare che in realtà se si desidera negoziare un mutuo di lunga durata gli effetti sembrino minimali.
Si fanno man mano più importanti invece in caso di negoziazione di mutui alquanto brevi. Se i tassi sono in decrescita l’euribor è più conveniente a 1 mese, se sono in salita lo è a 3 o 6 mesi.
Chi propende per un mutuo fisso dovrà fare riferimento al tasso finito che dipende anch’esso dallo spread del momento di stipula al quale vengono però sommati altri vari valori. In entrambe le tipologie il dato finale lo sancisce il TAEG che, come nei finanziamenti, conferma qual è realmente il tasso che si paga, comprensivo di ogni altro onere.
Per sapere se è più conveniente negoziare un tasso fisso o variabile bisognerebbe essere dei veggenti. Oppure, più semplicemente, sarà opportuno farsi (fare) due conti sul tasso attuale. Al momento per i tassi del variabile (quindi spread + euribor) non paiono previsti aumenti che potranno giungere tra qualche anno.
Nel frattempo sarà tuttavia restituito parte del capitale e considerato che gli interessi si versano sul capitale residuo, la rata tenderà a diminuire anche se il tasso diventerà più alto.
Solo ad esempio a giugno 2013 la media delle proposte a tasso fisso ha TAEG che si attesta sul 5.60%, mentre le proposte a tasso variabile hanno TAEG sul 3.50%. Ciò vuol dire che per rimborsare un mutuo di 100.000 euro in 20 anni a tasso fisso sono previsti quasi 61.000 euro di interessi mentre con tasso variabile sono previsti quasi 33.000 euro di interessi ma solo se i tassi non aumenteranno almeno nei primi anni.
Quali sono le altre spese negoziabili? Le spese iniziali, generalmente di apertura pratica e perizia: alcune banche le offrono gratuitamente, ma altre arrivano oltre i 2.000 euro. Seguono le spese ricorrenti annuali, generalmente riguardanti incasso della rata, assicurazione, comunicazioni e varie ed eventuali.