Moody’s taglia il rating di Telecom Italia

 E’ attesa per domani, 23 maggio, la riunione del Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, il quale dovrà decidere in merito alla prospettata fusione con la multinazionale H3G, i cinesi di Hutchison Whampoa, in relazione alla quale era stata autorizzata in precedenza la prosecuzione dei relativi approfondimenti per il completamento dell’ istruttoria.

Telecom continua sulla strada dell’integrazione con H3G

Ma nel frattempo, dall’ estero, non sono in arrivo buone notizie per il Gruppo Telecom sul fronte finanziario. Moody’s ha infatti tagliato il rating di Telecom Italia, facendolo passare dal valore Baa3 al Baa2. Molto probabilmente la modifica sull’ affidabilità finanziaria del gruppo è stata dovuta ai recenti problemi di bilancio occorsi alla società. A proposito dell’ ingente debito del gruppo, infatti, Moody’s ha consigliato alla società di ridurre il suo ammontare sotto i 27 miliardi di euro entro la fine del 2013.

Telecom multata per abuso di posizione dominante

Quanto alla attesa fusione con il gruppo H3G, Moody’s la ritiene piuttosto improbabile, ma qualora andasse a buon fine Telecom Italia potrebbe nuovamente beneficiare di un miglioramento del merito creditizio.

Ma le cattive notizie non finiscono qui. Sembra che anche S&P voglia declassare la compagnia telefonica italiana, anche se non vi sono ancora conferme ufficiali.

Telecom multata per abuso di posizione dominante

 Una maxi multa.  103,794 milioni di euro sono una cifra esorbitante anche per un grande colosso delle telecomunicazioni come Telecom.

Lo ha deciso l’Antitrust che ha rilevato una condotta scorretta della Telecom atta a limitare la concorrenza degli altri operatori. Nello specifico l’Antitrust ha riscontrato che la Telecom ha

► Telecom continua sulla strada dell’integrazione con H3G

ostacolato l’espansione dei concorrenti nei mercati dei servizi di telefonia vocale e dell’accesso ad internet a banda larga.

Il che ha portato ad una prima diffida della grande azienda, ma la Telecom non ha preso molto in considerazione il monito dell’Antitrust e come si legge nella nota diffusa oggi:

ha opposto agli altri operatori un numero ingiustificatamente elevato di rifiuti di attivazione dei servizi all’ingrosso

per poi applicare delle tariffe molto scontate ai clienti business per i servizi di telefonia fissa, impedendo, quindi, l’entrata in scena di altri operatori altrettanto efficienti.

Da questa condotta, quindi, la maxi multa da oltre 100 milioni di euro che è la somma di due diverse sanzioni, una da 88,182 milioni per il primo reato e una da 15,612 milioni per il secondo. L’accusa di abuso di posizione dominante deriva dal fatto che la Telecom ha riservato un trattamento diverso agli ordinativi provenienti dagli altri operatori in modo discriminatorio rispetto a quelli provenienti dalle proprie divisioni interne.

► Richiesta di subentro per clienti affari Telecom

In più, i grandi sconti per l’aera business avrebbero avuto degli effetti restrittivi della concorrenza.

Telecom continua sulla strada dell’integrazione con H3G

 Una nota del gruppo Telecom Italia rilasciata in questi giorni ha confermato che l’ azienda è intenzionata a proseguire sulla linea di una eventuale aggregazione con i cinesi di H3G, in merito alla quale è stata autorizzata la prosecuzione dei relativi approfondimenti.

> Accelerate le trattative tra Telecom e 3 Italia ma è scontro

Si riunirà, infatti, il prossimo 23 Maggio il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Telecom, che si prospetta, così, luogo di discussione privilegiato non solo della possibile aggregazione con i cinesi di Hutchison Whampoa, ma anche del definitivo completamento dell’ istruttoria, attualmente in corso, relativa al progetto di separazione della rete di accesso.

