Il Tesoro ha dichiarato che i Btp Italia saranno resi disponibili anche durante il 2015. Tale strumento d’investimento che ha incuriosito particolarmente numerosi grandi e piccoli investitori è stato confermato all’interno del documento che stabilisce le misure per il management del debito durante il prossimo anno.
Tesoro
Regioni, avviata l’operazione di Buy Back
L’operazione di buy back di titoli di debito delle Regioni, che al momento è in discussione, ha l’obiettivo di generare risparmi sulla spesa per interessi della pubblica amministrazione e una semplificazione delle posizioni debitorie delle Regioni.
Minore gettito IVA per effetto della crisi economica
Btp Italia dal 5 all’8 novembre 2013
Dal 5 all’8 di novembre 2013 verranno offerti i nuovi Btp dal Tesoro. Questi nuovi Btp saranno quadriennali ed indicizzati all’inflazione italiana. Questa nuova emissione ricorda quella precedente, un’emissione del Tesoro che vide un forte successo, successo che questa volta potrebbe portare il Tesoro a chiudere in anticipo il collocamento.
Il Tesoro deve rifinanziare 122 miliardi di Bot e Btp
Anche per il Ministero delle Finanze e dunque per il Tesoro italiano arrivano puntuali le scadenze di fine 2013. A cui, a quanto pare, è decisamente meglio pensare in anticipo. Secondo una recente analisi svolta da Unimpresa, sulla base di dati ufficiali forniti dalla Banca d’ Italia, entro la fine di quest’ anno arriveranno infatti a scadenza oltre 122 miliardi di euro di debito pubblico che lo Stato italiano si troverà a dover rifinanziare.
Rischio di deficit di liquidità per il Tesoro USA
I problemi relativi alle crisi di liquidità e quelli relativi al debito pubblico sembrano non interessare solo i Paesi del Vecchio Continente, ma affacciarsi anche oltreoceano. In America, infatti, negli Stati Uniti, potrebbe diventare sempre più concreto un rischio di deficit di liquidità per il Tesoro. E il Segretario al Tesoro, Jack Lew, ha subito lanciato l’ allarme.
Cresce la spesa dello Stato italiano
Una recente indagine compiuta dall’ Ufficio Studi della Confederazione generale degli Artigiani – Cgia – rileva come nel giro di circa 15 anni, cioè dal 1997 al 2012, siano decisamente cresciute le spese dello Stato italiano. In questo periodo, infatti, le uscite dello Stato sono cresciute, al netto degli interessi di quasi il 69%, mentre lo stesso ritmo non è stato tenuto dalle entrate, che sono cresciute solo del 58,8%.
Il Tesoro rassicura sui conti pubblici
In seguito al grande polverone sollevato in queste ultime ore da una serie di articoli pubblicati su Repubblica e sul britannico Financial Times in cui si metteva in luce la possibilità che lo Stato italiano avesse contratto una perdita di circa 8 miliardi di euro nei conti pubblici attraverso la stipula di contratti derivati, da parte del Ministero dell’ Economia e delle Finanze di via XX Settembre non si è fatta attendere una breve, ma decisa replica.