Finito il Cda Telecom, panico in borsa

Ulteriori conferme del prosieguo di questa situazione arrivano poi sia dal Presidente del Comitato ristretto del gruppo Telecom, Franco Beranbè, che ha escluso l’ esistenza di qualsiasi impedimento all’ apertura di un tavolo di discussione e negoziazione con 3 Italia, sia da parte dell’ Asati, l’ associazione dei piccoli azionisti Telecom Italia, che ha confermato che l’ eventuale fase di negoziazione con i cinesi dovrà chiudersi nel tempo massimo di 30 giorni.

Nel frattempo, tuttavia, che si arrivi a ulteriori sviluppi, il gruppo Telecom Italia ha dato conferma di quanto già previsto dai piani aziendali per il biennio 2013 – 2015, scadenze contrattuali comprese

Finito il Cda Telecom, panico in borsa

 Il consiglio di amministrazione di Telecom si è tenuto nella giornata di ieri e all’ordine del giorno c’era l’approfondimento del progetto di integrazione con 3 Italia oltre che lo scorporo della rete. Da discutere, inoltre, i dati dei conti del primo trimestre del 2013.

► Accelerate le trattative tra Telecom e 3 Italia ma è scontro

Il Consiglio di amministrazione è durato circa sei ore e sono stati messi sotto la lente d’ingrandimento i conti aziendali, con la rispettiva valutazione dell’integrazione tra Telecom, H3G e 3 Italia. L’integrazione possiamo dire che non è in discussione, mentre è sicuramente oggetto di disputa lo scorporo della rete.

► Bernabé ha il mandato per il percorso di fusione

Il consiglio d’amministrazione, a detta di Fitoussi, è andato molto bene anche se oltre questa dichiarazione, né lui né gli altri consiglieri hanno rilasciato delle interviste ai giornalisti. Il mese prossimo ci sarà quindi un ulteriore consiglio di amministrazione.

Questo primo meeting doveva servire a chiarire le idee ai soci di Telecom che non erano ancora ben disposti verso l’integrazione delle diverse realtà telefoniche. Come al solito la mancanza di una visione univoca, di una prospettiva unitaria, ha determinato un andamento altalenante del titolo Telecom che ha chiuso la giornata di contrattazioni con un -0,62%. Perde anche Telefonica, il socio spagnolo, con un -0,81 per cento.

Le “sirene” cinesi ammaliano Telecom

Per Telecom c’è un’importante offerta: quella del miliardario cinese Li Ka Shing, che contempla la fusione di Telecom con la sua H3G.

La trattativa con Li Ka Shing proseguirà su un via parallela. Prima c’è da capire come si andrà avanti per ciò che riguarda l’operazione dello scorporo sulla Rete.

Si ipotizza una quotazione della società della Rete con una quota dell’Ipo (offerta pubblica iniziale) riservata al Fondo Strategico. In questa maniera a determinare il valore dell’infrastruttura sarà direttamente il mercato. Ad essere scorporata e societarizzata, comunque, non dovrebbe essere l’intera rete, ma solo il cosiddetto “ultimo miglio”, quello che va dagli armadietti nelle strade fin dentro le case. Quanto può valere? Le stime che circolano sul mercato parlano di 14 miliardi, inclusi 10 miliardi di debito che dovrebbero essere trasferiti nella newco.

Il fondo, tuttavia, può soltanto acquistare quote di minoranza.

Tuttavia, scorporare la rete e quotarla successivamente sul mercato potrebbe complicare le cose. Se Li Ka Shing dovesse diventare il socio di maggioranza di Telecom, è palese che il governo non potrebbe comunque permettere che a controllare l’infrastruttura (anche con il 60%) fosse l’imprenditore cinese. Il punto è che una volta quotata la rete, l’unico modo per sottrarla a Li Ka Shing sarebbe una costosa offerta pubblica d’acquisto. La strada per l’integrazione di 3, insomma, sembra essere decisamente in salita.

 

Bernabé ha il mandato per il percorso di fusione

 L’11 aprile si è tenuto il Consiglio di Amministrazione di Telecom e c’è stata occasione per parlare anche delle trattative con 3 Italia. Le intenzioni infatti, sono quelle di passare alla fusione tra le due società di comunicazione.

Da quando si è iniziato a parlare dell’affare, la borsa di Milano è in fibrillazione e anche tanti osservatori esterni sono ansiosi di conoscere il risultato delle trattative. Dopo sei ore di consiglio Telecom, non ci sono state dichiarazioni ufficiali da parte dei partecipanti, dichiarazioni che abbiamo aggiunto qualcosa a quello che già si sapeva.

Piazza Affari vola con banche e Telecom

E’ stato soltanto confermato che ci sarà una fusione tra Telecom e 3 Italia, quale controllata del gruppo H3G. Poi, scavando a fondo si è scoperto anche che ad ottenere il mandato esplorativo per capire in che termini portare avanti i colloqui con la controparte, ci sarà il presidente di Telecom Franco Bernabé.

Telecom più vicina a 3 Italia

I contatti preliminari con Hutchison Whampoa sono già stati conclusi, ma non si sa ancora in che termini sarà portata avanti la trattativa. Certo è che finora a beneficiare della situazione è stata Telecom che in borsa ha guadagnato il 4 per cento. Ad ogni modo l’azienda italiana di Bernabé sarà l’azionista di riferimento e dovrà acquisire una quota non superiore al 29,9 per cento al fine di evitare l’offerta pubblica d’acquisto.

Piazza Affari vola con banche e Telecom

 Piazza Affari non è più maglia nera d’Europa, anzi, nei momenti che sono di particolare tensione per il Vecchio Continente, la borsa italiana reagisce sempre meglio del previsto. All’inizio della settimana, quindi, Piazza Affari è trainata in alto dai titoli bancari e dalla performance di Telecom.

Superstipendio anche per Bernabé di Telecom

Abbiamo già accennato qualcosa parlando di spread stabile e borse positive in Europa e affrontando l’evoluzione del cambio euro/dollaro. Adesso concentriamoci esclusivamente sui titoli della borsa di Milano.

La sua apertura all’inizio della settimana è stata estremamente positiva e c’è stato il guadagno di un punto percentuale, grazie soprattutto al settore bancario. Lo spread, in questo clima entusiasmante, ha reagito toccando i 308 punti base e facendo arrivare il rendimento a. 4,33 per cento.

L’Alcoa è stata determninante visto che con i suoi risultati trimestrali ha sbaragliato tutte le previsioni degli investitori e ha fatto guadagnare a Milano molto più di Londra, Francoforte, Madrid e Parigi.

 Telecom raggiunge l’accordo con le parti sociali

Importante anche la performance del titolo Telecom Italia che guadagna il 4,18 per cento grazie alla conferma della notizia relativa all’integrazione nell’azienda di 3 Italia. Telecom Italia potrebbe acquistare circa il 30 per cento delle azioni di 3 Italia. In generale è in rialzo tutto il comparto bancario.

Telecom più vicina a 3 Italia

 Telecom, il gigante della telefonia tricolore non può accettare che in circolazione ci siano troppi competitors, quindi, come nel caso di 3 Italia, valuta con serietà la possibilità di inglobare le realtà che funzionano nello Stivale.

Il bello è che in questi giorni, quelle che sembrano soltanto delle indiscrezioni, sono state confermate proprio da Telecom. Adesso si deve aspettare l’11 aprile per conoscere i dettagli della proposta.

Superstipendio anche per Bernabé di Telecom

Durante il prossimo CdA, Telecom Italia dovrà discutere della fusione con 3 Italia. Il tutto mentre sono in atto delle trattative con il gruppo cinese Hutchinson Whampoa che deve per l’appunto studiare i dettagli della fusione con 3 Italia.

Al di là del risultato delle trattative è importante capire cosa ne pensa il mercato di questa fusione e tutti gli elementi raccolti finora fanno pensare che la trattativa sia ben vista. I titoli dei due attori del mondo “telefonico”, infatti, sono schizzati alle stelle.

Telecom raggiunge l’accordo con le parti sociali

Resta però da sciogliere un nodo, quello del beneplacito dell’Antitrust. Con la fusione tra Telecom Italia e 3 Italia, infatti, si creerebbe il primo operatore italiano di telecomunicazione e il Garante potrebbe non essere d’accordo con la fusione. In più ci sarebbero degli ostacoli di natura politica ed economica rappresentati dalla presenza indiretta nella trattativa di Banca Akros, Cheuvreux e Ubs.

 

Telecom: rosso da 1,6 miliardi sul bilancio 2012

 Un rosso da 1,6 miliardi di euro pesa sul bilancio 2012 di Telecom. La situazione si è venuta a creare dopo che la società ha deciso di svalutare gli avviamenti per un totale di 4,4 miliardi di euro. E Piazza Affari applaude alla svalutazione del titolo con gli acquisti.

Agcom dà il via libera alla banda larghissima 

Il rosso di Telecom Italia, tuttavia, non preoccupa affatto il presidente esecutivo Franco Bernabè,  che tende a rassicurare gli animi dicendo che in questo caso si tratta solo di un fenomeno di natura contabile, che non metterà in discussione quelle attività di riduzione dell’indebitamento che la società sta portando avanti.

Secondo Bernabè, infatti, senza le svalutazioni imposte dalla situazione negativa a livello macroeconomico e dal persistere delle tensioni recessive, gli utili sarebbero arrivati a raggiungere i 2,4 miliardi di euro. 

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Nel corso dell”assemblea degli azionisti, convocata per il prossimo 17 aprile, verranno quindi proposte l’utilizzo delle riserva per la copertura della perdita di esercizio e la distribuzione del dividendo, pari a 2 centesimi per le azioni ordinarie e a 3,1 centesimi per quelle risparmio.

L’azienda ha inoltre confermato il suo impegno nella creazione di reti e di impianti di nuova generazione per il triennio 2013-2015 che assicureranno alla società un vantaggio competitivo nel settore e un migliore posizionamento sul mercato.

Agcom dà il via libera alla banda larghissima

 L’Agcom -Autorità garante delle comunicazioni- ha deliberato ieri dando il via libera alla banda larghissima in Italia. La delibera, molto probabilmente, non renderà felice Telecom, che ha visto abbassare i prezzi proposti per l’utilizzo delle sue infrastrutture da parte delle compagnie telefoniche concorrenti.

► Moody’s declassa Telecom

La delibera dell’Agcom, infatti, prevede che tutti gli operatori sappiano quanto dovranno pagare a Telecom per usufruire della sua rete, in modo da poter, anche loro, preparare le offerte da offrire agli utenti e, in secondo luogo, la possibilità per Telecom di estendere la sua offerta per la fibra ottica ad altre 30 città italiane, oltre alle quattro già servite (Roma, Milano, Napoli e Torino).

Perché, allora, Telecom dovrebbe non essere soddisfatta?

Il primo motivo è che il Garante ha nettamente abbassato il prezzo deciso da Telecom per l’accesso di virtual unbundling (Vula) agli armadi di strada con la fibra (tecnologia Fttc): una riduzione del 31% che porta il prezzo mensile per i concorrenti a  21,51 euro al mese.

Il secondo motivo è che l’Agcom ha abbassato anche i prezzi Telecom per l’accesso alla sua rete Ftth e , molto probabilmente, il Garante deciderà per nuove riduzioni del prezzo entro giugno 2013, per poi proseguire con una roadmap di riduzioni per i prossimi tre anni.

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In sostanza, quello che intende fare l’Agcom, con maggior decisione rispetto al passato, è di garantire una ampia concorrenza sui prezzi a favore di tutti i gestori, non solo per Telecom, favorita perché detentrice delle infrastrutture necessarie.